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Euphorbium contro la sinusite
Dr. Antonello Arrighi
Specialista in Pediatria. Pediatra di Libera Scelta USL 8 Arezzo.
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Cos'è Euphorbium
Euphorbium è usato per scopi medici fin dai tempi di Augusto1, primo imperatore romano vissuto a cavallo della nascita di Gesù. Solo nel 1975, però, è stata isolata la resiniferatossina, un nome lunghissimo per descrivere una sostanza presente nell’Euphorbium, probabilmente la sostanza più piccante al mondo attualmente conosciuta. La resiniferatossina si lega ai recettori presenti nelle vie aeree (il ricettore si chiama vanilloide2), soprattutto nel naso, favorendo il controllo dell’infiammazione e del dolore, fungendo quindi da analgesico per il setto nasale e per tutte le sintomatologie a livello delle vie aeree superiori.
Euphorbium è il fluido lattiginoso che viene estratto dall’Euphorbia resinifera, una pianta che si trova principalmente in Marocco, che viene poi seccato.
A cosa serve
L’estratto fitoterapico di Euphorbium è utilizzato per contrastare le infiammazioni acute e croniche del naso e dei seni paranasali (come ad esempio la sinusite). È un rimedio valido per agevolare la rimozione di catarro dalle tube di Eustachio, che collegano il faringe con l’orecchio medio, nella rinite che si manifesta in seguito ad un’allergia, nelle malattie da raffreddamento o nell’influenza.
Il suo effetto principale è quello di facilitare e migliorare la respirazione dal naso, quando è ostruito e si è costretti a respirare dalla bocca, con tutte le sgradevoli conseguenze che ciò comporta. Per questo motivo è un rimedio molto valido anche per placare il raffreddore comune, o la sua forma collegata all’allergia, come sintomatico per l’ipertrofia dei turbinati e la poliposi nasale.
Inoltre grazie alle sue proprietà antivirali può essere utilizzato come terapia per contrastare l’Herpes labiale.
Seni paranasali
I seni paranasali sono il bersaglio principale di azione dei prodotti a base di Euphorbium. Si trovano in corrispondenza del naso ma non solo e sono delle cavità naturali che aiutano il riscaldamento dell’aria che vi passa attraverso e che proviene dalle cavità nasali diretta ai polmoni. Oltre a riscaldarla, la umidificano e la depurano grazie alle loro ciglia e alla presenza del muco. Il muco, che nelle situazioni di equilibrio omeostatico serve proprio per filtrare l’aria proveniente dall’esterno da polvere e impurità, quando è in corso un raffreddore comune o un raffreddore da fieno viene prodotto in quantità sovrabbondante perché al il suo interno vi sono numerosi anticorpi e cellule dell’immunità che permettono di intrappolare gli agenti patogeni e di eliminarli più velocemente. Anche il muco, però, quando raggiunge certi livelli di quantità e di viscosità dev’essere espulso e questo avviene attraverso il naso (meati superiore e medio) o la bocca al fine di permettere l’eliminazione di tutto ciò che è stato inglobato; In presenza di infezioni, il suo colore muta e da trasparente diventa giallastro.
Se la nostra mamma ci diceva sempre di non tirar su con il naso, aveva le sue buone ragioni!
Poliposi nasale
Dall’1% al 4% della popolazione soffre di poliposi nasale3.
I polipi nasali sono escrescenze benigne, non cancerose e indolori che originano dalla mucosa delle cavità nasali e dai seni paranasali. Dopo un’accurata ispezione nasale (diretta o tramite endoscopio), che permette di osservare l’interno delle narici, si può confermarne o meno la loro presenza. I sintomi della poliposi sono la sensazione di naso chiuso, che spesso impedisce di dormire sereni (o che fa dormire meno sereni il nostro partner, dato che spesso porta ad aumentare la turbolenza del volume d’aria con cui si russa) e se peggiora, anche un senso di mal di testa frontale.
Generalmente nei casi più gravi si interviene chirurgicamente. In situazioni più modeste, se il medico lo prescrive, è possibile utilizzare prodotti a base di Euphorbium per ridurre i sintomi (naso che cola, infiammazione cronica dei condotti e dei seni nasali e paranasali).
Rinite acuta
Come diciamo sempre in Guna, la rinite non esiste.
Siamo forse impazziti? Certamente no, con questo intendiamo dire che non esiste una sola forma di rinite, così come ciascuna malattia o stato disfunzionale dell’organismo può esprimersi con diverse modalità e quadri morbosi. Anche se il nome è simile, i sintomi e le cause della rinite acuta non sono gli stessi della rinite cronica la quale, tuttavia, è sicuramente una cronicizzazione, appunto, di una rinite che precedentemente era acuta. L’evoluzione degli stati disfunzionali è fondamento nell’Omotossicologia e descritta molto bene dal suo ideatore Reckeweg nella Tavola delle Omotossicosi, che individua 6 fasi, da quella più acuta a quella cronico-degenarativa attraverso la quale si possono classificare condizioni cliniche differenti. All’interno di queste 6 fasi si può classificare ciascuno stato disfunzionale o malattia.
La rinite acuta è un processo irritativo e infiammatorio a carico della mucosa nasale che avviene a causa di virus principalmente, batteri o allergeni. Gli agenti patogeni attaccano la mucosa nasale e producono una reazione infiammatoria importante che dura solitamente pochi giorni e prende il nome di rinite acuta. Il raffreddore, che inizia con starnuti e prosegue con naso che cola, naso chiuso e occhi lucidi, è la più comune rinite acuta, soprattutto durante episodi di influenza o allergia.
Inoltre una rinite si osserva raramente come quadro isolato; spesso si parla si rino-faringite.
Medicinali a basso dosaggio
Esistono in commercio diversi medicinali a basso dosaggio a base di Euphorbium. Li puoi trovare in farmacia in gocce, in fiale e in spray nasale. Quest’ultima soluzione è solitamente preferita in quanto l’azione viene effettuata direttamente nel naso.
1 Appendino G, Szallasi A. Euphorbium: modern research on its active principle, resiniferatoxin, revives an ancient medicine. Life Sci 1997; 60(10): 681-9.
2 Szallasi A, et al. Resiniferatoxin binding to vanilloid receptors in guinea pig and human airways. Am J Respir Crit Care Med 1995 Jul; 152(1): 59-63.
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