Bocca secca, cause e trattamenti

Tomasini
Dr. Gabriele Tomasini

Medico Chirurgo, Specialista in Odontostomatologia

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Sentire la bocca asciutta

A chi non è mai capitato almeno una volta nella vita di sentire la bocca asciutta e secca?

Si tratta di una condizione talvolta passeggera ma che, in alcuni casi, può invece essere sintomo di un disturbo più serio.

In termini medici definita xerostomia oppure secchezza delle fauci, la bocca asciutta è dovuta nella maggior parte dei casi, ad una ipofunzione delle ghiandole salivari.

La secchezza delle fauci può essere talvolta passeggera e associata a momenti particolari, come il giorno dopo aver bevuto birra, vino o altri alcolici.

L’alcool, è risaputo, provoca disidratazione, ma è sufficiente attendere alcune ore e bere acqua in adeguata quantità per superare questa condizione fastidiosa.

In altri casi invece, come abbiamo già accennato, potrebbe essere presente una problematica di fondo un po’ più seria.

Individuata la causa, risulta ovviamente più facile trovare un rimedio adeguato.

I più comuni sintomi ai quali è associata la secchezza delle fauci sono:

  • bisogno di bere frequentemente
  • secchezza delle mucose orali
  • difficoltà masticatorie
  • difficoltà a usare le protesi dentali
  • gola secca
  • raucedine
  • bocca amara
  • labbra screpolate
  • piaghe del cavo orale

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Ghiandole salivari

Le ghiandole salivari in condizioni normali sono in grado di produrre fino a un litro di saliva al giorno.

Tra la bocca e la gola abbiamo circa cento ghiandole salivari che assolvono tale compito, ma le più importanti sono: ghiandole parotidi (che si trovano nelle guance), ghiandole sottomandibolari (sotto al pavimento della bocca), ghiandole sublinguali (sotto la lingua).

La loro funzione può subire interferenze a causa di alcune condizioni particolari: infezioni batteriche delle ghiandole salivari o delle vie aeree (compreso l’orecchio), calcolosi dei condotti escretori, Sindrome di Sjögren, cisti localizzate e tumori.[1]

La saliva è importantissima per l’organismo, per questo la sua diminuzione può provocare diversi fastidi. Tra le sue principali funzioni ricordiamo:

  • contribuisce a ripulire il cavo orale
  • favorisce la deglutizione
  • migliora la capacità di assaporare cibi e bevande
  • partecipa alla digestione, grazie agli enzimi che contiene
  • permette di parlare agevolmente
  • controlla il pH e remineralizza la mucosa orale
  • neutralizza gli acidi prodotti dai batteri e ne limita la proliferazione, costituendo un importante fattore protettore contro le carie.

Il malfunzionamento delle ghiandole salivari può essere causato da:

  • età avanzata
  • uso di farmaci, quali ad esempio antistaminici, miorilassanti e diuretici
  • consumo di fumo, droga e alcol
  • effetti collaterali di radioterapia e chemioterapia,
  • condizioni patologiche quali: calcolosi salivare (scialolitiasi), diabete, ipertiroidismo, infezioni da lieviti, parotite, Morbo di Parkinson, malattia di Alzheimer, malattie autoimmuni (sindrome di Sjogren, HIV ecc).[2]

Sensazione di bruciore

La secchezza delle fauci è spesso correlata ad altri sintomi, i quali possono talvolta costituire un campanello di allarme per disturbi specifici.

La sensazione di bruciore cronico è uno di questi. Conosciuta come sindrome della bocca urente, è una condizione che compare per periodi prolungati di tempo e poi sparisce senza una causa apparente.

I sintomi ad essa associati, oltre alla bocca asciutta, sono: distorsione o perdita del gusto (disgeusia/ageusia), bruciore diffuso in tutto il cavo orale, intorpidimento della lingua.

Solitamente la sensazione di bruciore è costante per tutto il giorno, tranne al momento dei pasti e durante la notte.

La sindrome della bocca urente viene definita primaria quando è di natura idiopatica, ovvero quando non si conosce la causa, oppure secondaria se dovuta a condizioni di comorbilità: xerostomia (bocca asciutta), carenze nutrizionali, diabete, ipotiroidismo, lingua a carta geografica e altri stati infiammatori che colpiscono la bocca, reflusso gastroesofageo, abitudini errate (ad esempio bruxismo, spinta continua della lingua contro i denti, che a loro volta vengono sfregati di frequente), allergie alimentari, uso di farmaci, disturbi psichici.

Consultando il medico o il dentista, è possibile risalire alla causa del problema e definire con lui una terapia adeguata.[3]

Secchezza delle mucose orali

La secchezza delle mucose orali (xerostomia) può essere conseguenza della Sindrome di Sjögren, in tal caso quasi sempre si associa a secchezza in altre parti del corpo dove sia necessaria la produzione di secreti siero-mucosi, come ad esempio agli occhi (lubrificazione corneale e scorrimento palpebrale), naso (film protettivo delle mucose, filtro inalatorio per polveri e microbi), mucose genitali.

È una malattia autoimmune di tipo reumatico, spesso associata ad altre patologie simili di medesima origine, quali l’artrite reumatoide, la sclerodermia e il lupus eritematoso.

In presenza di una sospetta Sindrome di Sjögren, in base alla sintomatologia riferita dal paziente, è importante sempre rivolgersi al medico per poter eseguire test specifici che consentano una diagnosi precisa, permettendo di definire il trattamento più adeguato.[4]

Bocca secca e diabete

Le persone diabetiche si trovano spesso ad avere la bocca secca, soprattutto nei momenti in cui il livello di zuccheri nel sangue si alza notevolmente rispetto ai valori normali.

Spesso è proprio questo segnale a far capire che bisogna controllare il livello della glicemia con gli appositi stick.

Solitamente, quando i valori sono alterati, basta effettuare una correzione alimentare con eventuale terapia farmacologica la prescrizione eliminare il fastidioso sintomo correlato.

Pertanto, in presenza di una patologia importante come il diabete è opportuno prestare molta attenzione all’alimentazione, oltre a seguire con dovizia la terapia specifica, in modo da evitare i picchi improvvisi.

Bocca secca e fegato

Infiammazioni, infezioni e malattie che colpiscono il fegato possono influire sulla secchezza delle fauci.

Ad esempio sia la malattia epatica alcolica che la cirrosi epatica, possono suscitare tale condizione. Entrambe sono contraddistinte da danni irreversibili al fegato, il quale inizialmente presenta una funzionalità ridotta, mentre in fase terminale perde completamente la sua attività di filtro metabolico e di emuntore.

Gengivite e bocca secca

Come accennato in precedenza la saliva è indispensabile per la protezione di tutto il cavo orale, per la detersione, nel limitare l’organizzazione batterica e della formazione della placca.

La xerostomia, contraddistinta da una scarsa produzione di saliva, può quindi causare l’insorgenza o essere concausa di infezioni batteriche e micotiche che colpiscono la bocca. Tra le più comuni: gengivite, parodontite, candidosi (mughetto).

Affanno e bocca secca

Qualunque sia la causa dell’affanno, che si tratti di una condizione passeggera o permanente e patologica, esso provoca molto spesso secchezza alla bocca.

Essa sarà transitoria se l’affanno è dovuto a una crisi di panico e situazioni di stress (ansia) o a un affaticamento momentaneo; invece, più strutturata e duratura in caso di situazioni patologiche persistenti o cronico-recidivanti, ove sarà necessario agire prima di tutto su di esse con l’aiuto di un medico specialista.

Reflusso e bocca secca

La saliva ha un ruolo importantissimo anche nella protezione dell’esofago e dello stomaco, poiché contribuisce al mantenimento dell’integrità delle mucose.

Avere la bocca secca, o più precisamente avere la xerostomia, purtroppo non agevola le persone che soffrono di reflusso gastroesofageo.
Inoltre, esistono alcuni farmaci usati per il trattamento del reflusso che purtroppo provocano secchezza alla bocca.

In questi casi si può cercare di contenere il disturbo ricorrendo a spray e prodotti sostituti della saliva, chiedendo consiglio al proprio medico su altri eventuali comportamenti preventivi e curativi che possono essere d’aiuto.[5]

Visita specialistica

Quando la sensazione della bocca secca persiste dovresti chiedere consiglio al tuo medico di base, il quale, a partire dalla tua personale storia clinica, saprà sicuramente suggerirti lo specialista che fa al caso tuo.

Bocca secca e rimedi naturali

Oltre ad agire direttamente sulla causa della xerostomia, è possibile ricorrere a rimedi di diverso genere per alleviare i sintomi e vivere più serenamente la propria quotidianità. Ad esempio:

  • bisogna prestare particolare attenzione all’igiene orale; a causa della scarsa produzione di saliva, infatti, la bocca non si pulisce facilmente dai detriti e dai batteri
  • è opportuno scegliere con cura i prodotti per l’igiene orale, per non peggiorare questa condizione. L’odontoiatra di fiducia potrà al riguardo essere d’aiuto nel guidare le opzioni più idonee, evitando l’acquisto di prodotti commerciali forse più economici, ma senz’altro meno idonei al caso specifico
  • è possibile usare spray umettanti che si trovano in commercio, specifici per idratare la bocca e il naso
  • masticare chewing-gum senza zucchero può aiutare ad aumentare il flusso salivare
  • è importante bere frequentemente e mangiare cibi particolarmente idratanti, quali frutta, verdura e zuppe;
  • è altamente sconsigliato bere caffè, fumare e bere alcol quando si ha la bocca secca, altrimenti le condizioni potrebbero peggiorare.

Alcuni rimedi naturali efficaci, tra cui infusi, spray umettanti e succhi, che contengono almeno uno dei seguenti elementi, possono essere utili nel dar sollievo al problema della secchezza orale:

Oltre questi, alcuni preparati a base di piante, disponibili in diverse forme anche in farmacia, possono essere d’aiuto, in particolare quelli a base di:

Nel caso si decidesse di affidarsi alla medicina a basso dosaggio (low dose medicine), solo il farmacista o il medico di fiducia saranno in grado di indirizzare al meglio le specifiche necessità.

 

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