{"id":11947,"date":"2020-09-22T15:04:59","date_gmt":"2020-09-22T13:04:59","guid":{"rendered":"https:\/\/guna.com\/it\/guna-lifestyle\/benessere-e-speranza-di-vita\/"},"modified":"2023-10-27T15:23:26","modified_gmt":"2023-10-27T13:23:26","slug":"benessere-e-speranza-di-vita","status":"publish","type":"guna-lifestyle","link":"https:\/\/guna.com\/it\/lifestyle\/senior-in-salute\/benessere-e-speranza-di-vita\/","title":{"rendered":"Benessere e speranza di vita"},"content":{"rendered":"
Nel periodo che stiamo vivendo<\/p>\n
\u201cl’uomo soffre la crisi della speranza, si allontana dagli altri, abbandona il mondo e si chiude nel nascondiglio\u201d.<\/p><\/blockquote>\n
A rilevarlo \u00e8 J\u00f3zef Stanis\u0142aw Tischner<\/em> autore della raccolta \u201cIl mondo della speranza umana\u201d. Nella filosofia del pensatore polacco l’uomo viene percepito come un pellegrino che vive sulla terra in un determinato momento. Nel suo viaggio attraverso il tempo, l\u2019uomo sperimenta diversi valori, tra quelli fondamentali vi \u00e8 la speranza.<\/p>\n
In senso stretto, dunque, la speranza \u00e8 un sentimento di serena fiducia nell’avvenire.<\/p>\n
La speranza<\/strong>, o aspettativa, di vita \u00e8 un indicatore dei livelli di sopravvivenza di una popolazione. Pi\u00f9 precisamente misura il tempo medio di permanenza in vita a partire da una specifica et\u00e0.<\/p>\n
In passato, la durata media di vita superava i 35 anni appena. Ancora a inizio XIX secolo in nessun paese del mondo si elevava sopra i 40 anni. Oggi, in Giappone l\u2019aspettativa di vita delle donne ha superato gli 85 anni e vari Paesi europei stanno superando tale soglia. L\u2019Italia \u00e8 tra le nazioni nelle quali si vive pi\u00f9 a lungo.<\/p>\n
La speranza di vita<\/strong> per un gruppo particolare della popolazione o della persona dipende da molte variabili in cui rientrano lo stile di vita<\/a>, l\u2019accesso alla sanit\u00e0, la nutrizione, lo stato economico, la mortalit\u00e0 e i dati pertinenti della morbosit\u00e0. Per\u00f2\u2026 mentre la speranza di vita \u00e8 calcolata in base alle medie, una persona pu\u00f2 vivere per molti anni di pi\u00f9, o di meno, rispetto a quanto previsto.<\/p>\n
Speranza di vita italia<\/h2>\n
L\u2019et\u00e0 media dei cittadini italiani \u00e8 andata crescendo nel corso dell\u2019ultimo secolo, in particolare dagli anni \u201850 in poi, anche grazie alla\u00a0qualit\u00e0 del servizio sanitario nazionale<\/strong>[1]<\/sup>.<\/p>\n
Ci\u00f2 nonostante,\u00a0i livelli di salute risultano diseguali lungo lo stivale, con picchi negativi nelle Regioni del Centro Sud,\u00a0a causa soprattutto di differenze socioeconomiche, ma non solo.<\/p>\n
Secondo quanto riportato dall\u2019\u201cAtlante italiano delle disuguaglianze di mortalit\u00e0 per livello di istruzione\u201d[2]<\/sup>, pubblicato nella\u00a0Rivista dell\u2019Associazione italiana di epidemiologia,\u00a0le persone meno istruite hanno un\u2019aspettativa di vita inferiore di tre anni rispetto a quelle pi\u00f9 istruite. Questi dati confermano i risultati di uno studio del 2018[3]<\/sup> condotto dall\u2019Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, secondo il quale gli italiani pi\u00f9 longevi sono quelli pi\u00f9 istruiti e che vivono nel Nord Est.<\/p>\n
Oltre al luogo di residenza \u00e8 importante il grado di scolarizzazione<\/strong>. Nel nostro Paese, infatti, un cittadino con un livello di istruzione basso pu\u00f2 sperare di vivere fino a 77 anni. Un individuo che possiede almeno una laurea fino a 82. Il titolo di studio sembra incidere anche sulla presenza di malattie croniche. Fra i 25 e i 44 anni la prevalenza di persone con almeno una malattia cronica grave \u00e8 del\u00a05,8%\u00a0tra coloro che hanno un titolo di studio basso e del\u00a03,2%\u00a0tra i laureati. Questo divario aumenta con l\u2019et\u00e0: nel range<\/em> 45-64 anni \u00e8 del 23,2% tra le persone con la licenza elementare e dell\u201911,5% tra i laureati.<\/p>\n
La speranza di vita nel mondo<\/h2>\n
In generale, l\u2019aspettativa di vita nel mondo \u00e8 aumentata di 5,5, anni. I dati che emergono dalle Statistiche di salute mondiale pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) nel 2019[4]<\/sup>\u00a0sono chiari. Si vive pi\u00f9 a lungo, e con una migliore salute<\/a>, ma al tempo stesso non si fanno pi\u00f9 progressi per il sovrappeso infantile<\/strong><\/a>, l’incidenza della malaria, il consumo di alcol<\/strong> e di acqua potabile sicura<\/a>. La forbice \u00e8 aumentata da 66,5 a 72 anni, cos\u00ec come \u00e8 cresciuta anche l’aspettativa di vita in salute, passando da 58,5 a 63,3 anni. Dei 43 indicatori analizzati nel rapporto dell’OMS, sono stati rilevati dei miglioramenti per oltre la met\u00e0 (56%). Progressi sono stati registrati anche nel tasso di copertura vaccinale<\/strong>, mentre l’incidenza di malattie infettive<\/strong>, del fumo di tabacco, l’esposizione a fattori di rischio ambientale<\/strong> e la mortalit\u00e0 prematura da malattie non contagiose sono calati.<\/p>\n
Continuano ad esserci per\u00f2 disparit\u00e0 tra Paesi ricchi e poveri. La speranza di vita alla nascita ad esempio \u00e8 di 18,1 anni inferiore nei paesi a basso reddito, dove 1 donna su 41 muore per cause legate alla maternit\u00e0, un terzo dei bambini ha un basso tasso di crescita, a causa delle carenze nutrizionali, e un bambino su 15 muore prima dei 5 anni. Ci sono per\u00f2 alcune eccezioni. Il maggior tasso di rifiuti<\/strong>, per esempio, si ha nei Paesi del Sud-est asiatico e del Mediterraneo orientale, quello di omicidi nel continente americano e quello di suicidi in Europa.<\/p>\n
Calcolo aspettativa di vita individuale<\/h2>\n
Questi i dati generali, ma \u00e8 possibile calcolare l\u2019aspettativa di vita di una persona<\/strong>? La risposta \u00e8 s\u00ec, \u00e8 possibile cio\u00e8 conoscere in media gli anni di vita previsti. Nel calcolo intervengono vari fattori come le condizioni di salute, l\u2019istruzione e altri aspetti sociali di un Paese o di un territorio.<\/p>\n
Addirittura, l\u2019Organizzazione delle Nazioni Unite\u00a0(ONU) definisce il calcolo dell\u2019aspettativa di vita come uno dei principali indicatori per misurare lo sviluppo[5]<\/sup> umano.<\/p>\n
Per le \u201ctavole di mortalit\u00e0\u201d (come sono definite) possono essere utilizzati metodi diverse di valutazione. Queste tavole (dette anche tavole di vita) si basano, com\u2019\u00e8 ovvio, su\u00a0dati reali: morti, nascite e popolazione, segmentati per sesso, et\u00e0 e territorio.<\/p>\n
\u00c8 consigliabile prendere in analisi periodi di 3 anni alla volta. La ragione risiede nella complessit\u00e0 dell\u2019elaborazione di queste tavole e con essa del calcolo della speranza di vita, che \u00e8 sensibile all\u2019aumento o alla diminuzione delle morti.<\/p>\n
Le operazioni matematiche per calcolare l\u2019aspettativa di vita di una persona iniziano con il calcolo del numero totale di anni vissuti dalla generazione a partire da una certa et\u00e0, che spesso coincide con la data di nascita. L\u2019aspettativa di vita media si ottiene dividendo tra la popolazione iniziale il totale degli anni vissuti a partire da una certa et\u00e0.<\/p>\n
Se siete curiosi e volete calcolare la vostra aspettativa di vita andate a questo link<\/a><\/p>\n
\u00c8 vero che limitare il consumo di carne ci rende pi\u00f9 longevi?<\/h2>\n
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La salute \u00e8 un fenomeno complesso e, di conseguenza, l\u2019argomento richiede risposte complesse.<\/p>\n
Va da s\u00e9 che nutrizione<\/strong> e buona salute sono strettamente correlati e l\u2019alimentazione \u00e8 uno dei fattori che incidono di pi\u00f9 sullo sviluppo, sul rendimento e sulla produttivit\u00e0 delle persone, sulla qualit\u00e0 della vita e sulle condizioni psico-fisiche con cui si affronta l\u2019invecchiamento. Inoltre, una dieta corretta<\/strong><\/a> \u00e8 un efficace strumento di prevenzione per molte patologie e di trattamento per molte altre. Secondo l\u2019Atlante delle malattie cardiache e dell\u2019ictus cerebrale, infatti,\u00a0pubblicato dall\u2019Organizzazione Mondiale della Sanit\u00e0[6]<\/sup> l\u2019alimentazione non corretta e la sedentariet\u00e0 sono tra i maggiori responsabili (precedute solo dall\u2019abitudine al fumo) dei 17 milioni di morti per malattie circolatorie cardiache e cerebrali.<\/p>\n
Detto questo, occorre sfatare tanti luoghi comuni<\/strong>. L\u2019errore alimentare pi\u00f9 diffuso consiste nello squilibrio tra assunzione di calorie e consumo dell\u2019energia introdotta nella dieta, con un eccesso relativo della prima, che conduce all\u2019accumulo di grasso.<\/p>\n
Un forte contributo negativo \u00e8 fornito dall\u2019eccesso di grassi, in particolare da quelli di origine animale (cio\u00e8 i grassi saturi e il colesterolo), che aumentano i livelli di lipidi pericolosi nel sangue (LDL) e riducono il cosiddetto colesterolo buono<\/strong><\/a> (HDL), favorendo cos\u00ec i processi di aterosclerosi. Gli alimenti pi\u00f9 ricchi di acidi grassi<\/strong> saturi e colesterolo<\/strong> sono la carne e gli insaccati, i formaggi e gli oli da frittura.<\/p>\n
Limitare il consumo di carne permetterebbe, dunque, di vivere pi\u00f9 a lungo, come provano i regimi dietetici delle popolazioni che vivono nelle cosiddette \u201cBlue Zones\u201d (le cinque aree del pianeta in cui si concentrano le popolazioni pi\u00f9 longeve studiate) e che accomunano gli ultracentenari di Okinawa in Giappone, di Loma Linda in California, di Ikaria in Grecia, della Penisola di Nycosia in Costarica e dell\u2019Ogliastra, in Sardegna[7]<\/sup>.<\/p>\n\t\t\t\t
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