Rigurgito nel neonato, quando (e di cosa) preoccuparsi

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Dr. Alessandro Coradeschi
Dr. Alessandro Coradeschi

Medico Chirurgo. Specialista in Pediatria. Esperto in Medicina Fisiologica di Regolazione.

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Nei primi mesi di vita è molto comune per i neonati avere il rigurgito dopo una o più poppate, anche a distanza di un’ora dall’ultima.

Si tratta del ritorno di piccole quantità di latte, saliva e succhi gastrici che risalgono dallo stomaco all’esofago e alla bocca, e successiva emissione.

Più precisamente esso viene definito reflusso gastroesofageo e, anche se a volte suscita preoccupazione nei genitori, non rappresenta quasi mai un problema di salute.[1]

Allattamento al seno o con latte artificiale

La nutrizione del neonato, almeno fino a 5 o 6 mesi, avviene prettamente tramite allattamento al seno oppure con la somministrazione di latte artificiale.

Talvolta però, alla prima comparsa di sintomi come singhiozzo e rigurgito, le mamme cominciano a divenire apprensive. In realtà la percezione della gravità del problema è soltanto dovuta all’ingigantimento da parte del genitore di un fenomeno che per il poppante è del tutto naturale. Il rigurgito, così come il ruttino e il singhiozzo sono condizioni fisiologiche che non vanno quasi mai considerati disturbo digestivo o di altra natura.

Uno dei maggiori crucci, soprattutto quando il poppante si nutre con latte artificiale, è relativo al comprendere se quel tipo di latte possa essere indigesto o provocare intolleranza.

In effetti, il latte artificiale è meno digeribile del latte materno e se si ha il sospetto che provochi indigestioni al piccolo, è importante riferirlo al pediatra.

La maggior parte delle volte il medico  spiegherà che si tratta solo di una fase di adattamento per il lattante prodotta dal cambiamento tra la nutrizione fetale e quella iniziata dopo la nascita.

È normale dunque che dopo la poppata, e in alcuni casi anche dopo 2 ore, possa verificarsi il rigurgito di piccole quantità di latte.

Ciò potrebbe dipendere da diverse cause, tra cui:

  • ingestione di aria durante la suzione (più raro quando si allatta al seno)
  • la tettarella potrebbe avere un foro troppo largo o troppo stretto (non si può usare sempre la stessa tettarella dei primi 2 o 3 mesi anche a distanza di tempo; il foro va adeguato in base alla crescita del bambino)
  • il piccolo non ha avuto il tempo di fare il ruttino in posizione eretta ed è stato subito messo disteso nella culla.

Apparato digerente nel neonato

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All’origine di rigurgiti, reflussi, singhiozzi, coliche e indigestioni c’è la necessità di adattamento dell’apparato digerente del neonato che, dopo la nascita deve confrontarsi con il mondo esterno.

Esso all’inizio risulta ancora fragile, anche dal punto di vista muscolare.

I neonati hanno infatti un’ipotonia (minore tono muscolare) del cardias, ovvero dello sfintere esofageo inferiore che segna il confine tra esofago e stomaco.

Esso ha la funzione di aprirsi per consentire il passaggio del cibo e dei liquidi verso lo stomaco e di chiudersi per evitare che i contenuti gastrici risalgano e vengano rigurgitati.

Ad accentuare questo fastidio contribuisce la posizione consueta del bambino appena nato che, non potendosi ancora reggere autonomamente, trascorre il suo tempo sdraiato.

Col passare dei mesi però, il cardias e l’apparato digerente del neonato diventano progressivamente più forti e, di conseguenza, diminuiscono sempre più gli episodi di rigurgito.

Inoltre, il bambino pian piano riesce a stare dritto con la schiena e a trascorrere più tempo seduto (posizione che agevola la digestione).

Malattia da reflusso e condizioni correlate al rigurgito

Il rigurgito dei neonati è una condizione molto frequente e quasi mai pericolosa ma, se correlata ad alcuni campanelli d’allarme, potrebbe preludere a condizioni più complesse:

  • Malattia da reflusso gastroesofageo che, se non curata, potrebbe evolvere in esofagite
  • Stenosi ipertrofica del piloro, ovvero una restrizione del piloro (piccola porzione del tubo digerente che si trova tra lo stomaco e il duodeno)
  • Intolleranza alimentare.

Questi disturbi sono contraddistinti non solo dal rigurgito, ma anche da altri sintomi più importanti, quali:

  • vomito (rigetto di quantità più grandi di latte per le quali non basta il bavaglino per ripulire)
  • irritabilità persistente
  • suzione rallentata
  • rigurgito abbondante e a getto (proprio della stenosi pilorica)
  • inappetenza
  • apnea
  • febbre
  • diarrea
  • feci scure
  • rigurgito con sangue o di colore giallo-verde
  • presenza di sangue nelle feci
  • scarso (o nullo) aumento di peso
  • broncospasmi ricorrenti e inarcamenti della schiena.[2]

In presenza di tali sintomi bisogna rivolgersi al pediatra, per capire quali sono gli esami di approfondimento da fare, per rilevare le cause e sottoporre così il bambino ad una terapia adeguata. Il pediatra potrebbe consigliare l’utilizzo di Nux Vomica, una pianta che viene utilizzata in preparazioni disponibili in farmacia per contrastare il bruciore di stomaco.

Rimedi naturali per il rigurgito

Anche se è doveroso ricordare che si sono verificati episodi di bambini morti in culla a causa del rigurgito, bisogna precisare che si tratta di una evenienza rarissima.

Senza farsi prendere dal panico quindi, è importante cercare dei rimedi naturali che diano la possibilità al piccolo di digerire e sentirsi meglio, e ai genitori di stare più sereni.

  • Prima di tutto è consigliabile mantenere il bambino che ha appena mangiato in posizione verticale per una quindicina di minuti.
  • Nel caso di allattamento artificiale, bisogna assicurarsi che la tettarella abbia un foro adeguato a rilasciare lentamente il latte e che il bambino non ingerisca troppa aria. In ogni caso, dopo la suzione è consigliabile aspettare che il piccolo faccia il ruttino prima di coricarlo.
  • Quando il bambino vuole mangiare è meglio accontentarlo subito per evitare che succhi il latte in maniera vorace, ingerendo sicuramente anche tanta aria.
  • Se si decide di cambiare seno, è sempre opportuno far fare un ruttino intermedio.
  • Quando i rigurgiti sono frequenti, è possibile mettere un cuscino sotto al materassino della culla per sollevare adeguatamente il piccolo.

 

[1] Indrio F, Riezzo G, Raimondi F, Cavallo L, Francavilla R. Regurgitation in healthy and non healthy infants. Ital J Pediatr. 2009;35(1):39. Published 2009 Dec 9. doi:10.1186/1824-7288-35-39

[2] https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/infant-acid-reflux/symptoms-causes/syc-20351408

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