Quando assumere un integratore di vitamina C

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Antonello Arrighi
Dr. Antonello Arrighi

Specialista in Pediatria. Pediatra di Libera Scelta USL 8 Arezzo.

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Perché integrare la propria dieta?

La vitamina C è un nutriente essenziale per l’uomo che l’organismo non è in grado di sintetizzare, dovendo quindi essere introdotta con il cibo o assunta con integratori specifici quando necessario.

Si tratta di una vitamina indispensabile per il corpo poiché svolge un ruolo di primaria importanza in alcuni processi biologici, quali il metabolismo delle proteine e la formazione di collagene, carnitina e di alcuni neurotrasmettitori e ormoni.

Il collagene è presente in pelle, ossa, tendini, articolazioni, denti e nelle pareti dei vasi sanguigni, e fornisce il supporto e la struttura al  tessuto connettivo, ubiquitario nell’organismo.

La vitamina C è un potente antiossidante e un ottimo aiuto per rafforzare il sistema immunitario.

Fase della vita Importo consigliato
Bambini fino a 6 mesi di età 40 mg
Bambini dai 7 ai 12 mesi di età 50 mg
Bambini da 1 a 3 anni di età 15 mg
Bambini dai 4 agli 8 anni 25 mg
Bambini dai 9 ai 13 anni 45 mg
Adolescenti (maschi) dai 14 ai 18 anni 75 mg
Adolescenti (ragazze) dai 14 ai 18 anni 65 mg
Adulti (uomini) 90 mg
Adulti (donne) 75 mg
Donne incinte 85 mg
Donne che allattano 120 mg [1]

Come si evince dalla tabella, a seconda della fase di vita in cui una persona si trova, il fabbisogno giornaliero di vitamina C può cambiare. Oltre ai bambini, coloro che hanno maggiore necessità di assumere vitamina C sono soprattutto le donne incinte o in fase di allattamento. Contribuendo alla formazione e al sostegno dei tessuti, la vitamina C è infatti indispensabile per lo sviluppo e la crescita del feto.

Vitamine idrosolubili

Insieme a quelle del gruppo B, la vitamina C fa parte della categoria delle vitamine idrosolubili, ovvero quelle che si sciolgono nell’acqua. Queste vitamine sono importanti per l’organismo poiché partecipano a numerosi processi biologici nei diversi tessuti; a differenza delle liposolubili, non vengono immagazzinate nel corpo. Ciò vuol dire che esse devono essere assunte con regolarità attraverso il cibo o con integratori appositi.

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Carenza di vitamina C

Avendo un’alimentazione completa e ben bilanciata, consumando quotidianamente frutta e verdura fresche, normalmente l’apporto di vitamina C risulta adeguato al fabbisogno di ciascuno. Esistono però condizioni particolari a causa delle quali la vitamina C può essere carente e, pertanto, è opportuno integrarla con supplementi specifici.

  • In gravidanza e allattamento il fabbisogno giornaliero aumenta.
  • In caso di un’alimentazione povera o del tutto sprovvista di determinati cibi, la vitamina C potrebbe essere carente.
    Essa è presente soprattutto in peperoni, broccoli, rape, agrumi, fragole, meloni, pomodori, cavolo, cavolfiore e verdure a foglia verde come spinaci, rapa e senape.

È importante anche prestare attenzione ai metodi di conservazione e di cottura degli alimenti. Quanto più un frutto o un ortaggio sono freschi, tanto più sono ricchi di vitamina C; quando non è possibile consumare crudi alcuni tipi di verdura, è meglio prediligere una cottura a vapore rispetto alla bollitura.
In questo modo, le sostanze nutritive non vengono eliminate insieme all’acqua di cottura.

  • Infezioni intestinali, malattie renali, condizioni infiammatorio-degenerative che interessano l’apparato digerente , quali il Morbo di Crohn e la colite ulcerosa, come anche le neoplasie, possono interferire con l’assorbimento della vitamina C.
  • Fumo e alcol, oltre a contribuire allo stress ossidativo, diminuiscono l’assimilazione di vitamina C.
  • Anche alcuni farmaci, come gli antiacidi e certi antidiabetici, possono interferire con l’assorbimento della vitamina C.[2]

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La carenza di vitamina C provoca stanchezza e affaticamento, dolori articolari, sanguinamenti gengivali, tendenza emorragica, scarsa cicatrizzazione dei tagli,  fragilità strutturale e disturbi dell’umore.
Nei casi più gravi, tale deficit può causare persino lo scorbuto, condizione davvero molto rara nei paesi industrializzati. I sintomi di questa malattia sono: stanchezza e affaticamento, secchezza della cute, perdita dei denti, fragilità ossea, dolori estesi, anemia, difficoltà di guarigione dalle ferite, forti sanguinamenti gengivali, emorragie importanti, abbassamento delle difese immunitarie.

Sistema immunitario

La vitamina C è in grado di supportare alcune funzioni cellulari, anche quelle che interessano il sistema immunitario innato e quello adattivo. Essendo un potente antiossidante, la vitamina C protegge le biomolecole dai danni ossidativi causati dall’invecchiamento o da fattori esterni, quali fumo e inquinamento. Il suo contributo consente il rafforzamento dei leucociti, importantissimi per difendere l’organismo dalle infezioni.[3]

Stress ossidativo

L’azione antiossidante della vitamina C è in grado di contrastare lo stress ossidativo provocato dai radicali liberi. Anche se l’ossidazione cellulare è un processo fisiologico per gli esseri umani, esso diventa grave quando si verifica un disequilibrio importante tra la produzione e lo smaltimento dei radicali liberi.
La loro inattivazione avviene grazie al ricorso a complessi sistemi enzimatici che neutralizzano l’ossidazione in eccesso, regolandone la potenziale pericolosità. Se il corpo non dispone di sufficienti riserve degli elementi necessari a questo risultato, lo stress ossidativo che ne deriva, innalza il livello di infiammazione con serie conseguenze nel tempo su tutti i tessuti del corpo.
Se l’esposizione si prolunga le ripercussioni sulla salute possono diventare irreversibili, causando disturbi e serie patologie croniche: diabete, ipertensione, cardiopatie, aterosclerosi, Parkinson, Alzheimer e altre malattie neurodegenerative, artrite reumatoide e persino tumori.

La vitamina C contribuisce a stabilire un opportuno equilibrio antiossidante, ma favorisce anche l'assorbimento del ferro e aiuta il corretto funzionamento del sistema immunitario, che svolge un ruolo chiave nella protezione dell'organismo dall’insorgenza di malattie.[4]

Sistema nervoso

La vitamina C è indispensabile anche al normale svolgimento delle attività cognitive e in numerosi processi neurofisiologici. È infatti coinvolta nella produzione del tessuto nervoso e permette che la conduzione degli stimoli avvenga in modo adeguato. Il giusto apporto di vitamina C all’organismo consente inoltre di intervenire nella produzione di alcuni neurotrasmettitori favorendo così la concentrazione, la memoria e la positività.

 

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Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta varia, equilibrata e di uno stile di vita sano.
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