Cos’è e come trattare una retinopatia diabetica

Dr. Attilio Basile
Dr. Andrea Attilio Basile

Medico Chirurgo. Oftalmologo.

Condividi

La retinopatia diabetica è una condizione degli occhi che può causare perdita della vista e cecità nelle persone che soffrono di diabete di tipo 1 (insulinodipendente) e diabete di tipo 2 (non insulinodipendente)[1].

Questa malattia rappresenta la prima causa di riduzione e perdita visiva nell’adulto (tra i 20 e i 74 anni) e la più comune causa di cecità della popolazione attiva in Europa[2]. Questo significa che la retinopatia diabetica è una malattia purtroppo assai comune.

Andiamo a scoprire insieme nel dettaglio di cosa si tratta.

Che cos’è una retinopatia diabetica?

La retinopatia, come suggerisce il nome, è una patologia che colpisce la parte fotosensibile dell’occhio: la retina.

Chi soffre di diabete ha una tendenza maggiore a riportare danni alle pareti dei vasi sanguigni del microcircolo in vari organi, tra cui gli occhi.

Quando il microcircolo è compromesso, l’ossigeno non viene trasportato correttamente ai tessuti, causando due possibili eventi all’interno della retina:

  • il progressivo deterioramento o morte (ischemia) di alcune parti del tessuto retinico
  • la proliferazione incontrollata di nuovi vasi sanguigni stimolata dalla liberazione di citochine infiammatorie (neovascolarizzazione e angiogenesi)

A seconda che si formino o meno nuovi vasi sanguigni nella retina, si distingue la retinopatia in:

  • retinopatia proliferante
  • retinopatia non proliferante (o retinopatia background).

La prima è sicuramente più grave per l’incessante alternanza tra neoformazione e distruzione dei vasi sanguigni patologici (neovasi) nel tessuto con formazioni di emorragie che interessano anche il vitreo (emovitreo) fino al distacco di retina trazionale.

La retinopatia non proliferante, tuttavia, mostra un quadro clinico comunque impegnativo, per la presenza di essudati (depositi di sostanze lipidiche che trasudano dai vasi) e microaneurismi (piccole dilatazioni permanenti delle pareti dei vasi) e noduli cotonosi (aree di infarto delle fibre nervose retiniche).

Nel tempo la retinopatia, sia proliferativa che non proliferativa, porta ad un’alterazione della vista e, nei casi più gravi, a cecità parziale o totale.[3]

Edema retinico

L’edema consiste in un apprezzabile aumento dei liquidi interstiziali nel tessuto di un organo.

Come causa del malfunzionamento dei vasi sanguigni l’edema retinico è la più comune manifestazione della retinopatia diabetica.

Il liquido all’inizio è intracellulare ed è reversibile se si migliora lo stato metabolico, in caso contrario si estende nello spazio interstiziale interessando gli strati intraretinici estendendosi fino allo spazio sottoretinico causando così progressivamente disturbi della visione sempre più gravi.

L’edema colpisce appunto la parte centrale della retina e cioè la macula e si distingue dall’edema retinico periferico od edema di Berlin che può essere causato da un trauma non penetrante all’occhio (urto, colpo) e si presenta con zone bianco-grigiastre, tipiche dell’ipossia (carenza di ossigeno) del tessuto colpito.

L’edema maculare più in generale si distingue in:

  • edema maculare cistoide – causato dalla presenza di tante piccole cisti sierose all’interno degli strati retinici causato da traumi, chirurgia oculare, malattie vascolari retiniche, uveiti
  • edema maculare diabetico – si distingue in focale o diffuso

Edema maculare diabetico: sintomi

Nonostante la gravità della patologia, questa può essere indolore per chi ne è affetto e passare quindi inosservata.

Tuttavia, diversi sintomi possono aiutare ad individuare precocemente il problema[4]:

  • peggioramento e parziale perdita della vista
  • vista offuscata
  • visione di corpuscoli volanti e lampi di luce
  • visione alterata dei colori
  • visione centrale distorta.

È necessario rivolgersi prontamente ad uno specialista quando si presenta questa sintomatologia, per comprendere con precisione qual è il proprio stato di salute.

Stadi della retinopatia diabetica

Nel primo stadio, la retinopatia diabetica si presenta nella versione non proliferante.

Nel secondo stadio invece, si sviluppa la retinopatia proliferante, forma più grave caratterizzata da un’incontrollata formazione di nuovi capillari all’interno del tessuto retinico.
In questo caso si potrebbero presentare emorragia del vitreo e distacco retinico trazionale.

Se la neovascolarizzazione arrivasse poi ad interessare la parte anteriore dell’occhio, potrebbe anche presentarsi un glaucoma neovascolare.[5]

Vedere “mosche volanti”

Flash luminosi e corpi volanti non sono da interpretare come allucinazioni. Anzi, molto spesso, a seconda della frequenza e gravità delle manifestazioni, sono spie importanti che il nostro occhio cerca di comunicarci come segnali d’allarme.

Le “mosche volanti” (miodesopsie) sono dei veri e propri corpuscoli (corpi mobili vitreali) presenti all’interno dell’umor vitreo dell’occhio.

Questi corpuscoli possono assumere forme diverse: puntini, linee, ombre, filamenti; possono essere visti più chiaramente osservando una superficie di colore uniforme, come una parete bianca o il cielo.

In genere le mosche volanti aumentano dopo aver superato la mezza età, per un naturale processo di deterioramento del vitreo; ma se si registrano corpi mobili vitreali costanti associati a flash luminosi, sarà bene rivolgersi prontamente al proprio oculista, poiché potrebbe trattarsi anche di patologie retiniche gravi fino al distacco della retina.[6]

Il distacco della retina può avvenire nei casi più gravi di retinopatia diabetica.

Consiste nella separazione tra la retina neurosensoriale e l’epitelio pigmentato retinico.

Nonostante la gravità, questo processo è indolore; è quindi importante riconoscerlo prontamente per rivolgersi al medico oculista prima possibile.

Fattori di rischio

I fattori di rischio sono strettamente collegati alla durata del diabete.

Coloro che soffrono di diabete da più di 10 anni hanno una possibilità del 50% di sviluppare la retinopatia, mentre tale percentuale aumenta fino all’80-90% per chi è diabetico da più di 20 anni.

Altri fattori che possono influire sono:

Diabete mellito

Le persone che soffrono di diabete mellito presentano una mancanza parziale o totale di insulina.

L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas che permette di regolare la quantità di glucosio nel sangue.

Le persone affette da diabete hanno quindi una glicemia alta se non assumono insulina o tengono sotto controllo tale valore con la dieta.

Chi è affetto da diabete può soffrire di altre patologie ad esso collegate, tra le quali assume un’importanza particolare la deficitaria ossigenazione dei tessuti, prima a livello del microcircolo (microangiopatia diabetica), ma successivamente anche a livello più generale (macroangiopatia diabetica), con una compromissione sempre più marcata e temibile dell’apparato cardiovascolare ed un proporzionale aumento del rischio di eventi ad essa associati (trombosi, ictus, infarto).

La ragione scatenante è senz’altro legata allo stress ossidativo (glicazione delle proteine e produzione di AGEs, potenti radicali liberi)[7], che a sua volta dipende dall’infiammazione cronica sistemica di basso grado di cui la malattia è conseguenza.

Oltre alla retinopatia, possono presentarsi altri quadri clinici complicanti quali:

  • nefropatia (reni)
  • neuropatia (sistema nervoso periferico).

Diagnosi precoce

Una diagnosi precoce è sicuramente fondamentale per accertare la presenza, ed eventualmente lo stadio di avanzamento, della malattia e poter così affrontare il problema con l’ausilio di terapie adatte[8].

Il controllo costante della glicemia può contribuire a rallentare l’insorgenza della retinopatia.

Visita oculistica

Recandosi da un oculista si può accertare lo stato di salute della propria retina.

Sono sufficienti pochi e mirati esami per escludere la presenza di retinopatie, tra cui la diabetica:

  • esame del fondo oculare
  • fluorangiografia retinica
  • tomografia ottica computerizzata (OCT).

Può essere richiesto anche l’esame del campo visivo.

Le linee-guida SID (Società Italiana di Diabetologia) e AMD (Associazione Medici Diabetologi) raccomandano intervalli di screening ogni due anni se la retinopatia è assente all’ultimo controllo, un anno se lieve, sei mesi o direttamente invio a consulenza se si riscontra retinopatia moderata o più grave[9].

Campo visivo

Il campo visivo è quella parte di spazio che riusciamo a vedere con gli occhi senza girare la testa.

Diverse patologie possono alterare l’ampiezza del campo visivo:

  • miopia
  • glaucoma
  • retinite pigmentosa
  • retinopatia diabetica
  • distacco della retina.

Se notiamo un restringimento dello spazio visivo è quindi necessario rivolgersi ad un oculista per ottenere una diagnosi corretta.

ARTICOLI 600X337 2

Incidenze

Attualmente in Italia quasi 4 milioni di persone soffrono di diabete di tipo 1 (DM1) e tipo 2 (DM2).

Di queste, recenti studi epidemiologici hanno stabilito che quasi il 30% soffre di retinopatia e l’1% in forma grave.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha predetto inoltre che, nel 2025 si potrebbe arrivare in Europa ad un raddoppio del numero di malati di diabete a causa di:

  • stile di vita sedentario
  • cattive abitudini alimentari ed erronei metodi di cottura del cibo
  • invecchiamento della popolazione.[10]

Trattamenti

I trattamenti iniziano con un controllo metabolico generale.

Iniezioni intravitreali

Le iniezioni intravitreali (IVT) sono ormai una pratica consolidata nella cura delle malattie retiniche.

I farmaci vengono iniettati direttamente nell’occhio col vantaggio di una maggior efficacia e un minor impatto sul resto dell’organismo.

Per contrastare la retinopatia diabetica vengono solitamente iniettati farmaci inibitori della formazione di nuovi vasi sanguigni, i cosiddetti anti-VEGF ma anche in casi selezionati (edema maculare) l’uso di corticosteroidi specifici sempre per iniezione intravitreale.

Medicina dei bassi dosaggi (low dose medicine)

Ho trovato utile, anche in overlapping teraputico con le IVT, l’utilizzo di rimedi della medicina dei bassi dosaggi a base di Arnica montana, Solanum, Galium, con il supporto di Retina suis, un derivato di suino in grado di “localizzare” l’azione dei composti vegetali e minerali.

Occhiali per retinopatia diabetica

Non esistono occhiali che curano la retinopatia, in quanto questa malattia è provocata da un malfunzionamento interno all’occhio non correggibile con lenti.

Tuttavia, prendersi cura della propria vista è fondamentale e senza dubbio utile a mantenere l’occhio in buono stato ed a rilevare eventuali anomalie in tempo utile per frenarne la progressione.

 

 

Condividi

ATTENZIONE

Le informazioni contenute sul Sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento e non rappresentano un consulto medico, una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, né sostituiscono in nessun caso il parere del medico.
Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta varia, equilibrata e di uno stile di vita sano.
Siamo sempre disponibili a migliorare il contenuto dei nostri articoli: se rilevi inesattezze o imprecisioni scrivici a [email protected]

Leggi il disclaimer

Un mondo di
salute e benessere
banner academy CORSI immuno
21 ricette facili da realizzare con prodotti naturali e di qualità.
ugo gastaldi