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Candida, cos’è e come curarla
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Dr. Franco Vicariotto
Medico Chirurgo, Specialista in ostetricia e ginecologia
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Cos’è la candida
La candida è un tipo di fungo, più precisamente un lievito, che facendo parte dell’ampia popolazione microbica del nostro organismo, si trova normalmente nella bocca, sulla pelle, nella flora intestinale e nell’area genitale femminile.
Uno dei funghi più comuni nel nostro organismo è precisamente la Candida albicans, più conosciuta per le infezioni che provoca localmente (chiamate candidosi) proprio nelle aree in cui è presente.
Essa può diventare patogena, ovvero provocare l’infezione candidosi, quando comincia a proliferare in maniera incontrollata, ovvero quando si sviluppano situazioni di disbiosi dell’equilibrio microbico.
Ciò avviene a causa di situazioni di squilibrio locale o dell’interno organismo, che può indebolire la risposta difensiva del sistema immunitario.
A prescindere dalla sua localizzazione, lo sviluppo di infezioni da candida o candidosi può essere dovuto da un disequilibrio del sistema di equilibrio del microbiota, cutaneo, intestinale o vaginale, che genera un disequilibrio della risposta del sistema immunitario dovuto a:
- uso non congruo di antibiotici
- uso di contraccettivi
- squilibrio ormonale nel periodo premestruale, in menopausa oppure in gravidanza
- cattive abitudini alimentari che includono l’assunzione eccessiva di zuccheri e cibi raffinati, che possono generare delle condizioni di disequilibrio della flora batterica intestinale.
Difese immunitarie
La candida fa parte della flora batterica dell’organismo con cui convive in uno stato di equilibrio ma, quando si verificano le condizioni di disequilibrio, può dare origine a eccessiva replicazione comportando più difficoltà per la risposta immunitaria che, di conseguenza, non mette prontamente in atto i suoi meccanismi di difesa.
Pertanto, oltre ai farmaci antimicotici, preventivamente valutati attraverso il consulto con il medico curante, può essere indicato assumere integratori probiotici e simbiotici validati, che siano in grado di riequilibrare la flora batterica intestinale, la quale svolge un ruolo chiave di protezione verso questi possibili microrganismi patogeni.
Le persone immunocompromesse sono più soggette ad essere colpiti da candidosi, proprio perché hanno difese immunitarie basse.
Fattori di rischio
Nonostante si tratti di una condizione abbastanza comune e curabile con un adeguato trattamento, l’infezione da candida può colpire maggiormente coloro che vivono particolari condizioni di salute.
Vediamo quali sono i principali fattori di rischio per questo disturbo:
- scarsa o inappropriata igiene intima
- disbiosi intestinale
- malattie autoimmuni
- diabete mellito (oltre ad avere un sistema immunitario compromesso, i soggetti diabetici hanno una maggiore presenza di zuccheri nel sangue, i quali contribuiscono a rendere favorevole l’ambiente per la proliferazione del lievito)
- stress
- insonnia
- HIV
- mononucleosi
- cure per il cancro (le chemioterapie abbassano le difese immunitarie)
- trattamenti per l’infertilità
- terapia ormonale sostitutiva
- gravidanza e menopausa
- uso di inalatori corticosteroidei[1]
Cos’è la candidosi orale
La candidosi orale, nota anche come mughetto, è l’infezione da candida che si sviluppa all’interno della bocca, più precisamente nel tratto oro-faringeo.
Si tratta di una condizione che può essere più comune nei neonati, nelle persone anziane e negli adulti immunodepressi.
I sintomi e i segni più comuni di questo tipo di infezione sono: macchie bianche sulla lingua e sulle pareti interne della bocca, dolore e bruciore mentre si deglutisce e mentre si mastica, chiazze rosse o piccole ulcere ai lati della bocca, disgeusia (indebolimento o assenza del gusto).
Rendersi conto della presenza della candidosi orale non è difficile, a volte basta semplicemente osservare allo specchio la lingua e la bocca per scorgere un colore bianco intenso che non va via.
Il trattamento per la candidosi della bocca prevede l’uso di farmaci quali antimicotici per via orale o per altre vie.[2]
Candida vulvare
La candidosi vulvare, viene causata dagli stessi fattori sopra elencati, che alterano l’eubiosi dell’ecosistema vaginale coinvolgendo anche la risposta immunitaria.
I sintomi della candida vulvo-vaginale sono:
- bruciore e fastidio intimo,
- perdite biancastre con una consistenza simile alla ricotta,
- dolore e fastidio durante i rapporti sessuali e durante la minzione,
- rossore e gonfiore della vulva.
Per diagnosticare la candidosi vulvare potrebbe essere sufficiente spiegare al medico di base i sintomi riscontrati, oppure sottoporsi a una visita ginecologica per effettuare un eventuale tampone ed analizzare più da vicino i principali fattori sintomatologici: secrezioni, anatomia, comparsa di eruzioni cutanee e rossore.
Il trattamento concordato con lo specialista può prevedere un ciclo di trattamento con farmaci antifungini sistemici o topici (ovuli, lozioni e creme), eventualmente da ripetere.
Per prevenire l’insorgenza di questo tipo di infezione, può essere utile:
- indossare biancheria intima di cotone e non in tessuto acrilico che non è traspirante;
- durante il ciclo cambiare l’assorbente (interno o esterno che sia) il più possibile per evitare di lasciare per troppo tempo la zona intima umida;
- condurre uno stile di vita sano;
- praticare una corretta igiene intima, evitando l’uso di detergenti aggressivi, privilegiando l’uso di detergenti intimi specifici e saponi neutri;
- cambiare il costume bagnato e la biancheria dopo la pratica sportiva;
- evitare di indossare pantaloni troppo stretti e leggings;
- una volta andate in bagno, è opportuno pulirsi e detergersi con un movimento che va dalla parte anteriore verso quella posteriore (dalla vagina verso l’ano) e non al contrario, per evitare di portare i batteri intestinali verso la zona genitale.[3]
Candidosi nell’uomo
La candida è un lievito presente nell’organismo umano, sia di sesso femminile che maschile. In caso di rapporti sessuali o di contatto genitale dell’uomo con aree infette della donna, anche nell’uomo possono svilupparsi infezioni da Candida albicans.
I sintomi possono essere: rossore e prurito intimo, presenza di macchie biancastre sulla zona del glande, umidità della pelle e bruciore delle parti intime.
In questi casi è opportuna la terapia di entrambi i partner e anche per l’uomo, dopo opportuno consulto medico, la terapia può prevedere l’uso di farmaci antimicotici per uso topico (crema o lozione o detergenti) oppure orale.
È importante assicurarsi che entrambi i partner curino con attenzione l’infezione, secondo prescrizione medica, per evitare di contagiarsi ancora in seguito.
Altri fattori di rischio
È possibile che dopo il primo rapporto completo, la donna sviluppi una candidosi genitale poiché il pH e l’equilibrio della flora batterica vaginale entrano in contatto per la prima volta con i batteri del pene.
Il contagio da Candida albicans è inoltre possibile tramite rapporti orali, tramite l’uso promiscuo di sex toys e, nel caso di candidosi orale, con lo scambio salivare che avviene durante i baci, nel caso in cui vi sia una persona infetta.
Persino il neonato può manifestare candidosi genitale se la madre ha contratto la stessa infezione durante il parto; ad accentuare l’infezione e i suoi sintomi, è anche l’uso del pannolino che non consente di lasciare a lungo la zona intima asciutta e ben aerata.[4]
Stile di vita e rimedi naturali per prevenire le infezioni da Candida
La regola aurea per combattere il processo morboso che si può instaurare nelle infezioni da Candida albicans, così come per contrastare numerosi altri fastidi che colpiscono l’organismo, è seguire uno stile di vita sano, attraverso un’alimentazione ben equilibrata, ricca in frutta e verdura e povera di zuccheri semplici e grassi animali, pratica sportiva frequente, corretta igiene intima e rispetto dei principali comportamenti igienici, rinuncia a fumo ed eccesso di alcool.
All’interno di un sano stile di vita e alimentare possono essere utili anche alcuni rimedi naturali utili per aiutare ad esempio la flora batterica intestinale a ritrovare il giusto equilibrio in modo da contrastare l’eccessiva proliferazione incontrollata del lievito Candida albicans.
Proflora
provaloProbiotici e simbiotici
È utile l’assunzione di alimenti come yogurt senza zucchero e latte fermentato (Kefir), che contenendo una elevata quota di Lattobacilli, contribuiscono all’acidità dell’ambiente intestinale e quindi a sostenere le migliori condizioni ambientali per questi batteri eubiotici intestinali.
Utile è anche l’assunzione di formulazioni simbiotiche, cioè costituite da diversi ceppi probiotici microincapsulati gastroprotetti, validati da dati scientifici, con fibra vegetale come i Fruttoligosaccaridi, che “alimenta” la flora batterica intestinale benefica.
Altri rimedi naturali
Ad esempio utilizzare l’aceto di mele o il Bicarbonato di sodio, con attività disinfettante.
Nel caso di candidosi orale è consigliabile fare degli sciacqui, dopo aver lavato i denti, diluendo mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio in un bicchiere d’acqua e cercando di trattenerlo in bocca più tempo possibile prima di sputarlo.
Nel caso di candidosi genitale invece, è consigliabile porre il bicarbonato in una bacinella insieme all’acqua e sedersi sopra di essa per alcuni minuti. Altrettanto importante è asciugare per bene la zona dopo aver effettuato questa operazione.
[1] https://en.wikipedia.org/wiki/Candidiasis#Causes
[2] https://www.cdc.gov/fungal/diseases/candidiasis/thrush/index.html
[3] https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/yeast-infection/symptoms-causes/syc-20378999
[4] https://www.healthline.com/health/vaginal-yeast-infection#contagious
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Dr. Prof. Luigi Coppola
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Dr. Prof. Luigi Coppola
Medico Nutrizionista, Esperto di Medicine Complementari, Docente Universitario di Nutrizione Clinica e Dietetica Applicata.
I fermenti lattici vivi o probiotici, sono batteri buoni che aiutano a mantenere l’equilibrio della flora batterica intestinale favorendo il benessere dell’intero organismo.