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Fermenti lattici, cosa sono e quando assumerli
Conosciamo il nostro intestino
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Dr. Prof. Luigi Coppola
Medico Nutrizionista, Esperto di Medicine Complementari, Docente Universitario di Nutrizione Clinica e Dietetica Applicata.
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I fermenti lattici vivi o probiotici sono batteri buoni che aiutano a mantenere l’equilibrio della flora intestinale commensale, oggi definita microbiota, favorendo il benessere dell’intero organismo.
I fermenti lattici vivi e vitali, detti anche “batteri probiotici”, sono batteri benefici presenti normalmente nel nostro microbiota, sono capaci, tra l’altro, di metabolizzare lo zucchero lattosio da cui producono acido lattico, fondamentale per mantenere le migliori condizioni del terreno di cui sono ospiti.
A cosa servono
I probiotici sono batteri vivi e vitali (come i Lattobacilli e i Bifidobatteri), importanti per aiutare il riequilibrio della flora batterica intestinale, in quanto vivendo in simbiosi con la nostra mucosa intestinale, consentono il buon funzionamento dell’apparato digerente e dell’intero organismo. Il microbiota (l’insieme di tutte le specie che colonizzano l’intestino) aiuta a:
- digerire e favorire l’assimilazione degli alimenti
- mantenere l’integrità e regolare la permeabilità della mucosa intestinale
- modulare l’immunità dell’intero organismo
- sintetizzare alcuni tipi di vitamine come la H, detta anche biotina, e la K, essenziale per la protezione delle ossa e la coagulazione del sangue.
- controllare la produzione e la distribuzione del grasso corporeo.
I probiotici mantengono in equilibrio il microbiota, consentendo il rinforzo della quota batterica benefica in contrasto alla proliferazione di quella patogena, mantenendo la cosiddetta “eubiosi intestinale”, ossia un salutare bilanciamento che influenza il benessere soggettivo in modo sostanziale.
Ecco perché i probiotici sono in grado di irrobustire le difese immunitarie nei confronti delle aggressioni esterne, influenzando l’andamento di numerosi quadri morbosi, come in caso di allergie, eczemi, infezioni virali e potenziando la risposta ai vaccini.[1]
Scopi e benefici del processo di fermentazione lattica da probiotici
I probiotici sono batteri coinvolti nella fermentazione del latte, durante la quale vengono prodotti acido lattico e acidi carbossilici, che creano un ambiente intestinale favorevole per i simbionti (flora benevola) e sfavorevole per i patogeni.
La fermentazione lattica è utile per produrre e preservare diversi alimenti, tra cui verdure, yogurt, pane a lievitazione naturale, sottaceti, miscele di cereali fermentati, carni fermentate.[2]
Ciò significa che l’intestino si mantiene più in salute consumando regolarmente yogurt, che contiene fermenti lattici?
Alcuni studi[3] hanno dimostrato che la regolare assunzione di yogurt contribuisce ad aumentare la diversità microbica della flora intestinale, agendo particolarmente sui lactobacilli ma molto spesso necessitiamo di quote probiotiche consistenti in breve periodo si tempo, per cui il consumo esclusivo di yogurt può risultare insufficiente.
Di cosa si nutrono i probiotici
Il loro nutrimento principale è rappresentato dalle fibre vegetali contenute in frutta, verdura (meglio se a piccoli pezzi) e cereali integrali, che anche per questo motivo devono essere sempre presenti sulla nostra tavola. Tra le fibre vegetali più utili per nutrire i batteri probiotici abbiamo i frutto-oligosaccaridi (detti anche FOS), soprattutto quelli a corta catena (da cicoria, da barbabietola, ecc.) che sono definite anche “fibre prebiotiche,” per il loro ruolo di supporto nutritivo utile per lo sviluppo dei batteri “buoni” del microbiota.
Un ruolo particolare è rivestito inoltre dalla gomma arabica, una fibra alimentare che permane più a lungo nell’intestino ed il cui effetto è più delicato e duraturo.
Quando assumere i fermenti lattici vivi
Assumere fermenti lattici vivi può essere utile per ripristinare la flora batterica intestinale in caso di alimentazione povera di fibre vegetali e ogni qualvolta sussistono condizioni di impoverimento come ad esempio in caso di diarrea, disbiosi (alterazione dell’equilibrio della flora intestinale), cattiva digestione e vomito.
Le principali cause che possono portare variazioni nell’equilibrio della flora batterica sono:
- alimentazione scorretta o insufficiente apporto alimentare di frutta, verdura ed ortaggi, cibi integrali
- assunzione incongrua di antibiotici, antifungini, inibitori di pompa protonica (PPI), ormoni e numerosi altri farmaci
- situazioni di stress psico-fisico
Proflora
provaloContemporaneamente all’assunzione di probiotici è senz’altro utile ridurre il carico tossico ed i prodotti di scarto dall’ambiente intestinale. L’intestino infatti è la centralina della salute dell’organismo, definito anche “secondo cervello”, in quanto cruciale per la salute dell’intero corpo, come anche per la gestione delle emozioni.[4]
Per ripristinare il fisiologico equilibrio dell’ambiente intestinale e la sua funzione di controller generale, è imprescindibile un corretto stile di vita ed un’alimentazione varia ed equilibrata anche nell’apporto di nutrienti di origine vegetale, fibre e vitamine, fondamentali per la vitalità dei batteri eubionti.
Vieppiù esiste la possibilità di utilizzare il trattamento nutraceutico “3R”, che prevede tre specifiche fasi successive in sequenza:
- R-imuovi le tossine, realizzabile attraverso un “wash-out selettivo” specifico
- R-ipara la mucosa intestinale, ricorrendo ad un interessante associazione di prodotti naturali che ne consentono una ricostituzione dell’integrità
- R-ipopola la flora batterica, apportando probiotici gastro-protetti vivi e vitali, delle specie Lactobacilli e Bifidobatteri, assunti in numero sufficiente e in associazione tra loro, ben tollerati e privi di allergeni, per restituire ordine gerarchico ad ogni singola porzione dell’intestino.
In caso di viaggi o lunghi spostamenti, talvolta con cambio di fuso orario o di ambienti, temperature ed alimentazione, come nei paesi tropicali, la flora batterica intestinale può risentirne in concreto, garantendo minori capacità difensive e di regolazione. In queste situazioni può essere utile integrare probiotici.
Per quanto tempo bisogna quindi prendere fermenti lattici?
Per ripristinare una condizione di miglior equilibrio della flora batterica sarà necessario assumere fermenti lattici per almeno un mese, ma nulla vieta periodi di maggior durata, anche continuativa, se si parte da situazioni più compromesse. In virtù dell’ottima tollerabilità, l’integrazione può essere ipotizzabile anche per lungo periodo.
Che differenza c’è tra prebiotici, probiotici e postbiotici?
Un’equilibrata composizione del microbiota è indispensabile affinché l’organismo riesca a difendersi in maniera adeguata limitando il rischio di temibili scompensi.
A supporto della corretta composizione del microbiota, distinguiamo: prebiotici, probiotici e postbiotici.
- I prebiotici, sostanze organiche che favoriscono la crescita dei batteri buoni, possono avere un effetto benefico sull’ospite alimentando i microrganismi presenti nel microbiota. I prebiotici oggi più diffusi sono i frutto-oligosaccaridi, specialmente quelli a catena corta che non producono aria (e dunque non gonfiano la pancia) durante la fase di digestione.
- I probiotici sono gli stessi microrganismi vivi che costituiscono il microbiota apportando benefici al sistema di filtro e difesa della parete intestinale, compensando gli effetti dei batteri nocivi e ripristinando l’equilibrio della flora eubiotica.
- I postbiotici sono invece sostanze di varia natura prodotte dai fermenti lattici benefici dopo la loro assunzione e rilasciate nell’intestino con l’obiettivo di contenere la possibilità di ulteriori disturbi o reiterazione dello squilibrio già presente; sono sicuri per tutti, anche per i soggetti ad alto rischio.[5]
Andando a influire direttamente sul microbiota intestinale i postbiotici sono in grado di modularne la risposta immunitaria, attenuando l’infiammazione tissutale.[5]
Quali fermenti lattici vivi assumere
I fermenti lattici probiotici vivi e vitali più diffusi sono quelli dei generi Lactobacillus e Bifidobacterium.
All’interno di questi generi si distinguono ceppi di fermenti lattici differenti. L’integrazione contemporanea di più tipi di probiotici in quantità adeguata, vivi e vitali, associati a prebiotici, in forma microincapsulata, gastroprotetta, senza allergeni, certificati e validati scientificamente, può essere utile supporto.
Come si integrano i fermenti lattici probiotici
Integrare fermenti lattici vivi e vitali probiotici è molto semplice: arricchire l’alimentazione di fibre derivanti da frutta, verdura, cereali integrali per aiutare la vitalità dei nostri batteri intestinali e quando è il caso, assumere alimenti fermentati come yogurt, meglio se greco, e kefyr. Per avere una assunzione controllata si trovano in farmacia integratori alimentari a base di batteri probiotici associati a prebiotici (i cosiddetti simbiotici), con precise caratteristiche benefiche sancite e controllate dalla legge.
La posologia standard suggerita è di una dose al giorno, da assumere generalmente lontano dal pasto.
[1] Yan F, Polk DB. Probiotics and immune health. Curr Opin Gastroenterol. 2011;27(6):496-501. doi:10.1097/MOG.0b013e32834baa4d[2] National Research Council (US) Panel on the Applications of Biotechnology to Traditional Fermented Foods. Applications of Biotechnology to Fermented Foods: Report of an Ad Hoc Panel of the Board on Science and Technology for International Development. Washington (DC): National Academies Press (US); 1992. PMID: 25121339.
[3] Lisko DJ, Johnston GP, Johnston CG. Effects of Dietary Yogurt on the Healthy Human Gastrointestinal (GI) Microbiome. Microorganisms. 2017;5(1):6. Published 2017 Feb 15. doi:10.3390/microorganisms5010006
[5] Żółkiewicz J, Marzec A, Ruszczyński M, Feleszko W. Postbiotics-A Step Beyond Pre- and Probiotics. Nutrients. 2020 Jul 23;12(8):2189. doi: 10.3390/nu12082189. PMID: 32717965; PMCID: PMC7468815.
[6] https://www.humanitas.it/news/postbiotici-cosa-aiutano-le-cure-delle-infiammazioni-croniche/
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