Obesità e diabete, come sono collegati

Dr. Alberto Fiorito 1
Dr. Alberto Fiorito

Medico Chirurgo. Specialista in medicina subacquea e iperbarica. Esperto in medicine integrate.

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L'obesità è una condizione in cui si verifica l’accumulo di un eccesso di grasso rispetto a quello necessario alle funzioni organiche; vale a dire che il peso corporeo di una persona è maggiore di quello considerato salutare per la sua costituzione.

L'obesità è un problema che può insorgere in età infantile o sviluppare nel tempo, quando si introducono più calorie di quelle che si consumano, considerando che l’apporto tra calorie in entrata (assunte) e in uscita (consumate) varia da soggetto a soggetto.

I fattori di rischio che potrebbero influenzare l’eventuale insorgenza di obesità includono:

  • fattori genetici
  • eccesso di cibo (soprattutto carboidrati)
  • carenze affettive o aspetti emozionali (compenso, riempire il vuoto, la mancanza)
  • squilibri endocrini
  • mancanza di esercizio fisico.[1]

L’obesità non solo è deleteria perché compromette la qualità della vita in generale, ma è una condizione che può portare a complicanze molto serie, tra cui malattie cardiache, ictus, ipertensione, squilibri osteoarticolari, patologie al fegato, alcuni tipi di cancro e malattie metaboliche, come il diabete.[2]

Diabete

Il diabete mellito (DM) è una malattia cronica che può alterare il metabolismo dei carboidrati, delle proteine ​​e dei grassi.

È causato dalla mancata produzione e secrezione di insulina, ormone elaborato dal pancreas, poiché le sue cellule non sono più in grado di fabbricarlo oppure perché le cellule periferiche diventano progressivamente sempre meno sensibili ai suoi effetti (regolazione della distribuzione dell’energia nell’organismo).

Il diabete mellito si distingue in due categorie:

  • diabete di tipo 1
  • diabete di tipo 2[3]

Diabete di tipo 1

Il diabete di tipo 1, anche chiamato insulino-dipendente, è una malattia autoimmune e si manifesta prevalentemente nei bambini; tuttavia, può comparire anche in età adulta, ad esempio in seguito a traumi emotivi importanti o stress particolarmente gravi.

Questo tipo di diabete è causato da un danno alle cellule pancreatiche, per via di fattori ambientali o infettivi, che conduce a un deficit insulinico assoluto.[4]

Diabete di tipo 2

Il diabete di tipo 2 ha una fisiopatologia e un'eziologia diverse rispetto al diabete di tipo 1 (sia per le cause scatenanti sia per età di insorgenza, sintomatologia di esordio, terapia e possibilità di prevenzione).

L'esistenza di molti nuovi fattori, come ad esempio la maggiore prevalenza dell'obesità tra tutte le fasce di età, l'inattività fisica e sessuale, la cattiva alimentazione e l'urbanizzazione comportano un significativo aumento di questa patologia metabolica.

Il diabete di tipo 2 è la forma più comune di diabete: è una malattia che si manifesta solitamente negli adulti di età superiore ai 40 anni.

I fattori di rischio sono:

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Quanto vive un diabetico di tipo 2?

L’aspettativa di vita media di un soggetto affetto da diabete di tipo 2 è, in linea generale, più o meno simile a quella di una persona che non soffre di tale patologia, se naturalmente segue le terapie necessarie per gestire e controllare la malattia.

In caso contrario, l’aspettativa di vita potrebbe certamente essere ridotta,[6] soprattutto per il rischio cardiovascolare che aumenta in modo preoccupante, ma anche per le complicanze neurologiche e a carico dei reni che ne conseguono.

Obesità e diabete, come si collegano

L'indice di massa corporea ha una forte relazione con il diabete e la resistenza all'insulina.

Negli individui in sovrappeso e/o obesi, aumenta la quantità di acidi grassi non esterificati, glicerolo, ormoni, citochine, marcatori proinfiammatori e altre sostanze coinvolte nello sviluppo dell'insulino-resistenza.

Dunque, il processo fisiopatologico del diabete si sviluppa a causa del danneggiamento delle cellule beta del pancreas, con conseguente impossibilità di controllare la glicemia.

L’insorgenza del diabete diventa inevitabile, se il fallimento delle cellule β-insulari del pancreas è accompagnato da insulino-resistenza.[7]

Le anomalie nella funzione delle cellule beta sono quindi fondamentali nella definizione del rischio e dello sviluppo del diabete di tipo 2.[8]

Dunque, la possibilità di sviluppare problemi di salute, come il diabete, aumenta se si è contemporaneamente in sovrappeso e/o obesi e si manifestano sintomi quali:

  • alta pressione sanguigna (ipertensione)
  • profilo lipidico alterato
  • glicemia alta (zucchero nel sangue)
  • circonferenza corporea aumentata.[9]

Questi fattori di maggior rischio vengono denominati nel loro complesso Sindrome metabolica.

Circa il 20% delle persone in sovrappeso e/o obese soffre di diabete di tipo 2.[10]

Le donne, in particolare, se sono in uno stato di sovrappeso o di obesità, prima di programmare una gravidanza devono perdere peso, onde evitare di sviluppare il diabete gestazionale che può arrecare seri danni alla madre e al feto.[11]

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Obesità, sovrappeso e diabete: rischi per la salute

Obesità e/o sovrappeso e diabete, combinati insieme, comportano conseguenze serie per la salute.

I rischi e i danni più diffusi sono soprattutto quelli che interessano il sistema cardiovascolare, a causa della formazione di placche che danneggiano le pareti delle arterie o ne provocano l’occlusione.

Ma non solo!

Possono insorgere anche disturbi neurologici che, a causa della mancanza di ossigeno, provocano la mancanza di sensibilità nervosa o problemi di scarsa cicatrizzazione delle ferite.

Anche la vista può essere compromessa, come pure la funzione renale

Per tali ragioni, se il peso corporeo è nettamente superiore al peso forma, e si dovessero palesare sintomi quali: affaticamento, aumento della fame, aumento della sete associato a un aumento del volume urinario oppure a una perdita di peso corporeo inspiegabile, è opportuno rivolgersi al medico per effettuare una visita specialistica, in modo da poter avviare una terapia il prima possibile, in quanto potrebbe trattarsi di un caso di diabete conclamato.[12]

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Le informazioni riportate hanno valore meramente indicativo e non rappresentano un sostituto di un consulto medico specialistico

Visita specialistica

Attraverso una visita specialistica si può, innanzitutto, diagnosticare il livello e lo stadio di sovrappeso e/o obesità.

La diagnosi avviene tramite il controllo del BMI (Body Mass Index), ovvero l’indice di massa corporea.

Una volta effettuata la visita, è stesso il medico a prescrivere, a seconda dell’età e di eventuali altre patologie, il miglior trattamento per iniziare a perdere peso, così da evitare (per quel che è possibile) l’insorgenza di malattie ben più serie correlate al suo eccesso.

Sicuramente, una sana alimentazione (che preveda quantità limitate di sostanze come gli zuccheri semplici, ad esempio) e una giusta attività fisica, sono i principali trattamenti per gestire il sovrappeso e l’obesità.

Talvolta può essere utile lo psicologo, quando la causa è emozionale.

Per comprendere, invece, se oltre al sovrappeso e/o l’obesità possa esserci la possibilità di soffrire anche di diabete, bisogna sottoporsi a specifici esami del sangue ed effettuare un controllo glicemico.

La visita è estremamente importante, sia per individuare la presenza del diabete che del pre-diabete, noto anche come “alterata tolleranza al glucosio”.

La diagnosi avviene tenendo sotto controllo i valori della glicemia: basta un valore alterato di glicemia a digiuno che sia maggiore di 126 mg/dl, per almeno due giorni; oppure, valori maggiori di 6,5% di emoglobina glicata confermati da un secondo prelievo; oppure un riscontro della glicemia che supera 200 mg/dl in presenza di sintomi.

Livelli di glicemia molto elevati e continui possono arrecare seri danni all’organismo, inclusi perdita di coscienza e coma.

Non c’è una terapia uguale per tutti i pazienti affetti da sovrappeso e/o obesità e diabete. Esistono molti farmaci per gestire il diabete e il loro dosaggio dipende dalla gravità delle condizioni, ma al contempo bisogna necessariamente modificare lo stile di vita.[13]

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L’importanza dello stile di vita

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L’obesità e il diabete sono quindi collegati tra loro, in quanto l’uno influenza l’eventuale insorgenza dell’altro e viceversa.

Sicuramente alla base di tali problematiche dovrebbe esserci una sorta di “educazione alimentare” sin da bambini, al fine di maturare la consapevolezza che solo uno stile di vita sano può aiutare a prevenire l’eventuale sviluppo di problematiche come l’obesità e il diabete (al di là del corredo genetico, che purtroppo non può essere cambiato).

Oltre a soddisfare il fabbisogno di nutrienti per l’organismo, un’alimentazione equilibrata apporta anche sostanze importanti a supporto del sistema immunitario, a sua volta implicato nel contrastare l’insorgenza di queste temibili condizioni patologiche, subdole talvolta anche per il tardivo riconoscimento.[14]

Avere maggior controllo della propria salute e consapevolezza su come salvaguardarla al meglio è il miglior modo di prevenire malattie metabolico-degenerative insidiose, quando non addirittura decisamente pericolose per la nostra sopravvivenza.

 

[1] https://medlineplus.gov/obesity.html

[2] https://medlineplus.gov/ency/patientinstructions/000348.htm

[3] Al-Goblan AS, Al-Alfi MA, Khan MZ. Mechanism linking diabetes mellitus and obesity. Diabetes Metab Syndr Obes. 2014;7:587-591. Published 2014 Dec 4. doi:10.2147/DMSO.S67400

[4] https://www.humanitas.it/malattie/diabete-tipo-1/

[5] Al-Goblan AS, Al-Alfi MA, Khan MZ. Mechanism linking diabetes mellitus and obesity. Diabetes Metab Syndr Obes. 2014;7:587-591. Published 2014 Dec 4. doi:10.2147/DMSO.S67400

[6] Lutgers HL, Gerrits EG, Sluiter WJ, Ubink-Veltmaat LJ, Landman GW, Links TP, Gans RO, Smit AJ, Bilo HJ. Life expectancy in a large cohort of type 2 diabetes patients treated in primary care (ZODIAC-10). PLoS One. 2009 Aug 28;4(8):e6817. doi: 10.1371/journal.pone.0006817. PMID: 19714245; PMCID: PMC2729379.

[7] Al-Goblan AS, Al-Alfi MA, Khan MZ. Mechanism linking diabetes mellitus and obesity. Diabetes Metab Syndr Obes. 2014 Dec 4;7:587-91. doi: 10.2147/DMSO.S67400. PMID: 25506234; PMCID: PMC4259868.

[8] Kahn SE, Hull RL, Utzschneider KM. Mechanisms linking obesity to insulin resistance and type 2 diabetes. Nature. 2006 Dec 14;444(7121):840-6. doi: 10.1038/nature05482. PMID: 17167471.

[9] https://medlineplus.gov/ency/patientinstructions/000348.htm

[10] https://www.gavazzeni.it/news/obesita-e-diabete/

[11] https://www.gavazzeni.it/malattie/diabete-gestazionale/

[12] https://www.humanitas.it/news/diabete-di-tipo-2-quali-sono-i-fattori-di-rischio/

[13] https://www.humanitas.it/malattie/diabete-tipo-2/

[14] https://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=&id=5521&area=stiliVita&menu=alimentazione

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