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Retinopatia ipertensiva e pressione arteriosa
Dr. Andrea Attilio Basile
Medico Chirurgo. Oftalmologo.
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Cos’è una retinopatia ipertensiva?
La retinopatia ipertensiva è un disturbo che colpisce i piccoli vasi sanguigni della retina, membrana trasparente che riveste internamente l’occhio, che riceve i segnali luminosi dall’esterno e li invia come impulsi nervosi al cervello per tramite del nervo ottico.
I soggetti con ipertensione arteriosa cronica non controllata, ovvero coloro che soffrono di pressione alta e non seguono con scrupolo un trattamento specifico, hanno un’alta probabilità di sviluppare una retinopatia ipertensiva.
Quando la pressione sanguigna rimane alta troppo a lungo, le pareti dei vasi sanguigni si ispessiscono, soprattutto quelli che si trovano all’interno degli occhi.
La conseguenza di tale ispessimento è una difficoltà di circolazione del sangue, oppure ostruzioni, che non permettono al flusso sanguigno di raggiungere la retina.
In tal modo, quest’ultima non riceve abbastanza ossigeno e nutrimento e la sua funzionalità può subire delle alterazioni.
Se anche tu sei un soggetto iperteso, non temere: puoi evitare che tale disturbo si manifesti col passar del tempo, seguendo diligentemente la terapia e i consigli del tuo cardiologo, sottoponendoti periodicamente a visita specialistica di controllo e conducendo uno stile di vita sano.
Continua a leggere, per scoprire meglio che cos’è la retinopatia ipertensiva, quali sono i sintomi per individuarla, quali i fattori di rischio e gli eventuali trattamenti.
Sintomi e diagnosi
In molti casi, la retinopatia ipertensiva non comporta sintomi, almeno nel suo stadio iniziale; motivo per cui diventa ancora più importante fare prevenzione e sottoporsi periodicamente a visita oculistica approfondita (e visita cardiologica), soprattutto quando si soffre di ipertensione.
Quando però la retinopatia ipertensiva progredisce ed in fase avanzata, essa può manifestarsi con i seguentisintomi:
- visibilità offuscata o ridotta
- difetti del campo visivo
- possibile rottura di vasi sanguigni della superficie oculare (emorragie sottocongiuntivali)
La diagnosi di retinopatia ipertensiva viene effettuata dall’oculista, il quale esegue un test approfondito specifico: l'esame del fondo oculare.[1]
L’esame del fondo oculare viene eseguito durante una normale visita oculistica, è totalmente indolore.
L’esame del fondo oculare permette di controllare lo stato di salute delle componenti dell’occhio che si trovano sul fondo, nella parte posteriore. La cui osservazione è possibile in condizioni di normale diametro pupillare oppure dopo aver instillato un collirio midriatico se necessita per una migliore osservazione della struttura interna dell’occhio mediante l’utilizzo un oftalmoscopio diretto, indiretto o utilizzo di lenti di Goldman.
Quando la retinopatia ipertensiva si trova in uno stadio iniziale, l’esame del fondo oculare mette in evidenza il restringimento arteriolare permanente; mentre, in uno stadio avanzato, risultano visibili soprattutto alterazioni a livello di incroci arterovenosi arteriosclerosi con alterazioni da modeste a gravi della parete vascolare con ispessimenti fino ad emorragie a fiamma, noduli, edemi retinici.
La retinopatia ipertensiva viene quindi classificata in base alla gravità:
- I stadio - restringimento lieve e diffuso delle arterie retiniche → La visione è ancora abbastanza normale.
- II stadio - restringimento importante arteriolare, con vasi retinici tortuosi → La visione può essere lievemente alterata.
- III stadio - oltre a restringimenti gravi e vasi retinici tortuosi, il III stadio evidenzia edema retinico, lesioni retiniche biancastre da ischemia retinica (noduli cotonosi), essudati duri giallastri, emorragie a fiamma (chiamate così perché sono localizzate nello strato nervoso ed assumono un aspetto irregolare, simile ad una fiamma) e micro-aneurismi → La visibilità è gravemente compromessa.
- IV stadio - è lo stadio più grave, che espone il soggetto a maggiore rischio di ictus e di problemi cardiaci e renali, correlati alla retinopatia e all’ipertensione, più in generale.
Oltre agli altri sintomi, questo stadio è contraddistinto da papilledema (edema del disco ottico) e edema maculare. → la visione risulta notevolmente ridotta e può essere correlata a sintomi di tipo neurologico: mal di testa, distorsione di luci e colori, ecc.[2]
Fattori di rischio
I principali fattori di rischio per la retinopatia ipertensiva sono legati all’ipertensione arteriosa sistemica e allo stile di vita scorretto.
L’ipertensione arteriosa sistemica, comunemente chiamata pressione arteriosa alta (pressione alta), è contraddistinta da pressione alta nelle arterie sistemiche, ovvero nei vasi che trasportano il sangue dal cuore ai tessuti del corpo.
La costrizione delle piccole arterie fa sì che il flusso sanguigno subisca degli intralci, i quali vanno ad aumentare il carico di lavoro del cuore.
La conseguenza di ciò è l’aumento della pressione arteriosa, che supera quindi i normali valori di 140 mmHg di livello sistolico e 85 mmHg di livello diastolico.[3]
Altri fattori di rischio per la retinopatia ipertensiva possono essere:
- diabete
- cardiopatie
- ipercolesterolemia
- sovrappeso e obesità
- alimentazione ricca di grassi e zucchero
- consumo elevato di sodio (sale da cucina)
- fumo
- alcol
- sedentarietà.
Retinopatia ipertensiva e invalidità
Una persona affetta da grave retinopatia ipertensiva con risentimento del n ottico e della macula e da ipertensione arteriosa cronica può richiedere l’invalidità civile, le cui percentuali verranno valutate da una commissione tecnica, in base alle condizioni generali di salute e alla gravità delle malattie.
Nel caso dei militari che hanno regolare contratto di lavoro, per esempio, la retinopatia ipertensiva fa sì che il lavoratore venga riformato oppure assegnato a nuove mansioni.
Trattamenti
Per evitare che la retinopatia ipertensiva si presenti o degeneri, è necessario prima di tutto tenere sotto controllo la pressione arteriosa.
Il cardiologo normalmente prescrive una terapia farmacologia (da rivedere periodicamente e modificare all’occorrenza) e suggerisce consigli sull’alimentazione e sullo stile di vita, volti a mantenere sotto controllo la pressione.
Quando la retinopatia ipertensiva raggiunge il terzo e/o il quarto stadio nel caso di edema maculare e di zone ischemiche, risulta necessario eseguire un trattamento con laser fotocoagulativo l’utilizzo di iniezioni intravitreali di anti-VEGF o di cortisonici a seconda del quadro clinico.
Rimedi naturali per la retinopatia ipertensiva
Bisogna premettere che non si possono risolvere problemi di salute seri senza l’aiuto di un medico. Ciononostante, esistono accortezze che possono aiutare ad evitare che le malattie si manifestino o degenerino.
Nel caso della retinopatia ipertensiva, è importante condurre uno stile di vita sano, evitare di fumare e bere alcol, praticare esercizio fisico, avere un’alimentazione corretta, evitare situazioni di stress, limitare il consumo di sale, sottoporsi regolarmente a visita specialistica (cardiologica ed oculistica) per monitorare il proprio stato di salute.
Esistono in commercio medicinali a basso dosaggio per migliorare la condizione di rischio cardio-vascolare che causa la retinopatia ipertensiva; come detto, tuttavia, devono essere accuratamente scelti da un medico esperto in Medicina non Convenzionale, che conosca il paziente in modo adeguato e possa optare per le soggettive migliori possibilità, non essendo possibile consigliarli a prescindere.
[1] https://www.healthline.com/health/hypertensive-retinopathy
[2] https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/disturbi-oculari/malattie-retiniche/retinopatia-ipertensiva
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