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Regolarizzare il colesterolo grazie alla curcuma
Stare in forma è una questione di metabolismi
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La curcuma è una pianta dalle numerose proprietà, grazie alle quali apporta notevoli benefici all’organismo.
Proprio per questo infatti, sin dai tempi antichi l’Ayurveda (medicina tradizionale indiana) e la Medicina tradizionale cinese l’hanno scelta come uno dei principali rimedi curativi per diversi tipi di disturbi, date le sue caratteristiche antimicrobiche, antinfiammatorie, carminative (aiuta l’espulsione dell’aria da stomaco e intestino) e antiossidanti.
Cos’è la curcuma
La Curcuma Longa1 è una pianta che nasce in Asia e in America Centrale; essa appartiene alla stessa famiglia dello zenzero (Zingiberacee), col quale condivide alcune peculiarità sia per quanto riguarda l’aspetto che le proprietà benefiche.
Ciò che viene usato della curcuma è soprattutto il suo rizoma (fusto perenne sotterraneo simile ad una radice e ricco di sostanze di riserva per la pianta erbacea cui appartiene) che, per la maggior parte dei suoi impieghi, viene sottoposto ad un processo di essiccazione e poi ridotto in polvere. La sua forma è molto simile a quella dello zenzero, anche se un po' più piccola e sottile rispetto ad esso, mentre all’interno ha un forte colore giallo/arancione, dal quale trae origine un altro nome con cui questa spezia è conosciuta nel mondo: Zafferano delle Indie.
La curcuma viene spesso impiegata come colorante naturale sia per gli alimenti che per i tessuti, come spezia per numerose pietanze e come ingrediente base di alcuni integratori e farmaci.
Proprietà nutrizionali della curcuma
La curcuma contiene oltre 300 componenti naturali e numerosi nutrienti e micronutrienti. Questa radice è un’ottima fonte di vitamina B6, fibre, manganese, ferro e potassio. Per avere un’idea più chiara, vediamo qual è la percentuale di elementi importanti contenuti in 100 grammi di curcuma, che apportano circa 312 Calorie:
- 12,85 g di acqua
- 9,68 g di proteine
- 3,25 g di lipidi, tra cui: 1,838 g di grassi saturi, 0,449 g di grassi monoinsaturi, 0,756 g di grassi polinsaturi e 0,056 g di grassi trans
- 67,14 g di carboidrati
- 3,21 g di zuccheri
- 22,7 g di fibre
- 4,43 mg di vitamina E
- 1,350 mg di niacina
- 0,7 mg di vitamina C
- 0,150 mg di riboflavina
- 0,107 mg di vitamina B6
- 0,058 mg di tiamina
- 20 µg di folati
- 13,4 µg di vitamina K
- 2.080 mg di potassio
- 299 mg di fosforo
- 208 mg di magnesio
- 168 mg di calcio
- 55 mg di ferro
- 27 mg di sodio
- 4,50 mg di zinco
La curcuma è una fonte di curcumina e di oli essenziali.
Oltre ad apportare numerosi elementi nutritivi al nostro organismo, la curcuma è in grado di mantenere la qualità dei cibi ai quali viene associata, proteggendo alcuni micronutrienti dagli effetti negativi della cottura. Ad esempio, quando si preparano piatti con ingredienti come la zucca, le patate dolci, i peperoni gialli o le carote, è indicato condirli con un poco di curcuma. Oltre ad arricchire notevolmente il sapore di queste pietanze, infatti, essa è in grado di trattenere il beta-carotene contenuto in questi ortaggi ed evitare che se ne disperda una quantità durante la cottura.
Il beta-carotene, contenuto anche nella curcuma stessa, è il precursore della vitamina A e possiede proprietà antiossidanti, indispensabili per contrastare l’azione dei radicali liberi nel nostro organismo.
Perché aiuta a regolarizzare il colesterolo
Come abbiamo detto sopra, la curcuma non contiene colesterolo, ma è ricca di antiossidanti e fibre alimentari.
Queste sostanze, insieme alla curcumina, hanno un ruolo importantissimo per la salute del cuore poiché aiutano a controllare i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue2.
Gli effetti ipolipemizzanti della curcuma fanno sì che, assumendone la giusta quantità, si facilita l’eliminazione di tossine e nel contempo si regola il bilancio dei grassi, aiutando l’abbassamento del livello di colesterolo LDL (colesterolo cattivo) nel sangue.
Se supera i limiti, quest’ultimo si deposita nella parete dei vasi sanguigni formando delle vere e proprie placche che, nel lungo periodo, fanno perdere elasticità alle arterie ed ostruiscono la circolazione del sangue al loro interno.
L’effetto benefico sui lipidi è completato dal contrasto che la curcuma induce sulla loro ossidazione, vera responsabile dell’infiammazione vascolare che li rende pericolosi per la salute di cuore e circolo sanguigno. Quando ciò accade, l’apparato cardiocircolatorio viene esposto a seri rischi di salute: coronaropatia, aterosclerosi, ictus, infarto ecc.
La curcuma contribuisce a contrastare i depositi lipidici, ne riduce l’infiammazione e coadiuva il benessere del cuore e dei vasi arteriosi.
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provaloGli altri benefici della curcuma
Oltre a quelle ipolipemizzanti, la curcuma possiede anche proprietà antinfiammatorie e antiossidanti che la rendono un toccasana per numerosi fastidi.
- L’azione anti-flogistica della curcuma infatti può aiutare a contrastare le infiammazioni, transitorie o croniche (come l’artrite e la gastrite).
- Grazie alla sua struttura chimica, la curcuma aiuta a neutralizzare i radicali liberi e la loro azione ossidativa, che conduce all’invecchiamento dei tessuti.
- La curcuma ha una funzione disintossicante, poiché aiuta il fegato e l’apparato digerente a metabolizzare le sostanze e ad eliminare le tossine.
- La curcumina riesce a stimolare l’azione del fattore neurotrofico cerebrale, ovvero una proteina presente nel cervello, rallentando le conseguenze delle malattie provocate dal suo malfunzionamento, aumentando la memoria e migliorando le performance cognitive.
- Oltre a contrastare l’accumulo dei lipidi, la curcuma agisce direttamente sul metabolismo stimolando la sua funzione e riducendo la possibilità di ingrassare.
- La curcuma infine allevia i dolori premestruali grazie alla sua azione antispastica.
Come si usa la curcuma e quanta assumerne al giorno
La curcuma può essere utilizzata in diversi modi in cucina, sia nelle bevande che negli alimenti. È perfetta per preparare primi, secondi, contorni, dolci e infusi.
Può essere utilizzata fresca su un contorno di verdure, usata per colorare il risotto, aggiunta ad una minestra o ad una tisana; basterà grattugiarne un poco per disporre di una fonte naturale di numerose sostanze benefiche. Attenzione a non eccedere, però! Per poter beneficiare appieno delle sue proprietà esiste anche la possibilità di assumerla in modi differenti dal classico utilizzo nei cibi.
Sul mercato è infatti possibile anche trovare integratori a base di curcuma, arricchiti con altre sostanze nutrienti che ne potenziano gli effetti benefici. La dose consigliata è dai 30 ai 50 mg giornalieri, a seconda delle necessità della persona.
Chi non può assumerla
La curcuma ha molte qualità positive, ma in alcuni casi è importante fare attenzione alla sua assunzione: le persone che stanno curando una malattia o usano quotidianamente medicinali per determinati disturbi cronici (diabete, problemi di coagulazione del sangue, calcoli biliari, tumori) devono chiedere consiglio al proprio medico prima di assumere integratori a base di curcuma.
Anche se non vi sono studi che dimostrano la pericolosità della curcuma durante la gravidanza e l’allattamento, è opportuno evitarne l’assunzione in questi periodi.
Nel 2019 alcuni integratori di curcuma sono stati ritirati dal mercato da parte del Ministero della Salute in seguito a oltre 20 casi di epatite colestatica acuta, riconducibile al consumo di questa spezia. La colestasi è una malattia che interessa il fegato e che si manifesta con la riduzione o l’arresto del flusso della bile e genera ittero, prurito generalizzato, feci chiare e difficoltà digestive. Le indagini svolte dal personale medico hanno messo in evidenza che la causa non era negli integratori, poiché questi non contenevano sostanze tossiche. Sono state invece ravvisati tre aspetti da tenere sempre presenti:
- una sensibilità individuale verso i componenti della curcuma
- la presenza di alterazioni della funzionalità epato-biliare (problemi al fegato)
- possibili interazioni con altri farmaci.
Questo conferma gli studi che erano stati condotti3, secondo i quali l’assunzione di curcuma e curcumina può interagire con l’assunzione di alcuni farmaci e può peggiorare le condizioni in quelle persone che hanno già problemi epatici. Se avete problemi al fegato e state assumendo farmaci, è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico di fiducia. In caso contrario, la curcuma ha talmente tante proprietà benefiche, che sarebbe un peccato dovervi rinunciare.
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