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Colon irritabile, sintomi e cause
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COLON IRRITABILE, SINTOMI E CAUSE
Cos’è la sindrome del colon irritabile, quali sono le cause, con quali sintomi si manifesta e come prevenirla con l’alimentazione e uno stile di vita sano.
Sapevi che l’intestino, con una lunghezza di circa 9 metri, è l’organo più grande del corpo umano, nonché la porzione principale dell’apparato digerente? E sapevi che alla sua funzione digestiva ne va aggiunta un’altra a sostegno del sistema immunitario? Ma non è solo questo l’aspetto che caratterizza la centralità dell’intestino: la sua importanza è tale che gli studi più recenti[1] gli assegnano il ruolo di secondo cervello.
Oltre ad assorbire i nutrienti e a sintetizzare alcuni tipi di vitamine, come la B12, l’intestino è costituisce una vera e propria barriera protettiva formata dalla sua parete, dal muco che la riveste e dalla flora batterica che vi aderisce – chiamata microbiota – rivolta contro batteri e altri microrganismi nocivi.
A volte, però, può capitare che l’intestino non riesca a svolgere correttamente i suoi compiti perché sottoposto a stress, infiammazioni o alterazioni della sua funzionalità, come ad esempio nel caso della sindrome del colon irritabile (IBS).
Il colon irritabile è un disturbo intestinale molto comune e debilitante, che interessa questo tratto dell’apparato digerente e talvolta coinvolge anche il tratto precedente, cioè l’intestino tenue; circa il 10-15% della popolazione soffre di tale sindrome, in particolare il genere femminile con un tasso più alto di prevalenza dai 20 ai 50 anni.
Questa sindrome è estremamente diversa dalle cosiddette malattie infiammatorie intestinali, come ad esempio il morbo di Crohn, perché mentre in quest'ultime c'è un'alterazione dell'anatomia intestinale, nel colon irritabile l'aspetto dell'intestino non presenta anomalie apparenti.
Tuttavia, chi soffre di colon irritabile, si trova spesso a fare i conti con dolori addominali, gonfiore, diarrea, stipsi e spossatezza.
Il disturbo presenta spesso un andamento cronico e ricorrente, con fasi acute intervallate da periodi di normalità.
In ogni caso, la sindrome del colon irritabile non è una malattia grave, ma è molto soggettiva; a seconda della percezione del dolore, infatti, i pazienti possono sperimentare una riduzione della qualità della vita, e circa il 60% di essi lamenta anche debolezza e affaticamento.[2]
Quali sono i sintomi della sindrome del colon irritabile?
I sintomi caratteristici del colon irritabile sono il dolore addominale, che si allevia dopo l’evacuazione di feci o gas, stipsi e dolore durante l’evacuazione, diarrea, presenza di muco bianco giallastro nelle feci, meteorismo, nausea, borborigmi, gonfiore addominale e cattiva digestione.
Questi sintomi possono cambiare nel corso del tempo, essere più intensi in certi periodi o sparire del tutto in altri.
Possono inoltre associarsi a sintomi di natura extra-intestinale, tra cui: emicrania, difficoltà di concentrazione, irritabilità, ansia, depressione, dolori alla schiena, dolori pelvici, cistite e problemi sessuali.
Un così ampio ventaglio di sintomi richiede un’attenta valutazione della situazione con il medico curante, al fine di individuare la strategia terapeutica più appropriata.[3]
Quali sono le cause del colon irritabile?
Ad oggi, le cause della sindrome del colon irritabile non sono ancora del tutto note.[4]
Sono tuttavia noti i fattori di rischio che incidono sulla sintomatologia, come il consumo di particolari cibi, le disbiosi intestinali o il ciclo mestruale.
Giocano comunque un ruolo chiave anche fattori emotivi, cognitivi e psico-sociali poiché l’intestino, definito da alcuni studiosi “secondo cervello”, è in comunicazione costante con il primo, per cui eventi stressanti a livello psichico possono riflettersi a livello intestinale e viceversa.[5]
Stress e irritazione intestinale
L’’intestino è definito “secondo cervello”, perché è attraversato da una fitta rete nervosa che gestisce il buon funzionamento delle sue attività, stabilendo una stretta relazione bidirezionale tra i due organi.
Studi clinici e sperimentali hanno dimostrato che lo stress psicologico, acuto o cronico, che si verifica nei primi anni di vita o nell'età adulta, ha un impatto marcato sulla sensibilità, motilità, secrezione e permeabilità intestinali.
Il meccanismo sottostante correla strettamente l’attivazione del sistema immunitario con quella del sistema nervoso centrale, dei neuroni periferici e del microbiota gastrointestinale.[6]
Proprio per il rapporto che c’è tra questi, periodi di particolare stress, ansia e depressione possono influire negativamente sulla salute dell’intestino aumentandone motilità e sensibilità.
Alimentazione e colon irritabile
Chi soffre di irritazione intestinale dovrebbe evitare il più possibile tutti quegli alimenti che possono provocare gonfiore e produzione di gas, come ad esempio asparagi, carciofi, funghi, latte vaccino, fagioli, broccoli, cavoli, cipolle e uva passa, o difficoltà digestive, come cibi fritti e troppo grassi.
I legumi, in particolare, rientrano tra i cibi responsabili della pancia gonfia. Essi contengono galattani, carboidrati di dimensione variabili che, se ingeriti in grosse quantità, possono causare gonfiore, poichè non vengono digeriti nei tratti precedenti di stomaco e intestino tenue, finendo per fermentare proprio nel colon.[7]
Anche alcuni tipi di zuccheri generalmente presenti in alimenti e dolci dietetici, chewing gum, miele e alcuni tipi di frutti, come albicocche, ciliegie, prugne, pere, mele, albicocche e datteri, potrebbero favorire un’eccessiva sensibilità intestinale e gonfiore alla pancia.
La frutta in genere, infatti, è responsabile di gonfiore addominale perché contiene zuccheri e fibre che fermentano facilmente, stimolando la produzione di gas.[8]
Tra i cibi consigliati, invece, troviamo verdure come carote e zucchine; frutti quali arance e kiwi; formaggi stagionati (quindi a ridotto contenuto di lattosio); uova e tofu; carne bianca; quinoa, riso, mais e cioccolato fondente.
Un regime alimentare sano ed equilibrato è fondamentale per prevenire l’insorgere del colon irritabile e di molte altre patologie intestinali.
In caso di carenza di alcuni nutrienti, è possibile affiancare una corretta integrazione alimentare, sempre previo confronto con il proprio medico di fiducia.
Attenzione però: non esiste un’alimentazione ideale valida per tutti!
Occorre sempre affidarsi a un esperto, magari compilando un diario alimentare che aiuti a identificare quei cibi che possono scatenare i sintomi, permettendo così al medico o al nutrizionista di stabilire quali siano i più soggettivamente adeguati.[9]
Perché durante l’estate la pancia si gonfia di più?
Il gonfiore addominale è legato quasi sempre a disturbi digestivi, ormonali o a infiammazione intestinali.
Capita però che in estate, a causa delle temperature elevate, i vasi sanguigni e i capillari si dilatino, favorendo così la ritenzione idrica.
La cattiva circolazione può favorire un accumulo di tossine nell’organismo e aumentare così i sintomi infiammatori dell’intestino.[10]
Relazione tra ciclo mestruale e IBS
Le donne che soffrono di IBS sanno che durante il periodo mestruale i sintomi del colon irritabile possono risultare accentuati.
Durante le mestruazioni, infatti, c’è un calo del livello degli estrogeni che influenza l’amplificazione dei processi infiammatori inerenti anche l’intestino. Da qui la correlazione tra il ciclo mestruale e peggioramento della sintomatologia legata all’intestino irritabile.
È importante ascoltare i segnali del proprio corpo e parlarne con il proprio medico di fiducia per capire l’origine del disturbo e valutare le diverse opportunità di cura per tornare (presto) a stare di nuovo bene!
Come si diagnostica la sindrome del colon irritabile
Per diagnosticare la sindrome del colon irritabile si procede “per esclusione”, dal momento che non esiste un vero e proprio test diagnostico specifico.
Il professionista infatti farà alcune domande al paziente, come ad esempio “dove è localizzato il dolore”, “quanto dura”, “se il dolore addominale è ricorrente”, “la frequenza delle evacuazioni o l’aspetto”, per iniziare ad avere un quadro clinico attendibile.
La coprocoltura (esame delle feci), ad esempio, è un test che può aiutare a comprendere meglio la problematica, rilevando l’eventuale presenza di batteri responsabili di infezioni gastrointestinali.[11]
Tuttavia, se sono presenti anche sintomi "di allarme", come dimagrimento inspiegabile, febbre continua oppure sangue nelle feci, sarà opportuno procedere con indagini più approfondite che saranno indicate sempre dal medico.[12]
Fra gli esami da eseguire per escludere altre cause dei sintomi vi sono:
- Colonscopia: consente di esaminare l'intero colon attraverso l'introduzione di un sondino flessibile che incorpora una telecamera in punta e con un sottile canale attraverso il quale far passare la pinza bioptica per eseguire piccoli prelievi di mucosa (biopsie) o per asportare polipi del colon-retto.[13]
- Tomografia computerizzata:riproduce immagini degli organi interni, a livello dell'addome e della pelvi.
- Test del respiro (o breath test al lattosio): l'esame è utile per verificare se è presente la Lattasi, che è l'enzima necessario per digerire gli zuccheri (lattosio) presenti nei prodotti caseari. Se l'enzima è assente, l'ingestione di latticini può essere la causa di sintomi tipici della Sindrome dell'Intestino Irritabile e l'eliminazione degli alimenti contenenti lattosio può risolvere i fastidi.
- Breath test per Helicobacter Pylori: viene eseguito due volte a distanza di circa mezz’ora l’uno dall’alto. La prima volta viene eseguito normalmente, ovvero al paziente viene semplicemente chiesto di soffiare all’interno di una specie di palloncino. Subito dopo si somministra l’urea per via orale e si attende il tempo dovuto affinché faccia effetto. Se l’helicobacter è presente, esso trasforma l’urea in anidride carbonica e ammoniaca. Per questo, ripetendo dopo circa mezz’ora il test, se si rileva anidride carbonica, vuol dire che il batterio è presente e bisogna sottoporsi a cura specifica. L’infezione da Helicobacter Pylori provoca sintomi simili a quelli della sindrome del colon irritabile, per questo i disturbi potrebbero essere confusi tra loro. La sua permanenza nell’organismo però indebolisce e infiamma le mucose gastriche, al punto da provocare gastriti, ulcere e distrofie.[14]
- Esami del sangue per la celiachia: la celiachia è un’infiammazione cronica del piccolo intestino (intestino tenue), dovuta all'intolleranza permanente al glutine. Essa si può presentare con sintomi simili alla Sindrome dell'Intestino Irritabile, come: crampi, gonfiore addominale e diarrea.[15]
Tuttavia, se i sintomi peggiorano in seguito all'ingestione di particolari alimenti, sono indicati test diagnostici per escludere allergie oppure un malassorbimento.[16]
Sottoporsi a specifiche indagini appropriate, in caso di sintomi “di allarme” è fondamentale per poter escludere condizioni che possono divenire temibili, come: malattie parassitarie, gastriti o le enteriti eosinofile, colite microscopica, sovracrescita batterica intestinale, celiachia e malattie infiammatorie intestinali in fase iniziale.[17]
Il trattamento
Poiché non esiste ancora una cura definitiva, la gestione della sindrome del colon irritabile si basa principalmente sul trattamento dei sintomi riferiti dal paziente (essendo, tra le altre cose, spesso sconosciuta la causa scatenante).
Sono due gli approcci che generalmente vengono seguiti: la “rieducazione” allo stile di vita e, se opportuno, una terapia farmacologica.
Per quanto riguarda lo stile di vita, è importante ristabilire un corretto piano alimentare e un adeguato esercizio fisico, a seconda della persona.
La sana dieta, guidata da un professionista, mira a ridurre i dolori e i sintomi legati principalmente all’assorbimento di tutti quegli alimenti che contribuiscono a peggiorare la condizione, come abbiamo descritto in precedenza.
La giusta idratazione, l’eliminazione di alimenti (come i fritti), o bevande (come l’alcol), la riduzione del fumo ecc, sono tutti fattori che aiutano a ripristinare un corretto funzionamento dell’intestino e migliorare il disturbo.
L’attività fisica, invece, può aiutare a mantenere la corretta motilità dell’apparato digerente e ridurre lo stress, contribuendo ad alleviare alcuni sintomi dell'IBS.
Ad esempio, diversi studi hanno dimostrato che lo yoga può essere un ottimo alleato per diminuire i dolori e i sintomi della sindrome del colon irritabile, perché innesca nell’organismo un rilassamento funzionale alla situazione.[18]
Terapie farmacologiche
Qualora non dovessero bastare i cambiamenti nello stile di vita, possono essere necessarie terapie specifiche, ancora una volta definite sulla base dei sintomi preponderanti e da assumere solamente su indicazione medica.
A chi soffre di stipsi, ad esempio, verranno suggeriti integratori di fibre, o pro cinetici, a seconda del tipo di problema.
In caso di diarrea sono utili probiotici (fermenti lattici), riequilibratori parietali e detossicanti enteroadsorbenti.
Nei casi di meteorismo ed eccesso di gas intestinali sono utili enzimi digestivi, probiotici, piante carminative (es. camomilla, melissa, finocchio).
Il ricorso a medicinali dovrà essere riservato soltanto ai casi più seri.
Tra i più utilizzati:
- farmaci antidepressivi, qualora si presentino alterazioni del tono dell’umore
- farmaci antispastici, per alleviare i dolori e i crampi intestinali
- farmaci ansiolitici, se i sintomi si accompagnano a uno statodi agitazione e irrequietezza.
Inoltre, possono aiutare anche terapie complementari come Medicina delle bassi dosi, agopuntura, terapia cognitivo-comportamentale e tecniche di rilassamento mente-corpo (come yoga e passeggiate nella natura).[19]
Anche il lavaggio del colon può essere benefico e utile.
Della durata media di 35 minuti, il trattamento prevede l’inserimento di una piccola sonda nel retto, con acqua filtrata a temperatura e pressione controllata, che lava internamente l’intestino.
Contemporaneamente, sull’addome si praticano massaggi esterni, per favorire l’evacuazione dei residui accumulati.
In questo modo, riempiendo e svuotando alternativamente l’intestino, si simula un idromassaggio depurativo che ne migliora le funzioni.[20]
Ad eseguire questa tecnica è un professionista esperto, opportunamente formato all’esecuzione del metodo.
La sindrome del colon irritabile si può prevenire?
Non è possibile prevenire tale sindrome, ma si possono certamente “riacutizzare” i sintomi.
Innanzitutto è fondamentale accettare il disturbo e imparare a conviverci, ma soprattutto è importante riconoscere gli eventi e i fattori che possono innescare la sindrome, come l’alimentazione, l’attività fisica, lo stress, ecc.
Imparando a riconoscere i segnali del proprio corpo, sarà possibile intervenire tempestivamente e, grazie all’aiuto di un professionista, non doverne subire i risvolti peggiori.[21]
[1] (Gershon M.D., Il secondo cervello, UTET, 2013)
[2] https://www.humanitas.it/malattie/sindrome-dell-intestino-irritabile/
[3] https://www.humanitas.it/news/sindrome-dellintestino-irritabile-cause-sintomi-esami-per-la-diagnosi-e-cure/
[4] Saha L. Irritable bowel syndrome: pathogenesis, diagnosis, treatment, and evidence-based medicine. World J Gastroenterol. 2014;20(22):6759-6773. doi:10.3748/wjg.v20.i22.6759
[5] https://www.humanitas.it/news/sindrome-dellintestino-irritabile-cause-sintomi-esami-per-la-diagnosi-e-cure/
[6] Qin HY, Cheng CW, Tang XD, Bian ZX. Impact of psychological stress on irritable bowel syndrome. World J Gastroenterol. 2014;20(39):14126-14131. doi:10.3748/wjg.v20.i39.14126
[7] https://www.humanitas-care.it/news/pancia-gonfia-ecco-gli-alimenti-da-evitare/
[8] https://www.humanitas.it/news/gonfiore-addominale-gli-alimenti-cui-prestare-attenzione/
[9] https://www.humanitas.it/news/sindrome-dellintestino-irritabile-cause-sintomi-esami-per-la-diagnosi-e-cure/
[10] https://www.betterhealth.vic.gov.au/health/conditionsandtreatments/Fluid-retention-oedema
[11] https://www.humanitas.it/visite-ed-esami/esame-delle-feci-o-coprocoltura/
[12] Patel N, Shackelford K. Irritable Bowel Syndrome. [Updated 2021 Jul 10]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2022 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK534810/
[13] https://www.humanitas.it/news/polipi-intestinali-diagnosi-tipologie/
[14] https://www.humanitas.it/visite-ed-esami/urea-breath-test/
[15] https://www.humanitas.it/malattie/celiachia/
[16] https://www.humanitas.it/malattie/sindrome-dell-intestino-irritabile/
[17] https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-gastrointestinali/sindrome-dell-intestino-irritabile/sindrome-dell-intestino-irritabile
[18] Saha L. Irritable bowel syndrome: pathogenesis, diagnosis, treatment, and evidence-based medicine. World J Gastroenterol. 2014;20(22):6759-6773. doi:10.3748/wjg.v20.i22.6759
[19] https://www.humanitas.it/malattie/sindrome-dell-intestino-irritabile/
[20] https://www.humanitas-care.it/visite-ed-esami/idrocolonterapia/
[21] https://www.humanitas.it/news/sindrome-dellintestino-irritabile-cause-sintomi-esami-per-la-diagnosi-e-cure/
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