Differenza tra sintomi di gravidanza e premestruali

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Dr. Franco Vicariotto

Medico Chirurgo, Specialista in ostetricia e ginecologia

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Quanti giorni dopo il concepimento iniziano i sintomi?

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Riconoscere i sintomi della gravidanza, soprattutto nelle prime settimane, può risultare un po’ difficile.

Non è infatti percepibile sin da subito se il concepimento è avvenuto oppure no e, in caso positivo, le sensazioni non sono mai le stesse per tutte le donne e per tutte le gravidanze.

A volte può capitare, dal sesto al dodicesimo giorno, di avvertire qualche piccolo crampo, come quelli tipici del periodo mestruale, magari accompagnato da qualche lieve perdita biancastra o di sangue.

Bisogna però prestare attenzione a questo segnale: se lo spotting (termine usato per indicare le perdite mucose ed ematiche) è accompagnato da cattivi odori; è opportuno in questo caso consultare il medico curante per valutare eventuali sintomi di un’infezione in atto.

Quando c’è una gravidanza in atto, l’ovulo fecondato si attacca alla parete dell’utero provocando delle normali contrazioni, che generano le cosiddette “perdite da impianto”, che regolarmente non sono associate a cattivo odore.

Inoltre, l’avvio della gestazione è segnato da un cambiamento importante che avviene in maniera graduale nel corpo, sin dai primi giorni.

Può capitare quindi che già nelle prime settimane la donna avverta dolore e gonfiore al seno, si senta stanca e affaticata e, col passare del tempo, avverta anche le prime nausee.

Confermare i sintomi facendo il test di gravidanza

Solitamente non sono questi primi sintomi ad indicare che c’è stato il concepimento; nella maggior parte dei casi, infatti, è l’interruzione del ciclo mestruale a dare il segnale più evidente.

Per assicurarsi quindi dell’inizio di una eventuale gravidanza la cosa più comoda e rapida da fare è il test di gravidanza.

Disponibile in tutte le farmacie, parafarmacie e anche nei supermercati, il test di gravidanza è uno stick dotato di un sensore al quale è collegata una "striscetta" da bagnare con la propria urina.

Da eseguire preferibilmente al mattino, questo test rileva la presenza dell’ormone HCG (gonadotropina corionica), prodotto dall’embrione, all’interno dell’urina.

Solitamente, in caso di positività, il ginecologo consiglia di eseguire anche un test ematico del Beta HCG, per avere un’ulteriore conferma e per individuare più o meno il periodo di concepimento.

In base alle settimane trascorse dal concepimento, infatti, questo valore aumenta.

Sintomi nel primo mese

Nel primo mese i sintomi possono essere presenti o meno e variare nel corso dei giorni.

Essendo molto simili a quelli tipici della sindrome premestruale, non si riesce facilmente a distinguerli e quindi a capire che si tratta in realtà dell’inizio di una gravidanza.

I sintomi tipici del primo mese di gravidanza potrebbero essere i seguenti:

  • mal di pancia, dolori al basso ventre e sensazione di gonfiore, dovuti all’impianto dell’embrione e alla possibile stitichezza, abbastanza usuale in questo periodo;
  • sensazione di stanchezza, mal di testa, dolore e gonfiore al seno e sbalzi d’umore, causati dalle alterazioni ormonali;
  • nausea e sensibilità agli odori, che potrebbero cominciare durante il primo mese o subito dopo, probabilmente a causa dei processi ormonali in atto;
  • maggiore frequenza della minzione, poiché la quantità di sangue nel corpo aumenta e i reni devono filtrare un eccesso di fluidi, che vengono poi eliminati nelle urine.

Altri eventuali sintomi, come la sensazione di sapore metallico in bocca e la maggiore sensibilità ad alcuni odori, potrebbero manifestarsi nelle settimane successive al primo mese di concepimento.

Durante l’ultimo trimestre invece, è molto frequente il mal di schiena, dato che il corpo comincia ad essere affaticato a causa del peso del bambino.[1]

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Nausea mattutina, quanto dura?

In alcuni soggetti possono verificarsi nausee mattutine o nel corso della giornata e purtroppo, non è possibile dire quanto può durare la nausea durante la gravidanza.

Certo è che nella maggior parte dei casi essa scompare o tende a diminuire notevolmente dopo il primo trimestre.

Si tratta di una sensazione che può accompagnare per tutto il giorno, ma che si acuisce principalmente nelle ore mattutine.

Livelli e alterazioni ormonali

Durante la gravidanza il corpo subisce cambiamenti significativi, utili per sostenere la crescita del feto e per preparare la madre al parto e all’allattamento.

Tali cambiamenti sono dovuti agli ormoni prodotti sia dalle ghiandole della donna che da quelle della placenta.

I livelli ormonali di estrogeni e progesterone subiscono forti alterazioni durante tutto il periodo di gestazione e, grazie a questo naturale meccanismo, il feto può nutrirsi e giungere alla sua completa formazione, mentre l’utero e tutto il corpo della madre si preparano per poter sostenere il peso e “l’ingombro” del bambino e per aprire il canale del parto al momento necessario.

La prolattina, un ormone, invece aumenta i suoi livelli durante la gravidanza e continua a mantenerli alti durante l’allattamento.

Ciò è dovuto al fatto che, grazie alla suzione, il bambino continua a stimolare la ghiandola mammaria a produrre latte.[2]

Variazioni della pressione sanguigna

Le alterazioni ormonali possono provocare variazioni della pressione sanguigna, dato che il cuore deve lavorare di più e pompare una maggiore quantità di sangue rispetto a prima della gestazione.

Ciò può determinare la pressione bassa durante la fase iniziale, con la conseguenza di sintomi, quali vertigini e addirittura svenimenti.

Anche se si tratta di condizioni normali, è sempre meglio parlare col medico se si riscontrano variazioni della pressione sanguigna.

Potrebbe infatti rivelarsi necessario monitorare i suoi valori o, in alcuni casi, seguire una terapia specifica.

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