Symposium 2025: Medicina dei Sistemi

Il paziente fragile tra overtreatment e deprescrizione

Se si volge lo sguardo indietro di 100 anni, è facile osservare come l’aspettativa di vita sia passata in media da 40 anni a 80 e oltre. Non v’è dubbio: questo dato è il riflesso degli enormi progressi compiuti dalla Medicina e dei passi da gigante fatti dalla Ricerca in ambito scientifico.

Ma Scienza e Medicina significano futuro, ed è al futuro che guarda la III Edizione del Symposium “Medicina dei Sistemi. Modelli di integrazione nella prassi clinica e nuove soluzioni terapeutiche. Prevenzione e Terapie del futuro”.

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Presentazione

Il Symposium 2025 “Medicina dei Sistemi. Il paziente fragile tra overtreatment e deprescrizione” raccoglie il testimone dalle tre precedenti edizioni, che hanno indicato i possibili nuovi modelli di integrazione nella prassi clinica e le nuove soluzioni terapeutiche per il paziente del futuro.

I progressi compiuti dalla Medicina e gli avanzamenti tecnologici nella Ricerca in ambito medico-scientifico hanno consentito il progressivo aumento dell’aspettativa di vita al quale, tuttavia, non sempre è corrisposto un incremento degli anni di vita in buona salute. Questo apparente paradosso trova la sua spiegazione nel concetto di fragilità del paziente intesa come elevata tendenza ad aggravamento, a maggiori complicanze, a scompensi multipli a cascata, a frequenti ricoveri ospedalieri e a maggior rischio di morte o di disabilità.

Visto con l’occhio della Medicina dei Sistemi, il “paziente fragile” è dunque un soggetto in cui la capacità di autoregolazione, in risposta a trigger patologici, è progressivamente venuta meno compromettendo le caratteristiche di resilienza e resistenza dell’organismo.

Il paziente anziano, spesso cronico, con comorbidità, politrattato identifica paradigmaticamente nei propri tratti il paziente fragile, cioè un individuo la cui fragilità è legata da un lato proprio alla fisiologica perdita di robustezza e resilienza dovuta all’aging e dall’altro lato alla non adeguata attenzione a prevenzione e corretti stili di vita.

Sempre più spesso, la fragilità clinica si manifesta anche nei più giovani (e l’eredità dei primi 1.000 giorni può essere determinante): la massiccia esposizione a pesanti stressor ambientali (exposoma) e la diffusione di nuovi modelli relazionali disfunzionali (interattoma) stanno drammaticamente concorrendo all’identità fragile del bambino del nuovo millennio.

La visione one health ha definitivamente chiarito il ruolo dell’exposoma e dell’interattoma nella perdita dello stato di salute. Tuttavia, un aspetto originale legato al concetto di fragilità merita di essere evidenziato: nel soggetto fragile multi-patologico e politrattato l’eccessivo carico farmacologico (overtreatment) - ed il rischio ad esso correlato delle interazioni farmacologiche - rientra appieno tra i trigger di tipo exposomico mentre il sempre più massiccio ricorso a interventi diagnostici (overdiagnosis), anche quando non strettamente necessari, rientra tra i trigger di tipo interattomico, pesando in modo psicologicamente importante sul paziente. Questi due aspetti possono concorrere al peggioramento dello stato di salute complessivo del paziente fragile.

È in questo contesto che la Medicina dei Sistemi dovrà recitare un ruolo chiave nel far sì che tanto la fase diagnostica quanto quella terapeutica non diventino parte del “problema fragilità” bensì contribuiscano a ridurne il pesante impatto sulla qualità di vita del paziente del futuro.

Un percorso virtuoso può infatti essere tracciato da una Medicina personalizzata e di precisione come è la Medicina dei Sistemi, opportunamente declinata nell’ambito del paziente fragile.

In particolar modo i concetti di appropriatezza diagnostico/prescrittiva e di riduzione del carico farmacologico saranno temi centrali nel Symposium “Medicina dei Sistemi. Il paziente fragile tra overtreatment e deprescrizione”.

Le 10 letture esploreranno la complessità delle problematiche diagnostico/terapeutiche legate al “paziente fragile”, indurranno alla riflessione sul “mercato della medicina” e sul problema della spesa sanitaria, esploreranno le possibilità offerte dalla Genetica come strumento terapeutico per le patologie dell’anziano, illustreranno gli impatti dell’abuso di psicofarmaci sulla mente, tratteggeranno nuovi modelli di deprescrizione, contribuendo alla definizione di innovative soluzioni terapeutiche volte alla riduzione ed ottimizzazione del carico farmacologico necessario per la gestione del paziente - bambino e adulto - sempre più fragile e sempre più bisognoso di nuovi modelli di cura.