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Ciclo mestruale, cosa succede in quei giorni
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La pubertà identifica quel periodo della vita caratterizzato dal cambiamento soprattutto a livello endocrino, che per la donna inizia mediamente tra i 9 e i 12 anni e che porta gli organi riproduttivi a prepararsi per il concepimento, il cui fine biologico è la riproduzione. Dalla comparsa del menarca, ovvero il primo flusso che coincide con l’inizio del periodo fertile, fino alla menopausa, che ne determina la fine, per qualche giorno al mese con cadenza più o meno regolare e ad eccezione del periodo del concepimento, la donna avrà perdite ematiche dalla vagina denominate mestruazioni. Proprio per la sua ciclicità, l’intervallo che intercorre tra una mestruazione e l’altra è chiamato ciclo mestruale.
Ciò che accade in questo periodo sul piano ormonale e organico è complesso ed affascinante al contempo. Nel cervello, ipotalamo e ipofisi lavorano sinergicamente per il rilascio di ormoni che regolano l’attività ovarica e quella di tutte le ghiandole secretive del nostro corpo. Nell’utero, ancora una volta grazie agli ormoni, l’endometrio (una membrana mucosa che riveste la cavità uterina) si prepara per accogliere l’eventuale embrione e nelle ovaie, che secernono ormoni quali estrogeni e progesterone, gli ovociti (ovvero le cellule germinali), giungono a maturazione. L’ovocita è contenuto in una particolare struttura detta follicolo. Quando l’ovocita è maturo viene liberato dal follicolo che si rompe creando le condizioni per la fecondazione. Se l’ovocita non viene fecondato, l’organismo attraverso la mestruazione, che è composta da sangue e cellule della mucosa uterina, espelle l’ovulo.
Il ciclo mestruale avviene quindi grazie ad un vero e proprio “ciclo ormonale” in quanto tutte le fasi che lo caratterizzano sono regolate dagli ormoni. Non solo a livello fisico ma anche sul piano psicologico e comportamentale questo è un periodo dove avvengono una serie di cambiamenti dovuti sempre all’andamento ormonale che si manifestano con sintomi tipici quali ansia, depressione, insonnia, cambi di umore, irritabilità, crisi emotive e incremento della fame.
La sindrome premestruale, di cui soffrono circa il 25% delle donne in età fertile, è quell’insieme di sintomi, sia fisici che mentali, riconducibili al ciclo mestruale che compaiono soprattutto durante la fase luteale, cioè 14 giorni prima dell’arrivo delle mestruazioni.
L’integrazione di Magnesio, Vitamina C e Vitamine del gruppo B accanto ad una dieta equilibrata a base di frutta e verdura fresche e ad uno stile di vita sano, che tenga conto delle esigenze che il nostro corpo ci comunica, possono essere un valido aiuto in questo specifico momento del ciclo.
Come si calcolano i giorni del ciclo mestruale
Il ciclo mestruale dura di norma 28 giorni durante i quali avvengono quei cambiamenti che riguardano sia le ovaie sia l’utero. L’assenza di mestruazioni è denominata amenorrea mentre se le mestruazioni compaiono troppo frequentemente si parla di polimenorrea; un ritardo superiore ai quattro giorni viene definito oligomenorrea. La dismenorrea identifica invece la mestruazione dolorosa.
Le fasi del ciclo mestruale
- Fase follicolare: è la fase iniziale del ciclo e dura circa 14 giorni. Questo periodo è caratterizzato dalla presenza delle mestruazioni per 3 – 5 giorni e successivamente dalla fase proliferativa, che termina con l’ovulazione, dove avvengono una serie di cambiamenti a livello uterino. Durante la fase follicolare alternativamente di mese in mese, all’interno delle ovaie tra i follicoli presenti se ne sviluppa in particolare uno, detto dominante, che contiene l’ovocita. Gli altri follicoli non destinati alla maturazione verranno riassorbiti. Questa fase è regolata dal rilascio di ormoni che permettono l’ispessimento e quindi la proliferazione (da qui proliferativa) della parete uterina, destinata ad accogliere l’eventuale ovocita fecondato. Al termine della fase follicolare ha inizio la fase ovulatoria.
- Fase ovulatoria: identifica i giorni di maggiore fertilità e sopraggiunge a metà del ciclo, quindi intorno al quattordicesimo giorno. In questa fase si assiste alla rottura del follicolo e alla liberazione dell’uovo. Sebbene l’ovulazione sia un evento improvviso, il periodo fertile dura 2 o 3 giorni in quanto sia l’ovulo che gli spermatozoi sono in grado di sopravvivere all’interno dell’utero per qualche giorno.
- Luteale (post-ovulatoria): denominata luteale da “corpo luteo” ovvero la ghiandola preposta alla produzione di progesterone. Nella seconda metà del ciclo questo ormone viene rilasciato in quantità elevata per poter creare le condizioni favorevoli allafecondazione e all’annidamento della cellula uovo nell’endometrio.
Sintomi del ciclo mestruale
L’inizio delle mestruazioni è vissuto con disagio anche a causa dei sintomi che compaiono in prossimità di questo evento: stanchezza, gonfiore addominale, ritenzione idrica e mal di testa sono alcuni dei disagi tipici che molte donne conoscono bene. Quello più frequente è senza dubbio lo spasmo al basso ventre e a livello pelvico.
Perché vengono i crampi e come evitarli
Vi è da fare subito una distinzione tra dolori dovuti a patologie o alterazioni a livello ormonale, intestinale o uterino e dolori che non hanno una causa patologica, ma sono determinati dalla normale attività ormonale, uterina e ovarica. Durante il periodo delle mestruazioni vi è un normale rilascio di prostaglandine, molecole ormonosimili, che provocano la contrazione dei muscoli a livello pelvico. Come abbiamo visto in precedenza, con il flusso viene eliminato l’ovocita non fecondato e il rivestimento dell’utero che non è servito per la fecondazione. La contrazione in questo caso serve proprio ad agevolare l’espulsione. Esiste un corretto equilibrio tra prostaglandine spasmogene (che stimolano la motilità) e antispastiche (che modulano l’intensità delle contrazioni); se, per varie ragioni, ci si allontana da questo bilanciamento opportuno, si possono verificare squilibri in senso spastico (mestrauzione dolorosa = dismenorrea).
Alcune patologie quali l’endometriosi possono provocare dolori di vario genere, tra i quali anche i crampi e non vanno mai trascurate. Consultare uno specialista potrà chiarire se i fastidi sono fisiologici o necessitano di eventuali terapie.
Quali segni ti fanno capire di esser incinta?
Quando si ha una vita sessuale attiva, l’assenza di mestruazioni costituisce un’avvisaglia per la possibile condizione di gravidanza. Infatti, quando l’ovocita viene fecondato si impianta nell’endometrio e inizia il suo sviluppo da embrione a feto. Dalla fecondazione al parto intercorrono mediamente 40 settimane durante le quali, salvo eccezioni, non si dovrebbero verificare perdite di sangue dalla vagina. Oltre all’assenza di mestruazioni, i segnali che identificano l’inizio della dolce attesa sono soggettivi e non sempre presenti. Quelli più comuni sono la nausea soprattutto mattutina, il turgore del seno, l’urgenza minzionale (bisogno imperioso di fare pipì), una colorazione più scura del capezzolo e la progressiva spossatezza. Altri possono essere il gonfiore addominale, il rifiuto di alcuni cibi e l’olfatto più accentuato.
Per accertare l’avvenuta fecondazione in modo semplice e, nella maggior parte dei casi, attendibile, vi è il test di gravidanza. Pochi istanti infatti potranno rilevare se nell’urina vi è un discreto contenuto di gonadotropina corionica, detto anche ormone della gravidanza.
Attenzione allo “spotting da impianto”. Può capitare raramente che i primi giorni dopo il concepimento si verifichino piccole perdite di sangue del tutto normali che sovente vengono confuse con l’inizio delle mestruazioni ma che chiaramente non hanno la stessa durata ed intensità. Sono causate dall’impianto dell’ovulo fecondato nell’utero e sono del tutto fisiologiche. Un test di gravidanza effettuato nelle corrette modalità e tempistiche confermerà o meno eventuali dubbi.
Durata del ciclo mestruale
Il ciclo mestruale compare in media ogni 28 giorni calcolati a partire dal primo giorno della comparsa del flusso. Per alcune donne il periodo del ciclo può essere più corto di qualche giorno oppure durare qualche giorno in più e ciò può considerarsi un evento normale, in quanto ogni donna è diversa dalle altre. Il flusso dura in media dai 3 ai 7 giorni ed il quantitativo di sangue espulso è solitamente compreso tra 28 ed 80 millilitri.
L’avvicinarsi del periodo della menopausa determina un’irregolarità nel ciclo mestruale che può manifestarsi con variazioni di intensità e durata del flusso e diviene conclamato con la scomparsa definitiva dello stesso.
L’irregolarità del ciclo in età fertile potrebbe invece essere causata da squilibri ormonali o problematiche funzionali di varia natura. L’esperto a cui rivolgersi in questi casi è il ginecologo che andrebbe consultato comunque periodicamente per accertare lo stato di salute e la corretta efficienza dell’apparato riproduttivo.
Si può ritardare, posticipare o saltare il ciclo mestruale?
Le mestruazioni sono nemiche della donna da sempre e considerate un limite, se non un tabù, soprattutto quando il loro arrivo provoca dolore e malessere o più banalmente quando coincide con il periodo delle vacanze o in occasione di qualche evento o prestazione sportiva. Inoltre, si teme sempre che il flusso possa macchiare i vestiti o che l’assorbente sotto gli indumenti si possa notare, in quanto anche quello più sottile, proprio trasparente non è.
Anche la fase premestruale, caratterizzata da un cambiamento sul piano fisico ed emotivo con sintomi quali gonfiore, mal di testa, spossatezza, irritabilità, nervosismo, ansia e sbalzi d’umore non aiuta ad accettare questo evento naturale di buon grado.
Farmaci anticoncezionali
In commercio vi sono farmaci, ad esempio la pillola anticoncezionale, che agiscono a livello endocrino mettendo a riposo le ovaie e forzando il naturale e fisiologico andamento ormonale. La loro assunzione, se protratta, può quindi ritardare o addirittura bloccare il ciclo. Questi farmaci però non sono esenti da effetti indesiderati, perciò non vanno assunti con leggerezza, ma solo in caso di necessità e se prescritti dallo specialista.
I disagi del flusso mestruale
Se da un lato le mestruazioni sono vissute con disagio, dall’altro non dimentichiamo che hanno alcuni aspetti positivi riconosciuti dagli specialisti. Con le perdite ematiche ad esempio avviene l’eliminazione delle tossine e di materiale biologico di scarto. Sembrerebbe che per questa periodica “pulizia” che mette in atto l’organismo l’aspettativa di vita per la donna è più alta rispetto a quella dell’uomo. Inoltre, il naturale andamento ormonale del ciclo ha effetti benefici anche sulla qualità del sonno e sulla memoria.
Per minimizzare i disagi del flusso a livello pratico oggi, a differenza ad esempio di qualche decennio fa, abbiamo a disposizione assorbenti esterni di vario tipo: con ali, senz’ali, piatti, anatomici, anallergici e capaci di abbattere i cattivi odori. Anche nell’ambito degli assorbenti interni, il cui utilizzo ha qualche controindicazione per via della loro composizione, troviamo diverse proposte sul mercato. In alternativa, in commercio da alcuni anni vi sono delle coppette in silicone, lavabili e riutilizzabili, che vanno insite in vagina (perciò risultano invisibili) e svuotate del flusso all’occorrenza. Con un po’ di manualità e in presenza di condizioni igieniche idonee, si potranno facilmente riutilizzare ogni mese abbattendo così anche i costi di assorbenti esterni e interni.
Si può rimanere incinta durante le mestruazioni?
Se si hanno rapporti sessuali non protetti, cicli mestruali poco regolari e brevi, dove i giorni di ovulazione coincidono quasi con la fine del flusso, è possibile rimanere incinta durante il periodo delle mestruazioni.
Anche se non è un fenomeno così frequente, ciò può verificarsi perché, come detto, lo spermatozoo all’interno dell’utero può sopravvivere fino a tre o quattro giorni, aumentando le probabilità di fecondare l’ovocita che nel frattempo è stato espulso dal follicolo. Inoltre, vi sono cicli in cui si può verificare una doppia ovulazione, aumentando così la probabilità di fecondazione. Perciò, va sempre considerato che i potenziali giorni di concepimento sono anche quelli immediatamente prima dell’ovulazione.
Anche per chi sostiene di avere cicli super regolari va ricordato che gli eventi stressanti, l’esercizio fisico intenso o alcune patologie come una semplice influenza, possono creare variazioni ormonali capaci di rendere il ciclo più breve.
Devo annotare il giorno di inizio del ciclo?
Annotare di mese in mese il giorno di arrivo delle mestruazioni, la loro durata, l’intensità del flusso e gli eventuali sintomi aiuterà a capire se si hanno cicli regolari e quali sono i propri ritmi ovulatori nonché permetterà a sé stesse e al ginecologo di avere un quadro completo dello stato di salute.
Se si sta pianificando una gravidanza e le mestruazioni non arrivano con regolarità, un aiuto per aumentare le probabilità di concepire può arrivare da comodi stick, reperibili in farmacia, che segnalano il momento dell’ovulazione in maniera molto precisa. Sono simili a test di gravidanza e funzionano secondo lo stesso principio e le stesse modalità, individuando la presenza di determinati ormoni nelle urine.
Se, al contrario, la gravidanza è l’ultimo dei pensieri, è bene rivolgersi al ginecologo per farsi consigliare il metodo contraccettivo più adatto. Tra i metodi contraccettivi più noti, soprattutto per coloro che hanno rapporti occasionali, il preservativo è quello che garantisce una sicurezza anche contro le malattie sessualmente trasmissibili.
Si può fare sesso durante le mestruazioni?
Non vi sono controindicazioni al sesso durante il periodo delle mestruazioni purché le condizioni fisiche e l’intesa tra i partner lo permettano.
Anzi, sembrerebbe che le contrazioni uterine dell’orgasmo portino ad un migliore smaltimento di residui biologici nei momenti successivi al rapporto, accorciando così i giorni di flusso. Inoltre, il rilascio di endorfine contribuisce a migliorare l’umore e il benessere in generale.
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