LA TERAPIA FISIOLOGICA DI REGOLAZIONE - DA RECKEWEG ALLA PNEI
Al principio degli anni '90, in Italia, inizia ad affermarsi una nuova visione della Medicina in grado di coagulare in sé i principi dell'Omeopatia classica (curare il malato e non la malattia, utilizzare quantità infinitesimali di principi attivi farmacologici, applicare la legge dei simili), le basi metodologiche e cliniche dell'Omotossicologia (interpretare la malattia come un'alterazione della reattività immunologica), i fondamenti della P.N.E.I. (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia): nasce la Terapia Fisiologica di Regolazione (Metodo GUNA).
Il progetto è affascinate: si delineano nuove ed incoraggianti possibilità di cura per i pazienti. Con la Terapia Fisiologica di Regolazione disponiamo oggi di un metodo di cura efficace e senza effetti indesiderati, all'avanguardia e fondato su solide basi di sperimentazione clinica e di laboratorio, in grado di agire sull'infinitesimale meccanismo biologico alla base di una malattia e nello stesso tempo rispettoso dell'individualità e della globalità dell'"ammalato-uomo".
La ricerca avanzata nel campo della Biologia Molecolare ha chiaramente mostrato che degli stress psichici e fisici, soprattutto se prolungati nel tempo, possono alterare il delicato meccanismo che regola il mantenimento dello stato di salute: in risposta ad uno stress, qualunque esso sia, un'emozione negativa tanto quanto un virus, nell'organismo si verificano delle modificazioni nella concentrazione di ormoni (l'alfabeto delle ghiandole), di neuropeptidi (l'alfabeto del Sistema Nervoso), di citochine (l'alfabeto del Sistema Immunitario) che, in eccesso o in difetto, possono danneggiare le cellule dando inizio ad una cascata di eventi che porterà in tempi più o meno brevi all'evidenza di una malattia organica.
Oggi sappiamo molto di questa complessa rete di comunicazione rappresentata da ormoni, citochine, neuropetidi e sappiamo soprattutto che per riportare l'equilibrio in un organismo alterato bisogna essere rispettosi delle regole naturali, e queste ci insegnano che un essere vivente risponde in maniera adeguata soprattutto se lo stimolo che esso riceve è "piccolo" perché solo "piccoli" stimoli sono in grado di accendere meccanismi di autoregolazione e recupero della perfetta efficienza di un sistema biologico come la cellula.
Nel nostro caso dire "piccoli stimoli" equivale a dire quantità infinitesimali o, se si preferisce, quantità omeopatiche: noi oggi sappiamo che le cellule del nostro organismo "dialogano" fra di loro attraverso sostanze presenti in concentrazioni... omeopatiche, le stesse presenti nei farmaci dei Laboratori GUNA. Sembra che l'unico linguaggio che esse possono comprendere sia proprio questo: l'alfabeto omeopatico. Le nostre cellule sono abituate ai sussurri, non alle grida; se urliamo contro di loro (cioè se utilizziamo sostanze, come per esempio gli ormoni, in quantità non fisiologiche) esse tenderanno a "chiudersi" in se stesse, a non essere più responsive, cioè, pian piano, a morire: la capacità di recupero di una cellula è straordinaria, ma pretende rispetto.
Ecco, la Terapia Fisiologica di Regolazione è una terapia che rispetta la fisiologia dell'organismo, è in grado di innescare meccanismi di autoguarigione, è capace di arrivare alla vera risoluzione della malattia senza fermarsi alla sola eliminazione del sintomo.
Coerentemente con questa visione, il Metodo GUNA non dimentica l'importanza degli elementi nutrizionali (protidi, glucidi, lipidi) che hanno un ruolo fondamentale nel mantenimento o nel ripristino dello stato di salute. Pertanto integra nella sua visione globale l'utilizzo di particolari nutrienti, che però devono rispondere a delle caratteristiche particolari:
- essere di primissima qualità
- essere somministrati in quantitativi adeguati
Nasce così il concetto di Nutraceutica Fisiologica GUNA, che fa da indispensabile corollario alla Terapia Omeopatica d'Avanguardia elaborata dai suoi ricercatori.