Vitamina B12, cos’è e quando assumerla

A cosa serve

La vitamina B12, conosciuta anche come cobalamina, è una vitamina idrosolubile, non accumulabile nell’organismo e che deve essere assunta regolarmente attraverso l’alimentazione.

La vitamina B12 è presente soprattutto in alimenti di origine animale, quali carne, in particolar modo nel fegato, pesce, molluschi, uova, latte e derivati e in minor quantità anche nella soia e nell’alga spirulina.

La dieta vegana o vegetariana, basate sul consumo di alimenti di derivazione non animale, potrebbe essere una causa della carenza di vitamina B12, se non adeguatamente equilibrata e supportata dall’assunzione di integratori specifici.

Ma perché è tanto importante questa molecola? A cosa serve?

La vitamina B12 svolge un ruolo fondamentale nella sintesi degli acidi nucleici DNA ed RNA, nonché di proteine e lipidi.

Questa vitamina è quindi indispensabile per:

• il sistema nervoso centrale
• il midollo osseo
• i globuli rossi
• la densità ossea
• la sintesi degli amminoacidi
• il metabolismo degli acidi grassi.^[1]

Carenza di vitamina B12

Alcune persone possono avere una carenza di vitamina B12, poiché il loro organismo ha difficoltà ad assorbirla dal cibo.

Le cause di tale impedimento possono essere molteplici; tra esse:

• scarso consumo di alimenti di origine animale e inadeguata integrazione degli stessi attraverso supplementi specifici (come avviene per coloro che seguono una dieta vegana o vegetariana)
• chirurgia del tratto gastrointestinale, in particolare dell’intestino tenue
• malattia infiammatoria intestinale (come la malattia di Crohn) e sindrome di malassorbimento
• uso prolungato di farmaci antiacidi e inibitori di pompa
• infezione batterica nell’intestino tenue
• AIDS
• assenza del fattore intrinseco, o fattore gastrico antipernicioso (proteina secreta dalle cellule parietali dello stomaco, necessaria per l’assorbimento della vitamina B12).

Il fattore intrinseco è assente in soggetti che presentano alcune malattie autoimmuni, ovvero patologie in cui il sistema immunitario attacca le proprie cellule gastriche.

Alcuni interventi chirurgici poi prevedono l’asportazione del tratto gastrico nel quale viene secreto il fattore intrinseco e questo determina una carenza di vitamina B12.

Anemia perniciosa

L’assenza del fattore intrinseco e il conseguente deficit di vitamina B12 causano l’anemia perniciosa, ma è anche l’anemia perniciosa a determinare l’incapacità di produrre il fattore intrinseco.

Si tratta di un’anemia irreversibile e progressiva che colpisce gli eritrociti ed altre cellule del sangue; essa è contraddistinta dalla presenza di anemia megaloblastica e disturbi del sistema nervoso.

Per trattare l’anemia perniciosa potrebbe essere necessaria l’assunzione di vitamina B12 per tutta la vita.^[2]

Sintomi da carenza di vitamina B12

Maggiormente esposti a rischio di deficit di vitamina B12 sono gli anziani, le persone che seguono una dieta vegana o vegetariana, i neonati nati da donne vegane o vegetariane, i portatori di patologie gastrointestinali o/ che hanno subìto interventi chirurgici all’apparato gastrointestinale e oltre che le persone che soffrono di anemia perniciosa.

Anche se abbastanza rara, la carenza da vitamina B12 può manifestarsi attraverso i seguenti sintomi:

• debolezza
• vertigini
• pallore
• ittero
• battito cardiaco accelerato
• respiro affannoso
• intorpidimento e formicolio degli arti
• confusione
• disturbi del sistema nervoso (difficoltà motorie, disturbi cognitivi, perdita di memoria, demenza, vista offuscata, depressione, cambiamenti di umore).

Quando si sospetta una carenza di vitamina B12, soprattutto se la persona lamenta formicolii e assenza di sensibilità in alcune parti del corpo, il medico può prescrivere degli esami del sangue suggestivi del deficit.

A seconda dei casi, gli esiti di queste analisi possono evidenziare la presenza di globuli rossi più grandi del normale, valori bassi di vitamina B12 e valori bassi di folati.

La carenza di vitamina B12 viene trattata con integratori specifici, che possono essere assunti per via orale, oppure con farmaci somministrati per ivia iniettiva.^[3]

Vitamina B12 alta

La vitamina B12 è idrosolubile e non è tossica, pertanto la quantità in eccesso presente nell’organismo viene eliminata naturalmente attraverso l’urina.

Ciononostante, prima di assumere alti dosaggi di integratori a base di vitamina B12, bisogna chiedere consiglio al medico.

Donne in gravidanza

 

Le donne in gravidanza devono necessariamente mantenere un buon livello di vitamina B12, dato che si tratta di un elemento essenziale che consente la formazione dell’intero organismo del nascituro; a partire dalla sintesi del DNA, il quale costituisce il materiale genetico di tutte le cellule, fino allo sviluppo del cervello, dei globuli rossi e dell’apparato cardiocircolatorio.^[4]

Insieme all’acido folico, infatti, la vitamina B12 è indispensabile per prevenire i difetti del tubo neurale e per consentire quindi al bambino un corretto sviluppo.^[5]

La vitamina B12 e i folati vengono trasferiti al nascituro attraverso la placenta e, dopo il parto, attraverso il latte materno oppure con il latte artificiale.

Se una donna in gravidanza ha carenza di vitamina B12 e/o ha sviluppato anemia perniciosa o anemia megaloblastica (la prima dovuta al deficit di vitamina B12 e la seconda al deficit di vitamina B12 e acido folico^[6]), deve necessariamente essere monitorata e sottoposta a terapia adeguata.

Se ciò non avviene, possono verificarsi gravi ripercussioni sulla salute del bambino, tra cui lo sviluppo di problemi cardiaci e di difetti del tubo neurale.

Inoltre, la carenza di vitamina B12 può determinare un parto precoce e complicato.