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Menopausa, come affrontarla
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Dr. Franco Vicariotto
Medico Chirurgo, Specialista in ostetricia e ginecologia
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Con il Dott. Franco Vicariotto, ginecologo presso l’Ospedale Humanitas San Pio X di Milano e Consigliere della Società Italiana di Menopausa, affrontiamo le questioni più ricorrenti sul problema della menopausa.
Come si manifesta la menopausa
Dott. Vicariotto, quando, e come, si manifesta la menopausa?
L’età media per la menopausa è intorno ai 50-52 anni, ma è un’età troppo breve. Per spiegarlo, dobbiamo capire che cosa è successo negli ultimi 30-40 anni e qual è la vera rivoluzione sociale che hanno fatto le donne. Circoscrivere la menopausa ai 50 anni non ha più senso, perché una donna a quell’età dimostra 6-7-8 anni in meno, può avere figli, spesso ha un importante incarico di lavoro, per cui si trova a metà della propria vita - che, nel frattempo, si è molto allungata, soprattutto in termini di qualità - e s’interroga su quella strana cosa che gli procura tanti problemi. La donna a 50 anni deve lavorare, deve fare la mamma, deve anche avere una vita sessuale gratificante; insomma, deve stare nella società e, invece, capita questa interruzione di rapporto importante. È come se una Ferrari si fermasse improvvisamente in autostrada perché senza benzina: questo è l’ingresso in menopausa.
La menopausa precoce è una vera e propria malattia?
Abbiamo detto che i 50-52 anni sono un’età troppo breve per questo break, questa interruzione ormonale. Figuriamoci una menopausa, o chirurgica o per altri motivi, intorno ai 44-45-46 anni. È una menopausa che si definisce precoce e che va assolutamente trattata. Se in una menopausa fisiologica dai 50 ai 52-53 anni, si può discutere con la paziente, democraticamente come dico io, sull’utilizzo o no di una terapia ormonale sostitutiva, che viene comunque caldeggiata, in una menopausa precoce, direi che è d’obbligo, perché quest’assenza di input ormonale, in una donna molto giovane, s’accompagna a grandi problematiche.
Quali sono i sintomi tipici di una donna di 50 anni che entra in menopausa?
Il sintomo storico, iniziale, fastidioso, è quello delle vampate. Cioè, la qualità di vita di queste donne, che entrano in menopausa, viene molto inficiata da queste vampate di calore che, all’inizio, si pensava non fossero collegate a patologie specifiche. Abbiamo dovuto ricrederci perché il numero delle vampate, la qualità, la cattiveria delle vampate stesse, è legata anche a un problema dismetabolico. Il grande altro problema, che è quello della sindrome metabolica, cioè dell’aumento di peso eccessivo in menopausa, peggiora quando ci sono troppe vampate. Quindi, non basta più il vecchio consiglio “signora apra la finestra e non si preoccupi”, la vampata va trattata perché può essere un sintomo di dismetabolismo e quindi di aumento di peso.
Le vampate di calore
Alle vampate, Dottore, si associano irritabilità, depressione, insonnia, dolori osteoarticolari e altre affezioni, è corretto?
Abbiamo detto che la vampata è il sintomo storico, punta dell’iceberg dei sintomi della menopausa. Ma ce ne sono altri, molto più subdoli e altrettanto importanti come appunto l’insonnia e l’alterazione dell’umore. Torniamo all’esempio di questa Ferrari a cui viene tolta la benzina: la benzina è l’estrogeno, sono gli ormoni che fanno andare il motore della donna, e, in questo momento assolutamente difficile, l’insonnia e l’alterazione dell’umore possono essere fastidi importanti. Sempre subdoli sono poi i disturbi sulle ossa. Si attiva un meccanismo di osteopenia, che si può trasformare anche in osteoporosi, perché non c’è più l’irrorazione dell’estrogeno sull’osso. Altro problema importante è quello che ho riferito all’inizio sul cambiamento di qualità di vita e, quindi, sulla sessualità delle donne. Rispetto a 40-50 anni fa, la menopausa comporta un’atrofia dei tessuti vaginali e anche della vescica. Per cui una menopausa non trattata, negli anni, può portare a una difficoltà di rapporti o a rapporti dolorosi. Riepilogando, danno sulle ossa, danno sull’atrofia della vagina e della vescica possono essere sintomi un po’ più lenti, subdoli, ma sempre sintomi della menopausa.
Il controllo del peso
Ha appena detto che tra le difficoltà di questo momento fisiologico nella vita di una donna, il controllo del peso è un elemento di particolare inquietudine. Quali consigli si sente di poter dare in questo senso?
In menopausa il metabolismo cambia. Come dico sempre alle mie pazienti, la stessa quantità di pasta, che si mangiava dieci anni fa e che si metabolizzava in un certo modo, adesso non è più lo stesso perché il meccanismo del suo corpo è diverso. E s’insinua la paura di questa malattia grave, cioè della sindrome metabolica, che è legata ad aumento di peso, pressione alta e che si aggrava se c’è anche il fumo. Come si fa? L’alimentazione è la prima “nutraceutica fisiologica”, cioè gli integratori sono importantissimi, ma la base è una corretta alimentazione. Se la paziente non ce la fa, è opportuno farsi aiutare da un nutrizionista qualificato. Ci sono alcuni integratori, assolutamente utilissimi, per sostenere questo metabolismo e per essere vicini alla donna in questo particolare problema.
Terapia con estrogeni
Dottore un’ultima domanda. L’utilizzo di una terapia con estrogeni può essere utile?
La terapia va personalizzata. Ogni donna ha una menopausa diversa, ogni donna ha un contesto personale, affettivo e lavorativo diverso che la può aiutare, più o meno, in questa situazione di effetti collaterali. Noi, come Società Italiana di Menopausa, che rappresento, consigliamo un apporto iniziale di terapia ormonale sostitutiva per allungare i tempi, per accompagnare dolcemente la paziente in menopausa. Chiaramente, questa terapia non è obbligatoria. Inoltre alcune donne, non amano fare terapie ormonali oppure possono essere sconsigliate nel farle. E allora, in questo caso, ci si rivolge a terapie non farmacologiche, a terapie di base naturale come ad ottimi integratori alimentari che possono aiutare a contrastare diversi sintomi della menopausa. Dunque, la terapia ormonale sostitutiva si può utilizzare con controllo medico, se non ci sono patologie di rischio, e si prescrivono nelle problematiche della menopausa, ma soprattutto nella prevenzione di quei disturbi sottili, un po’ più segreti, che sono quelli relativi alle ossa e all’atrofia vaginale. Però, anche le terapie integrative di base vegetale, possono benissimo aiutare la donna in questi difficili anni.
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