Risveglio notturno

Dr. Maurizio Lupardini
Dr. Maurizio Lupardini

Medico Chirurgo, Specialista in psichiatria – psicoterapia

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Dormire è indispensabile per la salute dell’uomo e sarebbe impossibile vivere senza. È risaputo che la mancanza di riposo protratta nel tempo si ripercuote sulla qualità di vita e può aprire la strada a svariate patologie quali quelle neurodegenerative.

Vi sono diversi disturbi legati al sonno e l’origine dei quali può essere sia di natura endogena che esogena.

Disturbo comportamentale in sonno REM

È un disturbo generato dalla mancanza di riposo muscolare che induce una marcata attività motoria in alcuni soggetti che durante la fase REM, la fase del sonno caratterizzata da rapidi movimenti oculari, manifestano comportamenti talvolta bruschi e violenti, fino ad arrivare a dare calci e pugni. Tale problematica è sicuramente spiacevole, sia per chi ne soffre, sia per coloro che gli vivono accanto.

Questo disturbo colpisce in prevalenza gli uomini, meno le donne, mediamente a partire dai 60 anni di età e sebbene sia principalmente privo di causa nota e non legato ad altri disturbi, talvolta si associa a patologie neurodegenerative o all’assunzione di alcuni farmaci antidepressivi o di sostanze stupefacenti.

Questi soggetti al risveglio sono in grado di ricordare l’accaduto. Per loro il sogno, o meglio l’incubo, è vissuto come realtà e il comportamento violento la naturale reazione di difesa nei confronti di persone o animali.

Il medico specialista, attraverso alcuni test ed esami clinici, sarà in grado di confermare la presenza di questo disturbo del sonno ed intervenire nel modo più appropriato. La melatonina, in alcuni di questi casi, viene impiegata per ripristinare i ritmi sonno-veglia e migliorare la qualità del riposo. Alcuni accorgimenti inoltre, circa l’ambiente in cui il soggetto dorme, serviranno a preservare la sua incolumità e quella di coloro che gli dormono accanto.

Parasonnie negli adulti, cause e rimedi:

Con parasonnia si identificano diversi disturbi del sonno, generati principalmente dal mal funzionamento di alcune strutture neurologiche e muscolari che, proprio durante il riposo, hanno la loro manifestazione. Tra le varie forme di parasonnia, quella più nota è il sonnambulismo, che colpisce in prevalenza i bambini fino alla pubertà. In questo caso, ad esempio, la causa è da ricercarsi nel malfunzionamento dell’apparato neuromuscolare. Esso solitamente tende a scomparire spontaneamente.

Un altro tipo di parassonia riguarda il bruxismo. Un fenomeno che consiste nel digrignare i denti durante il sonno. Non è ancora del tutto chiara la causa all’origine di questo disturbo. Sembra che una errata occlusione dentale possa favorirlo così come elevati livelli di stress. In questi casi è bene abituarsi a dormire con appositi dispositivi mobili che isolano le arcate dentali (noti anche come bite) e impedisco lo sfregamento dei denti.

Un altro tipo di parasonnia riguarda il pavor notturno. Una problematica che interessa in percentuale maggiore i bambini nella prima infanzia ma che può presentarsi anche successivamente, intorno ai 20 o 30 anni.

In questo caso il soggetto, durante la prima fase del sonno, si risveglia bruscamente in preda al terrore e vittima di una forte emozione o angoscia che dura solitamente pochi minuti. Sembra che durante questa fase vengano consolidate le esperienze del vissuto anche se solitamente il soggetto al risveglio non ricorda l’accaduto. Anche questo fenomeno tende a scomparire in modo spontaneo.

Un altro tipo di parasonnia è la sindrome delle gambe senza riposo: un disturbo neurologico che si manifesta, durante la notte, con la necessità di muovere continuamente gli arti inferiori per contrastare la sensazione di solletico, formicolio e intorpidimento alle gambe. Chi ne soffre ha continui risvegli notturni e una qualità del sonno decisamente scarsa. Ansia e depressione possono manifestarsi come normale conseguenza di questo disturbo.

Abbiamo elencato i più comuni tipi di parasonnia, ma quali possono essere i rimedi per contrastare questi disturbi?

Innanzitutto, sarà il medico a valutare caso per caso e a consigliare la giusta terapia. Vi sono alcuni accorgimenti sul piano comportamentale che si possono adottare per agevolare l’addormentamento e migliorare la qualità del sonno: sicuramente possiamo cercare di rilassarci nelle ore immediatamente precedenti il riposo; eliminare le fonti luminose ed allontanare gli apparecchi come televisione o smartphone e tablet dal luogo in cui si dorme. Inoltre, è bene areare il locale e mantenere una temperatura intorno ai 19 gradi centigradi; concedersi, prima di coricarsi, un bagno caldo con una musica rilassante in sottofondo, concentrandosi sulla respirazione per liberarci dalle tensioni. Sorseggiare una tisana a base di valeriana, dalla proprietà ansiolitiche e rilassanti, aiuterà a ritrovare la calma necessaria per un corretto riposo. Anche la camomilla, seppur con le sue blande proprietà calmanti, ha comunque per molti un effetto benefico.

I preparati a base di melatonina sono un altro rimedio comunemente impiegato nei disturbi del sonno. La melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale che agisce a livello ipotalamico per mantenere in equilibrio i ritmi sonno-veglia. Assunta la sera ha sicuramente un effetto positivo ma, per chi ne fa un utilizzo prolungato, possono insorgere alcuni effetti indesiderati quali sonnolenza diurna, cefalea e vertigini.

Il parere del medico è sempre raccomandato prima di intraprendere terapie che potrebbero risultare inappropriate per la propria personale condizione di salute.

Risvegli notturni ed ansia

I risvegli notturni costituiscono una problematica rilevante, in quanto il soggetto che ne soffre si ritrova al mattino stanco, affaticato, nervoso o depresso. Esiste infatti una relazione tra disturbi del sonno ed ansia che la scienza ha provato attraverso svariati studi. Molti soggetti riferiscono ansia prima di coricarsi, oppure ansia generata dai ripetuti risvegli notturni, ansia per la paura di non dormire o non riuscire a riaddormentarsi e sensazione di ansia al risveglio.

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In questi casi, sarà lo specialista ad intervenire con terapie cognito-comportamentali, aiutando il paziente a comprendere quali sono le cause, al fine di predisporre delle strategie adattive e funzionali che lo aiutino a gestire l’ansia e migliorare la qualità del sonno. Per uscire dai circoli viziosi che si innescano nei casi sopra descritti va innanzitutto ricercata la causa che li scatena. Se il disturbo è associato ad un particolare periodo di stress emotivo o perché si è sopraffatti da problemi di varia natura, sarà bene trovare una strategia per affrontare le singole problematiche e minimizzarne gli effetti negativi a livello psicologico.

Molti ritengono che se non dormono mediamente 8 ore continuative per notte al risveglio saranno stanchi, affaticati e stressati. Per alcuni però, solo poche ore di riposo per notte sono sufficienti per affrontare la giornata con la giusta dose di energia. Ritenere di aver dormito poco, magari dopo 5 o 6 ore di sonno, può non essere corretto in quanto probabilmente per il nostro organismo, in un determinato momento della vita, ciò può essere sufficiente. Farsi sopraffare dall’ansia di non aver dormito adeguatamente non farà altro che innescare l’aspettativa di un cattivo riposo successivo, e così via.

Accanto al supporto dello specialista si può ricorrere ai consigli già descritti. Anche i Fiori di Bach rappresentano un valido aiuto in quanto possono riequilibrare gli stati d’animo e alleviare le condizioni di stress, senza peraltro interferire con eventuali terapie mediche. L’associazione dei rimedi più indicati per la problematica da affrontare sarà personalizzata dal floriterapeuta o dal medico esperto in medicina naturale.

Difficoltà ad addormentarsi

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Spesso, un sonno disturbato inizia proprio dalla difficoltà ad addormentarsi. Alla base del fenomeno possono esserci problemi di varia natura, quali stress accumulato durante la giornata, sport intenso praticato nelle ore antecedenti il riposo, consumo di cibi o bevande eccitanti, uso di sostanze stupefacenti, ambiente di riposo poco areato, troppo caldo o troppo freddo, eccessivamente rumoroso o luminoso ed infine l’utilizzo di apparecchiature elettroniche come smartphone e tablet immediatamente prima di andare a dormire, ecc.

Se la causa della difficoltà ad addormentarsi non rientra tra questi casi, probabilmente qualcosa ha alterato i normali ritmi circadiani. Accanto al parere del medico, si può attuare qualche piccolo comportamento per contrastare l’insonnia.

Innanzitutto, evitare di praticare sport intenso nelle due ore precedenti il riposo.

Evitare di praticare il digiuno o, viceversa, evitare di consumare pasti abbondanti, cibi eccitanti e bevande alcoliche prima di coricarsi.
Spegnere gli apparecchi elettronici ed evitare di utilizzarli immediatamente prima di andare a letto, lasciandoli possibilmente fuori dalla stanza in cui si dorme. Areare la stanza e minimizzare le fonti luminose.

Abituarsi ad andare a letto sempre alla stessa ora cercando di rendere il momento piacevole, compiendo dei rituali che possano indurre rilassatezza: bere una tisana, fare un bagno caldo, ascoltare musica rilassante, pensare a situazioni ed esperienze positive del proprio vissuto caratterizzate da una sensazione di pace e benessere interiore.

Infine, è essenziale imparare a gestire lo stress al fine di non farsi sopraffare da esso. Per fare ciò si può lavorare sull’autoconsapevolezza al fine di comprendere ed accettare le proprie emozioni per dare il giusto peso ad ogni situazione e trovare la soluzione più appropriata ad ogni problema. Vedere il problema come un’opportunità di crescita individuale cambia la nostra prospettiva e ci aiuta ad inquadrare gli eventi in modo positivo.

Disorientamento ed amnesia da risveglio

La mancanza di riposo può innescare vari tipi di disturbi: mal di testa, disturbi dell’attenzione, difficoltà di concentrazione e perdita transitoria della memoria (chiamata anche amnesia).

Alla base dell’amnesia vi è un deterioramento neuronale. Lo stress influenza il sistema nervoso e può causare, tra le altre problematiche, anche amnesia. Per fortuna l’amnesia da stress è transitoria e tende a risolversi spontaneamente nel giro di breve tempo una volta rimossa la causa.

Può succedere, però, di accusare amnesia e disorientamento al risveglio. Fortunatamente queste problematiche sono del tutto transitorie e neurologicamente irrilevanti. Ciò si verifica solitamente quando un lungo sonno viene interrotto bruscamente e chi ne è colpito si ritrova completamente disorientato tanto da non riuscire a comprendere dove si trova. Inoltre, talvolta non riuscirà a ricordare quale sia il mese o il giorno della settimana.

A sostegno delle attività cerebrali e per migliorare la memoria vi sono in commercio diversi integratori capaci anche di ridurre la stanchezza mentale, migliorare la concentrazione e contrastare gli effetti dell’invecchiamento e il decadimento delle funzioni cognitive.

Rimedi naturali per i risvegli notturni

I rimedi naturali per migliorare la qualità del sonno sono molteplici. È bene comunque consultare un medico al fine di essere indirizzati verso quello più appropriato.

La melatonina è un ormone che viene naturalmente prodotto dal nostro organismo per regolare i ritmi sonno-veglia. Vi sono in commercio diversi preparati a base di questa sostanza, solitamente usati, oltre da chi soffre di insonnia per motivi di stress, anche da chi pratica viaggi intercontinentali dove il fuso orario va a sregolare i ritmi del sonno, da persone che fanno turni di lavoro notturni, dagli anziani nei quali se ne registra un naturale e graduale calo con il passare del tempo.

Vi sono altri preparati a base di melatonina formulati secondo la medicina dei bassi dosaggi che vanno a stimolare l’organismo all’auto-produzione di questo ormone in maniera fisiologica.

Anche i fiori di Bach, archetipi floreali di stati d’animo ai quali ci si può ispirare mentre se ne assume l’essenza per evocare le proprie innate risorse e capacità di adattamento, possono essere utili quando si desidera un sonno tranquillo, sereno e ristoratore. In particolare, Agrimony, Aspen, White Chestnut per chi fatica ad addormentarsi, Scleranthus, Walnut e Impatiens per chi ha un sonno discontinuo e, nuovamente Impatiens e Olive per chi tende ad anticipare il risveglio. Tutti questi fiori si trovano anche inclusi in un composto pronto per chi voglia focalizzare uno stato armonico propedeutico a un sonno tranquillo.

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Anche un’alterazione dell’equilibrio acido-base nell’organismo può influenzare la qualità del riposo. Lo stress ad esempio è tra le cause di acidificazione e tra i segnali che l’organismo ci trasmette per segnalare acidità c’è proprio l’insonnia. Siccome il pH lievemente alcalino è un indicatore di salute e ci protegge da svariati disturbi, per mantenerlo tale è necessario intervenire sull’alimentazione e adottare corretti stili di vita.

In commercio vi sono integratori alimentari a base di sali minerali, beta carotene ed estratti vegetali noti per le proprietà alcalinizzanti, fondamentali per riequilibrare il pH e garantire una buona condizione di salute e benessere.

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