Medicina fisiologica di regolazione

Physiological Regulating Medicine (PRM)

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Medicina fisiologica di regolazione

Physiological Regulating Medicine (PRM)

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La Medicina fisiologica di regolazione o Physiological Regulating Medicine (PRM) nasce dall’incontro tra la Biologia Molecolare e la Psico Neuro Endocrino Immunologia (PNEI) e si è sviluppata all’interno della Medicina dei bassi dosaggi.

La centralità dell’Essere umano come entità mente-corpo è il cardine attorno al quale ruota la PRM; l’individualità di ogni paziente è tenuta in considerazione costantemente durante la definizione della terapia low dose da parte del medico curante.

L’obiettivo primario della PRM è l’attenzione alle cause della malattia, di cui i sintomi rappresentano una concreta manifestazione. Il risultato di una corretta terapia sarà il recupero e il mantenimento delle originarie condizioni fisiologiche.


Insieme alla Medicina fisiologica di regolazione, fanno parte della Medicina dei bassi dosaggi:


Le molecole messaggere

La PRM parte da un’idea rivoluzionaria in campo medico: riportare alle condizioni fisiologiche di partenza un organismo ammalato attraverso l’utilizzo delle stesse molecole biologiche presenti normalmente nell’organismo e che, in condizioni di salute, ne controllano e guidano le funzioni.

Si tratta di molecole molto conosciute e studiate dalla Biologia Molecolare, che le definisce, non a caso, molecole messaggere, ossia sostanze in grado di portare alle diverse cellule dell’organismo le “giuste istruzioni” per il loro corretto funzionamento. Sono i neuropeptidi (messaggeri del Sistema Nervoso), gli ormoni (messaggeri del Sistema Endocrino), le citochine (messaggeri del Sistema Immunitario).

A queste si affiancano i fattori di crescita, fondamentali molecole di regolazione e di stimolo tissutale.

Come agiscono? Il meccanismo d’azione delle molecole segnale a basse dosi, attivate tramite la tecnica farmaceutica definita SKA (Sequential Kinetic Activation), consiste nella sensibilizzazione ed attivazione di poche unità di recettori cellulari o plasmatici grazie alle loro basse concentrazioni.

Quando parliamo di basse concentrazioni intendiamo valori fisiologici compresi tra microgrammi per millilitro (ormoni) e picogrammi per millilitro per le altre molecole segnale. Un microgrammo corrisponde a un milionesimo di grammo (1 µg =10-6 g), mentre un picogrammo corrisponde a un milionesimo di microgrammo (1pg = 10-12 g).

Le molecole a basse dosi SKA agiscono attraverso la veicolazione delle informazioni in grado di attivare i meccanismi di auto-regolazione all’intero network PNEI.

La capacità di riportare in equilibrio alcuni sbilanciamenti del Sistema Immunitario o del Sistema Endocrino rappresenta uno dei più affascinanti e innovativi campi di ricerca della PRM.

Molecole di origine naturale

In generale, in Farmacologia, l’85% dei principi attivi attuali deriva da fonti naturali.

La più estesa fonte di principi attivi è, a tutt’oggi, il Regno vegetale (ed in misura minore i Regni minerale ed animale), meravigliosa “industria” biochimica che dispone di un insieme quali/quantitativo estremamente elevato di sostanze attive.

Le fonti vegetali di principi attivi sono storicamente legate all’uso tradizionale, ossia l’insieme delle applicazioni empiriche derivanti dalla tradizione erboristica.

È interessante notare come, nel tempo, la ricerca farmacologica si sia principalmente orientata verso l’isolamento e la sintesi di singole molecole con un’azione biologica ben definita, rispetto alle sostanze naturali nella loro interezza. Queste ultime, infatti, possono potenzialmente rispondere più efficientemente alle necessità farmacologiche della moderna Medicina dei Sistemi. Infatti, esse:

  • possono essere più attive e più biodisponibili della singola molecola isolata;
  • possono svolgere generalmente un’azione più aspecifica, ad ampio spettro;
  • l’insieme dei componenti svolgono azioni biologiche in sinergia fra loro.

Tutti i farmaci della PRM sono stati realizzati con una o più sostanze naturali a basse dosi, attivate tramite SKA e sono utilizzabili in overlapping con altri farmaci grazie anche al loro elevato profilo di sicurezza.

La ricerca scientifica

Dal 2009, da quando la Rivista Pulmonary Pharmacology & Therapeutics pubblica il primo articolo sugli effetti delle citochine low dose SKA in un modello animale di Asma allergico,[1] sono seguite numerose pubblicazioni scientifiche nel campo della PRM, che hanno dimostrato la validità dell’approccio concettuale e l’efficacia e la sicurezza dell’intervento terapeutico basato sulla somministrazione orale di dosi basse di molecole biologiche e di origine naturale.

Una strategia integrata e multifattoriale

È ormai noto che Sistema Nervoso, Sistema Endocrino e Sistema Immunitario dialoghino e cooperino tra loro. In questo network complesso ogni intervento esterno su uno dei Sistemi può avere effetti che riverberano sugli altri.

Avere una visione olistica significa considerare l’organismo umano come un sistema complesso in cui i sistemi che lo compongono sono collegati e coordinati tra loro. 

In una parola: regolazione

Un accumulo di stressors (stimoli sia fisici sia psichici) può rappresentare l’inizio di una malattia. Gli stressors infatti determinano un’alterazione dell’omeostasi, ovvero dell’equilibrio dell’organismo. Come conseguenza vengono prodotti neuropeptidi, citochine ed ormoni in quantità diversa dal normale.

Queste sostanze, se presenti in concentrazioni al di fuori del loro range fisiologico, alterano la struttura e la funzione della cellula.

L’obiettivo della Medicina Fisiologica di Regolazione è quello di regolare la produzione di queste sostanze utilizzando le concentrazioni in cui sono fisiologicamente presenti nel nostro organismo, per riportare il sistema alla propria condizione di equilibrio e quindi di salute.

[1] Gariboldi et al. Low dose oral administration of cytokines for treatment of allergic asthma. Pulmonary Pharmacology & Therapeutics 22 (2009) 497-510