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Ricaduta febbre, si può evitare?
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Quando si ha l’influenza o comunque una sindrome para-influenzale si fa spesso un errore: quello di pensare che passata la febbre si possa tornare subito alla propria quotidianità. Nulla di più sbagliato! L’influenza, per quanto passeggera, è debilitante e la febbre è la prova che il nostro organismo ha ingaggiato una lotta per contrastare virus ed eventuali batteri sovrapposti che chiaramente ha richiesto una buona dose di energie. È importante prendersi del tempo e seguire alcuni piccoli accorgimenti per evitare una ricaduta di febbre e influenza.
Non avere fretta di guarire
“Take your time” dicono i nostri amici anglosassoni! La convalescenza ha delle logiche che coincidono poco con i nostri impegni quotidiani, ma se si vuole guarire bene e prevenire delle ricadute è importante ricordarsi di affrontare nel migliore dei modi questo periodo. Nella convalescenza avviene un graduale ripristino dell’equilibrio tra le diverse funzioni organiche e un progressivo ritorno delle forze. Perché questo processo possa avere il tempo per giungere al suo termine, è importante non avere fretta di guarire e restare a riposo qualche giorno in più.
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provaloRestare a casa anche il giorno dopo la scomparsa dei sintomi è un consiglio indispensabile soprattutto se l’influenza vi ha debilitato molto.
Non che abbia valenza scientifica, ma come sintomo del cambiamento dei tempi riportiamo la riflessione di Paolo Bonolis nel suo ultimo libro "Perché parlavo da solo" – Ed. Rizzoli, sulla quale concordiamo appieno.
Neanche le malattie vengono vissute con serenità. Appena un bambino ha la febbre, deve subito prendere una cosa che gliela abbassi, invece di lasciarla sfogare: l’aumento di temperatura è il medicamento naturale del nostro corpo.
Evitare i luoghi affollati
Un suggerimento che vale sia per prevenire un primo contagio influenzale sia per evitare eventuali ricadute per la febbre e per l’influenza. Nei luoghi affollati la presenza di molte persone crea un habitat ideale per la diffusione del virus e, contemporaneamente, aumenta la probabilità di trovarsi vicino a qualcuno che abbia già contratto la malattia. Nonostante i sintomi possano essere svaniti o non ancora presenti, la contagiosità rimane e bisogna avere cura di non trovarsi vicino a qualcuno che, sebbene non abbia sintomi manifesti, sia ancora contagioso. Questo vale soprattutto nei bambini.
Per quanti giorni si è contagiosi?
Il periodo è circa una settimana. Già a partire da due giorni prima dell'insorgenza dei sintomi si può trasmettere il virus a chi ci sta vicino. Negli adulti, il rischio contagio finisce con la scomparsa della sintomatologia influenzale, mentre nei bambini il virus può essere trasmesso fino a 4 giorni successivi.
Bere molta acqua
Idratare adeguatamente l’organismo è un suggerimento valido sempre per prendersi cura in modo globale della propria salute, ma è ancor più valido quando abbiamo perso liquidi attraverso la sudorazione a causa della febbre.
Bere tanto, anche se la voglia di bere non sempre è presente. Questo è il nostro consiglio, anche se sappiamo che spesso il corpo maschera il senso di sete. È necessario però bere molto per reintrodurre i liquidi che abbiamo perso. Bere molto significa assumere almeno 1,5-2 litri di liquidi distribuiti durante tutta la giornata (30 ml pro chilo di peso corporeo è la quota ideale). La bevanda preferibile è la comunissima acqua, in grado di reintegrare micronutrienti come il calcio, il magnesio e il potassio: elementi fondamentali per mantenere una corretta omeostasi del corpo, specialmente in età avanzata. Inoltre, l'acqua è coinvolta nel trasporto dei nutrienti e nel bilancio energetico, ha potere detossificante, cioè è in grado di eliminare sostanze nocive e scorie. Oltre all’acqua si può bere del tè, purché leggero, tisane e infusi, ma anche brodi caldi come il brodo di pollo, rimedio della nonna per combattere l’influenza. Ottime anche le spremute d’agrumi, in particolare per il loro elevato contenuto di vitamina C.
Evitare l’alcol
È importante evitare l’assunzione di alcol quando si ha l’influenza o durante la convalescenza, sia per evitare di peggiorare i sintomi della disidratazione sia per evitare interazioni negative con eventuali farmaci.
L’assunzione di bevande alcoliche è inoltre seguita da vasocostrizione che peggiora la sensazione di freddo. Non proprio il massimo quando la temperatura corporea si è appena ristabilita. Se bere un’adeguata quantità di liquidi aiuta a star meglio quando si è in convalescenza, bere alcolici, per esempio aperitivi, vino o birra, può peggiorare la disidratazione che già si presenta durante la convalescenza. Tra le altre cose, questo può portare a peggiorare anche la sensazione di spossatezza e mal di testa e favorire quindi una ricaduta di febbre, nel caso in cui il virus non sia stato definitivamente sconfitto.
Mangiare il giusto
Una sana e corretta alimentazione può avere un ruolo importante nell’affrontare l’influenza, ma anche per prevenire eventuali ricadute. Via libera quindi a frutta e verdura di stagione e a ricette gustose e utili per la nostra salute. Il consiglio è di rimanere sempre leggeri per non appesantire l’organismo con lunghe digestioni che potrebbero debilitarlo. Tutto ciò che “distrare” il nostro corpo dalla ripresa può facilitare una ricaduta di febbre, se il virus non è stato definitivamente sconfitto.
Farsi una doccetta
Per lasciarci alle spalle la malattia e rilassarci una doccia tiepida è un toccasana. Rilassa la mente, ci distrare e ci permette di passare qualche minuto in compagnia dello scrosciare dell’acqua sul nostro corpo, una sensazione di libertà che, dopo i giorni passati a letto tra i sintomi dell’influenza, non può che farci bene.
Senza contare il fatto che ci restituisce un buon profumo, a cui i sudori dell’influenza passata sotto la coperta non contribuivano affatto!
Dormire di più e dedicarsi più tempo
Durante la convalescenza bisogna approfittarne per dedicare un po’ di tempo a sé stessi. Una tazza di camomilla calda e un buon libro possono essere un buon modo per rilassarsi. Quanti libri si leggono solo durante l’influenza (o in estate quando siamo sotto l’ombrellone). Ci avevate mai pensato che se esiste una cosa che unisce l’inverno all’estate questa è proprio il tempo trascorso a leggere un buon libro?
E, perché no, concedersi poi un sonnellino ristoratore!
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Dr. Antonello Arrighi
Specialista in Pediatria. Pediatra di Libera Scelta USL 8 Arezzo.
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Dr. Antonello Arrighi
Specialista in Pediatria. Pediatra di Libera Scelta USL 8 Arezzo.
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