Il superorganismo di cui siamo fatti

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Dr. Antonio Gorini

Medico Chirurgo, Specialista in Nefrologia – Medicina Interna

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Il superorganismo: simbiosi tra cellule e batteri

L’organismo umano è costituito da cellule di natura umana che nel corso dell’evoluzione hanno sviluppato diversi sistemi di stretta collaborazione con altre cellule colonizzanti di origine batterica, virale, protozoica e non solo, in diversi distretti corporei interni (ad esempio: mucosa intestinale, vaginale, respiratoria, gastrica) ed esterni (come la pelle e l’occhio). Queste cellule formano la comunità chiamata “microbiota”.

Il microbiota, infatti, è formato da numerosissimi tipi di batteri, funghi, virus e protozoi.

La collaborazione simbiotica tra tutte queste comunità microbiche e le nostre cellule è così stretta, che addirittura esiste una stretta commistione anche genetica, laddove il Microbioma diventa Microbiota, poiché questi organismi influenzano significativamente anche da un punto di vista genetico, l’espressione delle nostre cellule.

Questi microrganismi lavorano anche tra loro in maniera sinergica e simbiotica, dato che ciascuno è indispensabile all’altro per poter sopravvivere.

La simbiosi tra cellule umane e il microbiota costituisce il cosiddetto “superorganismo”.

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Il rapporto simbiotico tra questi microrganismi e l’essere umano, fa sì che ciascuno possa connettersi con l’altro, attraverso interazioni biochimiche e fisiche, ottenendo così dei benefici reciproci assicurandosi la reciproca sopravvivenza.

Proprio per questo, la simbiosi tra cellule e batteri è considerata come un plausibile potenziatore dell’evoluzione della specie umana, e non solo!

L’organismo riesce a difendersi da eventuali attacchi esterni, grazie all’intervento del suo apparato difensivo, il sistema immunitario.

Per far sì che il sistema immunitario sia in grado di contrastare e neutralizzare l’agente esterno, l’organismo deve essere nella migliore condizione di equilibrio definito come omeostasi.

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Secondo la Psico-neuro-endocrino-immunologia (PNEI) esiste un legame tra i diversi sistemi dell’organismo quali il sistema nervoso, endocrino, immunitario e psichico.

Ciò vuol dire che la mente e il corpo interagiscono tra loro, in una rete unica, influenzandosi a vicenda.

Ecco perché quando una persona sta attraversando un periodo particolarmente stressante dal punto di vista emotivo, è molto probabile che il suo sistema immunitario subisca delle influenze negative.

L’abbassamento delle difese immunitarie può provocare minore resistenza nel contrastare l’insorgenza di infezioni e di altri disequilibri e malattie infettive.

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Helicobacter pylori, si deve sempre debellare?

L’Helicobacter pylori è un batterio che si trova molto comunemente nello stomaco e che viene difficilmente raggiunto e attaccato dalle cellule del sistema immunitario. Sopravvive nell'ambiente gastrico, che è molto acido, grazie a un enzima, l'ureasi, che fa aumentare il pH circostante.

Inoltre, la particolare conformazione ad elica, da cui prende il nome, gli consente di penetrare lo strato mucoso più esterno e di ancorarsi a quello che ricopre la parete interna dello stomaco, dove l'acidità è inferiore.

Non essendo facilmente associabile a sintomi specifici, non è sempre semplice pensare alla presenza del batterio Helicobacter.

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Alcuni ceppi di Helicobacter pylori possono portare allo sviluppo di ulcere gastriche o duodenali, per le quali il batterio è ritenuto responsabile nell’80-90% dei casi. Si è altresì visto che la sola presenza del batterio non è determinante sulla manifestazione di malattia, ma devono essere presenti altri co-fattori come l’equilibrio del microbiota in generale, la salute dei mezzi di difesa meccanici e biochimici, il sistema neuro-endocrino-immunitario.

Pertanto, in assenza di sintomi e laddove la terapia eradicante non sia stata efficace, potrebbe essere di aiuto una terapia integrativa che vada a supportare gli altri fattori saluto-genici.

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Recentemente alcuni studi hanno mostrato la presenza di Helicobacter pylori in persone con problematiche cardiache (aterosclerosi delle coronarie). Ciò si spiega con il fatto che l’infiammazione cronica predispone il rivestimento delle arterie a processi di invecchiamento (sclerosi) e che alla base dell’infiammazione cronica vi sia la salute del microbiota intestinale.

In presenza dei sintomi di gastrite, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico di base, che saprà valutare l’utilità o meno di richiedere i test per verificare la presenza del batterio.

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