Riconoscere e curare la dispepsia

Antonio Gorini 1
Dr. Antonio Gorini

Medico Chirurgo, Specialista in Nefrologia – Medicina Interna

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La dispepsia, comunemente detta cattiva digestione, è un’alterazione della funzione digestiva accompagnata anche da reflusso gastrico, acidità gastrica, pesantezza post-prandiale, cefalea post-prandiale, disbiosi intestinale, meteorismo, e può essere sia di natura organica o di natura funzionale, ad esempio in seguito a insufficiente secrezione degli enzimidigestivi.

In base ai dati epidemiologici, sebbene non sia semplice stabilire un criterio oggettivo comunemente applicabile per riscontrare questa problematica, di dispepsia soffre almeno il 20% della popolazione mondiale di ogni età, livello di istruzione ed estrazione sociale.

È più frequente tra le donne, tra chi ha una alimentazione particolarmente ricca in grassi saturi o iperproteica o ricca in spezie, tra chi fuma o abusa di farmaci.

Sebbene non infici l’aspettativa di vita, se protratta nel tempo, può avere effetti sulla qualità di vita, come malesseri post-prandiali in seguito ad un pasto più ricco in cibi pesanti e difficilmente digeribili, stanchezza, ansia, dolore.

Cause della cattiva digestione

La dispepsia può essere di natura organica o funzionale. Nelle situazioni di natura organica, la cattiva digestione può essere associata alla presenza di patologie che interessano l’apparato digerente - ad esempio la sindrome del colon irritabile - di intolleranze, di allergie alimentari o di infezione da Helicobacter pylori.

Nel caso di alterazioni funzionali, la dispepsia è collegata a una secrezione di succhi gastrici eccessiva o a un deficit della motilità dello stomaco, che determina un rallentamento dello svuotamento del cibo contenuto dello stomaco stesso.

La dispepsia funzionale può essere provocata da cattive abitudini alimentari, dallo stress, dalla consuetudine di consumare pasti in fretta e con scarsa masticazione. Dalle scuole elementari ci dicono che la digestione inizia in bocca, o ancor prima nel momento in cui vediamo un alimento o sentiamo l’odore del cibo. Nella bocca con la masticazione formiamoil bolo: denti, lingua e saliva lavorano per modificare l’aspetto del cibo. Troppo spesso però il poco tempo che ci concediamo per il pasto, non lascia il tempo di ultimare una completa masticazione e il bolo arriva nello stomaco troppo poco lavorato, aggravando il lavoro dello stomaco stesso. Per non parlare di chi ingoia alcune pietanze senza neanche masticarle: il loro stomaco griderà vendetta…

Altri fattori che possono compromettere la corretta digestione sono:

  • Una vita sedentaria
  • Il consumo di pasti fritti e ricchi di grassi
  • Il pasto serale troppo abbondante
  • Il fumo
  • Un eccessivo consumo di caffè o di alcol

Sintomi della dispepsia

La dispepsia si manifesta principalmente con dolore localizzato nella parte superiore dell'addome spesso associato a eruttazioni, flatulenze o bruciore di stomaco.

Altri sintomi di cattiva digestione sono sonnolenza, pesantezza gastrica, mal di testa dopo i pasti, in alcuni casi senso di nausea o conati di vomito.

Anche l’alito cattivo (alitosi) può essere spia di una cattiva digestione: il cibo parzialmente digerito ristagna nello stomaco producendo un cattivo odore, che riesce a risalire le vie aeree provocando alitosi.

La dispepsia può essere avvertita prima, durante o dopo i pasti, di giorno o di notte, e anche in concomitanza con l'assunzione di particolari alimenti. Anche lo stato d'animo può influire, in particolare stati d’animo legati ad ansia e stress.

In seguito a stati prolungati di dispepsia, si può riscontrare anche un indebolimento generale dell’organismo, in quanto i cibi non venendo ben digeriti, non possono essere completamente assorbiti dall’intestino e quindi fornire corretti apporti di elementi nutrizionali, mal di testa e un calo nelle prestazioni fisiche e mentali.

In base ai sintomi riscontrati il medico di fiducia saprà definire l’approccio terapeutico migliore.

Cosa fare

Riconoscere e curare la dispepsia - cosa fare

Può sembrare banale dirlo, ma per migliorare la propria digestione è importante migliorare le proprie abitudini alimentari e il proprio stile di vita.

Mangiare lentamente, evitare gli eccessi alimentari, eliminare o almeno limitare il consumo di cibi fritti e speziati, alcolici, caffè e bevande gassate, ridurre i cibi grassi e i dolci potrebbe essere sufficiente per attenuare fino a liberarsi della dispepsia.

Se la dispepsia dura da più di 10 giorni con dolore particolarmente intenso nell’area gastrica, e si verifica perdita di peso, mancanza di appetito e presenza di tracce di sangue nel vomito, è importante rivolgersi al proprio medico per un’indagine più approfondita.

Trattamenti e rimedi naturali per la cattiva digestione

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Esistono diversi trattamenti per attenuare e contrastare la dispepsia, aiutando nel contempo a migliorare i processi digestivi. Tutti i trattamenti considerati devono essere valutati con il proprio Medico o Farmacista di fiducia, in base alla propria anamnesi. Tra i diversi rimedi, quelli naturali trovano un ottimo spazio, grazie ad alcuni estratti vegetali con proprietà digestive, carminative, rilassanti, rinfrescanti e colagoghe.

Tra gli estratti vegetali più utilizzati troviamo:

  • la Genziana, che ha diverse proprietàche favoriscono la buona digestione
  • la Verbena, se assunta prima dei pasti, aiuta la funzionalità digestiva
  • l’Anice limita la fermentazione gastrica diminuendo il gonfiore addominale
  • Il Fillanto è utile per il metabolismo degli zuccheri e per la funzionalità epatica
  • La Fumaria è utile per la digestione e la funzione epatobiliare, favorisce le funzioni depurative dell’organismo
  • la Menta grazie al mentolo aiuta a rilassare i tessuti muscolari dello stomaco (non è adatta a chi presenta ulcere gastriche in quanto stimola la produzione di succhi acidi)

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La compressa è costituita da due strati, uno esterno a rapido rilascio, per rilasciare rapidamente la miscela enzimatica costituita da: Amilasi, Bromelina, Cellulasi, Lattasi,  Lipasi e Papaina, che agiscono nell’area gastroduodenale associati alla Vitamina PP, utile nel mantenimento della fisiologica funzionalità delle mucose, e all’estratto vegetale di Fillanto, che contribuisce al metabolismo dei carboidrati e alla funzionalità epatica e all’estratto vegetale di Fumaria per le funzioni digestiva ed epatobiliare e per le funzioni depurative dell’organismo.

Lo strato interno della compressa è definito a lento rilascio perché rilascia lentamente il contenuto a base di estratto di Curcuma, estratto vegetale ad azione antiossidante, e Superossido-dismutasi SOD, estratta dal succo di melone.

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