Medicina di bioregolazione dei Sistemi

Bioregulatory Systems Medicine (BrSM)

2b. Medicina di Bioregolazione
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Medicina di bioregolazione dei Sistemi

Bioregulatory Systems Medicine (BrSM)

2b. Medicina di Bioregolazione 1

La Medicina di bioregolazione dei Sistemi – Bioregulatory Systems Medicine (BrSM) approccia il paziente con interventi terapeutici basati sulla bioregolazione.

Per poter comprendere al meglio i fondamenti su cui poggia la BrSM è importante approfondire alcuni aspetti fondamentali di questa Medicina.


Insieme alla Medicina di bioregolazione dei Sistemi, fanno parte della Medicina dei bassi dosaggi:


I network

La Biologia dei Sistemi ha contribuito a comprendere come gli esseri viventi siano Sistemi di interrelazioni a vari livelli (geni, molecole, cellule, organi, tessuti, apparati).

Con un approccio di tipo sistemico è possibile comprendere e curare malattie multifattoriali ed in genere quelle legate all’invecchiamento.

1b. Network
I network biologici e come sono interconnessi tra loro

Quando parliamo di network ci riferiamo a quell’insieme di organi e Sistemi a cui siamo abituati a pensare (intestino, cervello, Sistema Immunitario, …) visti non come singole entità indipendenti, bensì come una rete, un network appunto, in cui i singoli organi o Sistemi sono interconnessi tra loro attraverso molecole messaggere e si scambiano informazioni costantemente. Questa relazione continua, che permette al nostro organismo di funzionare correttamente quando è in uno stato fisiologico, può subire squilibri nel corso del tempo dovuti a fattori esterni (esogeni) o interni (endogeni).

Autoregolazione

La BrSM ha l’obiettivo di ripristinare le condizioni di omeostasi fisiologiche dell’organismo sostenendo i network di autoregolazione, in particolare:

  • neuroendocrino;
  • immunitario-infiammatorio;
  • metabolico;
  • energetico-cellulare.

Sostenendo i network di autoregolazione, si genera un circolo virtuoso in grado di influenzare positivamente l’organismo.

Disregolazione

La disregolazione (o squilibrio) dei network è la fase iniziale che può portare alla malattia, precedente la manifestazione dei segni e dei sintomi.

Secondo la BrSM la malattia è l’espressione di una disregolazione operata da diverse perturbazioni che agiscono sui network, mettendone a rischio la stabilità e la funzionalità. Da un altro punto di vista sono l’espressione di un’insufficiente capacità di autoregolazione.

1b. Disregolazione
Disregolazione dei network

network attraversano fasi di disregolazione prima che la malattia si manifesti, non evidenziando sintomi visibili “a occhio nudo”. 

È in questo momento che l’intervento della BrSM può essere risolutivo, perché permette di recuperare la capacità di autoregolazione del network coinvolto.

1b. Tavole di disregolazione
Tavola delle disregolazioni secondo la BrSM

Bioregolazione

La bioregolazione è un processo biologico attivo indotto da interventi terapeutici, farmacologici o non-farmacologici, in grado di ottimizzare o ripristinare l’autoregolazione dei network biologici.

L’intervento di tipo non-farmacologico per eccellenza è l’adozione di uno stile di vita sano, inteso come l’insieme delle buone abitudini che aiutano a ridurre lo stress, a migliorare il sonno e migliorare la qualità del cibo che mangiamo tutti i giorni.

Gli interventi di tipo farmacologico prevedono l’impiego di medicinali con proprietà bioregolatorie, l’integrazione con minerali, vitamine, oligoelementi e aminoacidi, tutti cofattori enzimatici necessari per i meccanismi di autoregolazione.

Quando necessario, è importante anche la somministrazione di probiotici, per favorire il ripristino di un microbioma equilibrato e regolare alcuni network come quello “immune” o quello “metabolico”. 

Multi-target e multi-component

La BrSM ha elaborato formulazioni in grado di agire su più target (multi-target). Questo significa che l’obiettivo di cura del farmaco è esteso a regolare più bersagli. Per realizzare questo obiettivo le formulazioni contengono più componenti (multi-component) che operano in sinergia tra loro.

Da EGOsystem ad ECOsystem

Quando si iniziava ad avere qualche certezza su come fosse fatto e funzionasse l’organismo umano, si è scoperto che i batteri che vivono all’interno del nostro corpo sono circa in numero triplo rispetto a tutte le nostre cellule.

Questa convivenza “forzata” avviene in uno stato di simbiosi, nel quale ci scambiamo reciprocamente favori e ospitalità. Cade quindi il concetto di batteri “buoni” e “cattivi” in senso assoluto e si sostituisce con il concetto di carica batterica: ciò che conta davvero è l’equilibrio tra noi e loro, i nostri rapporti simbiotici reciproci.

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Egosystem ed Ecosystem

Dott. Marco Del Prete

Nasce quindi il concetto di superorganismo, oggi insegnato agli studenti delle Scuole di Medicina, per esprimere questo principio cruciale di mutua e necessaria convivenza tra cellule e batteri, indispensabile per la vita; è l’affermazione della visione del Sistema Uomo come ecosistema complesso, in relazione con l’ambiente esterno, governato da un network neuro-immunoendocrino e regolato da meccanismi omeostatici di controllo fine.

L’evoluzione ha selezionato nelle relazioni simbiotiche uno strumento importante per la selezione del “più forte”, dove però il soggetto non è più soltanto l’organismo, ma il superorganismo, passando così dalla visione di un EGOsystem ad un ECOsystem.

1b. I network
Il concetto di ECOSystem