Mal d’orecchio, tipi, cause e rimedi

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Causa del dolore alle orecchie

Il mal d’orecchio è un disturbo molto comune in soggetti di qualsiasi età.

Si manifesta con dolore all’interno o all’esterno delle orecchie.

Il dolore può essere acuto, presentandosi all’improvviso, oppure può diventare cronico e perdurare nel tempo.

Le cause del mal d’orecchio possono essere molteplici e possono peggiorare la qualità della vita di qualunque persona, per cui è sempre consigliabile affidarsi ad un medico specializzato per intervenire nell’immediato e curare questo fastidioso disturbo.

Non è sempre otite: otalgia e otodinia

Otite è un termine che deriva dal greco antico ous (orecchio) ed è usato per definire l’infiammazione dell’orecchio.

L’otite può essere esterna, media o interna, in base alla parte dell’orecchio colpita; acuta o cronica secondo la durata dei sintomi.

Otalgia deriva sempre dal greco antico ous- otos, ossia orecchio e da algos, cioè algia, che significa dolore.

L’otalgia è un disturbo causato da patologie non situate direttamente nell’orecchio, che producono dolore che si irradiare ad esso, coinvolgendolo.

Le cause più frequenti di otalgia sono:

  • nevralgia del nervo trigemino o del nervo glossofaringeo
  • lesioni del cavo orale, della faringe e della laringe
  • patologie dell’articolazione temporo-mandibolare[1].

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Otodinia, invece, è un disturbo doloroso provocato da patologie che, a differenza dell’otalgia, interessano direttamente l’orecchio come l’otite o la presenza di acne o pus nel condotto uditivo esterno[2].

Differenza tra otite e tappo di cerume

Il cerume è composto da sostanze secrete dalle ghiandole ceruminose ed ha una funzione molto importante: favorire la pulizia e la salute delle orecchie.

La sottile peluria del canale uditivo favorisce lo scorrimento del cerume dall’interno all’esterno, impedendo che la sostanza ceruminosa ristagni nel condotto uditivo.

Quando, però, avviene un’iperproduzione di cerume, l’orecchio può ostruirsi e formare il cosiddetto “tappo di cerume”.

Tra le svariate cause di formazione del tappo di cerume ci sono:

  • lo sfaldamento delle cellule delle pareti del canale uditivo, che non permettono il corretto scorrimento del cerume dall’interno all’esterno dell’orecchio
  • l’uso quotidiano di apparecchi acustici o tappi per le orecchie, i quali non permettono, allo stesso modo, la corretta fuoriuscita del cerume all’esterno delle orecchie
  • errate manovre di pulizia, come l’utilizzo di bastoncini di cotone che asportano soltanto una minima parte del cerume, spingendo il resto sul fondo del condotto uditivo
  • l’otite.

Com’è evidente quindi, il normale scorrimento di cerume nelle orecchie può essere ostacolato anche dall’otite esterna, un’infiammazione del canale uditivo esterno.

Al contempo, il tappo di cerume può essere esso stesso fonte di infiammazione e, quindi, di otite.

Vi è, quindi, una stretta correlazione tra otite e tappo di cerume, in quanto ciascuno causa ed effetto dell’altro.

In alcuni casi, otite e tappo di cerume possono addirittura peggiorarsi a vicenda.

Ecco perché è sempre opportuno consultare il proprio medico specialista, che è in grado di decidere quale sia la terapia soggettivamente più idonea.[3]

Mal d’orecchio causato da infezioni

Di solito, un’infezione all’orecchio è causata da batteri o virus che penetrano nell’organismo attraverso il naso o la bocca, ma anche altre infezioni respiratorie, allergie, sostanze inquinanti nell’aria possono esserne il movente.

I principali sintomi per identificare la presenza di un’infezione nel condotto uditivo sono:

La maggior parte delle infezioni di breve durata in genere si cura facilmente con farmaci adeguati, sempre sotto consiglio del medico specializzato.

Invece, nei casi più gravi (quelli in cui l’infezione persiste o si ripresenta spesso) si devono analizzare attentamente i motivi e ricorrere ad un approccio multidisciplinare (alimentazione, stile di vita, abitudini igieniche, stato immunitario, etc.).

Otite batterica o virale?

L’otite è un’infiammazione causata da un’infezione che può essere: batterica, virale o fungina.

In base alla parte dell’orecchio colpita si può parlare di:

  • otite esterna
  • otite media.

L’otite esterna è l’infiammazione del canale che collega il padiglione auricolare con il timpano.

Una delle cause più frequenti di questa patologia è il contatto con acque inquinate da batteri o da sostanze nocive.

I principali sintomi per riconoscere l’otite esterna sono:

  • dolore alle orecchie
  • prurito ed irritazione nel condotto auricolare
  • diminuzione dell’udito
  • ingrossamento e dolore dei linfonodi situati dietro le orecchie.

I farmaci convenzionali per questa patologia sono di solito topici (da applicare a livello locale), quali: antifungini, antibiotici, anestetici in gocce e cortisone.

L’otite media, invece, è un’infezione dell’orecchio medio, ossia una cavità posta all’interno dell’orecchio oltre il timpano, nella quale si può accumulare del liquido.

Questa infezione è provocata da virus e batteri e spesso compare in aggiunta o come causa di infezioni delle vie respiratorie (quali raffreddore, influenza, faringite e allergie), in quanto l’orecchio medio e il rinofaringe sono collegate da un condotto Tromba di Eustachio che fa da “diffusore”.

Infatti, in caso di infezione delle vie aeree, i germi presenti nelle secrezioni del rinofaringe possono risalire tale condotto fino all’interno dell’orecchio medio, propagandovi l’infezione.

Se il condotto (filiforme, di calibro molto stretto) è anch’esso parzialmente ostruito da catarro, può a sua volta costituire terreno di facile riproduzione per i microbi e far perdurare il disturbo più a lungo.

Come riconoscere l’otite media

L’otite media è una patologia molto frequente nell’infanzia, soprattutto nei bambini tra i sei e i quindici mesi di età, dato che le loro difese immunitarie non sono ancora del tutto sviluppate e che la conformazione anatomica del loro cranio è diversa e conduce all’otite più facilmente. Tale disturbo, però, può manifestarsi a qualunque età, anche negli adulti e negli anziani.

Questa comune patologia può essere individuata attraverso alcuni sintomi quali: dolore alle orecchie accompagnato o no da mal di gola, febbre, tosse, congestione nasale e mal di testa.

Per diagnosticare l’otite media si effettua una visita con l’otoscopio, uno strumento con il quale il medico è in grado di valutare la presenza del disturbo e l’eventuale grado di compromissione del timpano (che può anche perforarsi).

Molto spesso, però, alla visita seguono ulteriori test per valutare l’eventuale perdita di udito, i movimenti del timpano, il possibile coinvolgimento di altre zone limitrofe al condotto uditivo (la vicinanza con le meningi richiede prudenza, soprattutto nei bambini piccoli).

L’otite media in forma leggera tende a guarire in 10/15 giorni da sola o con l’assunzione di adeguati medicinali.

Se non viene curata il rischio è di incorrere in una complicanza molto grave: la meningite[4] (se l’infezione attraversa l’orecchio medio e si trasmette alle meningi).

Nei casi più gravi ma rarissimi il medico specializzato può optare per l’ospedalizzazione e l’intervento chirurgico.

Otite nei bambini

mal d'orecchio

L’otite è un disturbo molto frequente nei bambini.

Basti pensare che circa il 75% dei bambini soffre di otite nel corso dell’infanzia; come già detto questa patologia è molto diffusa in tenera età poiché i microrganismi responsabili delle infezioni delle vie aeree possono facilmente raggiungere l’orecchio del bambino tramite la loro diffusione nella Tromba di Eustachio[5], il canale che collega naso e orecchie.

La Tromba di Eustachio, nei bambini, è più corta rispetto a quella degli adulti e ciò favorisce il passaggio dei microrganismi; inoltre, abitudini igieniche non idonee da errori di educazione (non soffiarsi il naso, per esempio) e ristagno di catarro (spesso da alimentazione inadeguata) ne favoriscono l’insorgenza.

L’otite, nei bambini, è spesso una complicanza provocata da raffreddore, malattie influenzali, infezioni batteriche o infezioni virali.

I sintomi più comuni per individuare l’otite nel bambino sono:

  • dolore alle orecchie
  • arrossamento e gonfiore del canale auricolare
  • prurito e sensazione di orecchie tappate
  • febbre, mal di gola, congestione nasale, tosse
  • inappetenza
  • sensazione di malessere, affaticamento e torpore.

Soprattutto nei bambini, l’otite è un disturbo da individuare e curare tempestivamente, altrimenti può complicarsi e danneggiare i timpani, compromettendo l’udito in maniera permanente.

Nel caso se ne tema la presenza (il bambino si lamenta e tocca spesso l’orecchio colpito) è opportuno rivolgersi sollecitamente al pediatra, il quale, dopo aver eseguito test specifici, definisce la terapia più adeguata al piccolo paziente.

Otite media catarrale in bambini e adulti

L’otite media catarrale può essere acuta o cronica e chiunque può svilupparla, anche se, come abbiamo visto, i bambini sono più soggetti a contrarla rispetto agli adulti.

L’otite media catarrale è caratterizzata dall’aumento di muco a livello auricolare.

Le cause che determinano l’insorgere di tale disturbo si possono ricondurre a batteri o virus come Streptococco pneumoniae, Haemophilus influenzae e Moraxella catarrhalis, sostenuti spesso da fattori locali come la particolare conformazione dell’orecchio o la struttura della Tromba di Eustachio; ma anche da fattori soggettivi, come l’età, l’alimentazione, le abitudini igieniche, lo stato immunitario, l’abuso farmacologico.

A differenza del muco secreto in normali condizioni fisiologiche, in presenza di otite catarrale, il catarro risulterà più denso, abbondante e particolarmente adesivo.

I più comuni sintomi per riconoscere ed individuare l’otite media catarrale sono:

  • sensazione di orecchio pieno (come se all’interno ci fosse dell’acqua)
  • riduzione della capacità uditiva
  • problemi di equilibrio
  • fuoriuscita di liquido dall’orecchio
  • arrossamento e gonfiore del condotto uditivo.

Una visita specialistica è la soluzione più efficace per curare il disturbo.

In presenza di febbre, il medico consiglia generalmente una terapia antisettica, ma gli antinfiammatori e soprattutto i mucolitici sono imprescindibili.

Inoltre, tenendo presente il principio secondo cui “prevenire è meglio che curare”, in particolare con i bambini, è consigliabile adottare delle semplici attenzioni per prevenire l’otite media catarrale, quali:

  • lavare e far soffiare il naso frequentemente affinché non si crei la proliferazione ed il ristagno di microbi e batteri
  • se non è possibile soffiare il naso (i bambini, ad esempio, non sono capaci di farlo, glielo si deve insegnare giocando), è consigliabile eseguire lavaggi nasali adeguati
  • curare l’alimentazione (un eccesso proteico animale, soprattutto latte vaccino e prodotti caseari, genera catarro nei tessuti mucosi)
  • tenere sotto controllo eventuali allergie.

Rimedi casalinghi

Esistono alcuni rimedi semplici che aiutano ad alleviare il malessere provocato dall’otite e ridurre il dolore.

In particolare:

  • suffumigi o impacchi tiepidi a base di oli essenziali o camomilla: i principali oli essenziali consigliati sono quelli alla lavanda e all’eucalipto
  • docce nasali o lavaggi con appositi dispositivi medici che disperdono soluzioni micronizzate nelle cavità nasali, pulendole e ostacolando il ristagno
  • limitare il consumo di latte vaccino e derivati freschi (particolarmente carichi di proteine e quindi catarrogeni).

Se si hanno scarse capacità difensive (il bambino si ammala di frequente) è opportuno curare l’apporto di particolari micronutrienti, ad esempio Vitamina C, che aiuta il sistema immunitario e lo supporta nel combattere le infezioni (frutta e verdura fresca di stagione).

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Inoltre, in presenza di otite, è consigliabile evitare di:

  • tenere i capelli bagnati
  • nuotare in acque profonde
  • utilizzare bastoncini in cotone (come i cotton fioc) per la pulizia del condotto uditivo
  • grattare o graffiare le orecchie
  • fumare
  • assumere farmaci senza aver consultato il proprio medico.

Medicinali in bassa dose per l’otite

La medicina dei bassi dosaggi fornisce un grande aiuto nella cura dell’otite, in particolare per l’otite media (quella più comune).

Vediamo quali sono le principali cure:

  • Aconitum napellus: estratto dalla corrispondente pianta erbacea, rappresenta un valido rimedio quando l’otite si manifesta in modo acuto ed improvviso, da sbalzo termico. Questa particolare otite insorge in caso di esposizione ad aria o vento freddo e comporta un dolore vivo, spesso accompagnato da febbre alta ad insorgenza brusca, con brivido e cute asciutta (non sudata).
  • Chamomilla: ottenuta dalla comune camomilla è un rimedio elettivo nelle otiti infantili. In questo caso, l’otalgia è spesso legata ai disturbi della dentizione e comporta una guancia arrossata e calda mentre l’altra no, accompagnata da febbre alta e ira del soggetto.
  • Mercurius: un’efficace cura quando l’otite infiamma anche la Tromba di Eustachio. Il sintomo principale che caratterizza questo rimedio è la produzione di muco giallo-verdastro, accompagnato da febbre alta e salivazione intensa. Mercurius è medicinale utile anche per le otiti croniche, soprattutto quelle conseguenti a tonsillite.
  • Pulsatilla: si utilizza in caso di otite cronica con secrezioni dense giallastre accompagnate da dolori pulsanti e naso secco e ostruito. Pulsatilla decongestiona dal catarro ristagnante.
  • Arnica montana: si utilizza per le sue proprietà anti infiammatorie sia per via sistemica che locale

I rimedi sopra citati sono solo alcuni tra quelli più utilizzati nella medicina dei bassi dosaggi.[6]

È importante ricordare che la Medicina non Convenzionale può essere applicata affiancando i farmaci convenzionali, non solo in alternativa ad essi: l’unione degli effetti dell’una e dell’altra (overlapping, cioè sovrapposizione) può in molte situazioni essere una valida modalità per la risoluzione di un disturbo. Anche per questo motivo è sempre consigliato farsi seguire dal proprio medico di fiducia in tutto il percorso di cura.

 

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