Miele: proprietà e benefici per l'organismo

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“Quando le api spariranno dalla faccia della terra, all’uomo resteranno pochi anni prima dell’estinzione”, un’affermazione attribuita ad Einstein e che pone questi piccoli insetti al centro di un ecosistema da cui dipende anche la nostra sopravvivenza. In parte perché provvedono all’impollinazione dell’80% delle specie vegetali, salvaguardando la diversità alimentare, e di 39 delle più importanti monocolture, che altrimenti non esisterebbero; ma anche perché le api sono animali sentinella per l’ambiente, dal momento che rilevano la presenza di inquinanti in un raggio di volo assai ampio.

Miele: caratteristiche e principali usi

MIELE COME SI PRODUCE 1

Il miele è una sostanza prodotta dal nettare dei fiori, grazie all’instancabile lavoro delle api, ed è uno dei prodotti naturali più apprezzati e utilizzati dall'uomo fin dall'antichità: Greci, Cinesi, Egizi, Romani, Maya e Babilonesi erano i principali popoli che facevano uso del miele per scopi nutritivi.[1]

Sono numerosi anche i riferimenti letterari di illustri personaggi del passato come Cicerone, Orazio e Virgilio, che richiamano il dolce sapore del miele in molteplici metafore letterarie e poetiche.[2]

Di colore giallo e di consistenza vischiosa, il miele è reperibile in commercio in numerose varietà e viene usato per molti scopi: in primis, come alimento e dolcificante naturale e, in secondo luogo, come rimedio medicinale per alleviare molti disturbi dell’organismo, come ad esempio mal di gola, raffreddore o tosse, grazie alle proprietà terapeutiche di cui dispone.[3]

Il miele può essere acquistato in qualsiasi periodo dell’anno, non necessita di refrigerazione, non si deteriora mai e può anche essere conservato a lungo (non aperto) a temperatura ambiente e in un luogo asciutto.[4]

Miele: come si produce e tipi di miele

Il miele si produce in modo semplice e naturale: è un tipico prodotto a km zero perché le api, in particolare l’Apis mellifera, prelevano il nettare (o la melata) generalmente entro 800 metri dalla propria colonia, anche se possono esplorare un territorio fino a circa 3 km di distanza.[5]

Fra l’altro, l’Italia si distingue dal resto del mondo e dell’Europa nella produzione di miele per la ricchezza floristica che, da Nord a Sud, offre varietà pregiate e tipiche: acacia, castagno, rododendro sono tre dei 25 tipi di miele disponibili in Italia.

Le differenze tra l’uno e l’altro sono spiccate nel gusto, nel colore e nella consistenza; un po’ come quelle dei vini e sono riconosciute per impieghi ben caratterizzati e degustatori dedicati.

Ad esempio, il miele di corbezzolo, prodotto principalmente in Sardegna e in Toscana dove l’attività delle api non si arresta nemmeno in autunno, ha un sapore amaro[6]; il miele di melata, allo stesso modo, lascia un retrogusto leggermente amarognolo in bocca[7]; il miele millefiori, prodotto nelle praterie di montagna, invece, ha un sapore molto dolce, fruttato e floreale[8]; anche il miele di tiglio ha un sapore dolce ma allo stesso tempo fresco e aromatico.[9]

Per ottenere un miele di qualità, la condizione ideale è la compresenza tra giornate di sole, fioritura nettarifera e disponibilità di una corposa “famiglia” di api.

La raccolta di nettare, infatti, è direttamente proporzionale alla “forza” della famiglia, cioè al numero di api che costituiscono l’alveare: un buon sciame è composto da 60-70 mila api operaie.

Quanto miele possiamo consumare al giorno?

Il miele fornisce in media 304 calorie ogni 100 gr., con 80,3 grammi di carboidrati disponibili, per la quasi totalità composti da fruttosio e glucosio.

Non solo, la presenza di minerali, vitamine, antiossidanti, enzimi, pur minoritaria, ne esalta la qualità.[10]

Il miele dovrebbe perciò rappresentare una delle scelte migliori per dolcificare ad esempio le bevande calde e fredde, e come alimento da inserire nella dieta quotidiana, abbinato a pane, fette biscottate, biscotti secchi, yogurt, cereali (meglio se integrali).

Componenti e valori nutrizionali del miele

MIELE VALORI NUTRIZIONALI

Tutti conosciamo il miele, un alimento noto e utilizzato dall’uomo fin dagli albori della civiltà.

Ci sono testimonianze risalenti a 7000 anni fa disegnate sulle pareti di una grotta nell’area di Valencia:[11] i nostri antenati spagnoli lo utilizzavano per completare un’alimentazione a base di bacche, semi, frutta e carne.

Nonostante sia ricco di glucosio e fruttosio (il quale ha una capacità dolcificante di circa una volta e mezzo rispetto al saccarosio), il miele viene annoverato tra gli alimenti più benefici, poiché contiene diversi elementi nutrizionali.

Più di quattromila studi scientifici hanno dimostrato le sue proprietà antisettiche, antiossidanti, antinfiammatorie e antibatteriche.

Il miele, infatti, viene da sempre utilizzato per una varietà di condizioni patologiche nella medicina tradizionale, tra cui:

  • malattie degli occhi
  • asma
  • infezioni alla gola
  • tubercolosi
  • singhiozzo
  • affaticamento
  • vertigini
  • epatite
  • senso di costipazione
  • infestazione da vermi
  • emorroidi
  • disturbi del sonno
  • eczema
  • guarigione di ulcere gastriche e ferite.[12]

Fra i componenti e le sostanze che contiene, ce ne sono alcune che derivano dal nettare (o dalla melata) originaria e altre che sono il prodotto di una lavorazione successiva ad opera delle api.

In particolare, sono presenti vitamine e minerali che, seppure in quantità minime, concorrono a determinarne la qualità e l’unicità come il cromo, il manganese e il selenio, importantissimi soprattutto nell’alimentazione di bambini e adolescenti; ma anche potassio, calcio, fosforo, magnesio, zolfo, sodio, ferro e rame.

Sono inoltre presenti le vitamine A, C e del gruppo B e sostanze antiossidanti come carotenoidi, flavonoidi, antociani e xantofille.

Infine, fra le altre componenti naturali presenti nel miele, sono da ricordare gli acidi organici per la loro azione antibatterica e antimicotica, sostenuta dal perossido di idrogeno (H2O2), cioè dall’acqua ossigenata derivante dalla cristallizzazione del glucosio, che può rendere il miele opaco e granuloso.

In sintesi, il miele contiene un bagaglio di molecole e antiossidanti paragonabili a quelle di frutta, verdura, olio extravergine di oliva e vino.[13]

Proprietà antisettiche e antinfiammatorie del miele

Diversi studi indicano che il miele ha dimostrato capacità di limitare e contrastare lo sviluppo di diversi tipi di batteri coinvolti ad esempio nelle infezioni respiratorie, come le sinusiti evidenziando anche proprietà antinfiammatorie e calmanti la tosse e i sintomi del raffreddore; in particolare queste proprietà sono state dimostrate da uno studio del dipartimento di Pediatria e di Scienze della sanità pubblica dell’Università della Pennsylvania.[14]

La ricerca ha confermato che il miele offre benefici e sollievo soprattutto durante la notte. Il segreto sarebbe proprio nella sua dolcezza: sembra infatti che il suo potere lenitivo derivi dal fatto che le sostanze dolci inducono naturalmente il riflesso di salivazione, causando le secrezioni del muco e l’effetto sedativo ed emolliente sulla faringe e sulla laringe.[15]

A riprova, il miele è citato anche dall’Organizzazione mondiale della sanità, proprio come rimedio naturale emolliente per tosse, mal di gola e raffreddore.[16]

Per quanto riguarda la salute dentaria l’elevato contenuto di zuccheri semplici è stato spesso associato a un potenziale rischio di carie che, però, risulta comunque inferiore rispetto allo zucchero (bianco o di canna).

Inoltre, i mieli scuri e quelli prodotti in zone aride ostacolano la formazione della placca, grazie al maggior contenuto di antiossidanti.

È di fondamentale importanza ricordare, inoltre, che il miele ha un Indice Glicemico (IG) inferiore rispetto ad altri dolcificanti, specialmente quelli in cui prevale il fruttosio sul glucosio e che mantengono più a lungo lo stato liquido (cristallizzano di meno come, ad esempio, il miele di acacia). Ecco perché può essere incluso nell’alimentazione dei diabetici.

Diversi studi hanno infatti dimostrato che il consumo costante (12 settimane) di miele ha un effetto più favorevole sulla glicemia a digiuno, sulla colesterolemia totale e LDL, sui trigliceridi.[17]

Non per ultimo occorre ricordare le sue molteplici applicazioni per il benessere della pelle.

Il miele, infatti, oltre a proteggere l’epidermide dall’azione degli agenti atmosferici come il vento, o lo smog, garantisce anche una protezione contro l’attacco di microrganismi pericolosi che potrebbero causare danni di una certa rilevanza.

Grazie alle sue proprietà igroscopiche, garantisce un livello di idratazione pressoché costante, di contrasto alla secchezza cutanea, visto che assorbe e trattiene l’acqua.

Il miele è ricco di antiossidanti utili per contrastare i radicali liberi, implicati nei meccanismi di invecchiamento della pelle e della comparsa di rughe e inestetismi, e per questi motivi viene utilizzato come ingrediente fondamentale di maschere, scrubs e impacchi sia per la cute che per i capelli.

E ancora il miele è utile per dare energia, tono e vitalità alla pelle e ai capelli.

I prodotti cosmetici a base di miele includono:

  • unguenti per le labbra
  • latti detergenti
  • creme idratanti
  • doposole
  • lozioni toniche
  • shampoo e balsami.[18]

Miele e benessere della pelle

Infine, l’applicazione del miele, per la sua capacità adesiva sulla pelle, permette l’impiego, in aree ristrette, di Fiori di Bach, derivati delle gemme vegetali (gemmoterapia) e di alcuni Oli Essenziali, impedendone l’aggressività nell’uso diretto sulla pelle stessa, sempre poco consigliabile.

In cosmesi, il miele elimina le impurità della pelle; sono molte, infatti, le persone che durante la skin care, applicano un po’ di miele sul viso addensato allo zucchero per fare uno scrub naturale.

Insomma, il miele è un vero amico della bellezza, oltre che della salute.[19]

Miele: possibili controindicazioni

Per quanto il miele sia una sostanza naturale sicura, considerando che ha un alto introito di calorie, non dovrebbe essere assunto in quantità eccessive da persone con diabete, in sovrappeso e che soffrono di obesità.[20]

Si sconsiglia, inoltre, l’assunzione nei bambini che hanno meno di un anno di vita a causa del possibile rischio di infezione da tossina botulinica.[21]

Tutte le altre persone possono assumere miele con tranquillità, seguendo le dosi prima suggerite.

 

[1] Samarghandian S, Farkhondeh T, Samini F. Honey and Health: A Review of Recent Clinical Research. Pharmacognosy Res. 2017 Apr-Jun;9(2):121-127. doi: 10.4103/0974-8490.204647. PMID: 28539734; PMCID: PMC5424551.

[2] Floris I, Pusceddu M, Satta A. The Sardinian Bitter Honey: From Ancient Healing Use to Recent Findings. Antioxidants (Basel). 2021 Mar 24;10(4):506. doi: 10.3390/antiox10040506. PMID: 33805084; PMCID: PMC8064093.

[3] https://www.humanitas.it/enciclopedia/alimenti/carboidrati/miele/

[4] Samarghandian S, Farkhondeh T, Samini F. Honey and Health: A Review of Recent Clinical Research. Pharmacognosy Res. 2017 Apr-Jun;9(2):121-127. doi: 10.4103/0974-8490.204647. PMID: 28539734; PMCID: PMC5424551.

[5] Montenegro G, Mejías E. Biological applications of honeys produced by Apis mellifera. Biol Res. 2013;46(4):341-5. doi: 10.4067/S0716-97602013000400005. PMID: 24510136.

[6] Montenegro G, Mejías E. Biological applications of honeys produced by Apis mellifera. Biol Res. 2013;46(4):341-5. doi: 10.4067/S0716-97602013000400005. PMID: 24510136.

[7] Majtan J, Majtanova L, Bohova J, Majtan V. Honeydew honey as a potent antibacterial agent in eradication of multi-drug resistant Stenotrophomonas maltophilia isolates from cancer patients. Phytother Res. 2011 Apr;25(4):584-7. doi: 10.1002/ptr.3304. Epub 2010 Sep 29. PMID: 20882522.

[8] Leoni V, Giupponi L, Pavlovic R, Gianoncelli C, Cecati F, Ranzato E, Martinotti S, Pedrali D, Giorgi A, Panseri S. Multidisciplinary analysis of Italian Alpine wildflower honey reveals criticalities, diversity and value. Sci Rep. 2021 Sep 29;11(1):19316. doi: 10.1038/s41598-021-98876-y. PMID: 34588574; PMCID: PMC8481395.

[9] Serra S, Cominetti AA. An expedient synthesis of linden ether. Nat Prod Commun. 2014 Mar;9(3):293-6. PMID: 24689197. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24689197/

[10] https://www.humanitas.it/enciclopedia/alimenti/carboidrati/miele/

[11] http://www.agricoltura.regione.campania.it/pubblicazioni/pdf/apicoltura.pdf

[12] Samarghandian S, Farkhondeh T, Samini F. Honey and Health: A Review of Recent Clinical Research. Pharmacognosy Res. 2017 Apr-Jun;9(2):121-127. doi: 10.4103/0974-8490.204647. PMID: 28539734; PMCID: PMC5424551.

[13] https://www.humanitas.it/enciclopedia/alimenti/carboidrati/miele/

[14] https://www.psu.edu/news/campus-life/story/honey-proves-better-option-childhood-cough-otcs/

[15] Ranneh Y, Akim AM, Hamid HA, Khazaai H, Fadel A, Zakaria ZA, Albujja M, Bakar MFA. Honey and its nutritional and anti-inflammatory value. BMC Complement Med Ther. 2021 Jan 14;21(1):30. doi: 10.1186/s12906-020-03170-5. PMID: 33441127; PMCID: PMC7807510.

[16] https://www.repubblica.it/salute/alimentazione/2012/08/06/news/contro_la_tosse_meglio_il_miele_confermato_il_rimedo_della_nonna-40474294/

[17] Bobiş O, Dezmirean DS, Moise AR. Honey and Diabetes: The Importance of Natural Simple Sugars in Diet for Preventing and Treating Different Type of Diabetes. Oxid Med Cell Longev. 2018 Feb 4;2018:4757893. doi: 10.1155/2018/4757893. PMID: 29507651; PMCID: PMC5817209.

[18] Burlando B, Cornara L. Honey in dermatology and skin care: a review. J Cosmet Dermatol. 2013 Dec;12(4):306-13. doi: 10.1111/jocd.12058. PMID: 24305429.

[19] https://www.humanitas.it/enciclopedia/alimenti/carboidrati/miele/

[20] https://www.humanitas.it/enciclopedia/alimenti/carboidrati/miele/

[21] https://www.iss.it/alimentazione-nutrizione-sicurezza-alimenti/-/asset_publisher/I5M6X036FZD6/content/-il-botulismo-infantile-e-il-miele

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