Insufficienza renale acuta e cronica in cane e gatto

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Dr.ssa G. Barbara Occhipinti

Medico Veterinario. Specialista in Medicina Low Dose.

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Cos’è l’insufficienza renale

L’insufficienza renale nel cane e nel gatto è una malattia che colpisce i reni e la loro unità morfofunzionale “nefrone” portando ad un’alterata funzionalità organica. I reni svolgono moltissime funzioni:

  • sono indispensabili per eliminare e filtrare sostanze di scarto del corpo;
  • regolano l’equilibrio idrico e salino;
  • regolano il metabolismo della vitamina D;
  • sono fondamentali per mantenere la pressione osmotica tra tessuti e sangue.

Producono un deficit renale che crea patologie multiorganiche che se non diagnosticate per tempo, portano il paziente al decesso.

I sintomi più comuni per individuare l’insufficienza renale in ordine d’insorgenza sono:

  • sete eccessiva (polidipsia);
  • aumento della minzione (poliuria);
  • perdita di peso;
  • appetito capriccioso;
  • vomito;

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L’insufficienza renale può essere acuta o cronica, a seconda della causa che scatena l’evento patogeno, della reattività del paziente e del suo stile di vita.

Se il paziente mangia in modo appropriato, ha un buon sistema immunitario e organi emuntori efficienti, la patologia non si manifesta. È molto difficile che queste tre caratteristiche si verifichino nei nostri carnivori domestici, perché lo stile di vita e l’alimentazione a cui sono sottoposti è lontana dagli standard di benessere tipici dei carnivori domestici. Il cane ha bisogno di fare sport, uscire spesso (soprattutto da giovani), passare tanto tempo con i proprietari (invece vive la maggior parte della giornata da solo); il gatto ha bisogno di giocare, saltare, cacciare di notte, ma sappiamo che questo è difficilmente realizzabile. Molti gatti vivono reclusi, senza possibilità di fare due passi all'aria aperta, di salire su un albero e di cacciare.

Queste nuove gestioni in cani e gatti sensibili sono causa di stress, che è alla base di molte patologie. Chiaramente ci sono anche soggetti che gradiscono fare i casalinghi e sonnecchiare per la maggior parte del giorno, ma in genere sono animali adulti-anziani.

Da cosa è causata l’Insufficienza renale nel cane e nel gatto

Le cause di insufficienza renale sono:

  • ipocloridria gastrica, per eccessivo consumo di farine bianche e carenza di proteine di alta qualità nella dieta;
  • inappropriata assunzione di acqua che causa urine concentrate con predisposizione a calcolosi renale;
  • infiammazione cronica di basso grado (low grade inflammation);
  • malattie infettive parassitarie (leishmaniosi), virali o batteriche;
  • infezioni periodontali (della bocca);
  • alterazioni congenite (rene policistico);
  • stress cronico (convivenze forzate, ambienti non adeguati a mantenere attivi cani e gatti);
  • ingestione di sostanze tossiche (nefrotossiche);
  • vaccinazioni frequenti su soggetti non a rischio;
  • eccessivo consumo di medicine con metabolismo renale;
  • depauperamento organico nel cane e gatto.

Bisogna considerare l’importanza della nutrizione biologicamente appropriata nel cane e nel gatto ricordando il loro metabolismo: i gatti sono dei carnivori stretti e i cani dei carnivori “meno stretti”, di certo non sono dei “crocchivori”. Hanno bisogno di assumere proteine di alta qualità: carne, interiora (ricchi di vitamine), ossa polpose come fonti di oligoelementi, ma importanti anche per prevenire malattie parodontali e utili a gestire lo stress, pesce, uova, verdura e frutta (in piccole quantità). Negli ultimi anni le aziende mangimistiche hanno preso il sopravvento, con la formulazione di mangimi sempre più sofisticati ed elaborati, che contengono una quantità importante di farine bianche e proteine di bassissimo valore biologico, alimenti che se non venissero trattati con appetizzanti, emulsionanti e coloranti i nostri beniamini non mangerebbero mai.

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Una volta inserita l’alimentazione industriale nella routine giornaliera dei nostri pet (soprattutto per i gatti) spesso non si torna più indietro, questo unito allo stile di vita moderno imposto ai nostri animali, contribuisce a far perdere il loro l’istinto predatorio e non riescono a riconoscere come cibo la carne e il pesce fresco. Tutti i proprietari di gatti che vivono in casa, con possibilità di uno spazio esterno in cui poter predare topolini o uccellini, avranno notato che giocano con le vittime e che spesso i cadaveri sono interi, o se manca qualcosa, è poco lontano dal cadavere, perché il gatto se ne è cibato, ma viene eliminato sotto forma di vomito/rigurgito come bolo alimentare intero non digerito.

Inoltre le crocchette essendo preparate a 250 gradi per almeno 2 ore (processo di estrusione), perdono tutta l’acqua, importante risorsa per l’organismo e l’apparato renale con un duro lavoro di recupero nei tubuli renali che cercano di mantenere l’equilibrio idrico dell’essere vivente costantemente; se si considera inoltre che i gatti, a differenza dei cani, mangiano poco e spesso e non sono dei grandi bevitori è inevitabile lo sfiancamento renale.

I carnivori fisiologicamente hanno un’ipocloridria gastrica, il loro pH è 4-5; questo gli permette di digerire e sterilizzare gli alimenti che ingeriscono, i mangimi industriali invece aumentano il pH gastrico creando deficit dell'equilibrio acido-base con richiamo di acqua e chi pensate recuperi l’acqua da altri distretti per poter ammorbidire e digerire le crocchette? Purtroppo sempre i reni.

Se pensiamo quanti pasti (non biologicamente appropriati) fanno i nostri cani e gatti ogni giorno, possiamo capire perché l’insufficienza renale cronica è una patologia molto diffusa nei carnivori domestici.

Con le nostre scelte alimentari stiamo agendo sull’epigenetica dei carnivori domestici, delineando i presupposti per far nascere soggetti sempre più deboli.

I reni insieme a fegato, polmoni, apparato gastroenterico e, in parte nei carnivori, la cute, sono organi emuntori, ossia organi in grado di eliminare dall’organismo tutte le sostanze di rifiuto e i prodotti di scarto del metabolismo; appena uno di loro è in sovraccarico o lavora male, in automatico tutto l'equilibrio fisiologico di benessere dell’essere vivente si inficia e inizia il suo percorso verso la malattia.

Il sistema immunitario è molto sensibile agli squilibri funzionali, non lavora bene in un ambiente “sporco”, perde la capacità di individuare e bloccare in modo adeguato agenti patogeni (virus, batteri, parassiti) e questi possono danneggiare in modo irreversibile i nefroni portandoli alla morte. Un rene nel momento in cui perde una parte dei suoi nefroni diventa insufficiente e il paziente inizia ad avere “fame di acqua” e tutti i sintomi di una insufficienza renale, tipico dei cani con Leishmaniosi organica.

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Quindi lo stile di vita dei carnivori domestici (cibo, acqua), il rapporto con gli umani e i loro simili (stress da convivenza in animali timidi che vivono con soggetti esuberanti, o in animali paurosi), l’ambiente in cui vivono (inquinamento ambientale, delle acque, eccesso di farmaci o sostanze detergenti) hanno un ruolo importante nella patologia renale.

Insufficienza renale acuta/cronica

Esistono due forme di insufficienza renale, acuta o cronica, che si differenziano non tanto per i sintomi, quanto per il tempo di insorgenza.

L’insufficienza renale acuta, anche detta IRA, si verifica quando i reni smettono di funzionare in maniera improvvisa nel giro di poche ore o pochi giorni.

L’evoluzione dell’IRA è molto rapida e la diagnosi è relativamente facile, perché i reni entrano in blocco e la minzione si riduce drasticamente.

L’insufficienza renale cronica, anche detta IRC, si verifica invece quando i reni perdono poco alla volta la capacità di filtrare il sangue.

L’insufficienza renale cronica, a differenza di quella acuta, avanza in modo silente, portando all’uremia, cioè all’accumulo nel sangue di urea (o iperazotemia), un metabolita tossico per tutto il gastroenterico e per il sistema nervoso.

Alcune razze di cani e di gatti hanno più possibilità di sviluppare una forma di insufficienza renale cronica: ad esempio, i gatti maggiormente predisposti a malattie renali sono: Siamesi, Abissini e Persiani; tra i cani invece: Boxer, Beagle, Bulldog inglese e Dobermann.

In queste razze, è bene sottoporre l’animale ad analisi del sangue e delle urine a partire dalla giovane età.[1]

L’insufficienza renale cronica si sviluppa progressivamente seguendo quattro stadi. In particolare, gli ultimi due rappresentano le fasi finali e terminali della malattia.
I reni, nel III e nel IV stadio, sono compromessi al punto da non riuscire più a filtrare le tossine, i farmaci e tutto ciò che circola nel sangue.

I sintomi che identificano la malattia al III stadio sono:

  • inappetenza;
  • disidratazione;
  • aumento della sete;
  • perdita di peso;
  • infezioni urinarie.

Il IV stadio, invece, è riconosciuto attraverso i sintomi appena descritti con l’aggiunta di:

  • gastrite uremica;
  • stomatite;
  • acidosi metabolica.

Nel quarto stadio, il paziente è auto-intossicato con sintomi nervosi importanti, può manifestare apatia, stordimento, tremori fino a convulsioni e coma.

Più il danno renale è avanzato, più la prospettiva di vita si riduce.

Esami del sangue e delle urine

L’esame del sangue, così come quello delle urine, possono diagnosticare precocemente anche un’eventuale malattia e per questo è consigliabile effettuarlo all’animale almeno una volta all’anno, congiuntamente ad una visita di controllo, soprattutto quando sono evidenti segni di sofferenza.

Mediante l’emocromo si può analizzare lo stato di idratazione, la presenza di un'eventuale anemia e le condizioni complessive del sistema immunitario del cane e del gatto. Dal plasma sanguigno si possono valutare 3 importanti enzimi che ci danno indicazioni sulla funzionalità renale:

  • La creatinina è una sostanza prodotta dalla creatina, una molecola fondamentale per la produzione di energia nei muscoli, e il suo valore indica un corretto funzionamento della filtrazione dei reni. Quando il gatto o il cane sviluppa un'insufficienza renale acuta o cronica, i suoi valori della creatinina sono al di sopra dei valori standard di riferimento.[2] Questo perché sono i reni ad eliminare la creatinina in circolo, contribuendo a mantenere normali i valori nel sangue.
  • L’urea è il prodotto delle reazioni metaboliche delle proteine e costituisce il mezzo con il quale il nostro organismo si libera dell’azoto in eccesso. Una componente dell’urea è infatti proprio l’azoto che, per questo, viene definito azoto ureico. L’urea viene smaltita a livello renale, se presente in circolo oltre ai range di riferimento, indica un’incapacità organica dei reni di funzionare in modo adeguato.
  • SDMA (Dimetilarginina simmetrica sierica): deriva dalla metilazione intranucleare della L-arginina e viene rilasciata nel circolo dopo proteolisi. Viene eliminata primariamente dai reni e la sua concentrazione plasmatica è correlata con il tasso di filtrazione glomerulare. E’ un esame molto sensibile che permette di diagnosticare forme ancora non conclamate di insufficienza renale.

Anche l’esame fisico delle urine, può darci diverse informazioni:

  • il colore - normalmente le urine sono giallo chiaro per i cani, leggermente aranciate per i gatti (una eventuale variazione di colore può essere indice di eventuali disturbi);
  • la trasparenza - in controluce le urine devono essere trasparenti, se torbide è molto probabile la presenza di infezioni;
  • l’odore - è da considerarsi alterato e compromesso quando ha sentore di ammoniaca o di zucchero.

Dall’esame fisico delle urine si può valutare:

  • Un parametro per individuare le condizioni dell’apparato urinario degli animali è l’analisi del pH delle urine. Il pH delle urine indica il livello di equilibrio acido-basico dell’organismo. Nel gatto, così come nel cane, a differenza degli esseri umani, le urine sono tendenzialmente acide, con un pH compreso tra 5.5 e 7.5. Questo perché l’animale produce sostanze acide durante la digestione delle proteine, che sono l’alimento principale della sua corretta alimentazione. Se il pH dalle analisi risulta al di sotto del 5.5, vuol dire il livello di acidità è molto alto e vi è un eccesso di proteine nell’alimentazione. Se invece è al di sopra del 7.5, (un valore molto frequente in animali che mangiano cibo industriale) significa che l’animale ha carenza di proteine oppure è in corso un’infezione.[3]
  • Il parametro peso specifico delle urine, serve a valutare le funzioni e le capacità dei reni di diluire l’urina. Un cane perfettamente e normalmente idratato ha i valori del peso specifico delle urine che si aggirano tra 1030 e 1035. Nel momento in cui i valori si presentano più alti o più bassi rispetto allo standard, vuol dire che i reni non svolgono perfettamente la loro funzione primaria. Un peso specifico con valori al di sopra della norma indica che il cane produce bassi volume di urina ed è quindi disidratato. Al contrario, è sovraidratato quando i valori si presentano più bassi della norma. Infatti, un peso specifico dai valori bassi, rappresenta un possibile chiaro segnale di insufficienza renale cronica, poiché un’urina troppo diluita può indicare che i reni non riescono più a concentrarla correttamente.

È sempre il veterinario a decidere se sottoporre l’animale ad eventuali test aggiuntivi.

Altri accertamenti importanti che servono a monitorare lo stato di salute dei reni sono:

  • Ecografia addominale: permette di valutare la morfologia organica e se e quanto la patologia ha compromesso l’ecostruttura degli organi.
  • Misurazione della Pressione Arteriosa: questa misurazione indica la forza esercitata dal sangue sulle pareti dei vasi sanguigni. La pressione arteriosa va tenuta sotto controllo almeno una volta all’anno nei nostri amici animali. La misurazione infatti è fondamentale perché se i valori non rientrano nella norma significa che l’animale ha alte probabilità di contrarre o avere già contratto una patologia. Generalmente, una pressione normale deve avere i seguenti valori:
    • nel cane 90-140 mmHg;
    • nel gatto 80-140 mmHg.

Se i valori superano i 150 mmHg, si parla di ipertensione: cioè una pressione troppo alta, nonché causa di potenziali patologie cardiovascolari, emorragie, problemi agli occhi e malattie renali. Infatti, l’insufficienza renale cronica è proprio una delle conseguenze principali dell’ipertensione arteriosa.

I sintomi per riconoscere livelli di pressione anomali sono:

  • cambiamenti comportamentali;
  • letargia;
  • cecità improvvisa;
  • sangue dal naso;
  • problemi respiratori e affaticamento.

Nel momento in cui si riscontra uno o più sintomi tra questi, è consigliabile recarsi immediatamente dal proprio veterinario di fiducia.

Gli ambulatori e le cliniche veterinarie sono dotati di apparecchi per misurare la pressione, molto simili a quelli che si utilizzano per gli umani.[4]

Si può guarire?

Purtroppo no, non si può guarire completamente dall’insufficienza renale.

Anche se la forma acuta può essere trattata con alcune terapie specifiche essa può evolvere in forma cronica e diventare degenerativa, soprattutto nei casi in cui la forma acuta non viene diagnosticata in tempi brevi.

Per tale motivo, è importante fare una diagnosi precoce.

L’insufficienza renale è difficilmente curabile, la Medicina Convenzionale prevede l’utilizzo di fluidoterapia, farmaci per regolare la pressione, antiemetici, e prescrizione di mangimi per patologia renale, nei casi più gravi e acuti si prospetta la dialisi negli animali che possono sopportarla.

La Medicina dei Sistemi in aggiunta riconosce nella patologia un meccanismo di decadenza che coinvolge l’organo bersaglio (reni), ma ha anche degli effetti a livello psichico, nervoso, immunitario, metabolico e aggiunge alla medicina convenzionale, una serie di principi attivi Low Dose il cui obiettivo è migliorare la vita del paziente su tutti i livelli e cercare di rallentare la progressione della patologia.

A livello Psichico, abbiamo detto che l’animale si presenta auto intossicato e di conseguenza, apatico, svogliato, triste; sarà fondamentale drenarlo, convogliare le tossine (urea e scarti azotati) che i reni non riescono ad eliminare agli altri organi emuntori (Lycopodium), pulendo la matrice extracellulare e le cellule dall’ingorgo tossinico (Ubichinon).

A livello nervoso bisogna prendersi cura del nervo Vago, molto sensibile all’aumento dell’urea nell’apparato gastroenterico (Nux Vomica), che ne migliora la motilità e chela le sostanze tossiche.

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Interessante aggiungere nella dieta polvere di cordyceps sinensis, un fungo con alto tropismo renale.

A livello Endocrino ed Immunitario è necessario “sfiammare il paziente” ed evitare motivi di stress, che da un punto di vista endocrino attivano tiroide e surreni, che a loro volta hanno un’azione sulla cascata infiammatoria e mantengono l’animale in uno stato di infiammazione cronica.

In tal senso sono molto utili le citochine e ormoni Low Dose che modulano l’infiammazione e rendono l’animale più sereno.

Infine, ma non per importanza, è fondamentale coccolarli, passare più tempo con loro, portare i cani a fare piccole passeggiate in ambienti rurali e in luoghi aperti, non contaminati dove il nostro beniamino può recuperare un po’ di energia vitale. Per il gatto vale lo stesso principio ma con alcune differenze legate alla specie, dovrete riuscire a metterlo in condizione di poter esprimere al meglio il suo istinto e di nascondersi ogni volta che si sente minacciato, creando per lui dei rifugi in alto o in posto sicuri come un armadio. Molto importante stimolarlo e invogliarlo a bere di più, mettendogli a disposizione acqua pulita e fresca in più punti separati dal luogo dove mangia, provare ad alimentarlo gradualmente con cibo naturale (questo non sarà semplice) e laddove fosse possibile, farlo stare all’aria aperta in sicurezza.

Il Medico veterinario Nutrizionista saprà indicarvi come nutrire in modo adeguato il vostro cane e gatto a seconda delle differenze di specie, razza, sesso, età e alla quantità di peso perso, iniziando così a nutrirli con proteine ad alto valore biologico derivati da alimenti naturali, non trattati, biologici ed energeticamente attivi, dobbiamo iniziare a comprendere lo stile di vita che imponiamo ai nostri animali e di conseguenza cercare di renderli “felici” e più longevi, perché proprio come per noi umani:

Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo
cit. Ippocrate, il padre della Medicina.

 

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