Calcolo del peso ideale in menopausa

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Dr. Franco Vicariotto

Medico Chirurgo, Specialista in ostetricia e ginecologia

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Cambiamento ormonale

La menopausa è una fase delicata della vita di una donna, nella quale l’organismo subisce una serie di cambiamenti ormonali che ne influenzano la fisiologia.
Una conseguenza di questi cambiamenti fisiologici, possono essere rappresentati da alcune manifestazioni quali: fastidiosi, come: vampate di calore, tachicardia, sudorazioni improvvise, spossatezza, capogiri, sbalzi d’umore, calo del desiderio, secchezza e prurito intimo.

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La fine del ciclo mestruale e della fertilità, caratteristiche principali di questo periodo specifico, sono dovute al naturale decorso dell’attività delle ovaie, le quali smettono di produrre estrogeni e progesterone.
Dalla comparsa del primo ciclo mestruale, la quantità di estrogeni sintetizzati nel corpo influiscono sui livelli di colesterolo, aumentando quello HDL (buono) e abbassando invece il colesterolo LDL (cattivo).
Con la menopausa e col drastico calo di produzione di estrogeni, il colesterolo non è più messo a freno da questo meccanismo ormonale, esponendo così la salute della donna a rischi cardiovascolari.
Gli estrogeni, inoltre, promuovono la produzione di osteoblasti, cellule che producono l’osso.
Ecco perché con la riduzione degli estrogeni, il corpo va incontro a disturbi di diversa natura e risulta meno protetto dalle malattie cardiovascolari e osteoarticolari.

Questo cambiamento ormonale può influire anche sul rallentamento del metabolismo, con conseguente aumento del peso e della distribuzione del grasso principalmente nella fascia addominale[1] con sintomi fastidiosi, come: vampate di calore, tachicardia, sudorazioni improvvise, spossatezza, capogiri, sbalzi d’umore, calo del desiderio sessuale, secchezza vaginale e prurito intimo, invecchiamento della pelle..

La fine del ciclo mestruale e della fase di fertilità, caratteristiche principali di questo periodo specifico, sono dovute al naturale declino dell’attività delle ovaie, le quali smettono di produrre estrogeni.
Dalla comparsa del primo ciclo mestruale, la quantità di estrogeni sintetizzati nel corpo influisce anche sui livelli di colesterolo, aumentando quello HDL (buono) e abbassando invece il colesterolo LDL (cattivo).
Con la menopausa e col drastico calo di produzione di estrogeni, i livelli prima regolati anche dagli estrogeni, del colesterolo, possono essere suscettibili di cambiamenti, rappresentando nuovi fattori di rischio cardiovascolare.
Gli estrogeni, inoltre, promuovono la produzione di osteoblasti, cellule che sono coinvolte nel metabolismo osseo, in particolare nella fase di ricostruzione dell’osso stesso.

Ecco perché con la riduzione degli estrogeni, il corpo va incontro a disturbi di diversa natura e risulta meno protetto dalle malattie cardiovascolari e osteoarticolari.
Questo cambiamento ormonale può influire anche sul metabolismo, rallentandolo con conseguente tendenza all’aumento del peso e cambiamento nella distribuzione del grasso che diventa principalmente nella fascia addominale.[1]

Ciò non vuol dire che tutte le donne subiscono la stessa sorte e tendano ad ingrassare!
A creare disequilibri momentanei e a influire sul peso corporeo, infatti, non sono soltanto gli ormoni ma anche un insieme di altri fattori: genetica, invecchiamento, abitudini alimentari, stile di vita, stress e correlazione con alcuni fattori di rischio collegati ad: obesità pregressa, diabete, malattie cardiovascolari ecc.

Aumento di peso

L’aumento di peso durante la menopausa è un problema che interessa oltre il 50% delle donne italiane con più di 50 anni.
Con l’avanzare dell’età, l’invecchiamento fisiologico delle cellule, genera una tendenza alla minore costruzione della massa muscolare, con conseguente perdita di tonicità e conseguente aumento della massa grassa, soprattutto a causa del rallentamento del metabolismo e dell’insulino-resistenza.

Questo processo fa sì che la distribuzione del grasso si accumuli maggiormente nella zona della cintura, esponendo l’organismo a diversi fattori di rischio, soprattutto cardiovascolari.
La distribuzione del grasso di tipo androide è infatti maggiormente correlata ai disturbi cardiovascolari e al diabete di tipo 2.

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Le informazioni riportate hanno valore meramente indicativo e non rappresentano un sostituto di un consulto medico specialistico

Ritenzione idrica

Il calo di produzione degli estrogeni ha un effetto negativo anche sulla regolazione dei liquidi e degli elettroliti nel corpo; essa causa infatti maggiore ritenzione idrica e gonfiore.

Per prevenire la ritenzione idrica in menopausa, dunque, bisogna rivedere il proprio stile di vita, assicurarsi di avere un’alimentazione sana, praticare attività fisica e bere almeno 2 litri di acqua al giorno.[2]

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Peso ideale di una donna di 60 anni

Come abbiamo visto, l’aumento di peso espone a un maggior numero di fattori di rischio, pertanto bisogna capire in che modo ci si può prendere cura di più della propria salute.

Esistono diversi metodi per verificare la qualità del peso. Uno dei metodi di calcolo più diffuso è l’indice di massa corporea (BMI).
Attraverso il calcolo dell’indice di massa corporea (BMI) è possibile determinare se il peso della persona è nella norma oppure no.
Dividendo il peso (kg) per il quadrato dell’altezza (cm) si ottiene un numero che indica, appunto, l’indice di massa corporea BMI.
Se il numero è compreso tra 18,5 e 24,9 allora ci troviamo di fronte ad un peso ottimale. Nei valori compresi tra 25 a 29.9 si tratta di sovrappeso, da 30 in su di obesità.[3]

Va specificato, però, che l’indice di massa corporea è un dato che mette in relazione soltanto il peso con l’altezza, senza tenere conto di altri parametri come l’età, la massa grassa o la massa muscolare.
Un atleta, che ha molta massa muscolare, potrebbe paradossalmente risultare in sovrappeso se calcolasse il suo BMI. Basti pensare ad esempio ai body builder, emblematici da questo punto di vista.
Fatte queste premesse possiamo capire come sia inevitabilmente difficile eseguire un calcolo del peso ideale per gli anziani, dato che la loro massa grassa è maggiore rispetto a quella muscolare.

Per quanto riguarda invece il peso ideale di una donna di 60 anni, potrebbe essere utile valutare anche il rapporto vita-fianchi.
Esso determina la quantità di grasso depositata in queste zone e si calcola dividendo la misura della vita per quella dei fianchi.
Per fare un calcolo adeguato la circonferenza della vita dovrebbe essere presa nel punto medio tra il margine inferiore delle ultime costole palpabili e la parte superiore dell’anca.

Secondo i parametri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il valore ottimale deve essere al massimo 0,9 per gli uomini e 0,85 per le donne.

Se il calcolo restituisce un valore più alto di questi numeri, vuol dire che il grasso si deposita più sull’addome e meno sui fianchi.
La forma “a mela” (androide), con maggiore accumulo di grasso sulla pancia, determina un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2, rispetto alla forma “a pera”, caratterizzata da un maggior deposito di tessuto adiposo sui fianchi.[4]

Prevenzione

Non esistono formule magiche che facciano sparire immediatamente i chili di troppo, ma c’è la possibilità di prevenire l’aumento di peso durante la menopausa e di migliorare dunque la qualità della propria vita.

Cosa bisogna fare? Vediamo alcuni punti cruciali.

Abitudini alimentari

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È arrivato il momento di concentrarsi sull’assunzione di fibre, vitamine, sali minerali e nutrienti essenziali, consumando tutti i giorni frutta e verdura fresche, preferendo alimenti integrali rispetto a quelli raffinati e limitando notevolmente l’apporto di zuccheri semplici e grassi saturi, a favore degli acidi grassi polinsaturi e degli zuccheri complessi.

Attività fisica

La pratica sportiva è molto importante in menopausa poiché serve a:

  • stimolare il metabolismo,
  • rendere più semplice la digestione dei pasti,
  • mantenere le ossa in salute,
  • abbassare l’assorbimento degli zuccheri,
  • mantenere il corpo tonico.

Ben vengano tutte le discipline sportive che sono compatibili con le proprie capacità fisiche: aerobica, pilates, jogging, passeggiata, nuoto, ballo ecc.

Eliminare le cattive abitudini

Per assicurarsi di condurre uno stile di vita sano sotto tutti i punti di vista, bisogna eliminare le cattive abitudini.
Quali sono quindi le regole principali in quest’ottica?

  • Non fumare
  • Dormire a sufficienza
  • Ridurre il consumo di alcol e caffeina
  • Evitare situazioni di stress

Bere almeno 2 litri di liquidi al giorno → acqua

 

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