{"id":11962,"date":"2020-09-25T10:24:08","date_gmt":"2020-09-25T08:24:08","guid":{"rendered":"https:\/\/guna.com\/it\/guna-lifestyle\/essere-multitasking-perche-e-controproducente\/"},"modified":"2024-11-07T09:58:05","modified_gmt":"2024-11-07T08:58:05","slug":"essere-multitasking-perche-e-controproducente","status":"publish","type":"guna-lifestyle","link":"https:\/\/guna.com\/it\/lifestyle\/stanchezza-psico-fisica\/essere-multitasking-perche-e-controproducente\/","title":{"rendered":"Essere multitasking: perch\u00e9 \u00e8 controproducente"},"content":{"rendered":"

Cosa vuol dire multitasking<\/em><\/h2>\n

Multitasking<\/em>, nel linguaggio informatico, identifica una particolare abilit\u00e0 dei computer nel gestire diverse operazioni e comandi. Passando dai processori agli esseri umani, l\u2019essere multitasking<\/em> assume il seguente significato: la capacit\u00e0 di poter svolgere pi\u00f9 operazioni in contemporanea.<\/em><\/p>\n

Ma mentre la tecnologia tende a produrre computer sempre pi\u00f9 potenti capaci di svolgere tantissimi calcoli in poco tempo, la biologia dell\u2019uomo tende ad una maggior costanza nel tempo, evolvendo con la dovuta lentezza per evitare errori.<\/p>\n\t\t\t\t

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Tonico<\/b>guna PLUS<\/i><\/b><\/h3>\r\n\t\t\t\t\t\tprovalo<\/a>\r\n\t\t\t\t\t<\/div>\r\n\t\t\t\t\t\n

Per molti il multi-tasking pu\u00f2 essere considerato un pregio; essere super impegnati pu\u00f2 dare la sensazione di essere importanti, ma in realt\u00e0 si \u00e8 solo sovraccaricati di compiti da portare a termine. Ecco che poi ci sente sotto pressione, stressati, stanchi<\/a>. Siamo sicuri che sia un pregio?<\/p>\n

Perch\u00e9 il cervello non pu\u00f2 essere multitasking<\/em> (almeno quello di un essere umano!)<\/h2>\n

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Di sicuro sappiamo che il nostro cervello non \u00e8 fatto per svolgere pi\u00f9 azioni in contemporanea. \u00c8 strutturato per fare una cosa alla volta e bombardarlo con tanti input, tutti insieme, non fa che rallentare la sua attivit\u00e0 e funzionalit\u00e0<\/strong>. Se si prova a scrivere una e-mail mentre si parlando al cellulare con il proprio responsabile, di sicuro la percentuale di errore nell\u2019una o nell\u2019altra operativit\u00e0 sar\u00e0 molto pi\u00f9 alta. Infatti, essendo entrambe operazioni di comunicazione, risulta difficile al nostro cervello compierle entrambe simultaneamente e senza errori. Facendo pi\u00f9 cose contemporaneamente e tutte in maniera sommaria si perde concentrazione<\/strong>, si rischiano disattenzioni ed errori interpretativi, si possono creare situazioni di fraintendimento (con relative brutte figure) e si avranno maggiori ostacoli nel compimento di un lavoro ben fatto.<\/p>\n

Pi\u00f9 ricerche, negli anni, si sono incentrate su questa attuale tendenza. Non da ultimo un team francese[1]<\/sup><\/a> ha condotto un esperimento su un campione di 32 volontari, ai quali \u00e8 stato chiesto di eseguire un test di matching test-letter (test cognitivo). Le scansioni hanno osservato la corteccia frontale, la parte del cervello umano associata al controllo dell\u2019operativit\u00e0. Quando i volontari hanno completato un compito alla volta, un lato di una certa area dei lobi frontali si \u00e8 attivato. Ma, quando la richiesta \u00e8 stata di svolgere due operazioni contemporaneamente, entrambi i lobi hanno diviso i compiti tra di loro.<\/p>\n

Questo a dimostrare che \u201cquando proviamo a fare due cose contemporaneamente, ogni met\u00e0 del cervello si concentra su un compito separato\u201d sostengono gli scienziati francesi.<\/p>\n

Conseguentemente, qualora vengano affidati pi\u00f9 compiti e\/o obiettivi, l\u2019attenzione e la concentrazione nel portarli a compimento non potr\u00e0, giocoforza, essere la stessa di quando invece ci si debba occupare di un unico risultato.<\/p>\n\t\t\t\t

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Gunabrain<\/b><\/h3>\r\n\t\t\t\t\t\tprovalo<\/a>\r\n\t\t\t\t\t<\/div>\r\n\t\t\t\t\t\n

Un altro studio americano depone in tal senso: \u201cLe distrazioni e il multitasking<\/em> sono generalmente dannosi per l’apprendimento e la memoria<\/a>. Tuttavia, le persone spesso studiano ascoltando musica, seduti in caffetterie rumorose o controllando a intermittenza, la propria casella e-mail o il cellulare. Gli esperimenti condotti hanno documentato come le distrazioni e l’attenzione divisa influenzino la capacit\u00e0 di ricordare selettivamente informazioni preziose”[2]<\/a><\/sup>.<\/p>\n

Gli effetti del multitasking<\/em><\/h2>\n

Gli effetti del multitasking<\/em> possono essere molteplici: dalla semplice stanchezza alla difficolt\u00e0 di concentrazione fino ad un minor rendimento, allo scadimento qualitativo del lavoro, con conseguenti ricadute psicofisiche come stress ed ansia. L\u2019idea di compiere due o pi\u00f9 operazioni in contemporanea per guadagnare tempo, si rivela, quindi, controproducente<\/strong>. Molto spesso si \u00e8 costretti a riprendere le singole operazioni pi\u00f9 volte, con frustrazione, e quel tempo che si credeva di guadagnare in realt\u00e0 risulter\u00e0 perso irrimediabilmente. Tutto questo si traduce in sola una parola: STRESS\u00a0.<\/p>\n

\u201cI conflitti innescati dal continuo multitasking<\/em> possono scatenare una forma di stress cronico<\/strong> che rallenterebbe la produttivit\u00e0, fino a farla letteralmente precipitare. In realt\u00e0 cercare di compiere due o pi\u00f9 compiti nello stesso momento comporta un dispendio di tempo di almeno il 50% in pi\u00f9<\/strong>, a seconda della complessit\u00e0 dei compiti\u201d sostiene David Meyer, uno dei maggiori esperti americani di operativit\u00e0 multitasking<\/em>.<\/p>\n

Consigli per evitare il multitasking<\/em> (e lo stress)<\/h2>\n

L\u2019attitudine al multitasking<\/em> \u00e8 una cattiva abitudine e come tale pu\u00f2 essere cambiata solo con pazienza e buone pratiche che, per essere efficaci ed avere effetti duraturi, richiedono tempo.<\/p>\n

Se si ripete con costanza un compito man mano si diverr\u00e0 sempre pi\u00f9 bravi a svolgerlo. E quando i risultati saranno tangibili, la ricompensa sar\u00e0 costituita da sensazioni piacevoli e stimolanti, gratificanti e incoraggianti.<\/p>\n

Abituatevi a respirare consapevolmente. La respirazione consapevole<\/strong>, infatti, pu\u00f2 essere uno strumento molto valido per riuscire ad organizzare meglio le nostre attivit\u00e0 e riportare calma e lucidit\u00e0. \u00c8 utile riscoprire il fascino della lentezza, che non vuol dire inefficienza, anzi tutt\u2019altro. La lentezza aiuta la concentrazione. Dedicando il giusto tempo ad ogni singola azione che richiede la nostra presenza, saremo pi\u00f9 organizzati e di sicuro pi\u00f9 efficienti e meno stressati.<\/p>\n

Al contrario chi per necessit\u00e0 superiore \u00e8 costretto a svolgere le proprie azioni multitasking<\/em>, potr\u00e0 e dovr\u00e0 anzitutto pianificare e gestire il proprio tempo<\/strong> e i propri compiti autoregolamentandosi, e, nei momenti critici o di particolare tensione, eventualmente ricorrere ad un aiuto.<\/p>\n

Un esempio pu\u00f2 essere l\u2019integratore alimentare Tonicoguna, un mix di estratti vegetali con propriet\u00e0 toniche, stimolanti ed energizzanti; oppure, in situazioni che richiedono una concentrazione mentale particolare e maggior lucidit\u00e0, potrebbe essere utile Gunabrain, a base di Ginseng<\/a> indiano e antiossidanti specifici per il nostro cervello, che fornisce apporti nutrizionali suppletivi per sostenerlo in condizioni di particolare stress.<\/p>\n

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