\u00a0<\/span><\/h2>\nI medici utilizzano una serie di linee guida su cui si basano per poter effettuare la propria diagnosi. Queste devono esprimere tutte o quasi i seguenti criteri:<\/span>\u00a0<\/span><\/p>\n\n- a<\/span><\/b>pprensione<\/span><\/b>: un eccessivo senso generale di preoccupazione e ansia in un periodo minimo di sei mesi con correlati almeno tre di questi sintomi: irrequietezza e\/o nervosismo, stanchezza, problemi di concentrazione, distrazione, irritabilit\u00e0, crampi e\/o tensione muscolare<\/span>\u00a0<\/span><\/li>\n
- incapacit\u00e0 di rilassarsi: <\/span><\/b>i pazienti affetti dal GAD combattono una lotta interiore per controllare la loro preoccupazione, ma spesso questa diventa sempre pi\u00f9 intensa e travolgente nel tempo<\/span>\u00a0<\/span><\/li>\n
- mancanza di focalizzazione: <\/span><\/b>la persona affetta dalla malattia non sembra riuscire ad avere una solida capacit\u00e0 di messa a fuoco e non ha oggettivamente un fondato motivo per rimanere in uno stato di<\/span> costante <\/span>preoccupazione\u00a0<\/span>\u00a0<\/span><\/li>\n
- difficolt\u00e0 nel vivere il quotidiano: <\/span><\/b>lo stress e l\u2019ansia provoca nel paziente un forte ostacolo nelle relazioni personali, nel lavoro e in tutto ci\u00f2 che concerne la vita sociale.<\/span>\u00a0<\/span><\/li>\n<\/ul>\n
Attacchi di panico<\/span>\u00a0<\/span><\/h2>\nOltre all\u2019ansia, anche <\/span>l’attacco di panico<\/span><\/b> \u00e8 un disagio psicofisico che colpisce pi\u00f9 le donne rispetto agli uomini.<\/span> Esso pu\u00f2 essere considerato l\u2019estremizzazione dell\u2019ansia, costituendone la massima espressione. L’ansia diventa cos\u00ec paralizzante da impedire a chi la vive qualsiasi capacit\u00e0 di reazione. Ne consegue l\u2019ovvio e progressivo auto-isolamento sociale<\/strong>, poich\u00e9 si rinuncia a vivere qualsiasi rapporto per la paura di non riuscire a gestirlo e anche per la vergogna di essere giudicati. Anche in questo caso, il problema \u00e8 piuttosto comune<\/span>: <\/span>il fenomeno <\/span>secondo le ultime statistiche \u00e8 <\/span>coinvolge il 3,5%<\/span> della popolazione <\/span>mondiale<\/span>3<\/span><\/sup>. <\/span>In Italia<\/strong>, sono circa 10 milioni le persone che hanno vissuto almeno una volta l’esperienza di un attacco di panico<\/span>4<\/span><\/sup>.\u00a0<\/span>\u00a0<\/span><\/p>\nL\u2019OMS (Organizzazione Mondiale della Sanit\u00e0), nel 2000, ha definito il disturbo da panico come la pi\u00f9 importante patologia esistente<\/span> che colpisce <\/span>il 20% della popolazione<\/span>5<\/span><\/sup>.<\/span>\u00a0<\/span><\/p>\nDa<\/span>l punto di vista del<\/span>lo studio descrittivo delle malattie psichiche, nel DSM (<\/span>Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali<\/span>6<\/span><\/sup>) gli attacchi di panico<\/strong> sono stati inclusi all\u2019interno della categoria dei disturbi d\u2019ansia. <\/span>Ma<\/span> da un punto di vista <\/span>pratico<\/span>, non \u00e8 l\u2019ansia a scatenare la paura, <\/span>viceversa<\/span> \u00e8 la paura a <\/span>dare vita all\u2019ansia<\/span>, <\/span>che diventa <\/span>sempre pi\u00f9 <\/span>dominante<\/span> con <\/span>l\u2019aumentare della sensazione di pericolo<\/span>, <\/span>causando cos\u00ec<\/span> l<\/span>a perdita di controllo<\/strong><\/span> nella persona che la vive<\/span>.\u00a0<\/span>\u00a0<\/span><\/p>\nPi\u00f9 fragili sono le donne che hanno il doppio di possibilit\u00e0 di star male rispetto ai uomini.<\/span>\u00a0<\/span><\/p>\nI sintomi sono principalmente fisici<\/strong> con preminenza di batticuore, sensazione di soffocamento e di costrizione alla gola con difficolt\u00e0 a deglutire, instabilit\u00e0, capogiri e vertigine. Si possono manifestare anche tremori, sudorazione, vampate di caldo e formicolii, che si accompagnano a una forte sensazione di ansia, angoscia e paura. La comparsa dei sintomi \u00e8 improvvisa, inattesa e talvolta esplosiva, ma la fase acuta dura pochi minuti.<\/span>\u00a0<\/span><\/p>\nLa percentuale di pazienti nei quali il disturbo tende a scomparire spontaneamente varia <\/span>tra il<\/span> 12<\/span>% e il <\/span>38%<\/span>7<\/span><\/sup>.\u00a0<\/span>\u00a0<\/span><\/p>\nLe cure che hanno chiare dimostrazioni di efficacia sono la terapia farmacologica<\/strong>, basata su farmaci che agiscono sulla serotonina o su sedativi e la psicoterapia<\/strong> cognitivo comportamentale. La combinazione delle due sembra essere la soluzione migliore e pu\u00f2 riportare la persona alla normalit\u00e0 in un periodo di tempo relativamente breve.\u00a0<\/span>\u00a0<\/span><\/p>\n\u00c8 molto utile integrare a questa terapia l’esercizio fisico aerobico<\/strong> come, ad esempio, corsa, cyclette, danza, ecc. (almeno tre volte alla settimana per 30 minuti) e si consiglia di non fumare. \u00c8 stato ampiamente dimostrato che il fumo di sigaretta pu\u00f2 peggiorare l\u2019ansia e addirittura contribuire a scatenare il panico.<\/span>\u00a0<\/span><\/p>\nFobia sociale<\/span>\u00a0<\/span><\/h2>\nLa <\/span>fobia <\/span><\/b>sociale<\/span><\/b> (<\/span>o ansia sociale) \u00e8 un disturbo psicologico caratterizzato\u202fdalla paura di essere giudicati negativamente in situazioni sociali o durante lo svolgimento di un\u2019attivit\u00e0. Nell\u2019<\/span>ansia<\/span><\/b> sociale<\/span><\/b>\u202f<\/span>il soggetto teme che le proprie prestazioni e comportamenti lo possano <\/span>esporre a valutazioni negative da parte degli altri.\u202fE la <\/span>paura di essere giudicati<\/span><\/b> negativamente pu\u00f2 essere, a volte, cos\u00ec forte da essere accompagnata da evidenti sintomi di fobia.<\/span>\u00a0<\/span><\/p>\nAnche in questo caso, il problema \u00e8 piuttosto comune (il fenomeno \u00e8 diffuso fra il 3% e il 5% della popolazione generale) e, anche in questo caso, colpisce in particolare le donne.<\/span>\u00a0<\/span><\/p>\nLe\u202f<\/span>situazioni pi\u00f9 temute<\/span><\/b>\u202fda chi soffre di fobia sociale sono<\/span> feste, cene, frequentazioni di locali, acquisti nei negozi, riunioni di lavoro, svolgimento di attivit\u00e0 quotidiane in presenza di altre persone (es. conversare, mangiare, bere, scrivere, guidare, utilizzare il telefono o il computer).<\/span>\u00a0<\/span><\/p>\nChi soffre di ansia sociale pu\u00f2 vergognarsi, addirittura, della propria vergogna (<\/span>metavergogna<\/span>). Ad esempio, se percepisce di essere diventato rosso in viso, si pu\u00f2 vergognare del proprio rossore.<\/span>\u00a0<\/span><\/p>\nQuesto malanno pu\u00f2 essere confuso anche con il\u202f<\/span>disturbo d\u2019ansia<\/span><\/b> generalizzato<\/span><\/b>. Le due affezioni, infatti, hanno in comune la paura di sentirsi imbarazzati o umiliati, ma nel disturbo d\u2019ansia generalizzato tale timore non rappresenta la preoccupazione principale dell\u2019individuo, come invece accade nella fobia sociale.<\/span>\u00a0<\/span><\/p>\nNon esiste una <\/span>causa unica della fobia sociale<\/span><\/b>: alla base del disturbo vi sarebbero un insieme di fattori, che possono essere di tipo genetico, psicologico ed ambientale.<\/span>\u00a0<\/span><\/p>\nGli <\/span>studi clinici<\/span><\/b> di settore offrono <\/span>alcune<\/span> soluzioni<\/span>8<\/span><\/sup>:<\/span> le terapie che risultano pi\u00f9 efficaci sono la <\/span>terapia comportamentale<\/span><\/b>, il <\/span>social skill trainings<\/span><\/i><\/b> e la <\/span>terapia cognitivo-comportamentale<\/span><\/b>