La paura di amare e di essere felici

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Dott.ssa Antonella Napoli

Psicologa clinica. Psicoterapeuta in formazione, naturopata e floriterapeuta.

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Cos’è la filofobia o paura di amare

Provare amore per una persona ed essere ricambiati è quanto di più bello si possa desiderare. Ma è per tutti così?

Esistono persone che, a causa di traumi, abbandoni o esperienze pregresse, non riescono a lasciarsi andare a sentimenti così profondi e sviluppano così una vera e propria paura di amare.

La filofobia, così chiamata nel gergo tecnico, è quindi la paura incontrollata di innamorarsi e di instaurare relazioni sentimentali profonde e durature.

Come dicevamo nella maggior parte dei casi questo comportamento può essere causato da esperienze traumatiche passate, che hanno interessato direttamente il filofobico, ma anche altre persone con cui è stato in contatto.

Accade anche a chi ha vissuto single a lungo o per chi ha avuto esperienze negative, tradimenti in precedenti relazioni, ha assistito a violenze domestiche o ha subito abbandoni in infanzia, può essere complicato lasciarsi andare all’amore. La paura, evitare le relazioni diventa un meccanismo di difesa dove si pensa che sia meglio non amare in modo da non soffrire. Possono essere persone molto razionali che hanno paura di perdere il controllo della situazione quando la relazione sta diventando più seria e ci si sente dipendenti dall’altro.

La filofobia rende difficile la vita di tutti i giorni, genera ansia, depressione e altri sintomi analoghi quando ci si trova a doversi approcciare con qualcuno. Anche al sol pensiero che ciò possa accadere si possono verificare:

  • palpitazioni
  • sudorazione
  • panico
  • fiato corto
  • tremore
  • nausea
  • vertigini
  • disordini gastrointestinali.

L’idea di soffrire per un distacco causa nella persona filofobica una serie di reazioni “autodifensive”, che possono portare al totale rifiuto di stringere rapporti con gli altri, persino con gli amici[1] e a prendere le distanze dalle persone con cui ha una connessione emotiva. Quindi può riferirsi anche ad altri tipi di legami, oltre che con il partner, ma che coinvolgono emozioni con la famiglia, gli amici, i colleghi e altre persone nell'ambiente quotidiano.

Meccanismi di difesa della persona affetta da filofobia

Le persone affette da filofobia tendono a vivere solo relazioni senza impegno, parlano poco di loro stessi, evitano di mostrarsi come sono, erigono una "barriera insormontabile" per non sentirsi vulnerabili, tendono a stabilire relazioni simultanee per la stessa paura che hanno di essere abbandonati, feriti, traditi o umiliati, e si cerca di razionalizzare e controllare, per quanto possibile, il proprio coinvolgimento e le loro relazioni diventano montagne russe di emozioni con continui alti e bassi:

  • Si innamorano di persone impossibili, in modo che la loro relazione sarà destinata a fallire perché non hanno nulla in comune (e in questo modo mettono in atto la profezia che si autoavvera).
  • Vivono amori platonici o irraggiungibili con i quali creano la scusa che non è vero che hanno paura di amare, ma sono le circostanze che non rendono possibile il rapporto.
  • Tendono a cercare i difetti nella coppia in modo che siano giustificati a doversi allontanare.
  • Possono provocare litigi o avviare conflitti costanti con l’altro in modo che sia questa persona a chiudere la relazione.
  • Si isolano emotivamente quando sentono che l'altra persona si sta avvicinando troppo o la relazione richiede più impegno, anche evitando telefonate, appuntamenti, ecc. evitando di farsi conoscere veramente per farsi coinvolgere il meno possibile.
  • Evitano l’impegno nella relazione (ad esempio la presentazione in famiglia), per non sentirsi in trappola in una vita di coppia.
  • Hanno relazioni superficiali senza coinvolgimento emotivo e basate solo sul sesso o possono avere più relazioni contemporaneamente.

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Paura di impegnarsi

La paura di impegnarsi può derivare da un trauma emotivo vissuto in passato ed è strettamente correlata alla paura di amare.

La persona che ha paura di impegnarsi si sente frenata nel parlare del futuro col partner, nel dichiarare i propri sentimenti e nel dedicare più tempo alla coppia.

Talvolta questa fobia può essere causata da un’insicurezza personale di fondo, in base alla quale non ci si sente all’altezza di essere realmente apprezzati ed amati.

Quando ci si trova nella condizione di amare una persona e stare bene con lei, ma al contempo il proprio carattere impedisce di lasciarsi andare, allora è il caso di affrontare il problema in maniera consapevole.

Bisogna riconoscere i propri limiti e parlare apertamente col proprio partner di tutte le proprie sensazioni.

Può essere molto utile la terapia di coppia e, ovviamente, il sostegno del proprio compagno.

L’idea di essere single a lungo, cosa ne pensi?

Quante volte, stando in gruppo, hai sentito gli scherni verso l’amico single, definito scherzosamente lo scapolo del gruppo. Ma è realmente così grave essere single? No, essere single è una condizione normalissima quando è una scelta e la persona si senta bene con sé stessa e completa.

Se invece si rimane single per paura di soffrire, dell’impegno, o perché non ci si sente abbastanza all’altezza, è importante cercare un aiuto psicologico che possa farti sentire libero di scegliere quello che è meglio per te. Perché anche le persone impegnate in una relazione possono soffrire o non stare bene!

Ognuno deve vivere come meglio crede, purché sia felice e non si chiuda in sé stesso, coltivi le proprie passioni, frequenti amici e conduca una vita serena.

Quando si ama si è felici di dipendere da qualcuno?

Alcuni credono che stare con una persona significhi dipendere completamente da essa, ma non è assolutamente così.

L’amore non è dipendere, ma con-dividere con l’altro.

paura di amare

Un rapporto in cui un individuo dipende dal partner è fondato sul bisogno e non sull’amore.

In questi casi non si parla quindi di innamoramento, ma di dipendenza affettiva.

Le persone che vivono i loro rapporti instaurando questo tipo di dipendenza, cercano solitamente un partner che sia dominante, oppure che ci sia simbiosi tra i due partner.

Il modo di approcciarsi all'amato quindi è di sottomissione e la quotidianità viene vissuta in funzione dell’altro. Ciò vuol dire che l’assenza momentanea, per lavoro o per altri motivi, crea stress e ansia.[2]

Filofobia e “Cherofobia”: la paura di essere felici

Le persone filofobiche sperimentano a volte anche la cherofobia, ovvero la paura di essere felici. Non sono necessariamente persone tristi, ma evitano situazioni che portano loro felicità. Sembra perché pensano che dopo aver vissuto eventi felici accadrà qualcosa di tragico, perché la felicità non è né duratura né positiva. Anche in questo caso la paura è un meccanismo difensivo per proteggersi da qualcosa di negativo che offuscherà la felicità.

Uscire per andar a divertirsi, stare in compagnia di altri e fare qualcosa di propositivo e nuovo sono situazioni che suscitano un forte stato d’ansia nella persona che soffre di cherofobia.

La sua paura più grande è che possa accadere un evento spiacevole dopo il divertimento, oppure che il diletto sia solo un modo per perdere tempo e ferire i propri cari.

Non confondiamo la paura di essere felici con una tristezza persistente. Una persona con cherofobia non è sempre triste, non vive socialmente isolata o segnata dalla mancanza di cosa fare.

Anche in questo caso, sono i traumi vissuti in passato a causare questo tipo di fobia. Potrebbe pertanto essere utile sottoporsi a terapie specifiche, come la terapia cognitivo-comportamentale, alcune tecniche di rilassamento e, più in generale, la psicoterapia.[3]

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Tornare ad amare dopo una delusione è possibile?

Dopo una delusione d’amore ogni cosa sembra impossibile da affrontare.

Il fatto di ritrovarsi senza l’altro richiede un grande sforzo per ricominciare una vita diversa da quella vissuta precedentemente, nella quale ci si trova a riprogrammare la propria quotidianità.

L’idea di poter amare di nuovo crea angoscia, perché non ci si vuole più fidare degli altri o si crede di non poter mai più trovare una persona all’altezza di chi ormai è andato via.

C’è bisogno di tempo perché si ricominci ad affrontare ogni cosa con maggiore lucidità e si riacquisti fiducia in sé stessi e negli altri!

Dopo aver superato il trauma di una delusione d’amore, sarà possibile tornare ad amare e sarà anche più bello di prima!

La paura di amare in psicologia

La paura di amare viene intesa in psicologia come un vero e proprio meccanismo di difesa, messo in atto da una persona che rifiuta l’attaccamento affettivo di qualsiasi tipo.

Ma la vera paura non si trova nel fatto di amare o meno (difficile, se non impossibile, scegliere di provare o meno amore), ma è associata a una serie di fattori che sono impliciti in una relazione come la paura di soffrire per amore, dell'impegno, di sentirsi vulnerabili, la paura di perdere l'individualità, della dipendenza emotiva, il cambiamento nel modo di vivere o di dover condividere emozioni con un'altra persona, di non sentirsi una persona libera, di essere abbandonati, che il nostro partner non soddisfi le aspettative che ci eravamo fatti… in realtà è la paura che la relazione fallisca che porta queste persone a rifiutarla. Per questo motivo tendono ad evitare la vicinanza emotiva e ad isolarsi, rifiutano di incontrare persone e non vogliono approfondire le relazioni personali che già hanno.

Affrontare la filofobia è possibile, partendo col riconoscere l’esistenza del problema.

È importante parlarne con le persone care e rivolgersi a uno psicoterapeuta per intraprendere quanto prima un percorso di consapevolezza e ripresa.

Il percorso cercherà di:

  • Fare affrontare la tua paura, relazionandoti e non evitando situazioni in cui devi mostrare i tuoi pensieri o sentimenti.
  • Farti vivere il presente.
  • Aiutarti a fare coinvolgere le persone che ti amano, esprimendo le tue paure in modo che comprendano meglio le tue reazioni, i tuoi comportamenti e diventino consapevoli delle tue paure e preoccupazioni.
  • Farti comprendere che la fuga o l'evitamento non fanno scomparire la paura, ma la rafforzano. È importante imparare a vivere la nuova relazione senza anticipare gli eventi ma apprezzando quello che offre il momento per momento e senza confrontare le relazioni passate.
  • Farti evitare il ​​confronto con le relazioni passate, vivendo la relazione giorno per giorno, senza dare giudizi preventivi, perché ogni storia è diversa e unica in sé.
  • Utilizzare tecniche di rilassamento e consapevolezza, per aumentare la capacità di gestire le emozioni ed i pensieri che scatenano l’ansia

Fiori di Bach per la paura di amare

Un aiuto e un sostegno a livello emotivo (anche se decidiamo di intraprendere un percorso psicologico), è dato dai Fiori di Bach.

Per tutti i tipi di fobie, (e quindi anche la filofobia) una essenza fondamentale è Mimulus che ci aiuta in tutti i tipi di paure ed in questo caso in particolar modo per la paura dell’abbandono, di essere ferito o subire umiliazioni, del fidarsi dell’altro. Quando ci si sente in gabbia, non libero e in tutte quelle situazioni in cui utilizziamo l’evitamento che può portare all’isolamento. Se invece stare solo fa parte del mio temperamento e lo preferisco di gran lunga rispetto allo stare in mezzo gli altri, mi sarà utile Water Violet.

Rimanendo nelle paure, per quella di perdere il controllo di lasciarsi andare possiamo scegliere Cherry Plum.

Nel caso la filofobia provenga da un trauma passato, subito o a cui abbiamo assistito, grande aiuto arriverà da Star of Bethlehem che agisce a livello emotivo su tutti i tipi di traumi. Utile insieme ad Honeysuckle quando dobbiamo lasciare andare il passato doloroso per iniziare una nuova vita.

Nel momento in cui questo trauma passato ci ha portato insicurezza personale e facciamo fatica a sentirci veramente apprezzati ed amati, possiamo scegliere Larch.

Clematis ci è necessario se idealizziamo gli amori, o cerchiamo persone irraggiungibili con cui abbiamo amori platonici.

Se invece abbiamo bisogno di relazioni molteplici, superficiali, Heather e Wild Oat o se andiamo alla ricerca dei difetti nella coppia, e provochiamo litigi e conflitti per farci lasciare, può essere utile Beech.

Per tutti i momenti in cui non riusciamo a goderci il piacere Oak e Rock Water, ci aiuteranno.

Ricordiamoci sempre che queste sono solamente indicazioni di massima e se il disagio per cui vogliamo lavorare con i fiori è più complesso, è importante rivolgersi ad uno specialista di floriterapia.

 

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