PREVENZIONE E CURA DELLE ALLERGIE
Dr. Graziano Ruffato
Medico Chirurgo, Specialista in Ematologia Generale Clinica e Laboratorio
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La prevenzione e la cura delle allergie rappresentano un argomento importante per coloro che soffrono di queste patologie. Ma chi cura le allergie? Il medico preposto è l’allergologo: la visita allergologica è quindi un passaggio fondamentale per accertare o escludere la presenza di un’allergia. Generalmente è il medico curante che suggerisce di rivolgersi ad un allergologo per accertare la natura di sintomi spesso difficili da collocare come difficoltà respiratorie, prurito in alcune zone del corpo, prurito agli occhi, naso chiuso o che cola, emicrania, eczema; difficili da inquadrare soprattutto se si incorre nell'errore di valutare in maniera super specialistica, i singoli sintomi, anziché valutare il paziente nel suo insieme. Quest'ultimo approccio è tipico, oltre che dell'allergologo, del medico "olistico" che pratica la medicina fisiologica di regolazione. L'allergia, infatti, essendo una patologia del sistema immunitario, ed essendo il sistema immunitario presente in ogni parte dell'organismo, potrà dare manifestazioni che coinvolgono anche più organi.
L'allergologo, una volta inquadrato il problema, potrà eseguire dei test che possono variare dal classico Prick test (inoculare sulla cute un allergene che in caso di positività farà sviluppare un pomfo simile ad una puntura di zanzara), al test di provocazione nasale (inalazione di un allergene e conseguente reazione rinitica), al patch test ( applicazione di un cerotto contenente allergene con conseguente reazione infiammatoria locale in caso di sensibilità) ecc.
Qualora i test dovessero accertare la presenza di un’allergia cosa bisogna fare?
Prima di tutto non farsi prendere dal panico: impostare la giusta strategia terapeutica aiuterà a gestire al meglio i sintomi e a riprendere al più presto, una più che possibile, una quotidianità normale.
Per raggiungere questo obiettivo, insieme ai farmaci specifici (antistaminici, cortisonici, antiinfiammatori ) e ad altri interventi terapeutici si può prendere in considerazione la Low Dose Medicine, innovativo paradigma medico.
Quest'ultima, si avvale di sostanze naturali ad azione farmacologica , o "messaggeri cellulari" come le interleuchine e gli interferoni, utilizzate a bassissimo dosaggio o a concentrazioni fisiologiche per il nostro organismo, con cui si pone l’obiettivo di riequilibrare il sistema immunitario, modulando intensità e frequenza delle manifestazioni allergiche.
E per quanto riguarda lo stile di vita?
A questo proposito si parla sempre di più, negli ultimi tempi, del ruolo che l’alimentazione può avere nel contribuire al raggiungimento o al ripristino di un buono stato di salute.
Ma si possono curare le allergie con il cibo?
L’attenzione a ciò che si mangia è fondamentale, soprattutto per prevenire e curare le allergie alimentari: in caso di allergia alimentare diagnosticata è spesso indispensabile eliminare dalla propria dieta l’alimento incriminato, in alcuni casi è necessario non consumarlo mai, nemmeno in minime quantità. Ma anche in caso di allergie respiratorie e cutanee è importante prestare attenzione all’alimentazione: ad esempio è indicata una riduzione di quegli alimenti ricchi di istamina o istamino-liberatori come formaggi fermentati, bevande fermentate, salumi, crauti, tonno, alici, sardine e salmone, crostacei, frutti di mare, caffè, uova, molluschi, pomodori crudi, fragole, cioccolato, alcol, frutta secca, lenticchie, fave, soia, vino.
Talvolta, inoltre, cibi apparentemente innocui e senza manifesta relazione con l’allergia di cui soffriamo possono rivelarsi rischiosi. Quali fattori favoriscono tale rischio? E perché un alimento può contribuire a peggiorare un’allergia che invece si manifesta nelle vie respiratorie? Abbiamo approfondito meglio questo punto nell'articolo Allergie, ma cosa sono?.
Bisogna poi sapere che, più spesso di quanto si pensi, i sintomi dell'allergia, possono essere presenti ed anche molto fastidiosi, pur in assenza di positività dei test specifici, di istamina, di sensibilità crociata fra aeroallergeni ed alimenti. In questo caso sono da prendere in considerazione le intolleranze alimentari non dovute alla presenza di IgE e quindi provocanti sintomi non su base allergica (questa è un'altra storia, sta al medico attento e con un approccio olistico, individuare il problema).
E nei bambini, è possibile prevenire e curare le allergie?
Il bambino ereditariamente predisposto (spesso si tratta di un bambino nato da genitori allergici), quando viene a contatto con gli allergeni, produce in grande quantità un tipo di anticorpi, le immunoglobuline E (IgE) che scatenano le reazioni allergiche. Nei bambini l’allergia può comparire ad ogni età, anche nel primo anno di vita, ed è fortemente influenzata dalla predisposizione genetica. Se mamma e papà non sono allergici, il rischio che un figlio sia allergico è pari al 10 – 15%. Ma se uno dei genitori è allergico, il rischio sale al 30% mentre se entrambi i genitori soffrono di una malattia allergica, il rischio raggiunge il 60 – 80%. Vivere negli agglomerati urbani ad alto livello di inquinamento favorisce l’insorgenza e/o il peggioramento della patologia allergica.1
Non va dimenticato, inoltre, che anche per i bambini, soprattutto in presenza di dermatite, ma anche di sintomi riguardanti le alte vie respiratorie, vale il discorso delle intolleranze alimentari.
Ma è possibile prevenire?
Sembrerebbe che l’assunzione di probiotici in gravidanza, durante l’allattamento e nel primo anno di vita del bambino possa ridurre il rischio di sviluppare allergie, in particolare l’eczema dovuto a dermatite atopica.
È quanto emerge dalle nuove linee guida per la prevenzione delle allergie nei bambini.
A proposito di bambini e allergie, hai già letto l’articolo "Allergie nei bambini, riconoscerle e prevenirle"?
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