Obesità infantile, quando tuo figlio e in sovrappeso

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Quando si parla di obesità nei bambini?

L’obesità e il sovrappeso nei bambini sono definiti come un accumulo anormale o eccessivo di grasso, che presenta un rischio per la salute1.
I chili di troppo infatti conducono anche i bambini verso malattie che in passato interessavano prevalentemente gli adulti quali: diabete, ipertensione, sindrome metabolica, ipercolesterolemia. Inoltre, a queste patologie possono aggiungersi diversi disturbi, quali: disordini del sonno, problemi di natura ortopedica, muscoloscheletrica
e psicologica.

Secondo le analisi effettuate dall’Organizzazione mondiale della Sanità, i tassi di sovrappeso e obesità continuano a crescere a livello globale, principalmente nei Paesi in via di sviluppo.2 In quei paesi, infatti, è giunta da qualche decennio la alimentazione industriale occidentale creando problemi soprattutto in età pediatrica.

Tra i paesi maggiormente interessasti dalla obesità infantile risultano America latina e Asia Orientale.

L’aumento di peso che si registra oggi nei soggetti tra i 5 e i 19 anni è dovuto all'abitudine di scegliere cibi calorici, carboidrati e bevande zuccherate e di avere uno stile di vita molto sedentario.

Di certo a determinare le scelte delle famiglie influiscono

  •  il marketing alimentare, talvolta spietato
  •  il costo più elevato degli alimenti sani e nutrienti rispetto a quelli più calorici e dannosi per la salute, pertanto i figli di famiglie meno abbienti sono i più a rischio di sviluppare sovrappeso e obesità3 .

È fondamentale che i genitori trasmettano ai figli i corretti stili di vita: l’obesità infatti è dovuta al modo di approcciarsi al cibo e al movimento, abitudini che i genitori trasmettono più o meno consapevolmente ai loro bambini.

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Per questo quando si deve intervenire sulla salute di questi ultimi bisogna partire da una ri-educazione alimentare e ad uno stile di vita sano e dinamico che coinvolga tutta la famiglia.

Ciò non esclude che il sovrappeso in età pediatrica possa dipendere, molto raramente, da fattori genetici e ormonali anche se le percentuali di bambini obesi per cause “secondarie” sono molto basse.

Obesità infantile in Italia

Rispetto al resto del mondo in Italia negli ultimi dieci anni c’è stata una diminuzione del tasso di obesità infantile del 13% (circa) grazie all'interessamento della Pediatria.

I dati però continuano ad essere preoccupanti perché c’è un grosso divario tra Nord e Sud, a danno di quest’ultimo.

Ci sono ancora troppi bambini e adolescenti che:

  • vanno spesso ai fast food
  • non mangiano frutta e verdura
  • saltano la colazione
  • fanno pasti non ben bilanciati dal punto di vista nutritivo
  • consumano alimenti e bevande zuccherine e caloriche
  • non sono avvezzi alle attività sportive
  • conducono una vita sedentaria (anche a causa dei numerosi dispositivi elettronici che li spingono a restare fermi in casa e a giocare da seduti).

Il problema dell’obesità infantile è un dato molto preoccupante per il mondo e per l’Italia, poiché espone i bambini a rischi di salute importanti4.

Fattori di rischio dell’obesità infantile

Esistono fattori di rischio, correlati a determinate fasi della vita, che portano i più piccoli a diventare obesi o in sovrappeso:

  • allattamento artificiale associato ad uno svezzamento precoce (prima dei 6 mesi) con un carico proteico troppo elevato → l’allattamento prolungato al seno previene l’obesità
  • aumento repentino di peso corporeo, sia dopo la nascita che durante i primi anni dell’infanzia e in età puberale
  • alimentazione ricca di grassi e non ben equilibrata
  • mancanza di movimento e attività sportiva
  • ambiente e famiglia in cui il bambino cresce non consapevoli della necessità di praticare sport e mangiare in maniera equilibrata
  • stato emotivo dei genitori, che incide sui comportamenti alimentari dei figli
  • fattore socio-economico, che gioca un ruolo importante sullo stile di vita

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Indice di massa corporea

Per gli adulti in generale, si può calcolare un parametro di eccesso di peso ricorrendo ad un metodo molto semplice, che considera il rapporto peso-altezza della persona: l’indice di massa corporea (IMC, oppure IBM alla maniera inglese, body mass index).

Esso si calcola dividendo il peso (in kg) per il quadrato dell’altezza (in metri).

Situazione peso Min Max
Obesità di III classe (gravissima) ≥ 40,0
Obesità di II classe (grave) 35,01 40,00
Obesità di I classe (moderata) 30,01 35,00
Sovrappeso 25,01 30,00
Regolare (peso ideale) 18,51 25,00
Leggermente sottopeso 17,51 18,50
Visibilmente sottopeso (anoressia moderata) 16,01 17.50

Grave magrezza (anoressia grave)

<16,01

fonte wikipedia.org

L’Indice di Massa Corporea può essere suddiviso tra uomo e donna, avendo diverse composizioni corporee. Per i bambini non è possibile utilizzare soltanto l’indice di massa corporea come parametro di riferimento, poiché la massa grassa varia con l’aumentare dell’età e dell’altezza (caratteristiche mutevoli durante la crescita).

Pertanto, i pediatri fanno riferimento ai percentili dell’Indice di Massa Corporea e ai cut-off di BMI secondo Cole.

Prevenire l’obesità infantile

Per prevenire l’obesità infantile bisogna intervenire sui fattori di rischio e sulle cause del problema.

Ciò che i genitori, il pediatra, la scuola e tutte le istituzioni coinvolte dovrebbero fare è sensibilizzare le persone e promuovere uno stile di vita sano nell’ottica di una vera prevenzione primaria.

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Bisogna dunque che i genitori diano l’esempio e incoraggino i più piccoli a:

  • mangiare sano,
  • praticare movimento e attività sportiva,
  • non saltare i pasti principali e adeguare la composizione dei cibi in base anche all’eventuale attività fisica del bambino,
  • prediligere frutta e verdura fresche al posto delle merendine,
  • fare attenzione al tipo di condimenti e alle loro quantità.

Essere scrupolosi con l’alimentazione è di fondamentale importanza sin dal momento della loro nascita, è proprio in tenera età che si acquisiscono consuetudini che restano tali per tutta la vita. Anche la donna in gravidanza deve mantenere una dieta equilibrata poiché la obesità materna influenza già in utero il metabolismo del feto.

Dieta per obesità infantile

La prevenzione è l’arma più potente per combattere disturbi e malattie ma quando essa non si concretizza diventa necessario intervenire con azioni curative.

La dieta per l’obesità infantile, ideata e supervisionata dal pediatra e dal nutrizionista specializzato – se seguita con attenzione – consente di eliminare i chili di troppo e di rieducare i bambini ad un’alimentazione sana.

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Essa consiste in 5 pasti (colazione, pranzo, cena e 2 spuntini) ben bilanciati tra loro, i quali contengono il giusto apporto di fibre, carboidrati, proteine, vitamine ecc.

In base alle condizioni di salute del bambino, il medico personalizza il percorso alimentare e promuove un’adeguata attività sportiva ed un adeguato movimento.

 

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