Coenzima Q10, più energia per le tue cellule

simonetta marucci
Dr.ssa Simonetta Marucci

Medico Chirurgo. Specialista in Endocrinologia

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Il Coenzima Q10 è una molecola simile a una vitamina presente in tutte le cellule del corpo, particolarmente importante in alcuni organi quali reni, cuore, fegato e pancreas.[1]

Il coenzima Q10 è anche noto come coenzima Q, CoQ, CoQ 10, Ubichinone, Ubiquinone-Q10, Ubidecarenone o vitamina Q10.[2]

A cosa serve

Il CoQ10 ha una serie di ruoli cardine nella cellula, necessari per il funzionamento ottimale del sistema immunitario e per lo svolgimento di numerose reazioni chimiche che hanno luogo nell’organismo.[3]

Anzitutto è determinante per il buon funzionamento della centrale energetica della cellula (organelli chiamati mitocondri), contribuendo alla produzione di adeguate quantità dell’unico carburante riconosciuto dal nostro organismo, l’ATP o adenosin-trifosfato.

Ha quindi un ruolo fondamentale nella bioenergetica cellulare, aiutandoci metabolicamente a utilizzare il cibo in modo efficiente per produrre energia.

Oltre a questo ruolo il CoQ10 funge da antiossidante o scavenger di radicali liberi, proteggendo gli organi maggiormente esposti alla loro azione negativa, il cuore primo fra tutti.[4]

Possiede potenziali effetti benefici anche per la protezione  delle cellule neuronali dallo stress ossidativo in molte malattie neurodegenerative,[5] per mantenere equilibrata la pressione sanguigna, regolare i livelli di colesterolo LDL nel sangue, supportare la salute digestiva, aiutare in caso di distrofia muscolare[6] e proteggere le cellule dei capelli dagli effetti tossici degli antibiotici aminoglicosidici.[7]

Consente, infine, di alleviare la sensazione di dolore diffuso nei pazienti con fibromialgia trattati con antiepilettici e anticonvulsivanti, migliorando la funzione mitocondriale e riducendo l'infiammazione.[8]

Deficit del coenzima Q10

Il coenzima Q10 viene prodotto dall’organismo, tuttavia la sua concentrazione può diminuire per vari motivi,[9] come ad esempio l’invecchiamento.[10]

Naturalmente, la gravità di tale deficit, la combinazione di alcuni fattori e l'età di insorgenza del calo primario del coenzima Q10 variano ampiamente da persona a persona.

Nei casi più lievi si può andare incontro a carenza intorno ai sessant'anni e ciò, spesso, può provocare problemi di coordinazione ed equilibrio a causa di minor efficienza della parte del cervello coinvolta in questa funzione (cervelletto).

Nei casi più gravi, invece, il deficit può manifestarsi anche durante l’infanzia, causando diversi problemi, tra cui:

  • scarso tono muscolare
  • contrazioni muscolari involontarie
  • rigidità muscolare progressiva
  • convulsioni
  • disabilità intellettiva
  • movimenti oculari anormali
  • perdita della vista causata dalla degenerazione dei nervi ottici o rottura del tessuto sensibile alla luce nella parte posteriore dell’occhio
  • perdita dell'udito neurosensoriale (che è causata da anomalie dell'orecchio interno).

Le manifestazioni legate al suo deficit tendono a peggiorare gradualmente, a meno che CoQ10 venga re-integrato con quantità più elevata rispetto a quella normalmente introdotta con la dieta.[11]

Coenzima Q10: medicinale o integratore alimentare?

Esistono medicinali convenzionali a base di ubidecarenone disponibili in diverse forme farmaceutiche: compresse, capsule, soluzione orale.

Sono disponibili anche diversi integratori alimentari nelle medesime forme farmaceutiche orali.[12]

La Medicina delle basse dosi, non convenzionale, ne dispone invece in forma di fiale di soluzione iniettabile. In quest’ultimo caso soltanto il professionista qualificato può suggerire l’eventuale ricorso, poiché è necessaria un’accurata analisi delle condizioni cliniche generali del soggetto prima del suo uso.

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Dosaggio

Per quanto riguarda le forme orali, l’integratore di coenzima Q10 è disponibile in diversi dosaggi.

Sebbene non vi sia una dose efficace minima o massima stabilita, la dose media necessaria per raggiungere un livello ematico terapeutico di > 2,5 mcg/mL è di 200 mg due volte al giorno.

Per i problemi cardiaci sono state utilizzate dosi giornaliere da 100 a 400 mg, mentre nelle malattie neurodegenerative (morbo di Huntington, morbo di Parkinson e sclerosi laterale amiotrofica) sono state somministrate anche dosi da 600 a 3.000 mg.[13]

Naturalmente è sempre preferibile un consulto medico anche prima di assumere integratori di coenzima Q10, al fine di evitare l’insorgenza di effetti collaterali e non dimenticare che talvolta è necessaria una modifica nelle abitudini alimentari, considerando che moltissimi cibi contengono coenzima Q10.

Coenzima Q10 e alimentazione

La sana alimentazione incide sull’organismo più di quanto si possa immaginare e, anche nel caso di un deficit da coenzima Q10 ci sono moltissimi alimenti da cui poter trarre beneficio, per integrare questa preziosa molecola nel corpo.

La migliore fonte di CoQ10 è sicuramente la carne, in quanto integralmente coinvolta nella produzione di energia, dunque quella a maggior concentrazione nelle cellule degli organi ad alta energia come il cuore e il fegato.

In particolare, il coenzima Q10 si può trovare nella carne di manzo, maiale e pollo.[14]

Anche il pesce contiene CoQ10, soprattutto in sardine, aringhe e sgombro.[15]

Infine, quote di coenzima Q10 possono essere assunte anche consumando frutta a guscio e oli come quello extra vergine di oliva o di soia.[16]

Avvertenze, tollerabilità e limitazioni

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In linea di massima il coenzima Q10 è considerato un prodotto sicuro, se assunto nel giusto dosaggio, sempre sotto consiglio medico.

Dosi eccessive possono produrre effetti indesiderati come fastidi allo stomaco, perdita dell’appetito, nausea, vomito, diarrea e abbassamento della pressione sanguigna.[17]

È stato dimostrato che il CoQ10 abbassa la glicemia a digiuno; quindi deve essere usato con cautela anche nei soggetti diabetici e/o nei pazienti che sono inclini a episodi di ipoglicemia.

Poiché sono ancora limitate le prove scientifiche che ne raccomandano l’uso sicuro anche le madri che allattano, i bambini e i neonati dovrebbero evitare l’assunzione del coenzima Q10 sotto forma di integratore.[18]

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[1] https://www.humanitas.it/enciclopedia/integratori-alimentari/coenzima-q-10/

[2] Saini R. Coenzyme Q10: The essential nutrient. J Pharm Bioallied Sci. 2011;3(3):466-467. doi:10.4103/0975-7406.84471

[3] https://www.humanitas-care.it/enciclopedia/integratori-alimentari/coenzima-q10/

[4] Raizner AE. Coenzyme Q10. Methodist Debakey Cardiovasc J. 2019;15(3):185-191. doi:10.14797/mdcj-15-3-185

[5] Noh YH, Kim KY, Shim MS, Choi SH, Choi S, Ellisman MH, Weinreb RN, Perkins GA, Ju WK. Inhibition of oxidative stress by coenzyme Q10 increases mitochondrial mass and improves bioenergetic function in optic nerve head astrocytes. Cell Death Dis. 2013 Oct 3;4(10):e820. doi: 10.1038/cddis.2013.341. PMID: 24091663; PMCID: PMC3824651.

[6] https://www.humanitas-care.it/enciclopedia/integratori-alimentari/coenzima-q10/

[7] Sugahara K, Hirose Y, Mikuriya T, et al. Coenzyme Q10 protects hair cells against aminoglycoside. PLoS One. 2014;9(9):e108280. Published 2014 Sep 29. doi:10.1371/journal.pone.0108280

[8] Sawaddiruk P, Apaijai N, Paiboonworachat S, Kaewchur T, Kasitanon N, Jaiwongkam T, Kerdphoo S, Chattipakorn N, Chattipakorn SC. Coenzyme Q10 supplementation alleviates pain in pregabalin-treated fibromyalgia patients via reducing brain activity and mitochondrial dysfunction. Free Radic Res. 2019 Aug;53(8):901-909. doi: 10.1080/10715762.2019.1645955. Epub 2019 Aug 7. PMID: 31387429.

[9] https://www.humanitas-care.it/enciclopedia/integratori-alimentari/coenzima-q10/

[10] Barcelos IP, Haas RH. CoQ10 and Aging. Biology (Basel). 2019 May 11;8(2):28. doi: 10.3390/biology8020028. PMID: 31083534; PMCID: PMC6627360.

[11] https://medlineplus.gov/genetics/condition/primary-coenzyme-q10-deficiency/

[12] Sood B, Keenaghan M. Coenzyme Q10. [Updated 2022 Jan 19]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2022 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK531491/

[13] Raizner AE. Coenzyme Q10. Methodist Debakey Cardiovasc J. 2019;15(3):185-191. doi:10.14797/mdcj-15-3-185

[14] Pravst I, Zmitek K, Zmitek J. Coenzyme Q10 contents in foods and fortification strategies. Crit Rev Food Sci Nutr. 2010 Apr;50(4):269-80. doi: 10.1080/10408390902773037. PMID: 20301015.

[15] Passi S, Cataudella S, Di Marco P, De Simone F, Rastrelli L. Fatty acid composition and antioxidant levels in muscle tissue of different Mediterranean marine species of fish and shellfish. J Agric Food Chem. 2002 Dec 4;50(25):7314-22. doi: 10.1021/jf020451y. PMID: 12452651.

[16] Pravst I, Zmitek K, Zmitek J. Coenzyme Q10 contents in foods and fortification strategies. Crit Rev Food Sci Nutr. 2010 Apr;50(4):269-80. doi: 10.1080/10408390902773037. PMID: 20301015.

[17] https://www.humanitas.it/enciclopedia/integratori-alimentari/coenzima-q-10/

[18] Sood B, Keenaghan M. Coenzyme Q10. [Updated 2022 Jan 19]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2022 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK531491/

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