Emoglobina bassa, cause e trattamenti

Dr. Alberto Fiorito 1
Dr. Alberto Fiorito

Medico Chirurgo. Specialista in medicina subacquea e iperbarica. Esperto in medicine integrate.

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Cos’è l’emoglobina bassa

L’emoglobina è la proteina principale dei globuli rossi; contribuisce a trasportare l’ossigeno in tutto il corpo.

Un basso livello di emoglobina viene indicato come anemia.

I valori di riferimento variano con l’età e col genere della persona. Solitamente, nella donna adulta vanno da 12,1 a 15,1 g/dl, mentre negli uomini adulti da 13,6 a 17,7 g/dl.

emoglobina bassa

Alcune lievi variazioni dai valori di riferimento, soprattutto se momentanee, possono essere normali e non devono destare alcuna preoccupazione.
Se invece i valori di emoglobina sono troppo bassi (o troppo alti) e se tale condizione di disequilibrio permane per un lungo periodo, specie se in presenza di sintomi particolari o di malattie, risulta necessario sottoporre il problema al medico per concordare eventuali percorsi di approfondimento diagnostico e cura.

Cause dell’emoglobina bassa

Le cause della carenza di emoglobina possono essere diverse:

  • malattie e condizioni particolari che spingono l’organismo a distruggere i globuli rossi più velocemente di quanto li produca (come milza ingrossata, anemia falciforme, talassemia);
  • malattie e condizioni particolari in cui il corpo produce pochi globuli rossi (come ad esempio ipotiroidismo, insufficienza midollare, artrite reumatoide, insufficienza renale cronica, cirrosi, anemia da carenza di ferro, linfoma di Hodgkin, leucemia, cancro);
  • emorragie o perdite di sangue eccessive (come ad esempio mestruazioni molto abbondanti, perdite di sangue nel tratto digestivo dovute a ulcere o a tumori).[1]

cause

Vediamo ora alcuni casi in cui la carenza di emoglobina richiede necessariamente un consulto medico, per poter ripristinare i valori ed evitare conseguenze irreparabili.

Emoglobina bassa e tumore

Alcuni tumori possono influire negativamente sulla produzione dei globuli rossi, causando così un abbassamento dei livelli di emoglobina.

Quest’ultima può risultare bassa anche a seguito di trattamenti chemioterapici e radioterapici; pertanto, il medico specialista deve occuparsi di monitorare e ripristinare i valori il più possibile di norma, prescrivendo una cura adeguata.

Emoglobina bassa in gravidanza

anemia gravidanza

Se si dovesse riscontrare un livello basso di emoglobina in gravidanza, potrebbe essere necessario sottoporsi a un trattamento specifico, seguendo un’alimentazione mirata e ricorrendo all’uso di integratori di ferro, aminoacidi essenziali, vitamina B12 e acido folico.

È importante riportare l’emoglobina ai livelli normali durante la gravidanza, perché il bambino potrebbe risentire della scarsa ossigenazione e la madre potrebbe invece avere un parto prematuro e andare incontro a complicazioni post partum.
Si tratta però di una condizione abbastanza comune che, nella maggior parte dei casi, non provoca problemi se trattata tempestivamente.

Emoglobina bassa nei bambini

I livelli bassi di emoglobina nei bambini vanno sottoposti al pediatra, il quale valuta quali sono gli eventuali esami da eseguire per individuare la causa.

anemia bambini

Nella maggior parte dei casi, l’emoglobina bassa indica la presenza di un’anemia sideropenica (determinata dalla carenza di ferro) che, quasi sempre, viene ripristinata con un’alimentazione adeguata e con supplementi di ferro e aminoacidi essenziali.

Emoglobina bassa negli anziani

L’emoglobina bassa negli anziani può determinare il declino funzionale della persona. Il calo di ossigenazione dei tessuti provoca infatti riduzione di forza muscolare e difficoltà dei movimenti; condizioni che tendono fisiologicamente a peggiorare durante l’età senile.

anemia anziani
Tale decadimento è spesso aggravato dalla compresenza di malattie croniche e dalla carenza di ferro, aminoacidi essenziali e micronutrienti (dovuta soprattutto ad un’alimentazione povera), condizioni che interferiscono con il normale funzionamento dell’organismo.[2]

 

Sintomi e diagnosi di anemia

I sintomi dell’anemia possono variare a seconda del tipo di anemia da cui il soggetto è affetto, della gravità delle sue condizioni, delle cause scatenanti e dell’eventuale presenza di altre patologie.

sintomi

I sintomi più comuni dell’anemia sono:

Tali sintomi possono non essere percepiti in una fase iniziale della malattia ma, con il passare del tempo e con l’aggravarsi della malattia, tendono a peggiorare.

Per poter diagnosticare l’anemia è necessario avere i risultati delle analisi del sangue con emocromo completo (tecnicamente detto esame emocromocitometrico completo).

L’esame emocromocitometrico completo mette in evidenza, non solo i livelli di alcuni importanti valori ematici, ma anche la dimensione e la forma dei globuli rossi e delle piastrine, nonché la concentrazione di emoglobina.

Una volta individuati i valori bassi dell’emoglobina, il medico decide quali altri esami bisogna eseguire per completare il quadro clinico e per poter diagnosticare con certezza il tipo di anemia da cui il paziente è affetto.[3]

Anemia mediterranea

Con il nome di anemia mediterranea o beta-talassemia si indica un insieme di malattie ereditarie del sangue, dovute ad un’alterazione del gene HBB sul cromosoma 11.Le mutazioni possono essere distinte in due grandi gruppi:

  • il primo, nel quale si verifica una sola modificazione del gene beta-globina;
  • il secondo, in cui possono svilupparsi diverse sindromi, tra cui quella della permanenza dell’emoglobina fetale (normalmente l’emoglobina fetale viene sostituita dall'emoglobina A e A2, dopo la nascita del bambino).

L’anemia mediterranea determina la formazione di globuli rossi molto piccoli (microciti), che non riescono a sintetizzare l’emoglobina.

A seconda della gravità di questa mutazione, la malattia può presentare o meno sintomi ed essere trattata in maniera adeguata, nella maggior parte dei casi con trasfusioni di sangue.[4]

Anemia falciforme

L’anemia falciforme, o drepanocitica, deve il nome alla forma (simile ad una falce) che assumono i globuli rossi, i quali risultano meno efficienti dei globuli rossi normali e più fragili. Queste deformazioni possono creare ostacolo alla normale circolazione del sangue nel microcircolo periferico, generando condizioni ischemiche o temibili ostruzioni, con ulteriore aggravio della cessione dell’ossigeno ai tessuti (ipossiemia),
Tale anomalia è ereditaria ed è dovuta alla presenza di un gene a livello del cromosoma 11 che determina la produzione di un’emoglobina alterata.

mediterranea falciforme
Come per l’anemia mediterranea (talassemia), anche l’anemia falciforme è più o meno grave a seconda che a trasmettere la mutazione genetica al soggetto è uno solo o entrambi i genitori.
Il trattamento dipende dalla gravità delle condizioni e va dalle trasfusioni periodiche fino all’innesto di midollo osseo.[5]

Anemia sideropenica

L’anemia sideropenica è dovuta alla carenza di ferro nell’organismo ed è la forma di anemia più diffusa.

emolitica sideropenica macrocitica
Il ferro è indispensabile per la formazione di emoglobina, la quale si occupa del trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti del corpo.
Il deficit di ferro può essere causato da:

  • un’alimentazione povera di ferro
  • condizioni patologiche che ne impediscono il normale assorbimento (celiachia, Morbo di Crohn o colite ulcerosa)
  • perdite di sangue
  • aumentato fabbisogno, che si verifica solitamente durante la gravidanza.

A seconda dei casi, il medico normalmente consiglia di rivedere l’alimentazione e di assumere integratori di ferro e di vitamina C (che facilita l’assorbimento del ferro).[6]

L’emoglobina è una proteina globulare costituita da 4 catene di aminoacidi[7] (in totale ne contiene 574). Si noti, a paragone, che l’insulina (ormone che regola i livelli di zucchero nel sangue) ne contiene 108, ossia circa un quinto. Da ciò l’importanza di correggere l’introito nutrizionale ed eventualmente prevedere un’adeguata integrazione anche di questa fondamentale componente proteica.

Anemia emolitica

L’anemia emolitica è una forma autoimmune di anemia, a causa della quale il sistema immunitario aggredisce i globuli rossi.
Questo tipo di anemia può essere ereditaria oppure acquisita, a causa di infezioni particolari, tumori, milza iperfunzionante, reazioni a trasfusioni di sangue oppure all’installazione di valvole cardiache artificiali.
Oltre ai comuni sintomi dell’anemia, nell’anemia emolitica si riscontrano anche ittero e colore alterato delle urine.
A seconda dell’età e delle condizioni di salute della persona colpita, l’anemia emolitica viene trattata con trasfusioni di sangue, farmaci corticosteroidi, intervento chirurgico di asportazione della milza (solo nei casi più gravi).[8]

Anemia da acido folico e carenza di vitamina B12

L’acido folico e la vitamina B12 contribuiscono alla formazione dei globuli rossi, oltre ad assolvere anche altre funzioni, come ad esempio il mantenimento in salute del sistema nervoso.

Una loro carenza determina la formazione di globuli rossi troppo grandi ed in minor numero rispetto al normale, che non riescono a funzionare correttamente.
La conseguenza di ciò è lo sviluppo dell’anemia, soprattutto nelle persone anziane.
Essa può essere causata da un’alimentazione povera di questi importanti nutrienti, dalla presenza di patologie che ne ostacolano l’assorbimento gastrointestinale oppure dall’interazione con alcuni farmaci.
Per sopperire a tali deficit, solitamente il medico consiglia di prestare attenzione alla dieta quotidiana e prescrive integratori a base di acido folico e vitamina B12.[9]

Cosa mangiare con l’emoglobina bassa

Per poter aumentare i livelli di emoglobina nel sangue, bisogna assumere alimenti che contengono:

L’alimentazione va concordata col medico, soprattutto in presenza di particolari problemi di salute.

cibi

Alle persone anemiche però, nella maggior parte dei casi, viene consigliato di mangiare: carne rossa, pesce, frattaglie, uova, verdure a foglie verdi, legumi, frutta secca e semi, frutta arancione e gialla.[10]

 

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