Rinite cronica, si può guarire?

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La rinite acuta, chiamata anche coriza (arcaico) o più semplicemente è un disturbo della mucosa nasale dovuto a irritazione e infiammazione acuta.

La rinite cronica invece, per essere definita tale, deve presentare i sintomi in maniera ciclica o persistente. Essi possono durare da pochi giorni fino a diverse settimane, ricomparire con una certa periodicità o essere continuativi.

In generale, può colpire uomini e donne di ogni età, con una particolare predisposizione nelle persone adulte.

Le riniti croniche si distinguono in specifiche o allergiche e non specifiche o non allergiche, o vasomotorie.

Andiamo ora a vedere nel dettaglio come si differenziano le riniti allergiche dalle non allergiche e quali rimedi possiamo adottare per prevenirle e curarle.

Rinite cronica allergica e raffreddore virale

La rinite cronica si distingue da quella acuta per la sua comparsa graduale e periodica, con sintomi di gravità moderata, nonostante ciò è molto fastidiosa e crea non poche difficoltà a chi ne è affetto. All’inizio i sintomi possono essere intermittenti, con il tempo diventare persistenti o continuativi

La rinite allergica, la più diffusa e conosciuta, viene innescata dall’inalazione di allergeni nella mucosa nasale.

Tra questi troviamo:

  • acari (dermatophagoides pteronissinus o farinae)
  • pollini (graminaceae, ambrosia, parietaria, alberi come olivo cipresso o betulla)
  • pelo/forfora/saliva/deiezioni degli animali

Queste sostanze provocano, nei soggetti sensibilizzati, una reazione del sistema immunitario, che produce, dopo molti passaggi, la degranulazione dei mastociti con liberazione del mediatore chimico Istamina.

Questo derivato amminoacidico (istidina) è un vero e proprio fattore scatenante della sintomatologia della mucosa nasale e delle vie aeree.

Le reazioni a questa sostanza da parte della mucosa respiratoria alta o bassa possono essere:

  • prurito al naso
  • prurito agli occhi
  • lacrimazione
  • starnuti
  • naso che cola
  • naso chiuso
  • naso chiuso anche di notte, senza avere il raffreddore
  • difficoltà a respirare (broncocostrizione, asma)
  • insonnia [1]

La rinite allergica può essere escretiva, con abbondante liberazione di muco trasparente o ostruttiva con solo edema della mucosa e sensazione di “naso chiuso”.

Il paziente affetto da rinite allergica spesso fa quello che viene riconosciuto come “saluto allergico”: si “strofina il naso” per via del forte prurito.

Rinite cronica non allergica (aspecifica o vasomotoria)

A differenza della rinite allergica o specifica, quella aspecifica o vasomotoria è scatenata dall’organismo senza bisogno del contatto con allergeni esterni.

Questa patologia è innescata da una reazione infiammatoria causata dalla dilatazione dei vasi sanguigni presenti all’interno della mucosa nasale, da cui il nome “vasomotoria”.

Le cause che possono portare a questa malattia sono svariate, vediamone alcune:

  • fattori ambientali: fumo, alcool, stress, umidità, calore, cibi piccanti
  • sbalzi ormonali
  • forti emozioni
  • esercizi fisici intensi
  • rimozione chirurgica dei turbinati (organi umidificanti del naso)
  • profumi

Come nel caso della rinite allergica, si avranno sintomi, quali: naso chiuso, naso che cola, difficoltà a respirare.
A questi disturbi si aggiungono poi: formazione di croste all’interno del naso, olfatto ridotto, alitosi, russamento, apnee notturne, sensazione di malessere dentro e attorno al naso.[2]

La rinite vasomotoria si associa spesso a:

Reflusso gastrico

Il reflusso gastrico può fungere da fattore scatenante della rinite vasomotoria.

La sindrome MRGE (malattia da reflusso gastroesofageo) è spesso associata a disturbi delle vie aeree superiori.

Gli acidi contenuti nei liquidi gastrici, come l’acido cloridrico ed alcuni enzimi digestivi che risalgono in esofago e nelle prime vie aeree nel MRGE sono forti irritanti e possono causare anche ulcerazioni delle mucose, irritazioni della gola e lacerazioni.

È quindi importantissimo avere precocemente una diagnosi di questo disturbo, rivolgendosi al proprio medico o allo specialista otorinolaringoiatra, in modo da poter evitare conseguenze dannose.[3]

Muco in gola

Il catarro, o muco in gola, rappresenta un fattore parecchio fastidioso per molte persone.

Il muco viene normalmente creato dalle ghiandole delle vie aeree superiori, per mantenere un ambiente interno umido e come difesa contro eventuali agenti patogeni o sostanze estranee che potrebbero altrimenti arrivare fino ai polmoni[4].

In presenza di una patologia, come la rinite cronica, il muco viene tuttavia prodotto in eccesso, causando fastidi e disagi, quali:

  • tosse grassa
  • sensazione di soffocamento
  • difficoltà respiratoria
  • irritazione o infiammazione della gola.

Orecchie tappate

Il muco, prodotto dalle ghiandole mucipare, può arrivare persino ad intasare le cavità timpaniche quando si accumula, causando il sintomo delle cosiddette “orecchie ovattate”.

In questo caso, oltre a un udito compromesso, si potrebbero presentare anche:

  • acufeni
  • nausea
  • mal di testa
  • dolore nel masticare
  • vertigini

È possibile effettuare cure che portano a completa guarigione, riconosciuto il problema.

Mal di testa

rinite cronica

In caso di rinite cronica, uno dei sintomi associati più diffusi è sicuramente il mal di testa.
L’accumulo di muco e la respirazione difficoltosa sono fattori scatenanti per cefalee ed emicranie.

A seconda del caso il medico prescriverà medicinali decongestionanti, mucolitici, espettoranti e antinfiammatori, o una combinazione degli stessi.

Alcune premure fai-da-te che possiamo adottare in casa sono invece:

  • lavaggi nasali con soluzioni ipertoniche
  • suffumigi con vapore
  • idratazione (bere adeguatamente)
  • umidificazione e disinfezione (olii essenziali) dell’aria
  • riposo notturno di almeno 7-8 ore.

Naso chiuso

Il naso chiuso è una sensazione sempre presente e molto fastidiosa in chi soffre di riniti croniche.

A seconda dei casi può portare da un lieve disturbo respiratorio fino ad una sensazione di soffocamento.

I lavaggi nasali con soluzioni ipertoniche sono un vero toccasana per questi fastidi, ma esistono anche medicinali in bassa dose in grado di dare sollievo, il cui ricorso deve sempre essere guidato dal professionista esperto.

Polipi nasali

Con polipi nasali si intende una formazione a forma di goccia della mucosa nasale, dovuta ad un’infiammazione protratta, come nel caso della rinite cronica.

A differenza dei polipi intestinali o della vescica, quelli nasali sono eccezionalmente di natura maligna.

Distrofie della mucosa nasale che conducono anche alla formazione di polipi avvengono spesso anche a causa del prolungato e inappropriato ricorso a spray nasali decongestionanti contenenti vasocostrittori.

Indipendentemente dalla causa che le produce si tratta comunque di formazioni molto fastidiose che, se non curabili con idonei trattamenti medici, devono essere asportate per via chirurgica, per non compromettere o limitare la respirazione.[5]

Anche l’intervento chirurgico non è sempre risolutivo: dopo un certo periodo i polipi nasali possono riformarsi e, non sempre il chirurgo può di nuovo asportarli.

È per questo motivo che bisogna cercare di prevenirne la formazione, facendosi consigliare dal proprio curante.

Si può guarire?

La rinite cronica è una condizione complessa, tuttavia la buona notizia è che si può guarire!

Vediamo ora nello specifico in che modo.

Nel caso di rinite allergica, normalmente il medico consiglia di allontanarsi, se possibile, dagli allergeni e\o di assumere medicinali idonei al contenimento della produzione o del rilascio di istamina.

È possibile utilizzare anche rimedi low dose per tenere i sintomi della rinite allergica controllati o, addirittura, per prevenirne l’insorgenza lavorando sul terreno immunitario del paziente sempre sbilanciato, quando allergico.

Per quanto riguarda invece la rinite vasomotoria l’uso di farmaci specifici dipende molto dalla gravità dei sintomi.

Nei casi lievi, sarà sufficiente eliminare i fattori ambientali scatenanti: fumo, uso di profumi, stress ecc; mentre per situazioni più gravi il trattamento può essere mirato al sollievo dei sintomi.

È importante mantenere l’aria ben umidificata: l’aria secca può infatti aggravare la patologia, portando ad ulteriori problemi.[6]

Per ridurre l’impatto sintomatico della rinite vasomotoria il medico normalmente prescrive spray nasali che riducono lo stato infiammatorio, la medicina convenzionale purtroppo ha scarse possibilità di intervenire in modo durevole sulla vasodilatazione della mucosa nasale senza produrre effetti indesiderati a lungo termine ma possono creare problemi a lungo termine.

L’uso di spray nasali decongestionanti che contengono vasocostrittori non dovrebbe essere protratto nel tempo. Il loro ricorso dà infatti sollievo immediato al problema, ma il rovescio della medaglia è la progressiva distrofia della mucosa, fino all’insorgenza dei citati (e temuti) polipi nasali.

Esistono anche prodotti spray, in forma orale ed in fiale a base di ingredienti naturali a cui far ricorso, sia in fase acuta che per la cronicità, che possono essere un concreto aiuto.

I loro componenti vegetali o animali in bassa dose sono specifici per l’azione antinfiammatoria, decongestionante e di drenaggio, di freno antidistrofico e, nel migliore dei casi, anche riepitelizzante delle mucose nasali.

È sempre necessaria la guida esperta di un preparato professionista che ne consente la miglior gestione e pertanto non devono essere usati senza averlo prima consultato.

Lavaggi nasali

I lavaggi nasali sono dei veri e propri toccasana per la parete della mucosa nasale.

In caso di riniti croniche allergiche e non allergiche, essi aiutano a riequilibrare il naturale ambiente microbiologico del naso, rimuovendo eventuali sostanze estranee.

I lavaggi nasali vengono di solito effettuati con soluzioni saline, fisiologiche o ipertoniche (queste ultime, oltre a lavare, danno sollievo alla congestione) o acque termali e possono essere somministrati complementarmente a terapie mediche specifiche. I lavaggi nasali sono utili sin dalla età neonata sia come profilassi e igiene del naso sia come terapia in casa di rinite.

Quante volte al giorno

Normalmente si consiglia di fare lavaggi nasali mattina e sera.

La mattina è importante per sciogliere il muco che si è accumulato durante le ore di riposo, mentre la sera per ripulire la mucosa nasale da tutte le sostanze respirate durante il giorno.

A seconda della situazione, potrebbe essere necessario ripetere i lavaggi più volte al giorno ma, soprattutto quando si tratta di eseguirli sui bambini o su soggetti deboli, è sempre meglio chiedere consiglio al medico.

Nel lattante raffreddato i lavaggi nasali vanno eseguiti prima dei pasti al seno.

Sono davvero utili?

I lavaggi nasali possono apportare diversi benefici alla mucosa nasale; vediamone alcuni:[7]

  • sciolgono il muco fluidificandolo
  • ripristinano la funzione protettiva
  • stimolano la rigenerazione delle cellule
  • puliscono e decongestionano le vie aeree superiori.

Soluzione ipertonica per lavaggi nasali

Le soluzioni nasali più diffuse possono essere isotoniche (fisiologiche) e ipertoniche.

Nel primo caso la soluzione fisiologica (NaCl 0,9%) espleta un processo meccanico di rimozione di sostanze che si sono accumulate sulla mucosa (crosticine, germi, pollini).

La soluzione ipertonica invece contiene una maggiore percentuale di sale, che permette di rimuovere il muco attraverso una funzione osmotica.

Quest’ultima è quindi altamente consigliata per chi soffre di rinite cronica e ha difficoltà di respirazione.[8]

Rischi per i neonati

«Non c’è assolutamente alcun pericolo nell’effettuare questa pratica nei neonati».

Ad affermarlo è il dottor Renato Cutrera, direttore dell’unità di bronco-pneumologia all'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma e Presidente della Società Italiana Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI).[9]

Fino a 6 mesi di vita, i neonati non sanno respirare dalla bocca e, avere le vie nasali intasate, rappresenta per loro un disagio di non poco conto, durante la suzione del latte, durante il sonno e anche durante le ore diurne.

Pertanto, acquisire le giuste tecniche per aspirare il muco (con appositi dispositivi) e per lavare le cavità può diventare necessario per la loro salute.

Controindicazioni per i bambini

Il lavaggio nasale nel bambino più grande può essere più semplice, soprattutto se decide di essere collaborativo.

Il gioco è la miglior forma di insegnamento a quell’età; fatevi dunque consigliare sul miglior modo di eseguirli, senza produrre inutili traumi.

In questi casi, così come per i neonati, il lavaggio rappresenta un rimedio molto efficace per ripulire le vie nasali. Prima di una certa età, solitamente, i bambini non sono in grado di soffiare il naso, pertanto i detriti e il muco non possono essere eliminati se non con un aiuto esterno!

Il lavaggio nasale è una pratica sicura, quindi non ha controindicazioni a nessuna età.

Anche per imparare a soffiare il naso si può ricorrere al gioco, oppure esistono nelle farmacie strumenti adatti a favorire questa pratica igienica imprescindibile, che più precocemente viene acquisita e più si rivelerà utile nel prevenire disturbi più seri.

I lavaggi nasali in pediatria sono importanti anche per limitare le otiti medie acute legate al ristagno di muco nella tuba di Eustachio che poi si infetta.

Rinite e sinusite: differenza

Benché vengano spesso confuse, la rinite e la sinusite sono patologie diverse:

  • la rinite è un'infiammazione della mucosa nasale
  • la sinusite è un’infiammazione dei seni paranasali.

Le due condizioni causano sintomi simili nella fase iniziale, ma esiste il modo di distinguerli in base ad alcune differenze.

  • Prurito al naso, lacrimazione e starnuti sono sintomi tipici delle allergie e delle riniti allergiche.
  • Il muco chiaro è associato alla rinite, mentre quello tendente al giallognolo-verdastro è invece tipico della sinusite.
  • I sintomi della rinite allergica si manifestano principalmente a seguito del contatto con sostanze allergizzanti (polvere, graminacee, pelo di alcuni animali, sostanze chimiche ecc); i sintomi della sinusite invece sono maggiormente percepibili a seguito di un raffreddamento.
  • La sinusite viene spesso percepita come un fastidio alla radice del naso, talvolta irradiato ai lati della fronte, che nei casi più gravi diviene vero e proprio mal di testa frontale.
  • La sinusite è spesso conseguenza di un non perfetto drenaggio delle cavità nasali, talvolta anche dovuto a problemi anatomici o traumatici (deviazione del setto nasale), che porta a ristagno di muco e conseguente maggior proliferazione batterica, oppure dalla presenza di poliposi, spesso causata dall’indiscriminato ricorso agli spray decongestionanti con vasocostrittori.

Rivolgersi a un medico anche in questo caso si rivela prezioso, per poter individuare con precisione di che genere di disturbo si tratta e quali sono i trattamenti più indicati in base ai soggettivi bisogni.

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