Manganese, cos’è e quali cibi lo contengono

Dr. Alberto Trippetti
Dr. Alberto Trippetti

Medico Chirurgo. Specialista in Endocrinologia.

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Il manganese (simbolo chimico Mn), è un componente dell'enzima SOD - SuperOssido Dismutasi, essenziale per l’organismo, che possiede attività antiossidante, in grado di neutralizzante i radicali liberi.[1]

A causa della somiglianza con il nome viene spesso confuso con il magnesio, ma si tratta di due sali minerali diversi che svolgono ruoli differenti, seppure siano entrambi coinvolti in numerosi processi enzimatici.

Il magnesio regola una serie di funzioni fondamentali come la contrazione muscolare e cardiaca, la conduzione neuromuscolare, il controllo glicemico, la pressione sanguigna e la produzione di energia.[2]

Il manganese, invece, svolge un ruolo importante per il metabolismo degli aminoacidi, del colesterolo, del glucosio e dei carboidrati.

Inoltre, è coinvolto nello scavenging cioè nella captazione di specie reattive dell'ossigeno (ROS), nella formazione ossea, nella riproduzione e nella risposta immunitaria.

Il manganese, infine, regola anche i processi di coagulazione del sangue e dell'emostasi, in combinazione con la vitamina K.[3]

Dove si trova il manganese

Il manganese è presente nell’organismo solo in piccole quantità, dai 10 ai 20 gr circa, prevalentemente nelle ossa, e  nel pancreas, nei reni, nel cervello e nel fegato.[4]

Tuttavia, tale minerale si può ottenere anche da fonti esterne, quali acqua potabile e cibo, oppure assumendo specifici integratori.

Gli alimenti particolarmente ricchi di manganese includono:

  • cereali e riso integrali
  • vongole, cozze e ostriche
  • verdure a foglia verde
  • spezie, come il pepe nero e i chiodi di garofano
  • noci e semi di soia
  • caffè e tè.[5]

In proporzioni minori è presente anche nella frutta nostrana (come fichi, uva, lamponi, fragole e banane), nella frutta tropicale e nelle carote.[6]

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A cosa serve l’integratore di manganese?

Gli integratori a base di manganese sono un’ulteriore fonte, utili per tutti coloro che manifestano una carenza e non riescono a integrarlo naturalmente mediante una dieta sana ed equilibrata.

Inoltre, il manganese viene assunto come integratore anche per alcune condizioni come l'artrosi e l'osteoporosi.[7]

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Fabbisogno giornaliero di manganese

Secondo i valori di riferimento, ogni persona, a seconda dell’età o di una particolare condizione, deve assumere una quantità di manganese sufficiente per le numerose funzioni biologiche in cui è coinvolto.

Bambini

Neonati fino a 6 mesi → circa 3 microgrammi al giorno

Dai 7 mesi fino a 1 anno di vita → circa 600 microgrammi

Da 1 a 3 anni → circa 1,2 mg

Dai 4 agli 8 anni → circa 1,5 mg.

Adolescenti

Da 9 ai 13 anni → circa 1,9 mg

Dai 14 ai 18 anni → circa 2,2 mg.

Per le bambine / ragazze dai 9 ai 18 anni si consigliano dosi pari a 1,6 mg al giorno.

Gli uomini dai 19 anni a salire dovrebbero assumere circa 2,3 mg di manganese al giorno; per le donne, invece, è sufficiente una quantità di 1,8 mg al giorno.

Tuttavia, durante alcune particolari condizioni, come la gravidanza o l’allattamento, è preferibile che la donna aumenti l’assunzione  fino a circa 2 - 2,6 mg al giorno.[8]

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Carenza di manganese

Considerando che le fonti alimentari che includono manganese sono molteplici, una carenza di tale minerale si manifesta raramente nell'uomo, ma quando accade può causare diversi problemi.

I principali segni o sintomi a cui prestare attenzione sono: eruzioni cutanee, depigmentazione dei capelli, pressione alta, umore alterato, gravi perdite di memoria, tremori, brividi, contrazioni muscolari, malformazioni ossee e aumento del dolore durante la sindrome premestruale.[9]

In tutti questi casi si consiglia sempre di approfondire sottoponendosi a visite specialistiche per comprendere se dietro tali segnali si celi la carenza di manganese oppure una problematica di altro genere.

Tuttavia, se non viene integrato nella dieta, alla lunga, la sua carenza può scatenare diverse condizioni, anche piuttosto serie.

Come per esempio:

  • osteoporosi
  • problemi cardiaci
  • infertilità femminile
  • danni al pancreas
  • compromissione della salute delle ossa.[10]

Inoltre, una carenza di manganese potrebbe portare ad un alterato metabolismo dei lipidi e dei carboidrati e causare una ridotta tolleranza al glucosio.[11]

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Eccesso di questo minerale

Attualmente non esistono studi scientifici che mostrino potenziale tossicità correlata ad alte dosi di manganese.

Tuttavia, le persone più a rischio di sovradosaggio sono quelle esposte continuamente a polveri di manganese, ossia coloro che, per esempio, lavorano in reparti di saldatura.

Eccessive quantità di tale minerale, in questi casi, possono danneggiare il sistema nervoso centrale e compromettere alcune funzioni cerebrali, scatenando effetti indesiderati piuttosto seri, come alterazioni neuromotorie simili a quelle  osservate nel morbo di Parkinson, insonnia, perdita di memoria e problemi di vista e di udito.[12]

Coloro che soffrono di patologie epatiche, inoltre, possono sviluppare nel tempo anche disturbi psichiatrici.[13]

Controindicazioni

L’assunzione giornaliera di manganese è relativamente sicura; infatti, attualmente non esistono prove che sostengano il contrario.

Vale a dire che può essere integrato nella dieta di tutti, anche di coloro che soffrono di altre patologie, in quanto non sussistono interazioni clinicamente rilevanti con i farmaci.[14]

Insieme agli altri due oligoelementi selenio e zinco, costituiscono una triade indispensabile per il buon funzionamento della tiroide, soprattutto nelle condizioni di ipotiroidismo.

 

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ATTENZIONE

Le informazioni contenute sul Sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento e non rappresentano un consulto medico, una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, né sostituiscono in nessun caso il parere del medico.
Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta varia, equilibrata e di uno stile di vita sano.
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