Lavaggi nasali nel neonato, inutili e pericolosi?

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Dr. Alessandro Coradeschi
Dr. Alessandro Coradeschi

Medico Chirurgo. Specialista in Pediatria. Esperto in Medicina Fisiologica di Regolazione.

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Cos’è un lavaggio nasale

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Probabilmente non tutti lo sanno, ma un neonato respira quasi esclusivamente dal naso fino a sei mesi. Basta solo questa informazione per capire quanto sia importante fare in modo che le vie nasali siano libere da muchi, croste e altri detriti.

Non sapendo soffiare il naso, così come fanno i bambini più grandi e gli adulti, il neonato non può infatti disostruire in autonomia le proprie narici.

Se dovesse addirittura raffreddarsi e, di conseguenza, il suo nasino fosse congesto a causa dell’ingombrante presenza dei muchi, il piccolo avrebbe difficoltà a respirare, essere irrequieto e vivere il disagio soprattutto nei momenti fondamentali per quella fase della crescita, come durante il sonno o la pappa.

I lavaggi nasali servono proprio per agevolare la respirazione, drenare il muco e le altre sostanze che si depositano nel naso, idratare le narici e prevenire infiammazioni e infezioni di diverso tipo, dato che ostacolano l’adesione sulla mucosa nasale di virus e batteri.

In caso di rinite o sinusite, dopo i lavaggi nasali, il medico o il farmacista potrebbe consigliare l’utilizzo di Euphorbium, una pianta il cui estratto è utilizzato per contrastare le infiammazioni acute e croniche del naso e dei seni paranasali.

Soluzione salina

La soluzione salina, o soluzione fisiologica, viene comunemente utilizzata per le terapie endovenose (flebo) oppure per diluire alcuni medicinali, poi veicolati come iniezioni intramuscolari oppure tramite aerosolterapia.

Si chiama “soluzione salina” proprio perché è formata da una soluzione di cloruro di sodio (come il sale da cucina) e acqua purificata in una precisa proporzione (0,9%).

Essa è reperibile sia in fiale monouso che in flaconi multidose, in vetro o plastica, dai quali si preleva il contenuto con l’uso di una siringa.

Naturalmente per effettuare i lavaggi nasali con soluzione salina bisogna usare la siringa senza ago e prestare molta attenzione alla pressione con cui si immette la soluzione nelle narici del bimbo.

Bisogna inoltre avere l’accortezza di rimuovere ogni volta l’ago dal flacone per evitare che eventuali contaminanti e microrganismi possano raggiungere la soluzione salina inquinandola, vanificando così lo scopo igienizzante e terapeutico del lavaggio nasale.[1]

Doccia nasale

La soluzione salina usata per la pulizia delle fosse nasali può essere anche nebulizzata, in tal caso è più giusto parlare di “doccia nasale”. Si tratta di una valida alternativa ai lavaggi nasali.

Essa avviene attraverso l’uso di uno strumento apposito collegato all’apparecchio per aerosolterapia, il quale effettua la doccia nasale a una narice per volta. La camera interna dello strumento serve a nebulizzare la soluzione salina, mentre la camera esterna serve a raccogliere il liquido proveniente dalle cavità nasali. Oltre ad essere raccolte in questo piccolo serbatoio, le secrezioni che vengono sciolte dalla soluzione nebulizzata possono essere rimosse soffiando il naso con un fazzoletto monouso.

Esistono anche appositi dispositivi medici in vendita nelle farmacie che consentono di eseguire una nebulizzazione meccanica attraverso un’apposita siringa che micronizza la soluzione salina con cui viene caricata; ciò consente di eseguire una doccia nasale anche fuori di casa.

Acqua di mare

I lavaggi nasali possono essere eseguiti con diverse soluzioni, talvolta arricchite con sostanze benefiche, come l’acido ialuronico (che lubrifica la superficie mucosa e la rende meno adesiva ai microrganismi) o oli balsamici/antisettici naturali.

Oltre alla soluzione fisiologica e all’acqua termale, la soluzione salina più comunemente usata è quella a base di acqua di mare sterilizzata, perfetta come disinfettante e decongestionante.

Soluzione ipertonica

A volte risulta difficile comprendere quale possa essere la soluzione salina migliore per il proprio bambino, in base alle esigenze legate all’età e alle sue condizioni di salute.

La soluzione ipertonica, che contiene maggiore quantità di sale (in media il 3%) rispetto ai fluidi fisiologici (0,9%), viene utilizzata principalmente in caso di congestione nasale, raffreddore, rinofaringite, otite e altre infezioni delle vie aeree superiori.

Essa è in grado di alleviare notevolmente i sintomi di tali disturbi e di accelerare il processo di guarigione, liberando dai catarri che favoriscono la crescita e la permanenza dell’infettante flora microbica causale.

Si affianca alla soluzione isotonica normalmente usata nell’igiene nasale quotidiana, perché quest’ultima ha una componente salina uguale a quella presente nell’interstizio (tessuto connettivo) tra le cellule dell’organismo.

In caso di naso chiuso, piccole croste e muco denso e verdognolo, la soluzione ipertonica agisce per osmosi:

  • liberando le fosse nasali,
  • sciogliendo le secrezioni,
  • disinfettando i canali nasali e le aree adiacenti (laringe e faringe), rimuovendo virus, batteri e altri agenti patogeni.

A differenza della soluzione isotonica, che costituisce un buon strumento di igiene quotidiana, la soluzione ipertonica è caratterizzata da una maggior concentrazione di sale e può essere considerata una vera e propria terapia.

È sempre indispensabile accertarsi dell’appropriatezza soggettiva di una cura e quindi prima del suo utilizzo è necessario chiedere consiglio al pediatra.[2]

Controindicazioni per i lavaggi nasali sui bambini

Quando si tratta della salute dei più piccoli, la sensibilità e le premure dei genitori si moltiplicano a dismisura, a volte a ragion veduta, altre invece senza oggettivo motivo.

Parlando col medico e con il pediatra di fiducia, è possibile scoprire che i lavaggi nasali non hanno controindicazioni per i bambini.

Si tratta infatti di soluzioni molto leggere che non contengono agenti irritanti e che sono ben tollerate dall’organismo.

Le prime volte possono procurare un poco di disagio, che sarà superato con l’abitudine: vanno eseguiti con idonea posizione della testa per ovviare alla possibilità di transito della soluzione nella gola del bimbo, con sensazione di lieve bruciore, oppure produrre prurito e starnuti. Tutto ciò è comunque di entità trascurabile e soprattutto senza conseguenza alcuna; è bene che il genitore instauri un rapporto giocoso con il piccolo, mai imponendosi o costringendolo (traumi psicologici), al fine di rendere la procedura condivisa o addirittura divertente. I benefici di questa vantaggiosa pratica sono di gran lunga maggiori delle piccole e inziali difficoltà a compierla.

Sono pericolosi per i bambini?

Il fatto che bisogna introdurre del liquido nel naso e che per alcuni istanti si abbia la percezione che il bambino non riesca a respirare, suscita di solito grande preoccupazione.

Alcuni genitori, infatti, si chiedono se i lavaggi nasali possano essere pericolosi per i loro figli.

Si tratta però di una pratica sicura per il bambino. Anche se arriva l’acqua in gola, infatti, l’organismo riesce a liberare le vie aeree in maniera automatica, proteggendolo in modo automatico dal potenziale rischio. Ciò avviene espellendo le secrezioni al di fuori delle narici, oppure con l’ingestione.

Nel primo caso è possibile concludere la pulizia del naso con un fazzoletto monouso, nel secondo invece sono i succhi gastrici ad occuparsi dello smaltimento di ciò che viene ingerito.

Sono inutili?

Tutt’altro: i lavaggi nasali sono molto utili! Anche gli adulti dovrebbero farli regolarmente, per assicurarsi di detergere le vie nasali e di rimuovere i germi. Per i bambini, soprattutto se neonati, i lavaggi nasali sono indispensabili! La loro respirazione avviene solo dal naso e persino l’atto della suzione del latte potrebbe diventare impossibile se le vie aeree non fossero libere.[3]

Abituarli da molto piccoli con gli idonei strumenti (dispositivo medico apposito per lavaggi fuori di casa o doccia nasale quando si è al proprio domicilio) consentirà loro migliori condizioni igieniche, una sana educazione alla cura del proprio corpo, maggior facilità a imparare a soffiare il naso in autonomia al momento giusto e un minor numero di episodi infiammatorio-infettivi e relativo ricorso alle terapie per controllarli.

Lavaggi fatti in casa

Esistono diversi modi di realizzare lavaggi nasali fatti in casa, utilizzando una siringa senza ago, l’acqua del rubinetto precedentemente bollita e un po’ di sale da cucina.

I lavaggi fatti in casa non sono sicuri al 100%, a maggior ragione se si pensa di agire nelle fosse nasali di un neonato.

Pertanto, prima di fare qualsiasi cosa è importante conoscere le proporzioni ottimali di sale e acqua, soprattutto per avere la certezza di non irritare le mucose.

Lavaggi nasali dopo la poppata

I lavaggi nasali sono maggiormente utili:

  • prima di fare la poppata
  • prima di mettere il bimbo a dormire
  • prima di fare l’aerosol.

Essi, infatti, liberando le cavità nasali, consentono di respirare meglio durante il pasto e durante il sonno. Inoltre, quando il medico prescrive l’aerosolterapia in caso di raffreddamento, i lavaggi devono essere eseguiti prima del trattamento per permettere ai farmaci di diffondersi con minori ostacoli nelle vie aeree.[4]

 

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