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Perdita di memoria e poca attenzione? Ecco cosa fare
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In un’epoca in cui essere multitasking sembra diventato necessario per poter stare al passo coi tempi e produrre di più in ambito lavorativo, esiste la possibilità di non riuscire a svolgere diversi compiti contemporaneamente, soprattutto per chi è un po’ più avanti con l’età.
Al di sopra dei 60 anni, infatti, la mancanza di concentrazione e la perdita di memoria aumentano in maniera esponenziale, compromettendo le performance sia nel quotidiano che a livello lavorativo.
Questi cali cognitivi possono essere causati da diversi fattori.
Vediamone alcuni:
- Naturale declino delle attività cerebrali dovuto all’invecchiamento delle cellule, le quali provocano una ed in particolare da una diminuita efficienza delle attività dell’ippocampo[1] (regione del cervello deputata a creare e ricreare i ricordi)
- Stile di vita squilibrato, con abitudine al fumo e abuso di alcool
- Stanchezza cronica
- Menopausa e sbalzi ormonali
- Sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
- Patologie neuro-degenerative, come le demenze senili (Alzheimer, Parkinson) o disturbi da eccesso di stress.
Funzioni cognitive
Se si escludono le cause di tipo patologico o che riguardano uno scorretto stile di vita, è evidente che le funzioni cognitive subiscano un naturale declino che avviene gradualmente con l’avanzare dell’età.
Per capire meglio, vediamo nello specifico quali sono le funzioni cognitive:
- Linguaggio
- Memoria
- Attenzione
- Funzioni esecutive
- Percezione
- Funzioni prassiche[2]
Le funzioni cognitive che provocano maggiore preoccupazione sono, solitamente, la memoria e l’attenzione. Alcune volte infatti si tratta di veri e propri segnali di avviso che preannunciano il sopraggiungere di malattie degenerative legate alla vecchiaia.
Con l’aiuto dei familiari bisogna prestare la massima attenzione ad alcuni comportamenti, per comprendere la reale natura della problematica e quando è il caso di rivolgersi ad un medico.
Perché le persone anziane dimenticano le cose?
Quando si tratta di condizioni fisiologiche, non legate all’insorgenza di una vera e propria patologia, vi sono normali fattori che influiscono sulle dimenticanze e sul calo di memoria nelle persone anziane.
Le cause principali sono:
- la diminuzione dell’attività dell’ippocampo,
- la riduzione graduale della produzione di ormoni e proteine che rafforzano e riparano le cellule cerebrali,
- il calo del flusso sanguigno e dell’ossigenazione al cervello.
Perdita di concentrazione
È risaputo che le persone anziane hanno maggiori difficoltà a mantenere la concentrazione e ad avere una buona memoria, a meno che non si tratti di quella a lungo termine, ovvero quella che riguarda i ricordi più lontani.
Soprattutto in situazioni di stress e panico l’individuo che supera i 65 anni di età non riesce a mantenere la sua concentrazione sul presente, poiché si lascia distrarre molto facilmente da altro.
Se l’ippocampo si occupa dello sviluppo dell’elaborazione della memoria, nel caso della concentrazione vi è un’altra piccola regione del tronco cerebrale imputata alla focalizzazione dell’attività cerebrale in periodi di stress o eccitazione: il locus coeruleus[3].
Anch’esso, come tutte le altre parti del corpo, subisce un declino progressivo durante l’età senile.
Patologie che riguardano la concentrazione e la memoria
La riduzione della concentrazione e della memoria possono essere dovute ad un processo fisiologico legato all’avanzamento dell’età, ma anche a condizioni patologiche che influiscono sul comportamento dell’anziano.
Tra le malattie che riguardano la concentrazione e la perdita di memoria in età senile troviamo:
- Vari tipi di demenze, tra cui la più temuta è l’Alzheimer
- Patologie neurodegenerative come il Parkinson
- Aterosclerosi (conosciuta come arteriosclerosi)
- Ictus
- Depressione e disturbi dell’umore
- Stress
L’invecchiamento che avviene in maniera naturale presenta sintomi che talvolta potrebbero essere confusi con quelli di una patologia, ma con la giusta accortezza si può fare una distinzione in tal senso.
In che modo? Osserviamo alcuni comportamenti.
- Dopo aver avuto piccole dimenticanze, il ricordo riemerge senza grosse difficoltà se non vi sono malattie.
- Nonostante qualche sporadico vuoto di memoria, la persona anziana sana riesce a svolgere in totale autonomia le sue normali attività quotidiane; l’individuo malato invece dimentica anche le cose che ha sempre fatto con naturalezza (vestirsi, pagare una bolletta, cucinare una pietanza ecc).
- Riconoscere di aver avuto un momento di amnesia è proprio della persona in buone condizioni di salute; la persona malata invece non ammette di avere problemi perché non riesce a rendersene conto.
- L’anziano che sta bene può non ricordarsi un percorso stradale che non segue da tempo; l’anziano con disturbi neuro-degenerativi non ricorda nemmeno i luoghi familiari.
- È normale dimenticare una parola; è patologico usare dei termini in maniera confusa.
- Nonostante l’avanzare dell’età, il soggetto sano assume lo stesso comportamento di sempre; il soggetto malato invece potrebbe agire in maniera inappropriata, disinibita e scortese.
- Il disorientamento della iniziale demenza talvolta viene segnalato da alcuni dettagli del quotidiano: non ricordare che giorno è, non distinguere il valore delle banconote, dimenticarsi del compleanno di un familiare convivente, smettere le cure prescritte dal medico, confondere il giorno con la notte e viceversa, etc.
Rimedi
Quando ci si trova dinanzi ad una condizione patologica, è importante rivolgersi ad un medico specialista prima possibile; questo consente di intervenire in maniera tempestiva riducendo al minimo le conseguenze negative.
I rimedi però non riguardano soltanto le cure che si praticano quando la malattia si palesa, bensì contemplano anche una serie di regole di prevenzione da attuare molto tempo prima, soprattutto qualora vi fossero casi simili in famiglia (fattore genetico).
Come si può dunque evitare che il cervello invecchi? Quali sono i rimedi contro l’abbassamento della concentrazione e della memoria?
Vediamo i principali.
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provaloAlimentazione
C’è una forte connessione tra alimentazione e memoria, ed anche tra alimentazione e concentrazione.
I cibi ricchi di antiossidanti, come frutta, verdura e cereali integrali, stimolano le cellule ad agire contro lo stress ossidativo, rallentando il più possibile il loro invecchiamento.
Inoltre, per stimolare la memoria, sono particolarmente indicati i cibi ricchi di omega3: noci, mandorle, olio di oliva, uova, pesce, cavolfiore, semi di lino ecc.
Gli alimenti da evitare invece sono quelli ricchi di grassi saturi, carni rosse, zuccheri raffinati ecc.
Attività fisica
Praticare attività fisica, anche se moderata, contribuisce a mantenere le cellule cerebrali giovani.
Lo sport migliora l’umore, le funzioni cognitive, l’ossigenazione, la concentrazione e la memoria.
Inoltre, l’attività fisica riduce (e in alcuni casi azzera) il declino dovuto ad alcune forme di demenza senile.
Uno studio pubblicato nel 2007 dall’American Academy of Neurology[4], eseguito su un campione di 749 persone al di sopra dei 65 anni, dimostra che la possibilità di contrarre demenza e malattie neuro-degenerative in età avanzata diminuisce in maniera esponenziale quando si pratica attività fisica.
Non ci si riferisce soltanto allo sport vero e proprio, ma anche alla semplice camminata, al salire e scendere le scale con una certa regolarità, praticare attività domestiche e di giardinaggio.
Coltivare le relazioni sociali
Coltivare le relazioni sociali, con familiari ed amici, è importante per mantenere in allenamento la mente e per evitare situazioni di stress e solitudine, condizioni che sfociano molto facilmente nel declino cognitivo e nella depressione.
Esercizi per potenziare la memoria
Esistono anche esercizi facili da compiere per potenziare la memoria e tutte le funzioni cognitive. È molto consigliato:
- praticare giochi di strategia, come gli scacchi o il sudoku, in cui bisogna riflettere molto;
- leggere giornali, libri, riviste e cercare di imparare termini nuovi;
- cimentarsi nello studio di una nuova lingua, di uno strumento musicale, nella pratica di nuove ricette di cucina;
- coltivare degli hobby.
[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Ippocampo_(anatomia)
[2] https://www.neuropsi.info/le-funzioni-cognitive/
[3] https://news.usc.edu/142450/distracted-older-adults/
[4] https://www.sciencedaily.com/releases/2007/12/071219202948.htm
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