ALLERGIE RESPIRATORIE, CAPIAMONE DI PIU’
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Nel Novembre 2009 la prestigiosa rivista scientifica Pulmonary Pharmacology & Therapeutics (Volume 22, number 6, 497-510) ha pubblicato i risultati di un interessante lavoro condotto dal Dipartimento di Morfologia Umana dell’Università degli Studi di Milano sugli effetti di bassi dosaggi di interleuchine nella cura dell’asma allergico in un modello animale. Si tratta di risultati straordinari, che aprono una nuova frontiera sulle possibilità di utilizzo clinico di queste molecole biologiche, altrimenti non utilizzabili ad alti dosaggi farmacologici a causa dei gravi effetti collaterali.
Il risultato degli studi dei ricercatori italiani disegna inoltre un nuovo scenario nella cura delle malattie allergiche. Lo studio ha dimostrato gli effetti terapeutici di bassissimi dosaggi di IL-12 (interleuchina 12) e IFN-gamma (interferone-gamma) attivati secondo una particolare tecnica farmaceutica denominata SKA (Sequential Kinetic Activation).
I bassi dosaggi utilizzati nello studio hanno mostrato gli identici effetti degli alti dosaggi nel ridurre le condizioni di iper-reattività bronchiale, nel ristabilire i normali livelli di attività dei linfociti Th2, nel ridurre drasticamente la sintomatologia clinica.
L’attività antiasmatica dei bassi dosaggi è stata confermata anche dagli esami istologici e dalla conta cellulare nel fluido di lavaggio bronco-alveolare (conta degli eosinofili: uno dei più importanti indici di laboratorio per la diagnosi di allergia).
L’elemento innovativo dello studio dei ricercatori italiani deriva dal fatto che il “sogno scientifico” di poter utilizzare molecole biologiche come le interleuchine a bassi dosaggi (gli unici possibili per non avere effetti indesiderati) diventa oggi possibile grazie alla particolare tecnica farmaceutica SKA utilizzata nella produzione delle molecole impiegate nello studiddo.
Si è infatti dimostrato che solo le soluzioni a bassi dosaggi di interleuchine preparate secondo il metodo SKA sono terapeuticamente efficaci tanto quanto le alte concentrazioni farmacologiche ma senza gli effetti indesiderati di queste ultime.
Una nuova frontiera nel campo dell’industria farmaceutica e della Biologia Molecolare sta probabilmente nascendo e i ricercatori italiani sono all’avanguardia in questo campo. Una nuova speranza di cura per i pazienti allergici, che solo in Italia rappresentano il 20% della popolazione, sembra delinearsi all’orizzonte.
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