Prurito localizzato o esteso, cosa indica?

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Il prurito è quasi sempre una sensazione temporanea che, a causa di diversi fattori, può creare momenti di più o meno fastidioso disagio.

Le cause del “solletichìo” passeggero possono essere molteplici: un capello, un capo di biancheria irritante, il morso di un insetto, la circolazione sanguigna, l’eccessiva sudorazione e altro ancora.

Quando però diventa persistente ed è correlato ad eruzioni cutanee, orticaria e altri sintomi molesti, il prurito può diventare insopportabile e costituire un vero e proprio campanello d’allarme per disturbi più gravi, tra cui:

  • allergie
  • lesioni cutanee
  • malattie infettive
  • malattie virali, come l’infezione da Herpes Zoster o varicella
  • eczema, dermatite atopica, dermatiti allergiche
  • patologie endocrine
  • malattie neurologiche
  • diabete
  • policitemia vera
  • tumori, come i mielomi ed i linfomi di Hodgkin[1]
  • forte stress
  • reazioni psicosomatiche.

Oltre a sintomi come la formazione di vescicole e irritazioni localizzate, molto spesso è anche la secchezza della pelle ad aggravare la sensazione di prurito. Si tratta di una condizione molto comune, soprattutto nelle persone anziane, in quelle che hanno malattie renali o epatiche e in quelle che trascorrono tanto tempo in ambienti molto caldi e secchi.

A causa dell’invecchiamento cellulare, le ghiandole sebacee degli anziani producono meno sebo e, di conseguenza, idratano meno la pelle.

Inoltre, in molti casi, le persone in età avanzata assumono giornalmente un gran numero di farmaci, alcuni dei quali potrebbero arrecare prurito come effetto indesiderato.

Tra essi: anticoagulanti, antipertensivi, ipoglicemizzanti orali ecc.

Nel caso di patologie ai reni e al fegato, invece, la causa potrebbe essere legata alla sopravvenuta incapacità di questi organi di espellere il carico tossico dell’organismo, essendo essi i due principali filtri per la depurazione delle scorie del nostro sangue.

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Prurito corpo e testa

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Il prurito può interessare tutto il corpo oppure alcuni punti in particolare e manifestarsi sia come semplice “solletico” che come formicolio interno e bruciore. Uno dei pruriti localizzati più diffusi è quello alla testa.

Nella maggior parte dei casi esso è dovuto alla forfora, alla secchezza del cuoio capelluto, alla dermatite seborroica, alla psoriasi (che si localizza principalmente su alcune zone della testa e del corpo, come i gomiti, le ginocchia e le mani) e più raramente alla pediculosi.

In quest’ultimo caso, i pidocchi infestano la cute e le aree particolarmente pelose del corpo.
I bambini che frequentano le scuole dell’infanzia sono maggiormente esposti a questo rischio, ma si tratta di una condizione che oggi è abbastanza rara in Italia.

 

Il prurito alla testa, come anche quello localizzato in punti specifici del corpo, può essere causato anche da altri fattori:

  • effetti indesiderati di alcuni farmaci, reazioni allergiche agli stessi;
  • allergie e intolleranze alimentari;[2]
  • dermatite atopica e dermatite da contatto;
  • orticaria;
  • follicolite e altre infezioni dell’epidermide;
  • malattie sistemiche come il lupus eritematoso;
  • disfunzioni ormonali, come quelle della tiroide;
  • uso di cosmetici aggressivi e ricchi di componenti chimiche.

Prurito psicosomatico

prurito psicosomatico

Si può parlare di prurito psicosomatico quando il prurito su corpo e testa è collegato a stati di ansia, periodi di nervosismo e forte stress spesso associati a caduta o diradamento dei capelli (alopecia da stress).

In questi casi, tutte le tensioni psichiche si riversano sul corpo che, come una vera e propria spugna, dopo aver assorbito, comincia a dare segni di cedimento.
Si presentano infatti, oltre al prurito e alla formazione di eruzioni cutanee, anche disturbi tipici, tra cui la gastrite o la sindrome dell’intestino irritabile.

Il prurito è avvertito dal corpo a causa del cervello che trasmette attraverso le vie nervose questa fastidiosa sensazione. Così si spiega il motivo per cui le persone con malattie del sistema nervoso centrale o persone con disturbi (anche passeggeri) di tipo psichico possono essere maggiormente interessate da episodi pruriginosi, talvolta prolungati.
Il prurito psicosomatico può essere distinto rispetto agli altri tipi di prurito perché, grattandosi, la persona non riesce facilmente a provare sollievo, continuando così a sfregare la pelle e finendo per provocarsi graffi ed escoriazioni.[3]

Tale sensazione non è quasi mai associata ad altri sintomi e si manifesta su un solo lato del corpo oppure su un punto preciso: braccia, testa, gambe.[4]

Anche quando si ha il sospetto che il prurito avvertito possa essere ricollegabile a una dermatosi psicosomatica, è sempre opportuno rivolgersi al medico, unico in grado di analizzare bene i sintomi e valutare quando bisogna indagare su eventuali altre cause.

Il dermatologo, infatti, quando pensa che si tratti di un prurito psicosomatico prescrive analisi del sangue o test specifici, per scongiurare la presenza di patologie più gravi.

Malattie neurologiche e sclerosi multipla

malattie neurologiche

Talvolta il prurito può essere sintomo di anomalie che non hanno necessariamente a che fare con la pelle.

Alcune malattie neurologiche, infatti, tra cui la sclerosi multipla, presentano come primi segnali proprio il prurito, accompagnato da intorpidimento, dolore, problemi alla vista, debolezza negli arti, ecc.

La sclerosi multipla, nello specifico, è caratterizzata dalla progressiva compromissione infiammatoria della guaina mielinica e dalla formazione di piccole lesioni nel cervello, nel midollo spinale e nei nervi.

Tali anomalie causano un rallentamento della trasmissione dei segnali nervosi che partono dal cervello e si diramano nelle varie aree del corpo, provocando così i sintomi appena descritti.
Il prurito correlato alle malattie neurologiche e alla sclerosi multipla è accompagnato da formicolio, dolore e bruciore.

Infezione da Herpes Zoster

L’Herpes Zoster, chiamato anche Fuoco di Sant’Antonio, è una malattia virale provocata dallo stesso virus della varicella; quest’ultimo, può riattivarsi improvvisamente nell’organismo anche dopo molti anni di latenza provocando la tipica eruzione vescicolare dolorosa sulla pelle.

Oltre ad essere riconoscibile da queste manifestazioni cutanee, esso provoca infiammazione locale, forte prurito, dolore e bruciore persistenti lungo il decorso dei nervi colpiti.

L’Herpes Zoster interessa soprattutto persone al di sopra dei 65 anni. Più è avanzata l’età, maggiore è il fastidio e il dolore provocato.
Oltre al prurito localizzato e al bruciore, esso si presenta talvolta anche con febbre e malessere generalizzato.[5]

Il prurito tipico dell’Herpes Zoster è duraturo e sempre associato a dolore pungente e ad alterazioni sensoriali, principalmente nella parte toracica.

Policitemia vera e linfoma di Hodgkin

herpes e linfoma

La policitemia vera è una malattia neoplastica mieloproliferativa cronica, caratterizzata da un forte aumento di globuli rossi e, talvolta, di globuli bianchi e piastrine.

Questo incremento incontrollato può essere causa di problemi di microcircolo, trombi e gotta.[6]

Il prurito causato dalla policitemia vera si presenta, solitamente, dopo il contatto con l’acqua a seguito di un bagno o una doccia caldi (prurito acquagenico).

Quest’ultimo deve essere distinto dall’orticaria acquagenica, ovvero una vera e propria reazione allergica che si manifesta con rossore e reazioni cutanee sparse, dopo la doccia, il bagno, un tuffo in piscina o nelle altre occasioni in cui avviene il contatto con l’acqua.

Oltre al prurito acquagenico la policitemia vera presenta anche altri sintomi: dispnea, cefalea, disturbi di tipo visivo e spossatezza.

Il linfoma di Hodgkin è un tumore delle cellule linfoidi. Esse sono presenti nel sangue, nel midollo osseo e in alcuni organi del corpo.

Il linfoma di Hodgkin è caratterizzato da sensazioni di prurito persistente e spesso insopportabile, che parte dalle gambe e poi si estende a tutto il corpo.
Altri sintomi di questa malattia neoplastica sono: sudorazioni notturne, spossatezza, perdita di peso, febbre, aumento del volume dei linfonodi, sensazione di freddo.

Sottoponendosi a terapie specifiche per contrastare l’avanzamento del linfoma di Hodgkin, tutti i sintomi, compreso il prurito, man mano scompaiono.

Prevenzione

Il prurito collegato a malattie importanti non può essere prevenuto, bensì curato solo con il ricorso a farmaci (rigorosamente prescritti dallo specialista) che agiscono direttamente sui fattori eziologici.

Tuttavia, è possibile prendersi cura del proprio corpo e della pelle, seguendo uno stile di vita sano e usando soltanto detergenti, cosmetici e indumenti di buona qualità. Questo serve ad evitare l’eventuale comparsa di reazioni allergiche.

A meno che non si tratti di un sintomo persistente, il prurito da solo non dovrebbe destare grosse preoccupazioni.
Bisogna quindi prestare attenzione alla sua durata e intensità e ad eventuali segnali associati, quali: rossore e secchezza localizzati, desquamazione, eruzioni cutanee, caduta dei capelli o dei peli.

In questi casi diventa necessario l’intervento del medico il quale, dopo aver effettuato un’anamnesi, che talvolta deve essere completata da esami di approfondimento (analisi del sangue, delle urine, test allergici ed altri), è in grado di fare una diagnosi o valutare il supporto di un altro specialista.
Il trattamento può prevedere una terapia topica, sistemica o di altro tipo, a seconda di quale sia la causa scatenante del prurito.

In definitiva possiamo dire che la cosa più importante è “ascoltare” il proprio corpo e, in presenza di eventuali anomalie, rivolgersi al proprio medico di fiducia.

 

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