Come superare la rassegnazione e accogliere l’accettazione

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Dott.ssa Antonella Napoli

Psicologa clinica. Psicoterapeuta in formazione, naturopata e floriterapeuta.

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Rassegnazione e accettazione

Molto spesso gli episodi della vita che ci troviamo ad attraversare, anche contro la nostra volontà, possono turbare il nostro stato d’animo.

Ciò può accadere in modo più o meno profondo e può essere una condizione passeggera o prolungata.

Quando ad esempio una persona viene tradita e respinta dal partner, la reazione potrebbe essere quella di sentirsi triste e persa, al punto da rassegnarsi all’idea che per il resto della sua vita dovrà necessariamente essere infelice, senza poter cambiare le cose.

E ci rassegniamo.

Rassegnarsi alla vita: filosofia dell’esistenzialismo

Il rassegnarsi alla vita ricorda il pensiero della filosofia esistenzialista, sviluppatasi alla fine del secolo scorso dopo i due conflitti mondiali.

L’uomo moderno, che in quel particolare momento, a causa del conflitto appena concluso si trova a dover affrontare il suo quotidiano ridotto in pezzi, vive malesseri soggettivi e momenti di crisi interiore molto forti .

I superstiti delle guerre, da cui trae origine l’esistenzialismo, hanno nel cuore un profondo dolore per il vissuto, per le perdite avute, per la paura di potersi ritrovare ancora una volta in condizioni così disastrose.

Anche una persona che ha appena vissuto un distacco importante, che si tratti di un lutto o della fine di una storia d’amore, si trova catapultata in una realtà completamente stravolta.

Ecco perché spesso risulta difficile in questo stato riprendere il controllo di sé e rassegnarsi alla vita sembra la cosa più semplice e, talvolta, più “giusta” da fare.

Sono in tanti infatti a pensare che, se la persona cara non fa più parte della propria quotidianità, tanto vale “lasciarsi scorrere il tempo addosso”, senza reagire.

Cosa significa “rassegnarsi”?

Rassegnarsi vuole dire adattarsi in maniera passiva alle situazioni e ai problemi che si presentano giorno dopo giorno, perché si pensa che non sia possibile il cambiamento.

Ci si sente intrappolati dalla situazione e vittime delle circostanze.

Esiste un rifiuto a lottare, si è bloccati, c’è chiusura e pessimismo e questo provoca emozioni come paura, ansia, depressione, rabbia, frustrazione.

Tutte le energie vanno verso il problema e non la ricerca della soluzione. Ci si sente sconfitti di fronte alla realtà perché vorremmo che la persona o la situazione fosse diversa. Ma questo non è possibile perché non si può avere controllo su qualcosa di esterno a noi.

La rassegnazione invita a non fare nulla e quindi a guardare la vita che scorre.

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Apatia, rassegnazione, si fanno pochi sforzi per migliorare le situazioni

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Cosa significa “accettare”?

L’accettazione, invece, comporta un atteggiamento attivo, ci aiuta vedere altre prospettive e altri modi di agire, spostando l'attenzione sulla situazione generale, e non solo soffermandoci sulla parte negativa. In questo modo l’esperienza della realtà da insopportabile può trasformarsi in un apprendimento.

La rassegnazione significa non agire, mentre l'accettazione ci porta a pensare ad altre possibilità per migliorare la nostra situazione.

Nella vita ci sono eventi che non ci piacciono, che non hanno soluzione o che non dipendono da noi. Accettazione non significa che mi piace quello che sta succedendo, ma capire che in questo momento non è in mio potere cambiare la situazione.

E non significa neanche accontentarsi, perché possiamo non essere d'accordo con qualcosa e, anche se non possiamo cambiarlo, possiamo cambiare l'atteggiamento con cui lo affrontiamo, senza rimanere intrappolati in quei pensieri, sensazioni, emozioni o ricordi spiacevoli. L'accettazione è il primo passo del cambiamento.

Quando accettiamo una certa situazione, ci apriamo a considerare altre possibilità, non mi blocco, non penso che sarà sempre così, ma imparo da questa esperienza e continuo riorientando la mia vita.

Come smettere di rassegnarsi e imparare ad accettare le situazioni?

Accetta. Non è rassegnazione, ma niente ti fa perdere più energia che resistere e lottare contro una situazione che non puoi cambiare (Dalai Lama)

Iniziamo a capire come possiamo trasformare la nostra rassegnazione in accettazione:

Possiamo sbagliare! Questo è un pensiero importante per superare la rassegnazione, visto che molte volte cerchiamo la perfezione e non tolleriamo il fallimento. La frustrazione dei nostri “dovrei” ci impedisce di concentrarci sulla ricerca di soluzioni.

Fermati ed osserva: Quali sono i tuoi pensieri? I pensieri negativi ci portano ad emozioni negative che influiscono sulla nostra autostima e questo può portarci ad uno stato di rassegnazione anziché di accettazione (perché ci percepiamo impotenti o incapaci di fronte alla situazione). Inoltre se il pensiero è proiettato al passato o al futuro possiamo essere colpiti da emozioni negative come frustrazione, depressione o incertezza e ansia. La rassegnazione ci fa pensare costantemente al passato o al futuro e smettere di goderci il nostro presente. Osservare anche i nostri comportamenti ci aiuta a diventare consapevole delle tue azioni.

Datti tempo. Al giorno d’oggi tutto deve essere immediato, ma l'accettazione è un processo attivo che richiede tempo e coinvolgimento. E non dobbiamo essere troppo esigenti con noi stessi.

Lavora su te stesso. Il cambiamento richiede coinvolgimento, sviluppo personale e tempo per prenderci cura di noi. Con l’aiuto di un professionista, possiamo usare le tecniche di rilassamento o la meditazione per stare nel presente, conoscere noi stessi e i nostri meccanismi di auto-boicottaggio.

Come sviluppare la fiducia in se stessi e coltivare un obiettivo

rassegnazione

È evidente come il vissuto di una persona, i traumi, il carattere e il contesto in cui essa si trova possano condizionare il suo modo di reagire.

È importante però riuscire ad avere, o acquisire nuovamente, una certa lucidità per prefissarsi nuovi obiettivi e lavorare sulla propria autostima.

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Autostima e Fiducia

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Auto-accettazione

Accettazione non equivale a conformarci o rassegnarci a quello che siamo. Come abbiamo detto l’accettazione è un processo attivo, la rassegnazione è una resa passiva. Nel momento in cui accettiamo qualcosa, il problema si chiude, e possiamo permetterci di vivere altre emozioni, riappropriarci del presente e riprendere il controllo delle nostre vite. Rassegnandoci, lasciamo spazio solo al rimpianto o all'irritazione, ci ancoriamo al passato e sentiamo di non controllare la nostra vita.

Accettare se stessi significa farlo pienamente, senza condizioni, ovvero anche quando sbagliamo, quando ci siamo comportati in modo poco intelligente e anche quando gli altri non ci approvano.

Prima di tutto dobbiamo imparare a trattarci con gentilezza e affetto, riconoscere che siamo persone preziose e degne di essere amate per quello che siamo, nelle nostre imperfezioni e limitazioni.

Come sviluppare la fiducia in se stessi?

L’autoaccettazione implica un affetto incondizionato verso noi stessi senza giudizi

di valore a partire dalle nostre capacità, i nostri talenti, ma anche i nostri limiti. Questo ci è utile per riconoscere quello che può essere modificato e quello che invece non può essere cambiato, in modo che accettando me stesso nella mia totalità posso evolvere.

La fiducia in noi stessi deriva dal sentimento di gratificazione nel momento in cui aderiamo agli obiettivi che ci siamo prefissati e si rafforza con le diverse realizzazioni

che ho potuto ottenere. Se credi di avere poca fiducia in te stesso prova a mettere in atto questi suggerimenti che ti aiuteranno a sviluppare la fiducia in te stesso:

Tollera il fallimento. Non si può sempre vincere nella vita, esistono sia fallimenti che successi. Il fallimento deve esserci utile per imparare cosa abbiamo sbagliato ed affrontare la volta successiva in maniera diversa.

Accetta gli errori. Tutti commettiamo errori, è inevitabile, ma anche in questo caso possiamo imparare a vivere meglio il futuro (e non rassegnarci).

Presta attenzione a quello che è positivo di te. Qualità, abilità, caratteristiche positive, conoscenze, esperienze, così come bei momenti che hai vissuto.

Stabilisci obiettivi raggiungibili. Gli obiettivi devono essere specifici, realizzabili con uno sforzo ragionevole. Il successo nei piccoli obiettivi attira nuovi successi e ci dà l’entusiasmo e la forza per impegnarti in comportamenti successivi di successo. Inoltre rifletti sui successi già raggiunti per darti un’ulteriore carica.

Evita i pensieri vittimistici “L’ennesima fregatura”; “Non ce la farà mai”; “C’era da aspettarselo”; “Chi me lo fa fare?”; “Vabbè…”; “Tanto non mi importava”. Esci da queste identificazioni, che non ti danno la spinta per muoverti dalla posizione in cui sei.

Interagisci con gli altri con una comunicazione corretta. È importante non calpestare i diritti degli altri e non lasciare che gli altri calpestino i nostri. Circondiamoci di persone simpatiche ed evitiamo, almeno dai rapporti personali, persone sgradevoli o negative. Circondati di persone positive e che ti apprezzano realmente.

Non confrontarti costantemente con gli altri. Ognuno di noi è unico, con i suoi pregi e i suoi difetti. L’unica persona con cui dobbiamo confrontarci è noi stessi e costantemente apprezzarci per le nostre qualità e modificare gli aspetti migliorabili.

Svolgi attività piacevoli. Divertiti senza eccessi controproducenti per la

salute (abuso di alcol, droghe, comportamenti sessuali a rischio, ecc.), in modo da affiancare agli obblighi lavorativi, familiari, del piacevole tempo libero da trascorrere con gli amici, fare sport, hobby, prenderti cura del tuo corpo. Puoi anche utilizzare il tuo tempo libero per fare cose che hai sempre rimandato e per imparare cose nuove.

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Mancanza di fiducia in se stessi, senso di inferiorità.

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Fiori di Bach per sviluppare l’accettazione

Anche i fiori di Bach possono essere molto utili per farci uscire dalla rassegnazione e darci la possibilità di accettare le situazioni e noi stessi.

Il fiore principale per la rassegnazione è Wild Rose. Parliamo di una rassegnazione che si trasforma in apatia. Non si lamenta, e non fa nulla per stare meglio, né prova a cambiare qualche cosa. Si trascura e si lascia andare. Il disinteresse per il presente è totale e non si ha la forza per fare nulla.

Possiamo capire come la rassegnazione può emergere in seguito ad eventi traumatici (Star of Bethlehem) che ci hanno portato in stati depressivi da cui non pensiamo di potere riemergere. In queste situazione può esserci utile Gorse che sente di essere disperato e ha rinunciato all’idea che qualcosa possa cambiare o si possa fare qualcosa per lui. Non si lamentano, sono rassegnati e hanno cessato di lottare (cosa che facevano in precedenza). Anche Olive non riesce più a reagire e tutto diventa uno sforzo, una dura fatica che non porta nessun piacere e sente di non avere le forze per lottare.

Quando la rassegnazione arriva dal pessimismo, dallo scoraggiamento perché qualche cosa è andato male, è utile l’assunzione di Gentian che “Ti infonderà coraggio in ogni occasione, facendoti comprendere che non esiste fallimento quando stai facendo tutto il possibile, qualunque sia il risultato” (E.Bach).

E nel momento in cui la rassegnazione porta al vittimismo, al non riuscire ad accettare la situazione provando risentimento, recriminazione nei confronti degli altri e della vita Willow è l’essenza giusta.

Infine per aiutarci nell’accettazione di noi stessi non facendo continui confronti con gli altri, abbiamo la preziosa essenza Larch. Così possiamo metterci alla prova, avendo fiducia in noi stessi, provando ad essere attivi senza temere il giudizio degli altri e l’eventuale errore.

Se ti rendi conto di non essere ancora pronto o di non riuscire ad affrontare autonomamente il trauma, rivolgiti a un professionista che può utilizzare vari strumenti per aiutarti, pensando che è un modo ulteriore di prenderti cura di te stesso.

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