Acerola per combattere sindromi influenzali e carenze vitaminiche

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L’acerola, o albero della ciliegia delle Barbados, conosciuta col suo nome botanico di Malpighia Glabra oppure Malpighia emarginata DC oppure Malpighia Punicifolia fructus, è una pianta arbustiva da frutto, coltivata principalmente nell’America Meridionale e Centro - Meridionale, in particolare in Brasile.

I frutti, di colore rosso e simili a grandi ciliegie, sono molto richiesti nelle aree di produzione, per il suo sapore leggermente acidulo e dolce al contempo, ma anche per le sue interessanti proprietà.

Oltre ad essere consumato fresco infatti, il frutto viene usato per realizzare succhi, estratti e altri sottoprodotti.^[1]

Si trattadi un frutto benefico per l’organismo, dato che il suo elevato contenuto fenolico gli conferisce importanti proprietà antiossidanti.

Nello specifico, i frutti dell’acerola sono ricchi di polifenoli, carotenoidi, provitamina A,^[2] vitamine (in particolare vitamina C, B₆, B₂ e B₁), proteine e sali minerali, quali fosforo, calcio, potassio e ferro.^[3]

Nonostante sia ancora poco conosciuta in Europa, l’acerola è in realtà un frutto funzionale, un “super frutto”, data la sua capacità di svolgere un’azione preventiva sulla salute.^[4]

Benefici dell’acerola

Azione antiossidante

La presenza di vitamina C, carotenoidi e polifenoli, elementi antiossidanti di grande importanza, fa sì che l’acerola eserciti la sua azione antiossidante contro i radicali liberi che causano lo stress ossidativo delle cellule.

Quest’ultimo agisce negativamente su proteine, lipidi e DNA, pertanto rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo dell’obesità,^[5] dell’invecchiamento, delle malattie cardiovascolari, ischemiche, neurologiche, infiammatorie e da immunodepressione.^[6]

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Aiuto per il sistema immunitario

Tra le componenti dell’acerola, la vitamina C ha un ruolo di spicco, non solo perché agisce come scavenger contro i radicali liberi, ma anche perché partecipa a numerosi processi fisiologici. Tra essi: l’assorbimento del ferro, la sintesi del collagene e la stimolazione immunitaria.

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Anche i carotenoidi^[7] e i polifenoli^[8] stimolano le difese immunitarie, agendo da rinforzanti.

Aiuto contro la carenza di vitamine

Il succo d’acerola, e ancor più il frutto fresco, ha un’alta concentrazione di vitamine: vitamina A, vitamina C, vitamine del gruppo B.

La vitamina C, presente in grande quantità nell’acerola, ha un ruolo cardine in numerosi processi metabolici, tra cui l’attivazione delle vitamine del gruppo B, dell’acido folico (importante nella prevenzione dei difetti del tubo neurale del bambino, durante la gravidanza) e la conversione del colesterolo in acidi biliari.^[9]

Tra le vitamine del gruppo B, maggiormente presenti nell’acerola sono la vitamina B₃ e la B₅^[10].

La vitamina B₅, chiamata anche acido pantotenico, è un elemento importante utilizzato per combattere carenze nutrizionali.

Soggetti che si trovano infatti in condizioni di malnutrizione presentano sempre un forte deficit di vitamina B₅.^[11]

Azione antimicrobica

L’acerola, in particolare il suo estratto fenolico, attiva un’azione antimicrobica sull’organismo, agendo contro alcuni batteri, tra cui lo Staphylococcus Aureus^[12], responsabile di infezioni del tratto respiratorio (principalmente polmonite) e di infezioni che interessano la pelle e altri tessuti^[13].

Controindicazioni

Il frutto dell’acerola, così come i suoi derivati e gli integratori alimentari a base di acerola sono generalmente molto ben tollerati.

È sempre meglio però chiedere consiglio al proprio medico prima di assumere integratori di acerola, se si è in gravidanza o allattamento e se ci si trova in condizioni di salute particolari.

Ad esempio, le persone con nefropatie e quelle che soffrono di calcolosi renale devono essere molto caute con questa assunzione.

La vitamina C, presente in gran quantità nell’acerola, può in determinate condizioni provocare la formazione di calcoli renali di ossalati.^[14]

L’assunzione degli integratori alimentari a base di acerola va pertanto concordata con il professionista esperto.

Il sovradosaggio di vitamina C può provocare: nausea, vomito, diarrea, mal di testa, capogiri, gastrite e spasmi addominali.^[15]

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