Problemi e fastidio intimo, cause e rimedi

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Dr. Franco Vicariotto

Medico Chirurgo, Specialista in ostetricia e ginecologia

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Il corpo umano è in grado di funzionare grazie a numerosissimi meccanismi fisiologici che avvengono al suo interno, ma a volte un piccolo intoppo può causare fastidi di lieve o grave entità, a seconda del momento in cui si verifica e degli organi coinvolti.

Le donne sanno benissimo cosa vuol dire avere a che fare con alcuni fastidi che riguardano la sfera intima. I problemi e i disagi che essi provocano sono notevoli, talvolta risulta anche imbarazzante parlarne col medico.

Bruciore, secchezza e perdite vaginali, giusto per citare alcuni esempi, possono diventare problematici se non trattati adeguatamente, fino a rendere difficile la vita di tutti i giorni.

A livello anatomico, la mucosa vaginale è più suscettibile alle infezioni rispetto al pene, data la sua maggiore esposizione agli agenti esterni. Un’infezione vaginale può interessare anche il tratto urinario e la vescica, trattandosi di apparati e organi collegati. La tempestività della valutazione medica e la tipologia peculiare di infezione determinano quale debba essere il percorso di cure da seguire.

Vediamo ora quali sono i fastidi intimi più comuni.

Secchezza vaginale

In condizioni fisiologiche nel periodo fertile, la vagina viene lubrificata naturalmente grazie alle secrezioni delle ghiandole del collo dell'utero, sostenuta dalla produzione degli estrogeni.

L’ambiente umido consente di mantenere la flora batterica vaginale e di far scivolare verso l’esterno le cellule morte; le normali perdite bianche sono dunque frutto di quest’attività di continuo ricambio e “pulizia”.

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La secrezione e l’umidità della mucosa vaginale, inoltre aumenta con l’eccitazione, favorendo così l’attività sessuale.

Talvolta, però, si possono verificare condizioni di secchezza vaginale, che risultano molto fastidiose, poiché viene alterato l’ambiente vaginale e soprattutto quando ci si trova in intimità col proprio partner, poiché questa secchezza può provocare dolore durante i rapporti sessuali.

Le cause della secchezza vaginale possono essere molteplici:

  • menopausa e allattamento (periodi nei quali si verifica un calo degli estrogeni e un cambio nei livelli ormonali),
  • uso di detergenti intimi aggressivi,
  • mancanza o insufficiente eccitamento,
  • uso di pillola anticoncezionale,
  • stress

In base alla causa che scatena tale disturbo, è possibile utilizzare alcuni coadiuvanti locali intimi, come: lubrificanti intimi, detergenti delicati, oppure farmaci topici a base di estrogeni.[1]

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Infezione batterica e fungina

Alcuni sintomi potrebbero manifestarsi, singolarmente oppure insieme, a causa di infezioni batteriche e fungine che colpiscono la vulva e il tratto urinario.

Vediamo quali sono le più comuni:

Candida albicans

La Candida albicans è un fungo normalmente presente nel tratto gastrointestinale, nella bocca e nella vagina.

La sua eccessiva proliferazione può provocare infezioni micotiche.

Solitamente la candidosi vaginale o urinaria è causata da alterazioni della normale flora batterica in seguito ad uso incongruo di antibiotici, a basse difese immunitarie malattie immunosoppressive, diabete, farmaci anticoncezionali, stress, cambiamenti ormonali, trasmissione per contagio sessuale.

I sintomi della candidosi genitale più diffusi sono:

  • bruciore durante la minzione
  • dolore durante i rapporti sessuali
  • rossore, irritazione e prurito
  • perdite dense, a volte di cattivo odore.

Il trattamento, da concordare col medico, prevede una corretta igiene intima e l’uso di farmaci antimicotici specifici.[2]

Vaginosi batterica

Quando la flora batterica vaginale subisce un disequilibrio a causa dell’eccessivo aumento di pH che favorisce lo sviluppo dei batteri cattivi rispetto a quelli buoni, si può incorrere in un’infezione chiamata vaginosi batterica.

Il batterio Gardnerella vaginalis è uno dei principali patogeni di tale infezione.

Essa si manifesta con i seguenti sintomi:

  • cattivo odore intimo, soprattutto dopo i rapporti sessuali e durante le mestruazioni,
  • perdite vaginali grigiastre e maleodoranti,
  • prurito vulvo-vaginale,
  • bruciore durante la minzione,
  • dolore durante i rapporti sessuali

Il normale pH vaginale è acido ed ha un valore compreso tra 3,8 e 4,5.

L’acidità dell’ambiente vaginale consente di proteggere la zona genitale da eventuali infezioni batteriche e fungine.

Quando il Gardnerella vaginalis o altri batteri si moltiplicano esponenzialmente, però, tale pH subisce una variazione importante, a causa della quale si genera una alterazione del microbiota vaginale, favorendo quindi l’infezione: la vaginosi batterica.

Le cause possono essere molteplici: predisposizione genetica, cambiamenti dei livelli ormonali (ad esempio menopausa, gravidanza), scarsa o scorretta igiene intima (alcune donne usano detergenti troppo aggressivi e fanno spesso lavande vaginali senza una reale necessità, indebolendo così la flora batterica fisiologica buona), uso incongruo di antibiotici.

Il trattamento prescritto dal medico prevede solitamente l’uso di antibiotici locali e orali.[3]

Altri fastidi

L’area genitale, si sa, è molto delicata soprattutto per le donne. Talvolta le cattive abitudini possono provocare reazioni allergiche che si manifestano sia internamente che all’esterno.

L’uso mal gestito di assorbenti interni, l’allergia al lattice dei preservativi, l’uso di detergenti intimi e di detersivi per il bucato aggressivi, la scorretta igiene intima, l’uso di biancheria intima stretta, sintetica e non traspirante, sono solo alcune delle cause di tali fastidi.

Vediamo i fastidi più diffusi, entrando nel dettaglio.

  • Prurito e bruciore intimo senza perdite sono associabili a un’ipersensibilità o alla reazione allergica al tessuto della biancheria intima o al prodotto usato per l’igiene personale o del bucato. Inoltre, questi sintomi possono anche essere correlati a un periodo particolarmente stressante oppure a cambiamenti ormonali.
  • Il bruciore senza prurito può dipendere sia da infezioni batteriche che dalla secchezza vaginale, soprattutto in menopausa.
  • L’irritazione intima da sfregamento è un fastidio molto diffuso che tormenta tante donne.
    Essa è causata dallo strofinamento eccessivo con il tessuto della biancheria intima, con la pelle e i peli del partner, con assorbenti e salvaslip, con sex toys. In questo caso quindi bisogna eliminare la causa del problema, usare detergenti delicati che leniscano l’irritazione ed evitare di avere rapporti sessuali fino a quando il fastidio non sparisce.
  • Il bruciore intimo prima del ciclo mestruale è un sintomo abbastanza comune, collegato soprattutto alla secchezza vaginale. Nella maggior parte dei casi esso dipende dal normale ciclo ormonale che si ripete ogni mese, ma potrebbe anche essere causato da irritazioni di diversa natura.
    Il consulto col proprio medico è sempre consigliabile per capire se si tratta di sintomi normali oppure se bisogna approfondire.

Rimedi naturali

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Considerato quanto detto finora, è facile capire che alcuni rimedi da adottare per prevenire e curare i fastidi intimi riguardano l’adozione di buone abitudini.

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Tra esse:

  • usare biancheria intima di cotone
  • evitare l’uso di salvaslip, soprattutto sintetici, se non necessari
  • praticare una buona igiene intima e usare detergenti delicati
  • evitare di usare sempre gli assorbenti interni e cambiarli spesso durante la giornata
  • mangiare yogurt e altri cibi ricchi di probiotici, utili per sostenere l’equilibrio della flora batterica,
  • assumere integratori di probiotici certificati può essere utile in diverse situazioni
  • seguire una dieta sana ed equilibrata, per assicurarsi di mantenere un buon equilibrio acido - base (linkare l’articolo L’equilibrio acido-base nella donna)

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È superfluo specificare che le cure mediche specifiche non possono essere sostituite da rimedi di altro tipo.

È importante parlare col proprio medico di eventuali fastidi intimi, anche per capire bene di quale disturbo si tratti.

Per ogni problema vi è una terapia specifica che solo il medico può individuare, talvolta dopo aver consigliato ed analizzato eventuali esami clinici di approfondimento.

 

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