Singhiozzo nel neonato, quando arriva e come comportarsi

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Antonello Arrighi
Dr. Antonello Arrighi

Specialista in Pediatria. Pediatra di Libera Scelta USL 8 Arezzo.

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Tutti conoscono il singhiozzo e lo sperimentano più volte nel corso della vita.

I bambini però, a differenza degli adulti, tendono a soffrirne più spesso.

Vediamo quali sono i motivi e cosa accade quando il singhiozzo interessa i più piccoli.

Cos’è il singhiozzo

I bambini sono particolarmente colpiti dal singhiozzo, anche quando si trovano ancora all'interno della pancia materna, a volte già alla sesta settimana dopo il concepimento.

Essendo un riflesso automatico non v’è alcuna possibilità di controllo.

Si tratta infatti di una contrazione involontaria del diaframma che avviene a seguito di una rapida apertura e chiusura delle corde vocali.

Il movimento delle corde vocali crea il suono tipico che associamo al singhiozzo.

La contrazione involontaria del diaframma si mette in moto a causa di un’eccitazione del nervo frenico, che emerge dalla colonna vertebrale cervicale nel collo e va ad innervare diversi distretti, tra cui: pericardio, diaframma (il principale muscolo respiratorio), stomaco e fegato.

Quando il nervo viene stimolato in eccesso in un punto qualsiasi del suo percorso, si scatena il singhiozzo.

Possiamo dire, a scanso di equivoci, che i singhiozzi del neonato sono completamente innocui. Si tratta semplicemente di un segno della crescita e dello sviluppo del bambino.

Solitamente, il singhiozzo può durare 1 minuto o anche un po’ in più e si arresta naturalmente entro i 5 - 10 minuti circa; può manifestarsi anche più volte al giorno.

Generalmente, se il bambino non ha comportamenti strani che esulano dalla sintomatologia tipica del singhiozzo non c’è motivo di preoccuparsi.

Se invece il singhiozzo persiste e sembra causare particolari disagi al piccolo, inducendolo anche al pianto è consigliabile rivolgersi al pediatra di fiducia per scoprirne la causa.

Cause del singhiozzo nel neonato

singhiozzo neonato

La causa scatenante è l’irritazione del nervo frenico, che ha il compito appunto di controllare le contrazioni del diaframma. Il caratteristico suono “hic”, che si ripete in modo ritmico e continuo, è dovuto al fatto che ogni contrazione del diaframma si conclude con una brusca chiusura della glottide, la struttura anatomica che separa l’apparato respiratorio da quello digerente.

Alcuni pediatri sono dell'opinione che il singhiozzo infantile sia solitamente causato dall'alimentazione (seno, latte artificiale o altri alimenti) o da un abbassamento repentino della temperatura che fa raffreddare il bambino.

In realtà, sebbene non ci sia una vera e propria certezza sulla motivazione che scatena il singhiozzo nel neonato, un’altra causa potrebbe essere la troppa aria che, inconsapevolmente, introduce in determinate situazioni, come ad esempio, durante l’ingestione di liquidi, se prova forti emozioni, quando piange e urla, mentre dorme.

  • Quando il neonato ingerisce abbondanti quantità di liquidi (solitamente latte materno) e in modo piuttosto veloce, può introdurre anche una quantità eccessiva di aria che gli provoca il singhiozzo.
  • Quando prova delle emozioni nuove e molto intense, come ad esempio la paura o l’eccitazione, ingerisce involontariamente abbondante aria, così da provocare un eccesso di espansione del diaframma che scatena il singhiozzo.
  • Quando il neonato piange la respirazione accelera, le contrazioni involontarie del diaframma aumentano parimenti alla quantità di aria ingerita e così si scatena il singhiozzo. Oltretutto, il pianto prolungato attiva nell’organismo la produzione di cortisolo, uno degli ormoni attivi nello stress.
  • Se il bambino prima di addormentarsi ha pianto perché turbato da qualcosa è probabile che durante la prima fase del sonno inizi il singhiozzo come reazione naturale alla stimolazione del diaframma a causa dell’intensa emozione vissuta.

Come già specificato il singhiozzo occasionale non deve destare preoccupazioni, soprattutto se il bambino appare tranquillo e sereno.

Se invece dovesse essere particolarmente persistente, arrivando a durare diverse ore o addirittura giorni, è opportuno indagare per capire quali sono le reali cause.

Tra esse il reflusso, le alterazioni dei centri nervosi ed eventuali disturbi che interessano gli organi interni.

  • Quando il neonato soffre di reflusso gastroesofageo, uno dei principali sintomi può essere infatti il singhiozzo.
    Il reflusso nei bambini è evento normale, in quanto i suoi organi sono ancora in fase di sviluppo. Non dimentichiamo che il reflusso non è altro che un rigurgito del contenuto dello stomaco che risale fino all’esofago, nei bambini è quindi abbastanza comune, perché lo sfintere esofageo non funziona ancora in maniera efficace.
    Il reflusso e il singhiozzo, in questo caso, sono spesso accompagnati anche da tosse, irritabilità, pianto e difficoltà a deglutire.
  • Tra le cause, pur molto raramente, si può annoverare anche l’occlusione di un vaso sanguigno che nutre i centri nervosi.
  • Problemi agli organi interni come ad esempio una pericardite, possono manifestarsi anche attraverso la comparsa del singhiozzo, oltre ad altri sintomi.[1]

Singhiozzo dopo la pappa

Nella maggior parte dei casi gli episodi di singhiozzo nel neonato si presentano dopo la pappa.

L’alimentazione può infatti causare lo spasmo del diaframma, in particolare in alcuni momenti:

  • Quando mangia in eccesso
    È consigliabile fissare degli orari per allattare il neonato, in modo da abituarlo gradualmente all’ottimale distribuzione temporale.
    Sarebbe opportuno far durare ogni poppata al massimo 30-40 minuti, per non sovralimentarlo.
    Nel caso il bambino si lamenti basterà riprendere la poppata e farla durare meno rispetto a quella precedente. In sintesi, è meglio fare più poppate al giorno con quantità ridotte di latte, rispetto a poche poppate con eccessiva quantità.
  • Quando mangia troppo in fretta
    Anche in questo caso è importante iniziare a conoscere le abitudini e le caratteristiche del piccolo. Se tende a divorare il latte in men che non si dica è opportuno, durante la poppata, fare delle brevi pause di circa 30-50 secondi, (ad esempio alternando le due mammelle) per insegnargli a coordinare sia la respirazione che la deglutizione.

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Entrambe le condizioni appena descritte possono produrre espansione dello stomaco e sfregamento contro il diaframma, generando il singhiozzo.

Tuttavia, man mano che gli organi interni di un neonato si sviluppano e maturano, il singhiozzo dovrebbe diminuire sia di intensità che di frequenza. Se dovessero emergere dubbi su come gestire al meglio determinate situazioni, sarebbe comunque opportuno chiedere un consiglio al proprio pediatra di fiducia!

Come farlo passare

Per quanto la causa sia spesso associata ad alcuni degli avvenimenti sopraelencati e l’insorgenza di tale fastidio si presenti nel neonato in modo abbastanza frequente è possibile adottare alcune soluzioni che aiutano a prevenire il singhiozzo o a farlo passare, nel caso non si attenui naturalmente dopo pochi minuti.

In particolar modo, per prevenirlo è consigliabile avere alcune accortezze.

  • Bisogna assicurarsi che il neonato sia rilassato durante le poppate perché emozioni forti sono spesso causa di singhiozzo (importante il comfort ambientale)
  • Il bimbo va guardato negli occhi per tutto il tempo dell’allattamento, per stabilire un rapporto sereno e gratificante tra mamma e figlio in un momento di particolare intimità
  • Durante l’allattamento è importante che la bocca del bambino sia ben attaccata al capezzolo e comprenda il più possibile l’areola, onde evitare l’ingerimento di troppa aria (idem nel caso il bambino beva già dal biberon, la cui tettarella deve essere anti-singhiozzo)
  • Le poppate non devono essere troppo lunghe, per non alimentare eccessivamente il neonato.
  • Dopo ogni poppata è consigliabile tenere il bambino in posizione verticale per almeno 20-25 minuti e con delicatezza massaggiargli la schiena
  • Occorre stimolare sempre il ruttino al termine della poppata, in quanto l'eruttazione può aiutare a eliminare l’accumulo di gas (aerofagia) nello stomaco e nell’intestino, fattori che potrebbero causare il singhiozzo.[2]

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Rimedi naturali

Pur avendo prestato attenzione a tutte le pratiche utili a prevenirlo, il tuo bambino ha comunque il singhiozzo? Nessun problema!

Il singhiozzo occasionale, quello che dura pochi minuti, si risolve facilmente con alcuni rimedi naturali.

L’acqua, ad esempio, è un ottimo alleato!

Basterà dare al bambino qualche cucchiaino di acqua tiepida la quale, provocando la deglutizione, può contrastare la contrazione del diaframma.

Anche il ciuccio può essere utile in questi casi, in quanto permette una maggiore formazione di saliva che, per essere ingoiata, spinge il bambino a fare dei movimenti con la lingua e la bocca che contrastano gli spasmi involontari del diaframma.

Ed infine, anche se può sembrare una soluzione bizzarra, si può pensare allo starnuto!

Proprio così, anche lo starnuto contrasta il singhiozzo!

Può essere utile quindi stimolare lo starnuto nel neonato, passandogli un dito delicatamente sul nasino per stimolarlo.

 

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