Dolori alle gambe, chi ne soffre e come trattarli

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Come si manifestano i dolori alle gambe

Il modo in cui si manifestano i dolori alle gambe può variare a seconda delle aree interessate e delle cause scatenanti.

Essi, infatti, possono essere lievi e persistenti, oppure lancinanti e passeggeri, presentarsi durante la deambulazione o da fermi, a seguito di un trauma, di un’infiammazione articolare o nervosa, oppure a causa di condizioni patologiche specifiche: ernia del disco, insufficienza renale, arteriopatia periferica ed altre.

Talvolta i dolori alle gambe possono interessare tutto l’arto o solo una parte (coscia, gamba, ginocchio, ecc), una gamba o entrambe, oppure coinvolgere anche altre parti del corpo, come la schiena, il collo, i piedi o le braccia.

Dolore quando si cammina

dolore camminata

Il dolore alle gambe può manifestarsi sia da fermi che durante la deambulazione.

La modalità, l’intensità del dolore e la correlazione con altri sintomi permettono di avere un quadro più chiaro e identificarne la causa.

  • Lo strappo muscolare avviene improvvisamente a causa di una tensione eccessiva del muscolo nel momento in cui ci si muove, ma il dolore da esso provocato si protrae anche in fase di riposo.
  • Un’altra condizione dolorosa che si avverte quando si cammina o quando si pratica attività sportiva è causata dai crampi muscolari, dolori acuti che durano pochi secondi.
    Essi sono dovuti soprattutto alla scarsa idratazione, alla mancanza di riscaldamento e stretching prima dello sport, all’eccessiva attività fisica o a uno squilibrio elettrolitico.
    I crampi muscolari provocati dall’insufficienza renale invece possono presentarsi anche in condizione statica.
  • In caso di sciatalgia, dovuta allo schiacciamento o all’infiammazione del nervo sciatico che ha origine nella parte lombo-sacrale della colonna vertebrale, il dolore alla gamba non si avverte soltanto quando si cammina, ma anche da fermi. Questo dolore impedisce talvolta di sedersi e di trovare una posizione comoda quando ci si sdraia.
  • Molto spesso la difficoltà a deambulare e la presenza di sintomi quali dolore, intorpidimento e gonfiore a gambe, ginocchia e caviglie, può essere causato dall’artrosi.
  • Fitte improvvise, insieme a infiammazioni localizzate della pelle, piccole protuberanze e ferite visibili possono comparire in caso di insufficienza venosa cronica. Il dolore da essa provocato persiste anche dopo essersi fermati e si attenua soltanto dopo molto riposo.
  • Nel caso di crampi improvvisi che si avvertono principalmente nella zona del polpaccio, ma anche della coscia e del gluteo, si può parlare di claudicatio intermittens.

Tradotto letteralmente come zoppicare a intermittenza, questo dolore si presenta in maniera discontinua e obbliga la persona a fermarsi nel momento in cui si acuisce.

Tale sintomo è spesso associato a una malattia di natura aterosclerotica, l’arteriopatia periferica, contraddistinta da restringimento o chiusura dei vasi sanguigni dell’arto inferiore.

Mentre si cammina, le gambe hanno bisogno di una quantità maggiore di ossigeno per sostenere i movimenti, a causa di questo restringimento vascolare il passaggio dell’ossigeno e del sangue è ostacolato.
Ciò causa dolore e crampi, sintomi che scompaiono pochi minuti dopo essersi fermati.[1]

Arteriopatia periferica

arteriopatia

L’arteriopatia periferica è causata principalmente dall’accumulo di grasso nei vasi (ateroma) e può colpire sia uomini che donne.

I fattori di rischio per questo tipo di malattia sono: fumo, età al di sopra dei 60 anni, presenza di malattie cardiache, pressione alta, ipercolesterolemia e diabete.

Alcuni pazienti con arteriopatia periferica non lamentano sintomi, altri invece, oltre ad avere dolore alle gambe camminando e salendo le scale, possono riscontrare:

  • ferite con difficoltà di guarigione su piedi e gambe
  • intorpidimento e pesantezza
  • cianosi (colorazione bluastra) in alcune aree
  • temperatura differente da una gamba all’altra
  • scarsa crescita di peli sulle gambe e unghie dei piedi
  • dita fredde e prive di sensibilità
  • disfunzione erettile negli uomini, soprattutto se diabetici

Se non trattata, l’arteriopatia periferica può esporre la persona interessata a rischio di infarto, ictus e ischemia transitoria.

Questa malattia viene diagnosticata a seguito di esami specifici, come l’ecodoppler alle gambe e l’angiografia con tomografo computerizzato, e può essere trattata con:

  • cambiamenti nello stile di vita, con particolare impegno nel seguire una dieta sana e in una pratica sportiva costante
  • terapia farmacologica con farmaci antiaggreganti piastrinici
  • interventi chirurgici, come bypass vascolare, angioplastica ed altri[2]

Dolori alle gambe da stress

Lo stress agisce negativamente sul corpo e sulla psiche, provocando sintomi fastidiosi che si manifestano all’improvviso senza un apparente motivo.

Il dolore psicosomatico che interessa le gambe può presentarsi all’improvviso, in fase di riposo come in fase dinamica, con: crampi, bruciore, pesantezza e lievi fitte.

Trattandosi di una condizione psicosomatica, questo tipo di dolore può essere curato agendo direttamente sulla causa, ovvero cercando di evitare le situazioni di stress o affrontandole con adeguato supporto.

Dolori alle gambe dopo pranzo

I dolori alle gambe possono presentarsi anche dopo aver mangiato e, nella maggior parte dei casi, si tratta di sintomi legati a condizioni patologiche specifiche.

Essi possono essere correlati infatti a una neuropatia diabetica, a malattie renali e/o malattie epatiche.

In questi casi, oltre a un trattamento farmaceutico specifico, lo specialista è tenuto a dare consigli che riguardano l’alimentazione o a prescrivere una dieta adeguata.

Inoltre, gli stati infiammatori del corpo possono essere reazioni immunitarie in risposta all’eccessiva assunzione di acidi grassi trans, grassi saturi e carboidrati.

Per contenere e ridurre l’infiammazione è consigliabile non assumere cibi industriali, limitare il consumo di alimenti di derivazione animale, l’eccesso di carboidrati e porre attenzione al metodo di cottura (se possibile mai a secco ma con liquidi, a temperature che non eccedano i 125 °C e per un tempo adatto).[3]

Febbre e dolori alle gambe

neuropatia influenza

Il dolore articolare è una spia comune dell’influenza, così come il mal di testa, il mal di gola, il raffreddore e la spossatezza.

Si tratta però di sintomi che solitamente scompaiono insieme alla febbre nel giro di pochi giorni e si possono alleviare grazie a specifici interventi.

Condizioni patologiche

patologica

Anche se il dolore alle gambe è molto comune e non ha sempre motivo di destare preoccupazione, esistono condizioni patologiche specifiche nelle quali la comparsa, la persistenza e l’interdipendenza con altri sintomi devono essere analizzate da un medico.

Colonna vertebrale

A volte i dolori alle gambe sono strettamente correlati a problematiche che interessano la colonna vertebrale visto che nervi, muscoli e ossa sono collegati tra loro. Ecco alcuni esempi:

  • L’ernia del disco, così come una sua protrusione, può provocare dolori alle gambe e alla schiena. Solitamente l’infiammazione di un nervo da essa provocata s’irradia fino all’inguine, al gluteo, alla coscia e alla gamba.
  • Nel caso di stenosi spinale, ovvero del restringimento del canale vertebrale, il dolore giunge fino alla gamba ed è accompagnato da altri sintomi: intorpidimento, formicolio, perdita di equilibrio, crampi e fitte soprattutto in fase di deambulazione.
  • In presenza di spondilolistesi, ossia dello scivolamento di una vertebra in avanti, il dolore alle gambe è quello tipico della lombalgia o della sciatica. Esso si accentua stando in piedi per molto tempo e a seguito di uno sforzo fisico, come ad esempio il sollevamento di un collo particolarmente pesante.[4]

In base alle condizioni generali del paziente e alla gravità della patologia della colonna vertebrale il neurochirurgo prescrive terapie farmacologiche analgesiche e conservative oppure opta per trattamenti chirurgici appositi.

Insufficienza renale

L’insufficienza renale cronica è la progressiva perdita della capacità dei reni di filtrare il sangue dalle scorie metaboliche.

Ciò causa danni ai muscoli e ai nervi, provocando crampi, dolori, pesantezza, bruciore, gonfiore e formicolio.

Trattandosi di una patologia grave, il paziente che ne soffre deve affidarsi alle cure di un nefrologo, il quale si occupa della diagnosi e della prescrizione di terapie specifiche, commisurate alle condizioni cliniche del paziente: farmaci diuretici, dialisi, trapianto di rene, ecc.

Coagulo di sangue

Il coagulo di sangue, o trombo, può verificarsi nelle vene profonde o in quelle superficiali. Nel primo caso parliamo appunto di trombosi venosa profonda e nel secondo di trombosi venosa superficiale.

Ciò provoca un rallentamento del flusso sanguigno e una maggiore probabilità di sviluppare altri coaguli.

Poiché il sangue circola e collega i vari organi, il rischio è quello di impedire il trasporto di ossigeno al cuore, ai polmoni e al cervello, provocando infarto, ictus, embolia polmonare, ecc.

Il coagulo di sangue alla gamba si manifesta con un rigonfiamento cutaneo bluastro, con crampi e bruciore localizzati. Il medico suggerisce una terapia in base alla gravità della situazione.

Farmaci anticoagulanti, calze compressive, fisioterapia, sport e alimentazione sana sono i rimedi efficaci per prevenire e curare i coaguli di sangue alle gambe.[5]

Vene varicose

Le vene varicose sono dovute al rigonfiamento dei vasi sanguigni che divengono particolarmente tortuosi, soprattutto nelle gambe (per maggior gravità).

Solitamente non danno sintomi fastidiosi, ma in alcuni casi si manifestano, oltre che con rigonfiamento e colore bluastro, anche con dolore, bruciore, prurito e pesantezza. La visita angiologica, eseguita talvolta con ecodoppler alle gambe, può evidenziare eventuali criticità.

Prendersi cura delle proprie vene varicose è inoltre possibile conducendo uno stile di vita sano, praticando attività fisica ed evitando di stare troppo tempo fermi in piedi.

Menopausa e dolori alle gambe

I cambiamenti dei livelli ormonali durante la menopausa possono provocare dolori alle gambe, insieme a una serie di altri sintomi correlati a questa fase fisiologica.

Tali dolori si presentano sotto forma di crampi alle cosce soprattutto durante la notte, provocando così anche disturbi del sonno. Per quanto siano fastidiosi, però, si tratta di sintomi che non devono preoccupare la persona interessata perché non presagiscono nulla di grave.

Oltre a parlarne col proprio medico per ricevere consigli su un’eventuale cura è possibile prevenire o alleviare tali disturbi praticando attività fisica, massaggiando le gambe e assumendo alimenti, come frutta e verdura, ricchi di vitamine e sali minerali.

Rimedi naturali

Una volta individuata la causa scatenante, per alleviare o far sparire i dolori alle gambe, bisogna agire direttamente su di essa.

Esistono anche numerosi rimedi naturali e consigli pratici che consentono di provare sollievo in determinate situazioni.

rimedi

  • Tenere le gambe sollevate e massaggiarle può essere utile in caso di cattiva circolazione e di stanchezza.
  • L’idratazione è una delle cose più importanti per mantenere sano il corpo e le gambe, pertanto è consigliabile bere almeno 2 litri di acqua al giorno.
  • La pratica di esercizio fisico, che sia in palestra oppure che si tratti di lunghe passeggiate all’aria aperta, aumenta la circolazione sanguigna, produce endorfine e allevia notevolmente i dolori alle gambe.
  • Assumere integratori a base di magnesio, calcio, vitamina D e altri micronutrienti importanti può essere utile per prevenire e alleviare le disestesie alle gambe.

 

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