Gotta, sintomi e trattamenti

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La gotta, chiamata anche artrite urica, è una malattia conosciuta e descritta fin dall’antichità, ma che tuttora è presente con un’incidenza dell’1-2% nei Paesi occidentali, con un aumento sostanziale negli ultimi decenni[1].

Molti personaggi famosi nella storia del mondo (compresi membri degli Asburgo, come Carlo V e Filippo II) soffrirono dei sintomi della gotta acuta, ai tempi anche chiamata malattia dei re.[2]

Andiamo a scoprire nello specifico cos’è questa patologia e quali sono ad oggi i trattamenti consigliati.

Cos’è la gotta

La gotta è una malattia metabolica caratterizzata da forte dolore, arrossamento e gonfiore delle articolazioni.

Il dolore scaturisce da ricorrenti attacchi di artrite, causati dall'accumulo di un particolare sale, l’urato.

Cause principali

La gotta è causata dall’incapacità dei reni di smaltire completamente l’acido urico, che quindi si accumula nel sangue producendo iperuricemia.

Questo acido è una sostanza di scarto del metabolismo cellulare, prodotto in seguito alla degradazione delle purine, molecole fondamentali per il corretto funzionamento del metabolismo corporeo, ma possono anche derivare dai cibi che consumiamo, che è possibile ne contengano anche discrete quantità[3].

Se l'acido urico viene prodotto in eccesso o non viene eliminato in modo efficiente può accumularsi nell'organismo e determinare un aumento prima ematico e successivamente nel tessuto connettivo articolare.

Fattori di rischio

In ben oltre il 99% di tutti i casi, l'iperuricemia è una malattia ereditaria, ovvero a trasmissione genetica.

Nell’1% delle incidenze invece possono concorrere altre cause, come ad esempio:[4]

  • dieta ricca di alimenti di origine animale (carne rossa, cacciagione e frattaglie)
  • diabete mellito: i livelli di zucchero nel sangue eccessivamente alti danneggiano i vasi sanguigni per un lungo periodo di tempo, compromettendo così la funzione renale
  • patologie a carico dei reni (insufficienza renale, calcoli e rene policistico)
  • consumo eccessivo di alcol, dannoso poiché gli acidi carbossilici competono con l'acido urico nel meccanismo di escrezione del rene
  • alimenti fermentati, i quali forniscono purine, che a loro volta formano acido urico, a causa del lievito e dei residui batterici che ancora contengono
  • obesità combinata con un eccessivo consumo di carne e pesce, che aumenta sostanzialmente il rischio di contrarre la gotta.

Analisi del sangue

L’esame della concentrazione di acido urico nel sangue e nelle urine è la prima analisi che deve essere condotta, se si sospetta la gotta.
Nella gotta ci sono più di 7 milligrammi per decilitro di acido urico nel sangue, spesso anche più di 8 milligrammi/decilitro.

Al contrario, la quantità di acido urico nelle urine è inferiore al normale.

In rari casi (5%), la gotta si verifica anche se i livelli di acido urico nel sangue non sono elevati.[5]

Diagnosi differenziale

In pazienti con segni di infezione o in coloro che non migliorano con il trattamento è importante svolgere un’accurata analisi differenziale per escludere la presenza di un’artrite settica.

Talvolta può capitare che i sintomi non siano così chiari e possano essere associati a un disturbo piuttosto che ad un altro.

Il medico specialista, infatti, richiede normalmente una serie di esami ad hoc che servono a mettere in evidenza tutti i parametri importanti, tra cui quelli utili per differenziare le diverse patologie.[6]

Sintomi

In un attacco acuto di gotta un'articolazione diventa estremamente dolorosa, gonfia e calda, senza lesioni o altre cause apparentemente rintracciabili.

L'articolazione metatarso-falangea dell'alluce è spesso la zona più interessata; in tal caso si parla di podagra.

Ma se ad essere colpite sono altre articolazioni del corpo ed i dolori vengono riferiti alla zona del polso allora si parla di chiragra, di gonagra se ad essere interessata è l'articolazione del ginocchio e di omagra se l'articolazione della spalla.

Fondamentalmente, un attacco di gotta - anche il primo - può colpire qualsiasi articolazione.

L'attacco di gotta di norma dura da due a tre settimane se non trattato, ma la sua durata può aumentare con il progredire della malattia.

I dolori possono anche divenire costanti, durante la fase cronica.

Fase acuta

I sintomi della gotta in fase acuta comprendono un forte dolore improvviso in un'articolazione e dolore al tatto: artrite urica.

L'articolazione è arrossata, estremamente dolorante, seriamente gonfia e surriscaldata, e può accompagnarsi a segni generali di infiammazione, come febbre, aumento del numero di globuli bianchi aumento dei livelli di acido urico nel sangue prima dell'attacco.

Gotta cronica tofacea

La gotta cronica tofacea (tofi = noduli di cristalli di urato) si sviluppa nella fase tardiva della malattia, nel caso in cui non quest’ultima non sia stata prontamente curata.

Essa è caratterizzata dalla deposizione di cristalli di urato a livello dei tessuti connettivi, che possono provocare la distruzione delle articolazioni.

Caratteristici nella radiografia sono i difetti del punzone nell'osso spugnoso (parti interne dell'osso) vicino all'articolazione, oltre alla testa dell'articolazione, che mostra evidenti difetti.

Le conseguenze sono:

  • depositi di cristalli di acido urico nelle articolazioni
  • deformazione articolare
  • calcoli renali
  • insufficienza renale.

Man mano che la gotta entra nella fase cronica, gli attacchi acuti spesso diventano meno pronunciati e meno dolorosi.

Artrite settica e artrite gottosa

L’artrite settica si differenzia dall’artrite gottosa in quanto causata da un’infezione batterica o virale che colpisce l’articolazione e non dalla deposizione di urati.

Trattamento della gotta

Per combattere le fasi acute della gotta, si possono considerare diverse strategie; vediamo quali.

  • I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) inibiscono la sintesi delle prostaglandine bloccando l’attività di un enzima del metabolismo infiammatorio (ciclossigenasi), con riduzione del dolore e dell’infiammazione.
  • L'acido acetilsalicilico, pur appartenente alla stessa classe dei FANS, non è adatto alla terapia della gotta in quanto può rallentare l'escrezione di acido urico.
  • La colchicina impedisce ai leucociti (globuli bianchi, soprattutto i macrofagi) di assorbire i cristalli di acido urico (urato), riducendo così la risposta infiammatoria sostenuta da queste cellule.
  • Il cortisolo è un ormone endogeno che ha potenti effetti antinfiammatori; il cortisone è il suo omologo farmacologico, che può essere utile in caso di dolori acuti importanti, ma diviene controproducente se usato più a lungo.
  • Anche la Medicina dei bassi dosaggi ha i suoi utili strumenti al riguardo, costituiti da principi atti a contenere il dolore, drenare le tossine ristagnanti nel connettivo articolare e ostacolare la formazione di urati.

Prima di intraprendere qualsiasi terapia, è comunque fondamentale confrontarsi con il proprio medico e sottoporsi a una visita specifica.[7]

Dieta per la gotta

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Sicuramente, due aspetti importanti da considerare per chi soffre di gotta sono la dieta e lo stile di vita, entrambi più importanti dei medicinali atti a curarla.

Fondamentale infatti è cercare di ridurre l’assunzione di ulteriori purine nel corpo, quindi preferire gli alimenti poveri di queste molecole.

Il riferimento è a quelle di origine animale, le più diffuse, poiché quelle di origine vegetale vanno rivalutate, in quanto sostanzialmente poco incidenti sull’alterato livello di acido urico.

Quindi non c'è motivo di escludere legumi, asparagi, spinaci e altre verdure.

Bisogna invece evitare il fruttosio nelle bevande e nei dolci, i superalcolici e la birra, comprese le analcoliche: i superalcolici per la loro elevata gradazione alcolica, la birra perché, oltre all'alcool, contiene anche molte purine[8].

Conseguenze

Quando la gotta diventa cronica e le articolazioni sono danneggiate, la mobilità è compromessa e i muscoli si indeboliscono.

I cristalli di acido urico si depositano raramente su parti del corpo atipiche per la gotta, come nell'area del midollo spinale o del tunnel carpale (polso).

Tuttavia, se in quel punto si formano noduli di gotta, possono esercitare pressione sui nervi e innescare complicazioni come la sindrome del tunnel carpale o la paralisi causata da una compressione del midollo spinale.

Le persone affette da gotta sono anche a maggior rischio di calcoli renali, che possono essere molto dolorosi (coliche) e favorire infezioni del tratto urinario.

 

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