- Home
- Lifestyle
- I nostri amici animali
- Cane iperattivo, quali sono i rimedi
Cane iperattivo, quali sono i rimedi
Dr.ssa G. Barbara Occhipinti
Medico Veterinario. Specialista in Medicina Low Dose.
Condividi
Il cane, il più fedele amico dell’uomo e docile animale di compagnia, talvolta può manifestare sintomi di iperattività ed assumere strani comportamenti, che possono sfinire il padrone e infastidire i vicini, eventuali ospiti e chiunque dovesse frequentare l’abitazione.
A volte si tratta semplicemente di mancanza di educazione o di noia, altre volte invece si parla di patologia comportamentale, più nello specifico della sindrome da ipersensibilità/iperattività.
Quando è il caso di allarmarsi? Scopriamolo insieme.
Iperattività nei cani
Nonostante oggigiorno si abbia una grande sensibilità verso gli animali domestici, spesso capita che alcune persone trovino strani i comportamenti dei loro cani.
Lamentano infatti della loro eccessiva esuberanza, del fatto che in loro assenza rivoltino tutta la casa, anche se spesso si tratta di comportamenti normali per i nostri amici a quattro zampe.
Così come fanno i bambini, anche i cani hanno bisogno di giocare quotidianamente e, quando i padroni sono fuori per quasi tutto il giorno a causa del lavoro, essi cercano di “combattere la noia” con quello che trovano in casa: divano, ciabatte, scarpe e cavi…
Esiste però un disturbo comportamentale dei cani, il quale agisce sul loro filtro dell’informazione sensoriale e sul controllo motorio: si tratta della sindrome da ipersensibilità/iperattività. Il filtro sensoriale è la capacità che i cani (ma anche gli esseri umani e gli altri animali) sviluppano entrando in contatto con l’ambiente esterno.
Normalmente la madre insegna ai cuccioli a riconoscere e a rispondere a determinati stimoli e ad ignorarne altri, inoltre mostra loro l’inibizione del morso e il controllo dell’attività motoria. Può accadere però che tale processo didattico venga interrotto o non abbia per nulla inizio.
Cause della sindrome da ipersensibilità/iperattività
Le cause sono quasi sempre di origine traumatica:
- Quando si decide di dare in adozione un cucciolo, non bisogna pensare soltanto al suo svezzamento, ma anche al suo processo educativo. Ci sono infatti cose che soltanto la madre riesce a trasmettere ai suoi piccoli. Un cagnolino è pronto per essere adottato non prima di aver compiuto 10 settimane di vita.
- Il trauma può essere generato dalla morte precoce della madre a causa, ad esempio, di complicanze sopraggiunte durante il parto.
- Talvolta invece, la madre potrebbe essere alla sua prima gravidanza o soffrire della medesima sindrome, e non essere dunque capace di trasmettergli determinati insegnamenti.
- Quando le cucciolate sono particolarmente numerose, è probabile che la madre non abbia la possibilità di educare i suoi piccoli perché intenta ad accudirli in altra maniera.
- Se il cucciolo vive in un ambiente con pochi stimoli, nel momento in cui si trova ad averne, la sua reazione sarà spropositata e fuori controllo.
Sintomi della sindrome da ipersensibilità/iperattività
La sindrome da ipersensibilità/iperattività si presenta dunque sin dalle prime 6 o 7 settimane di vita del cucciolo, ma quali sono i sintomi?
Vediamone alcuni:
- irrequietezza costante
- incapacità di riposare anche in un ambiente silenzioso e rilassante
- mancata inibizione del morso e desiderio costante di mordicchiare ogni cosa
- eccitazione eccessiva data dagli stimoli di routine (il cane reagisce agli odori, ai rumori o suoni e anche ai normali sguardi come se fosse sempre la prima volta)
- cattiva predisposizione ad indossare il guinzaglio
- disapprovazione nell’accogliere in casa ospiti (sia essere umani che altri cani)
- voracità nel mangiare (spesso fino al vomito) e voglia ricorrente di cibo
- desiderio costante di stare al centro dell’attenzione e di giocare in qualunque momento e con qualsiasi oggetto e persona
- mancata capacità di concentrazione su un unico obiettivo (se ad esempio stesse giocando con la palla, sicuramente si lascerebbe distrarre da qualsiasi altro oggetto che dovesse apparire nel suo raggio visivo)
- voglia di esplorare ogni ambiente senza frenarsi dinanzi agli ostacoli (il cane salta sui mobili, oltrepassa le barriere che gli vengono imposte, gratta le porte fino a quando qualcuno non si decide ad aprirle ecc)
- forte agitazione nei luoghi nuovi
Come educare un cane iperattivo: è sufficiente l’attività motoria?
È chiaro che un cane con sindrome da ipersensibilità/iperattività ha bisogno di una terapia comportamentale per risolvere il suo problema, ma in che modo è possibile educarlo?
Poiché le sue azioni sono ripetitive, è abbastanza facile individuare quali sono gli aspetti su cui lavorare.
- Prima di tutto, visto che il cane ha difficoltà a concentrarsi, bisogna fare in modo che il processo ri-educativo avvenga in maniera graduale. I primi esercizi devono essere brevi e, man mano, diventare più lunghi.
- Evitare gli addestramenti in luoghi in cui vi sono molte distrazioni (mobili, oggetti, altri animali ed esseri umani).
- È importante incanalare l’energia del cane in attività costruttive. Esso ha bisogno, infatti, di eseguire non solo esercizi motori, ma anche psichici, per stimolare il suo cervello (nascondino, riporto ecc).
- Ogni gioco deve prevedere una ricompensa (di solito un pezzettino di cibo); soprattutto nella fase iniziale.
- I comandi devono essere brevi ed essenziali, sia nel momento ludico che in quello educativo, senza ricorrere mai all’uso della forza e senza alzare la voce.
- Evitare assolutamente che il cane morda oggetti in casa lasciando alla sua portata soltanto giocattoli adeguati.
- Bisogna dargli del cibo solo negli orari stabiliti, per fare in modo che non mangi più del dovuto e possa stare male.
- Durante le passeggiate all’aperto, almeno fino a quando non sarà ben educato, è bene tenere il guinzaglio corto, ma senza tirarlo eccessivamente.
- Meglio evitare di guardarlo negli occhi per non fargli percepire che è sempre al centro dell’attenzione.
Quando il cane assume comportamenti strani che destano preoccupazione, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio veterinario che certamente sarà in grado di proporvi la soluzione più corretta per migliorare la qualità di vita del vostro amico a 4 zampe. Allo stesso tempo però, è molto importante lavorare col proprio cane, anche insieme a tutta la famiglia se necessario.
Sostieni la campagna "Un amico non si abbandona mai"
Condividi
ATTENZIONE
Le informazioni contenute sul Sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento e non rappresentano un consulto medico, una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, né sostituiscono in nessun caso il parere del medico.
Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta varia, equilibrata e di uno stile di vita sano.
Siamo sempre disponibili a migliorare il contenuto dei nostri articoli: se rilevi inesattezze o imprecisioni scrivici a [email protected]