Valeriana Officinalis, un rimedio per trattare l'insonnia

simonetta marucci
Dr.ssa Simonetta Marucci

Medico Chirurgo. Specialista in Endocrinologia

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Proprietà della pianta del sonno

La Valeriana officinalis è una pianta piuttosto comune in Europa così come nell’America del Nord. Produce belle infiorescenze caratterizzate da delicato profumo, riunite in una struttura complessa detta corimbo e dotate di calice e corolla con cinque petali.

Interessante anche l’etimologia del nome, che vorrebbe il nome derivato dal latino “valere” con un duplice significato: star bene – evidentemente riferito alle proprietà farmacologiche - e crescere rigoglioso.

Talvolta viene utilizzata la sua radice, caratterizzata da un odore non propriamente gradevole. Per questo motivo si tende ad estrarne i principi dalle sommità fiorite, sotto forma di tintura madre idroalcolica. Le sostanze attive appartengono a tre classi: oli essenziali, flavonoidi ed alcaloidi.

Uso della valeriana officinalis nei disturbi del sonno

L’utilizzo della valeriana nei disturbi del sonno si perde nella notte dei tempi; oggi, grazie ai progressi scientifici, si è in grado di spiegare i fini meccanismi che giustificano tale attività che risulta essere ascrivibile agli esteri dell’acido valerianico. Queste sostanze dimostrano di inibire l’attività dell’enzima preposto alla degradazione di un neurotrasmettitore inibitorio responsabile anche dell’induzione del sonno, il GABA (acido gamma-aminobutirrico): ne consegue un aumento della sua concentrazione e quindi un effetto positivo in tal senso.

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Valeriana per gli stati d’ansia

La valeriana officinale si dimostra analogamente eccellente nel gestire gli stati d’ansia, benché non siano ancora stati identificati il meccanismo d’azione e le sostanze attive in chiave ansiolitica.

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Valeriana in gravidanza, come e quando usarla

Poiché la gravidanza rappresenta un periodo delicato assolutamente fisiologico, esistono pareri discordanti sull’utilizzo delle erbe officinali. In ogni caso, relativamente alla valeriana officinale, i pareri sono piuttosto allineati nel permetterne l’uso, purché per periodi contenuti e a dosi modiche, al fine di ridurre al minimo possibile qualsiasi potenziale interferenza con lo sviluppo fetale.

Tintura madre di valeriana, preparazione e utilizzo

Per la preparazione della tintura madre vengono utilizzate le sommità fiorite della pianta sottoposte a macerazione a freddo in una soluzione idroalcolica.

Effetti e controindicazioni

Gli effetti della tintura madre sono sovrapponibili alle caratteristiche generali della pianta: azione ansiolitica, sedativa, antispastica con azione sui sistemi nervosi centrale e vegetativo.

Possedendo un’azione calmante è opportuno evitare l’associazione con i farmaci sedativi per scongiurare il rischio di sommazione degli effetti.

La valeriana fa male? Gli effetti dell’abuso

Normalmente la valeriana è associata ad una modestissima, se non irrilevante, tossicità acuta: l’uso prolungato e a dosi eccessive potrebbe determinare effetti opposti quali insonnia, eccitabilità ed emicrania. Pertanto, è sempre opportuno sempre affidarsi al consiglio del Medico o del Farmacista di fiducia.

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